DVB-T2



19
ottobre

Digitale terrestre, dal 20 ottobre Rai e Mediaset visibili solo in HD. Come accedere al bonus rottamazione

Switch off, Dvb-T2

I primi traslochi televisivi inizieranno il 20 ottobre. Insomma, ci siamo quasi. Da quel giorno, alcuni canali tv passeranno dalla codifica Mpeg2 a quella Mpeg4, iniziando così la graduale migrazione al nuovo sistema digitale terrestre Dvb-T2, tecnologia supportata solo dagli apparecchi televisivi di ultima generazione. Lo switch off, in questa primissima fase, riguarderà nove canali Rai e sei Mediaset; ad essi seguiranno poi gli altri canali, in un processo che si completerà – secondo la tabella di marcia -  il prossimo 1 gennaio 2023.




27
luglio

Nuovo digitale terrestre Dvb-T2, slitta lo switch off. Ecco le nuove date

Nuovo digitale terrestre

Un rimando dello era nell’aria. Troppo ristretti i tempi per un Paese come il nostro, in cui il divario digitale è un tema tutt’altro che superato. E infatti, il passaggio alla nuova era della tv verrà spostato in là: il governo ha rimodulato il cronoprogramma per l’accensione del DBV T2, il nuovo standard di trasmissione televisiva che consentirà di incrementare la qualità e il numero dei servizi legati al piccolo schermo. Se ne riparlerà l’anno prossimo, e non più a settembre come inizialmente previsto.


4
novembre

Nuovo digitale terrestre: entro il 2022 lo switch off al Dvb T2-Hevc. 45 milioni di televisori da sostituire o ‘aggiornare’

Tv, nuovo digitale terrestre

Nove televisori su dieci saranno da cambiare entro il 2022 con apparecchi di nuova generazione. E’ l’Europa che ce lo chiede. In ossequio alle disposizioni di Bruxelles, la legge di Bilancio 2018 contiene la norma che prevede lo switch-off al DVB-T2 con Hevc, cioè un passaggio al nuovo sistema per le trasmissioni televisive, entro il 30 giugno 2022. L’evoluzione porterà allo spegnimento del vecchio digitale terrestre e così, per continuare a vedere la tv, gli italiani dovranno dotarsi di televisori in grado di sostenere la nuova tecnologia.





5
maggio

AUDITEL VERSO LA RILEVAZIONE DEGLI ASCOLTI TV SU PC, TABLET E SMARTPHONE

Auditel

Auditel

La prepotente presenza delle nuove tecnologie nella quotidianità ha raggiunto un risultato finora insperato: smuovere le tecniche di rilevamento dei dati d’ascolto realizzate da Auditel, ancora quasi identiche a quelle messe in atto per la prima volta nel 1984.

La novità, come ha dichiarato il direttore generale di Auditel Walter Pancini a Italia Oggi, sta nel fatto che il comitato tecnico della società e il consiglio d’amministrazione hanno studiato con una commissione tecnica la possibilità di rilevare anche gli ascolti consumati online: pc, tablet e smartphone, ormai perfettamente in grado di trasmettere programmi come un qualsiasi televisore, potrebbero cambiare gli equilibri.

Si tratta per il momento solo di un progetto e si sta verificando anche com’è affrontata la questione dagli istituti simili nel resto d’Europa; è però un primo passo verso un processo di modernizzazione dell’Auditel che, responsabile del rilevamento e della diffusione dei dati d’ascolto delle reti televisive nazionali, è il punto di riferimento per gli investitori pubblicitari.

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11
ottobre

EUROPA7 HD: PARTONO LE PRIME TRASMISSIONI, MA NESSUNO CONOSCE IL PALINSESTO

Europa7 HD, partono le prime trasmissioni

Avevamo quasi perso le speranze. Con un consistente ritardo sulla tabella di marcia e dopo 10 anni di battaglie a colpi di sentenze, partiranno nella giornata di oggi le prime trasmissioni di Europa 7 HD, l’ “innovativa” paytv dell’imprenditore romano Francesco Di Stefano. Gli abitanti di Lombardia, Lazio, Campania, Abruzzo e Molise (ed entro fine ottobre anche di Friuli, Puglia, Emilia Romagna, Piemonte e Sicilia), purchè in possesso del decoder 7Box, potranno accedere ai contenuti della neonata paytv che si prefigge di diventare, almeno secondo quanto dichiarato, un punto di riferimento in ambito tecnologico.

