Emittenti Televisive


26
febbraio

DAHLIA TV CHIUDE I BATTENTI, A CHI ANDRANNO I DIRITTI DEL CALCIO PER IL DTT?

Dahlia TV

Che Dahlia Tv fosse in fin di vita era cosa già nota da tempo, un paio di mesi di trattative per la ricerca di nuovi finanziamenti non sono bastati per rianimare un paziente tenuto in vita artificialmente, privo delle risorse adeguate (leggasi quattrini) per poter quantomeno arrivare alla fine del campionato di calcio, il principale contenuto di quello che – fino a ieri – era il secondo operatore a pagamento sulla piattaforma digitale terrestre.

Il fallimento della pay tv apre un problema di successione: quale piattaforma si accaparrerà i diritti di quelle otto squadre di Serie A che non appartengono a Mediaset Premium e dell’intero campionato di Serie B? La Lega Calcio era ritornata in possesso del pacchetto rimasto vacante ed aveva dato vita ad un’asta alla velocità della luce: le offerte dovevano pervenire entro le 15 di ieri e l’assegnazione sarebbe avvenuta entro le 19.

Tre le proposte d’acquisto pervenute in Lega: Mediaset Premium, Europa 7 HD di Francesco Di Stefano e la “sconosciuta” agenzia Imove avevano mostrato interesse per l’acquisizione dei diritti di trasmissione delle partite (solo quella della Serie A, però, per Imove). L’offerta più conveniente era quella presentata dalla pay tv digitale di Cologno Monzese intenzionata a mettere a disposizione dei suoi abbonati un pacchetto completo, comprendente la totalità dei match disputati ogni sabato e domenica (Mediaset Premium possiede già i diritti delle principali dodici squadre di Serie A). Ma l’assegnazione è stata bloccata dal ricorso d’urgenza ex art. 700 c.p.c. presentato da Sky al Tribunale di Milano che ha fissato l’udienza per il 4 marzo.




3
febbraio

JOI E FOX SI SFIDANO A COLPI DI PRIME TV TRA SERIE DI SUCCESSO E INTERESSANTI DEBUTTI.

Raising Hope

Una serata di prime visioni, una sfida tra canali pay e tra serie tv differenti per caratteristiche, con un unico comune denominatore: Americans do it better, in materia di lunga serialità gli Americani sono maestri! Gli appassionati del genere avranno l’imbarazzo della scelta, il prime time odierno propone episodi inediti di ben quattro telefilm: su Joi andranno in onda la terza stagione di The Mentalist e la prima (e unica) di Undercovers, Fox risponde con la staffetta tra la seconda stagione di Modern Family e il debutto di Aiutami Hope. 

Entrambi i canali, dunque, affiancano un prodotto nuovo di zecca ad un successo già consolidato. Partendo dalle proposte del canale satellitare, c’è grande curiosità per Aiutami Hope! (titolo originale Raising Hope!), programmata alle 21.50: si tratta di una sit com ideata da Greg Garcia  che racconta  la vita di Jimmy, un uomo che dopo aver passato una notte con una misteriosa ragazza, di cui non conosce nemmeno il nome, scopre che questa è Lucy, pericolosa serial killer ricercata dalla polizia. Il frutto di quella notte di sesso è Hope, una bambina che verrà affidata al padre e alla sua stramba famiglia (composta dai giovani genitori di Jimmy e dalla bisnonna affetta da demenza senile) dopo l’esecuzione della condanna a morte di Lucy sulla sedia elettrica. 

Si tratta di una serie legata a doppio filo con My name is Earl: oltre ad avere lo stesso ideatore, si possono trovare diversi riferimenti alla sit com trasmessa da Italia1 e appariranno come guest star anche Jason Lee (nel decimo episodio) e Darnell Turner, il “Gamberone” (nel dodicesimo). La serata di Fox proseguirà alle 22.25 con l’inedita seconda stagione di Modern Family: rivedremo le gag della famiglia Pritchet. Tra le puntate più divertenti, quello in cui i protagonisti saranno alle prese con un terremoto. Sia Raising Hope che Modern Family sono stati rinnovati per una nuova stagione rispettivamente dalla FOX e dalla ABC. 


12
gennaio

DAHLIA TV ABBASSA LA SARACINESCA E VA IN LIQUIDAZIONE. INTERVIENE MEDIASET PREMIUM?

