Francesco Di Stefano



6
febbraio

LA 7: FRANCESCO DI STEFANO (EUROPA 7) IN CORSA PER L’ACQUISTO?

La7

Europa 7 vuole La7. Nella corsa all’emittente Telecom si aggiunge anche il gruppo di Francesco Di Stefano, l’imprenditore noto per il contenzioso decennale con Rete4, partito nel 1999 e chiusosi solo nel 2010. La notizia di oggi, infatti, è che sul tavolo decisivo del Cda di domani, scrive Repubblica, potrebbe arrivare un’altra offerta per la televisione del gruppo T.I. Media, oltre a quelle attese di Urbano Cairo e del fondo Clessidra.

L’offerta arriverebbe proprio da Di Stefano che starebbe pensando di puntare su La7, dopo aver iniziato a trasmettere ufficialmente nel 2010 con Europa7 con non poche difficoltà, dovute anche alla tecnologia innovativa utilizzata, il digitale terrestre di prossima generazione DVB-2, ancora poco diffuso. Il quotidiano di Ezio Mauro scrive che l’Ad di Telecom Bernabè potrebbe sfruttare la carta Di Stefano per far slittare la decisione finale anche di qualche mese, mentre per domani in molti si attendevano l’annuncio ufficiale dell’acquisto di La7 da parte di Urbano Cairo.

Solo pochi giorni fa, infatti, l’imprenditore piemontese sembrava in pole position per rilevare la rete Telecom che, pur di liberarsi della televisione in perdita, avrebbe assicurato all’editore il ripiano del debito di La7 del 2012 per almeno cento milioni, e investimenti per il futuro sotto forma di inserzioni pubblicitarie. Un accordo fatto “in casa”, dal momento che lo stesso Cairo già raccoglie la pubblicità di La7 con un contratto d’esclusiva fino al 2019.




11
ottobre

EUROPA7 HD: PARTONO LE PRIME TRASMISSIONI, MA NESSUNO CONOSCE IL PALINSESTO

Europa7 HD, partono le prime trasmissioni

Avevamo quasi perso le speranze. Con un consistente ritardo sulla tabella di marcia e dopo 10 anni di battaglie a colpi di sentenze, partiranno nella giornata di oggi le prime trasmissioni di Europa 7 HD, l’ “innovativa” paytv dell’imprenditore romano Francesco Di Stefano. Gli abitanti di Lombardia, Lazio, Campania, Abruzzo e Molise (ed entro fine ottobre anche di Friuli, Puglia, Emilia Romagna, Piemonte e Sicilia), purchè in possesso del decoder 7Box, potranno accedere ai contenuti della neonata paytv che si prefigge di diventare, almeno secondo quanto dichiarato, un punto di riferimento in ambito tecnologico.

Europa7 HD
è infatti il primo broadcaster in Italia a trasmettere con lo standard DVB-T2 che permette, rispetto al canonico DVB-T (con cui è compatibile), di incrementare del 30%-40% la banda di trasmissione. In altre parole i telespettatori avranno a disposizione fino a 8 canali in alta definizione (anche in 3D) e audio in Dobly Digital 5.1.

Dettagli prettamente tecnici a parte, è curioso notare che, nonostante gli spot parlino di “grandi film, telefilm, concerti, eventi in diretta e programmi per adulti”, non ci sia ancora dato conoscere, a poche ore dalla partenza, il palinsesto degli 8 canali nè tantomeno quali major abbiano stretto accordi con l’imprenditore romano. Ancora meno chiara risulta essere la struttura stessa della paytv che probabilmente, per ovviare al problema dei diritti (di fatto tutti in mano ai network nazionali, free e pay), proporrà al mese “pacchetti di film e telefilm in pay per view” (dal momento che, come dichiarato da Di Stefano, “le case non li danno in esclusiva, perciò li avremo tutti”).