Europa7 HD
è infatti il primo broadcaster in Italia a trasmettere con lo standard DVB-T2 che permette, rispetto al canonico DVB-T (con cui è compatibile), di incrementare del 30%-40% la banda di trasmissione. In altre parole i telespettatori avranno a disposizione fino a 8 canali in alta definizione (anche in 3D) e audio in Dobly Digital 5.1.

Dettagli prettamente tecnici a parte, è curioso notare che, nonostante gli spot parlino di “grandi film, telefilm, concerti, eventi in diretta e programmi per adulti”, non ci sia ancora dato conoscere, a poche ore dalla partenza, il palinsesto degli 8 canali nè tantomeno quali major abbiano stretto accordi con l’imprenditore romano. Ancora meno chiara risulta essere la struttura stessa della paytv che probabilmente, per ovviare al problema dei diritti (di fatto tutti in mano ai network nazionali, free e pay), proporrà al mese “pacchetti di film e telefilm in pay per view” (dal momento che, come dichiarato da Di Stefano, “le case non li danno in esclusiva, perciò li avremo tutti”).





29
maggio

EUROPA7 HD: 10 ANNI DI BATTAGLIE E… UNA PAYTV PER QUATTRO GATTI

Delusione è forse il sostantivo più consono per descrivere il progetto presentato da Francesco Di Stefano per il digitale terrestre. Dopo dieci di anni di battaglie, governi di destra e di sinistra, sentenze, ricorsi e controricorsi, il Viceministro con delega alle comunicazioni Paolo Romani lo scorso febbraio ha finalmente trovato una soluzione per il “caso Europa7″ fornendo all’imprenditore romano – oltre al canale E8 ottenuto dalla ricanalizzazione di Rai1 – alcune frequenze “cerotti” utili per raggiungere la totalità del territorio nazionale.

Europa7 può quindi trasmettere. Ma badate bene: non nascerà alcun “terzo polo” televisivo che farà concorrenza a Rai e Mediaset, come in molti auspicavano, bensì una settima paytv altamente tecnologica e innovativa (e in gran parte in alta definizione) con lo scopo di rosicchiare abbonati in maniera trasversale a Mediaset Premium, Dahlia TV e Sky. Dopo un’attenta riflessione con i propri collaboratori, Di Stefano ha deciso di iniziare le trasmissioni della neonata paytv con lo standard DVB-T2 che permette di incrementare del 30-40% la banda di trasmissione rispetto al canonico DVB-T (con un conseguente incremento del numero di canali nel mux, anche in alta definizione, e la possibilità di trasmettere audio in Dolby-Digital). Una scelta certamente coraggiosa (lo standard DVB-T2 è di fatto utilizzato nella sola Gran Bretagna) e di cui è veramente difficile prevedere l’impatto sul pubblico, anche perchè richiederà necessariamente l’acquisto di un decoder compatibile (gli attuali decoder non sono compatibili con lo standard DVB-T2).

Il lancio dell’offerta Europa7 HD verrà per questo accompagnato dal 7Box HD, decoder prodotto in esclusiva da Kaon e venduto al prezzo di 149 euro (ma a breve anche Sony introdurrà sul mercato nuovi modelli di tv con tuner DVB-T2) che permetterà la visione di tutti i canali in chiaro del digitale terrestre DVB-T (anche in alta definizione) e dei canali di Europa7 HD (tramite un’apposita smartcard inclusa all’interno della confezione, abilitata ad un mese di visione gratuito), disposti su due liste LCN differenti (e di cui il decoder ne risolve automaticamente i conflitti).

Ma veniamo ai contenuti, forse la caratteristica più importante di un qualsiasi network televisivo.