Dahlia TV

Dahlia TV in liquidazione

Era nell’aria già da tempo ma mancava solo la decisione da parte della società. Dahlia TV, la pay tv italo-svedese (l’83% della società è in mano ad AirPlus, il resto a Telecom Italia Media e Filmmaster) nata dalle ceneri di La7 Cartapiù e concorrente sul digitale terrestre di Mediaset Premium, chiuderà ufficialmente baracca e burattini e andrà in liquidazione, in altre parole verrà sciolta.

La decisione, a quanto pare piuttosto sofferta, è stata presa dal Consiglio di Amministrazione dopo un’attenta valutazione del panorama televisivo a pagamento, in cui è entrata con buoni propositi ma ne è uscita, dopo la nuova assegnazione delle squadre di Serie A per il biennio 2011-2012 da parte della Lega Calcio, con le ossa rotte (solo 300 mila abbonamenti, l’obiettivo per coprire i debiti pare fosse di 350 mila). Tante le preoccupazioni sullo scioglimento della società, a partire dal destino delle otto squadre di calcio di Serie A assegnate (Cagliari, Catania, Cesena, Chievo Verona, Lecce, Parma, Sampdoria e Udinese) e di Serie B che potrebbero così sparire dagli schermi del digitale terrestre.

Proprio per questo e per salvaguardare le famiglie abbonate e i lavoratori è intervenuto anche il Ministro Paolo Romani, anche se al momento non è chiaro che fine faranno i 150 dipendenti (molti dei quali sotto contratto con Filmmaster Television, “corpo produttivo” di Dahlia) che in virtù di ciò hanno immediatamente chiesto un incontro con il Ministero dello Sviluppo Economico.





29
dicembre

RAI4: BUONI ASCOLTI MA L’AZIENDA PUBBLICA FA ORECCHIE DA MERCANTE

Rai4

Rai4

Se tempo fa si gridava al miracolo, Rai4 raggiunge ora dei risultati sicuramente buoni ma piuttosto lontani dagli exploit della concorrenza che, soprattutto con La5, è riuscita in men che non si dica a toccare vette di share impressionanti per una neonata rete digitale. E’ evidente che, a differenza di Rai5, Rai4 non ha più (o non ha mai seriamente avuto) il supporto dell’azienda pubblica. Lasciata al suo destino, un mero contenitore di repliche di serie e film già passati sulle generaliste (a parte qualche caso sporadico), la rete diretta da Carlo Freccero ha comunque incrementato mese dopo mese gli ascolti raggiungendo nelle 24 ore anche l’1.63% di share (26 dicembre 2010) con ben 183 mila telespettatori in media.

A settembre 2009 Rai4 si assestava (nelle 24 ore) tra lo 0.29% di share (15 settembre) e lo 0.51% (28 settembre), un anno dopo il dato minimo è dello 0.52% (25 settembre) mentre il picco massimo si è avuto il 22 settembre con lo 0.94% di share (target commerciale: 1.25%). Situazione simile per ottobre: nel 2009 la rete viola viaggiava tra lo 0.32% (23 ottobre) e lo 0.55% (7 ottobre – il picco in telespettatori invece è del 18 ottobre con 52.226) che diventano nel 2010 lo 0.50% (9 ottobre) e lo 0.99% (6 ottobre, target commerciale 1.28%) mentre il picco in telespettatori si ha il 31 ottobre con 106.779. Cresce la media a novembre: nel 2009 il dato minimo nelle 24 ore si ha il 7 novembre con lo 0.32% mentre il massimo si è raggiunto il 28 novembre con lo 0.67% (picco in telespettatori il 29 novembre con 75.137), nel 2010 invece il 26 novembre con lo 0.54% e il 16 novembre con l’1.02% (target commerciale 1.47%; picco in telespettatori il 21 novembre con 120.186) .

Curiosi i dati di dicembre dove Rai4 incrementa, anche grazie alla conclusione delle grandi produzioni sulle generaliste (causa fine dei periodi di garanzia), i suoi ascolti. L’11 dicembre 2009 segna il minimo con lo 0.48% mentre il massimo il 27 dicembre 2009 con lo 0.91% (picco anche in telespettatori: 95 mila in media; target commerciale: 1.04%) , boom d’ascolti invece nello stesso mese del 2010 (anche grazie ai vari switch off autunnali) dove il minimo in share si è raggiunto il 12 dicembre con lo 0.68% mentre il massimo il 26 dicembre con l’1.63% (target commerciale: 2.13%).


20
dicembre

DAHLIA TV IN REGIME DI AUSTERITY: INGRESSO DI NUOVI SOCI O FARA’ LA FINE DI GIOCO CALCIO?