29
maggio

EUROPA7 HD: 10 ANNI DI BATTAGLIE E… UNA PAYTV PER QUATTRO GATTI

Delusione è forse il sostantivo più consono per descrivere il progetto presentato da Francesco Di Stefano per il digitale terrestre. Dopo dieci di anni di battaglie, governi di destra e di sinistra, sentenze, ricorsi e controricorsi, il Viceministro con delega alle comunicazioni Paolo Romani lo scorso febbraio ha finalmente trovato una soluzione per il “caso Europa7″ fornendo all’imprenditore romano – oltre al canale E8 ottenuto dalla ricanalizzazione di Rai1 – alcune frequenze “cerotti” utili per raggiungere la totalità del territorio nazionale.

Europa7 può quindi trasmettere. Ma badate bene: non nascerà alcun “terzo polo” televisivo che farà concorrenza a Rai e Mediaset, come in molti auspicavano, bensì una settima paytv altamente tecnologica e innovativa (e in gran parte in alta definizione) con lo scopo di rosicchiare abbonati in maniera trasversale a Mediaset Premium, Dahlia TV e Sky. Dopo un’attenta riflessione con i propri collaboratori, Di Stefano ha deciso di iniziare le trasmissioni della neonata paytv con lo standard DVB-T2 che permette di incrementare del 30-40% la banda di trasmissione rispetto al canonico DVB-T (con un conseguente incremento del numero di canali nel mux, anche in alta definizione, e la possibilità di trasmettere audio in Dolby-Digital). Una scelta certamente coraggiosa (lo standard DVB-T2 è di fatto utilizzato nella sola Gran Bretagna) e di cui è veramente difficile prevedere l’impatto sul pubblico, anche perchè richiederà necessariamente l’acquisto di un decoder compatibile (gli attuali decoder non sono compatibili con lo standard DVB-T2).

Il lancio dell’offerta Europa7 HD verrà per questo accompagnato dal 7Box HD, decoder prodotto in esclusiva da Kaon e venduto al prezzo di 149 euro (ma a breve anche Sony introdurrà sul mercato nuovi modelli di tv con tuner DVB-T2) che permetterà la visione di tutti i canali in chiaro del digitale terrestre DVB-T (anche in alta definizione) e dei canali di Europa7 HD (tramite un’apposita smartcard inclusa all’interno della confezione, abilitata ad un mese di visione gratuito), disposti su due liste LCN differenti (e di cui il decoder ne risolve automaticamente i conflitti).

Ma veniamo ai contenuti, forse la caratteristica più importante di un qualsiasi network televisivo.





10
aprile

EUROPA 7 TRASMETTERA’ DA GIUGNO. ACCORDO RAGGIUNTO TRA GOVERNO E DI STEFANO.

Europa7 Ch8 @ Davide Maggio .it

Europa 7 andrà in onda. Dopo un centinaio di ricorsi e sentenze italiane ed europee, la “rete che non c’è” (o meglio che non c’era) inizierà le trasmissioni il prossimo giugno, a seguito di un accordo tra il viceministro alle Comunicazioni, Paolo Romani, ed il patron di Europa 7, Francesco Di Stefano.

Dopo un lunghissimo contenzioso legale di ben 11 anni, l’accordo tra Governo e Di Stefano è stato raggiunto grazie alla ricanalizzazione di Raiuno degli scorsi mesi ed alcune frequenze integrative, che hanno permesso l’assegnazione del canale di trasmissione ad Europa 7. Frequenze aggiunte al canale 8 in banda VHF iniziale, in quanto necessarie all’emittente per ottenere una copertura pari all’80 per cento del territorio, dopo il ricorso di Europa 7 al Tar contro il provvedimento governativo nel dicembre 2008 di assegnazione della rete proprio perchè insufficiente. Romani spiega così l’intesa:

«Ad Europa 7 saranno assegnate anche altre frequenze, i cosiddetti ‘cerottì, che le consentiranno di raggiungere una copertura adeguata. L’intesa, raggiunta anche attraverso gli ottimi rapporti personali con di Stefano, si inserisce in maniera virtuosa nel processo di chiusura della procedura di infrazione aperta dall’Europa a carico dell’Italia, ormai in fase conclusiva».

