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10
aprile

EUROPA 7 TRASMETTERA’ DA GIUGNO. ACCORDO RAGGIUNTO TRA GOVERNO E DI STEFANO.

Europa7 Ch8 @ Davide Maggio .it

Europa 7 andrà in onda. Dopo un centinaio di ricorsi e sentenze italiane ed europee, la “rete che non c’è” (o meglio che non c’era) inizierà le trasmissioni il prossimo giugno, a seguito di un accordo tra il viceministro alle Comunicazioni, Paolo Romani, ed il patron di Europa 7, Francesco Di Stefano.

Dopo un lunghissimo contenzioso legale di ben 11 anni, l’accordo tra Governo e Di Stefano è stato raggiunto grazie alla ricanalizzazione di Raiuno degli scorsi mesi ed alcune frequenze integrative, che hanno permesso l’assegnazione del canale di trasmissione ad Europa 7. Frequenze aggiunte al canale 8 in banda VHF iniziale, in quanto necessarie all’emittente per ottenere una copertura pari all’80 per cento del territorio, dopo il ricorso di Europa 7 al Tar contro il provvedimento governativo nel dicembre 2008 di assegnazione della rete proprio perchè insufficiente. Romani spiega così l’intesa:

«Ad Europa 7 saranno assegnate anche altre frequenze, i cosiddetti ‘cerottì, che le consentiranno di raggiungere una copertura adeguata. L’intesa, raggiunta anche attraverso gli ottimi rapporti personali con di Stefano, si inserisce in maniera virtuosa nel processo di chiusura della procedura di infrazione aperta dall’Europa a carico dell’Italia, ormai in fase conclusiva».

All’incontro congiunto per illustrare il progetto, Di Stefano ha spiegato di non aver ancora deciso se partire in analogico o digitale, e ha rimandato a maggio la presentazione del progetto editoriale della nuova tv. L’intesa, inoltre, prevede che le frequenze aggiuntive concesse a Di Stefano non possano essere alienate fino alla fine del processo di digitalizzazione del 2012. Quel che è strano, però, è che Di Stefano ha raggiunto un compromesso proprio con il Governo del proprietario della tv prima a lui avversa. Dichiara Romani:

«Rappresenta un passo avanti enorme, che la dice lunga sul comportamento di questo ministero: non siamo qui a difendere gli interessi di chicchessia, ma a gestire un problema complesso».




22
giugno

RISINTONIZZAZIONE DI RAIUNO: DA OGGI E FINO AL 30 GIUGNO PER FAR SPAZIO A EUROPA7

Raiuno - risintonizzazione

Da oggi e fino al 30 giugno potrebbe capitarvi di vedere RaiUno peggio del solito. Non preoccupatevi è l’effetto della procedura di risintonizzazione della banda VHF.

Per recepire le decisioni emanate dalla Commissione Europea in materia di armonizzazione sull’uso delle frequenze radioelettriche, nell’ultima decade di giugno le reti televisive trasmesse in banda VHF cambieranno frequenza di trasmissione passando alla canalizzazione europea che permetterà di raggiungere quota otto canali televisivi a fronte degli attuali sette. La maggior parte di queste frequenze è occupata dai segnali della rete ammiraglia Rai ma esistono sul territorio nazionale frequenze sulle quali trasmettono anche RaiDue, RaiTre, alcuni multiplex digitali o alcune tv locali.

Gli interventi sugli impianti verranno effettuati giornalmente su base regionale, come si evince dal calendario predisposto dal Ministero dello Sviluppo Economico-Comunicazioni e avverranno, generalmente, nelle prime ore del mattino. Molti televisori e decoder per il digitale terrestre hanno la risintonizzazione automatica attiva e non dovrebbe essere necessario effettuare una risintonizzazione manuale ma in caso di problemi, come visione in bianco e nero, interferenze o schermo nero, basterà risintonizzare per continuare a ricevere il segnale correttamente.


19
ottobre

A EUROPA7 PARTE DELLE FREQUENZE DI RAIUNO IN BANDA VHF

Europa 7 @ Davide Maggio .itDopo dieci anni di attesa, le frequenze che ci spettavano sono state trovate. Ora ci aspettiamo che vengano assegnate, in attuazione della sentenza della Corte di giustizia europea, per poi valutarne la qualità e la copertura“, ha commentato Francesco Di Stefano, proprietario di Europa 7 che dieci anni fa riceveva l’autorizzazione a trasmettere ma non le frequenze necessarie.

Le frequenze oggetto del contendere erano quelle di Rete 4 del gruppo Mediaset che avrebbe dovuto abbandonare l’analogico entro il 31 dicembre 2003 in ottemperanza alla legge Maccanico, che fissava il tetto del 20% per la proprietà delle reti nazionali. Un intervento del TAR, al quale si erano rivolti Fede & Co., consentì alla terza rete di Cologno Monzese di continuare a trasmettere in analogico. Dopo una lunga querelle legale tra Roma e Bruxelles, che vedeva Di Stefano in prima linea pronto a rivendicare ciò che, secondo lui, Rete4 sfruttava illegalmente (le frequenze) sembra che finalmente l’Agcom abbia messo un punto fermo all’annosa questione.

Lo scorso 13 ottobre, infatti, l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni ha dato parere favorevole al piano del Ministero dello Sviluppo Economico, elaborato dal sottosegretario alle Comunicazione Paolo Romani.