Logo di Dahlia tv

Non è facile fare una pay tv in Italia, in un sistema fagocitato da colossi (Sky e Mediaset Premium) chiunque tenti l’avventura della trasmissione di contenuti a pagamento deve fare i conti le dure leggi di un mercato che non ammette la crescita di nuovi soggetti. E’ successo con Gioco Calcio (piattaforma satellitare nata agli albori del campionato di Serie A 2003/04) che, al fine di rosicchiare abbonamenti a Sky, si era accaparrata i diritti di squadre prestigiose e con un grande seguito di pubblico come Ancona, Chievo, Modena, Empoli e Perugia.

L’esito dell’esperimento fu disastroso: Gioco Calcio non pagò i club con i quali si era accordato e chiuse i battenti dopo un anno di vita e soltanto un paio di mesi di programmazione effettiva. A quel punto intervenne lo squalo Murdoch a “salvare” il campionato e portare tutta la Serie A su Sky. In casa Dahlia, pay tv digitale terrestre – che punta sulla trasmissione di partite di calcio di Serie A e B e di film a luci rosse – di proprietà degli svedesi di Air Plus, si teme di fare la stessa fine: proprio ieri, i giornalisti dell’emittente hanno comunicato che la programmazione e la produzione andrà in onda in forma ridotta fino a data da destinarsi.

Il motivo del contendere è relativo al fatto che FilmMaster, la società che si occupa della gestione della programmazione di Dahlia, pur avendo sino ad oggi garantito la corresponsione degli stipendi, ritiene di non poter più garantire un servizio adeguato, a causa dei mancati pagamenti, che avrebbe dovuto ricevere da Air Plus, per cui opera in outsourcing (in sostanza, effettua un servizio di sub-appalto, per conto degli svedesi).





29
maggio

EUROPA7 HD: 10 ANNI DI BATTAGLIE E… UNA PAYTV PER QUATTRO GATTI

Delusione è forse il sostantivo più consono per descrivere il progetto presentato da Francesco Di Stefano per il digitale terrestre. Dopo dieci di anni di battaglie, governi di destra e di sinistra, sentenze, ricorsi e controricorsi, il Viceministro con delega alle comunicazioni Paolo Romani lo scorso febbraio ha finalmente trovato una soluzione per il “caso Europa7″ fornendo all’imprenditore romano – oltre al canale E8 ottenuto dalla ricanalizzazione di Rai1 – alcune frequenze “cerotti” utili per raggiungere la totalità del territorio nazionale.

Europa7 può quindi trasmettere. Ma badate bene: non nascerà alcun “terzo polo” televisivo che farà concorrenza a Rai e Mediaset, come in molti auspicavano, bensì una settima paytv altamente tecnologica e innovativa (e in gran parte in alta definizione) con lo scopo di rosicchiare abbonati in maniera trasversale a Mediaset Premium, Dahlia TV e Sky. Dopo un’attenta riflessione con i propri collaboratori, Di Stefano ha deciso di iniziare le trasmissioni della neonata paytv con lo standard DVB-T2 che permette di incrementare del 30-40% la banda di trasmissione rispetto al canonico DVB-T (con un conseguente incremento del numero di canali nel mux, anche in alta definizione, e la possibilità di trasmettere audio in Dolby-Digital). Una scelta certamente coraggiosa (lo standard DVB-T2 è di fatto utilizzato nella sola Gran Bretagna) e di cui è veramente difficile prevedere l’impatto sul pubblico, anche perchè richiederà necessariamente l’acquisto di un decoder compatibile (gli attuali decoder non sono compatibili con lo standard DVB-T2).

Il lancio dell’offerta Europa7 HD verrà per questo accompagnato dal 7Box HD, decoder prodotto in esclusiva da Kaon e venduto al prezzo di 149 euro (ma a breve anche Sony introdurrà sul mercato nuovi modelli di tv con tuner DVB-T2) che permetterà la visione di tutti i canali in chiaro del digitale terrestre DVB-T (anche in alta definizione) e dei canali di Europa7 HD (tramite un’apposita smartcard inclusa all’interno della confezione, abilitata ad un mese di visione gratuito), disposti su due liste LCN differenti (e di cui il decoder ne risolve automaticamente i conflitti).

Ma veniamo ai contenuti, forse la caratteristica più importante di un qualsiasi network televisivo.