All’incontro congiunto per illustrare il progetto, Di Stefano ha spiegato di non aver ancora deciso se partire in analogico o digitale, e ha rimandato a maggio la presentazione del progetto editoriale della nuova tv. L’intesa, inoltre, prevede che le frequenze aggiuntive concesse a Di Stefano non possano essere alienate fino alla fine del processo di digitalizzazione del 2012. Quel che è strano, però, è che Di Stefano ha raggiunto un compromesso proprio con il Governo del proprietario della tv prima a lui avversa. Dichiara Romani:

«Rappresenta un passo avanti enorme, che la dice lunga sul comportamento di questo ministero: non siamo qui a difendere gli interessi di chicchessia, ma a gestire un problema complesso».


12
dicembre

IL CH 8 VA A EUROPA 7, MA DI STEFANO NON CI STA

Europa7 Ch8 @ Davide Maggio .it

Dopo quasi 10 anni di ricorsi e sentenze (un breve excursus lo trovate qui), ieri il Governo, nella persona del sottosegretario alle comunicazioni Paolo Romani, ha finalmente assegnato alla “tv che non c’è” le frequenze del canale 8 in banda Vhf, sulle quali ora trasmette RaiUno ma che presto verranno liberate in seguito all’applicazione della nuova canalizzazione dello spettro radio televisivo, in ottemperanza alle nuove direttive internazionali stabilite dalla Conferenza di Ginevra nel giugno 2006.

L’unico vincolo per Europa 7 è la data di attivazione degli impianti: l’emittente di Francesco di Stefano dovrà partire con le trasmissioni tra il 1° luglio 2009 e il 20 giugno 2011.

Ma Francesco di Stefano non è ancora soddisfatto. Via Ansa fa sapere che se “nel 1999 abbiamo vinto una Ferrari aggiudicandoci una frequenza che copriva l’80% del territorio e abbracciava il 95% della popolazione, ora, a distanza di quasi dieci anni, ci danno una bicicletta“. “Tra l’altro – continua - noi potremmo iniziare a trasmettere solo nel luglio 2009 su un canale che copre a malapena il 10% del territorio e il 18% della popolazione“.





19
ottobre

A EUROPA7 PARTE DELLE FREQUENZE DI RAIUNO IN BANDA VHF

Europa 7 @ Davide Maggio .itDopo dieci anni di attesa, le frequenze che ci spettavano sono state trovate. Ora ci aspettiamo che vengano assegnate, in attuazione della sentenza della Corte di giustizia europea, per poi valutarne la qualità e la copertura“, ha commentato Francesco Di Stefano, proprietario di Europa 7 che dieci anni fa riceveva l’autorizzazione a trasmettere ma non le frequenze necessarie.

Le frequenze oggetto del contendere erano quelle di Rete 4 del gruppo Mediaset che avrebbe dovuto abbandonare l’analogico entro il 31 dicembre 2003 in ottemperanza alla legge Maccanico, che fissava il tetto del 20% per la proprietà delle reti nazionali. Un intervento del TAR, al quale si erano rivolti Fede & Co., consentì alla terza rete di Cologno Monzese di continuare a trasmettere in analogico. Dopo una lunga querelle legale tra Roma e Bruxelles, che vedeva Di Stefano in prima linea pronto a rivendicare ciò che, secondo lui, Rete4 sfruttava illegalmente (le frequenze) sembra che finalmente l’Agcom abbia messo un punto fermo all’annosa questione.

Lo scorso 13 ottobre, infatti, l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni ha dato parere favorevole al piano del Ministero dello Sviluppo Economico, elaborato dal sottosegretario alle Comunicazione Paolo Romani.