11
aprile

MEDIASET VS SKY: IL BISCIONE CHIEDE L’ARBITRATO PER OTTENERE DA SKY I MONDIALI DI CALCIO 2010

Altro che Sk-Rai-set: continua la guerra tra Sky e Mediaset. Questa volta, l’oggetto del contendere è molto prezioso: i diritti tv a pagamento per i Mondiali di Calcio. Mediaset, infatti, ha inoltrato una richiesta di arbitrato nei confronti di Sky alla Camera di Commercio di Parigi per ottenere i diritti televisivi per il digitale terrestre dei Mondiali 2010 del Sudafrica e 2014 del Brasile.

Sky Italia, infatti, è titolare dei diritti suddetti in esclusiva, ma secondo un’intesa pattuita con la Commissione UE di Bruxelles, può esercitare questi diritti di esclusiva soltanto sulla piattaforma satellitare, avendo l’obbligo di offrire i pacchetti a pagamento a chi ne faccia richiesta su altri canali di trasmissione, purché a condizioni eque. Se fino a qualche anno fa il problema non si poneva, ora con la nuova offerta pay di Mediaset Premium il monopolio calcistico del satellite è terminato, essendosi aperta la strada del digitale terrestre. Quindi, il gruppo di Rupert Murdoch sarebbe costretto a rivendere i diritti tv per il dtt a pagamento, qualora gliene venga fatta richiesta, agli operatori, ed in questo caso a Mediaset, senza potersi arrogare esclusive per piattaforme non di propria competenza.

Il network di Cologno Monzese ha spiegato di essersi deciso a scendere in campo lo scorso novembre, contattando prima la Rai, iniziale detentrice dei diritti, che si è defilata spiegando di aver ceduto i diritti a pagamento a Sky. Quest’ultima, però, ha fatto sapere al Biscione, a distanza di diverse settimane, di non voler alienare il pacchetto, con la conseguente richiesta di arbitrato da parte del secondo per una presunta violazione degli impegni presi da Sky con Bruxelles. La soluzione potrebbe essere a questo punto la cessione forzata dei diritti a Mediaset o un risarcimento dei danni derivanti dai mancati introiti dell’operazione. Quel che possiamo supporre, riguardo la decisione di Sky di non alienare i diritti, è che si tratti di una volontà di prender tempo per fare in modo che Mediaset non si “prepari” ai mondiali.


10
aprile

EUROPA 7 TRASMETTERA’ DA GIUGNO. ACCORDO RAGGIUNTO TRA GOVERNO E DI STEFANO.

Europa7 Ch8 @ Davide Maggio .it

Europa 7 andrà in onda. Dopo un centinaio di ricorsi e sentenze italiane ed europee, la “rete che non c’è” (o meglio che non c’era) inizierà le trasmissioni il prossimo giugno, a seguito di un accordo tra il viceministro alle Comunicazioni, Paolo Romani, ed il patron di Europa 7, Francesco Di Stefano.

Dopo un lunghissimo contenzioso legale di ben 11 anni, l’accordo tra Governo e Di Stefano è stato raggiunto grazie alla ricanalizzazione di Raiuno degli scorsi mesi ed alcune frequenze integrative, che hanno permesso l’assegnazione del canale di trasmissione ad Europa 7. Frequenze aggiunte al canale 8 in banda VHF iniziale, in quanto necessarie all’emittente per ottenere una copertura pari all’80 per cento del territorio, dopo il ricorso di Europa 7 al Tar contro il provvedimento governativo nel dicembre 2008 di assegnazione della rete proprio perchè insufficiente. Romani spiega così l’intesa:

«Ad Europa 7 saranno assegnate anche altre frequenze, i cosiddetti ‘cerottì, che le consentiranno di raggiungere una copertura adeguata. L’intesa, raggiunta anche attraverso gli ottimi rapporti personali con di Stefano, si inserisce in maniera virtuosa nel processo di chiusura della procedura di infrazione aperta dall’Europa a carico dell’Italia, ormai in fase conclusiva».

All’incontro congiunto per illustrare il progetto, Di Stefano ha spiegato di non aver ancora deciso se partire in analogico o digitale, e ha rimandato a maggio la presentazione del progetto editoriale della nuova tv. L’intesa, inoltre, prevede che le frequenze aggiuntive concesse a Di Stefano non possano essere alienate fino alla fine del processo di digitalizzazione del 2012. Quel che è strano, però, è che Di Stefano ha raggiunto un compromesso proprio con il Governo del proprietario della tv prima a lui avversa. Dichiara Romani:

«Rappresenta un passo avanti enorme, che la dice lunga sul comportamento di questo ministero: non siamo qui a difendere gli interessi di chicchessia, ma a gestire un problema complesso».