Diritti Televisivi



5
giugno

IL SEGRETO: MEDIASET ACQUISTA I DIRITTI PER TUTTE LE STAGIONI FUTURE

Il Segreto

Durante la nostra ultima intervista Alessandro Greco, tra il serio e il faceto, ha detto che al Premio Tv 2015 avrebbe premiato Il Segretoperchè hanno creato una bella ambientazione, per la recitazione naturale“. I puristi avranno storto il naso ma la verità è che gli ascolti sempre al top sono un premio ancor più ambito e la telenovela spagnola lo riceve tutti i giorni dai suoi fedelissimi telespettatori. Che la seguono al pomeriggio, in prime time la domenica e anche in “edizione speciale”. Basti pensare che venerdì 29 maggio le avventure di Puente Viejo si sono difese con un ottimo 17.85% dall’avanzata minacciosa di Al Bano e Romina in concerto.

Il Segreto: Mediaset ottiene i diritti sulle stagioni esistenti e future

Lo strapotere de Il Segreto è dunque indubbio e lo sa soprattutto Mediaset, che da ormai due anni trasmette questo programma traendo il massimo da un investimento fatto quasi per scommessa nell’estate del 2013. E se all’epoca la telenovela di Antena 3 si è rivelata una piacevole sorpresa, oggi è piuttosto una necessità pressante; per questo il gruppo Mediaset si è garantito il rinnovo dei diritti per tutte le stagioni esistenti e future del programma, come confermato dagli spagnoli di Atresmedia che lo producono.

Un atto inevitabile, anzi imprescindibile per il Biscione e per Canale 5 in particolare: quanto positivamente ha influito Il Segreto sulla forza del daytime, quante prime serate sono state salvate grazie allo schieramento in campo di Pepa, Tristan ed oggi anche dei loro figli Gonzalo ed Aurora? Ma, soprattutto, quanto peserebbe nel palinsesto dell’ammiraglia la loro mancanza? I vertici di Cologno Monzese non osavano neanche pensarci, ma qualcun altro invece ci ha pensato eccome.

Il Segreto: i concorrenti di Mediaset hanno tentato il colpaccio




19
maggio

DIRITTI TV SERIE A 2015/2018: BLITZ DELLA GUARDIA DI FINANZA NELLE SEDI SKY, MEDIASET E LEGA CALCIO

Diritti Tv Serie A

La Guardia di Finanza irrompe a Milano e Roma nelle sedi di Sky, Mediaset e Lega Calcio per un sospetto accordo restrittivo della concorrenza sulla vendita dei diritti tv della Serie A per i campionati 2015/2016, 2016/2017 e 2017/2018.

Diritti Tv Serie A 2015/2018: sospetto accordo anti-concorrenza

Nel giugno dello scorso anno, dopo diversi tira e molla, si arrivò alla cessione di tali diritti, accertata dalla stessa Lega Calcio, che comportò a Sky l’assegnazione di tutta la Serie A per le prossime tre stagioni, mentre a Mediaset – nell’analogo periodo – la possibilità di trasmettere tutti i match delle big del campionato. A meno di un anno di distanza, l’ipotesi investigativa all’esame dell’Antitrust e della Guardia di Finanza è che l’esito conclusivo della vendita dei diritti sia stato falsato da una sorta di accordo anti-concorrenza tra i principali operatori attivi sul mercato nazionale delle pay tv (per l’appunto, Sky e Mediaset).

Da qui le ispezioni in queste ore dei finanzieri del nucleo speciale Tutela Mercati, d’intesa con l’Autorità Garante della Concorrenza, negli uffici di Sky, Mediaset e, come detto, anche della Lega Calcio, perché – stando a quanto risulta dagli investigatori – avrebbe violato le disposizioni europee appoggiando e favorendo gli accordi tra le due tv.


26
giugno

DIRITTI TV SERIE A 2015-2018: TUTTO IL CAMPIONATO SU SKY, LE BIG ANCHE SU MEDIASET

Serie A

L’annuncio ufficiale da parte della Lega Calcio sull’assegnazione dei diritti tv della Serie A per il triennio 2015-2018 dovrebbe arrivare entro la mezzanotte di oggi (termine ultimo dopo una serie di rinvii) ma, a quanto si apprende, Sky e Mediaset avrebbero trovato un accordo, fino a qualche ora fa nemmeno ipotizzabile.

Diritti tv Serie A 2015-2018: accordo tra Sky e Mediaset

Secondo indiscrezioni, infatti, le due tv concorrenti avrebbero raggiunto un accordo in base al quale – stando a quanto riportato dall’Ansa – tutte le partite della Serie A verrebbero trasmesse su Sky dalla stagione 2015/2016 alla stagione 2017/2018 e su Mediaset, nello stesso periodo, troverebbero comunque spazio tutte le partite, in casa e in trasferta, delle big del campionato, Roma compresa.

Per La Gazzetta dello Sport, Sky si sarebbe aggiudicata il pacchetto A relativo alle otto squadre sul satellite per un valore di 357 milioni di euro annui. Il pacchetto B, che comprende la stessa offerta ma sul digitale, andrebbe a Mediaset per una cifra pari a 280 milioni annui. La tv del Biscione, inoltre, si sarebbe aggiudicata anche il pacchetto D (per 306 milioni), ovvero le partite delle restanti 12 squadre, che – frutto dell’accordo trovato con la concorrenza – rivenderebbe in esclusiva a Sky. Ma nella sua offerta, oltre alle partite di Inter, Juventus, Milan e Napoli, sono compresi anche i match della Roma, in un primo momento inserita nel pacchetto D.





25
giugno

SERIE A, SKY VS MEDIASET: ECCO I TRE POSSIBILI SCENARI E PERCHE’ LA VITTORIA DI SKY POTREBBE ESSER LECITA

Sky vs Mediaset: asta diritti tv Serie A

Sky vs Mediaset: asta diritti tv Serie A

Ma qualcuno ha veramente capito per quale motivo tra Sky e Mediaset è iniziata una guerra di “diffide” sull’asta per i diritti della Serie A che la Lega Calcio dovrà assegnare? In realtà la questione è molto più semplice di quanto si possa pensare, e visto che sui giornali se ne stanno leggendo di ogni, abbiamo deciso di spiegarvela per filo e per segno. L’azienda guidata da Andrea Zappia ha vinto sia il pacchetto A, per i diritti delle 8 squadre “top” sul satellite, che il pacchetto B, per gli stessi diritti ma sul digitale terrestre, ovvero ha effettuato l’offerta più alta come da regola d’asta.

Quella di Mediaset è risultata invece la seconda migliore offerta per il pacchetto A, e la terza migliore offerta per il pacchetto B, dove invece è stata Fox a proporre la seconda migliore offerta. Ora la questione si fa parecchio interessante, perché – stando anche alla legge Melandri, nata per evitare monopoli – un singolo soggetto non può accaparrarsi l’esclusiva sui pacchetti A e B contemporaneamente. Dunque, Sky può o non può aggiudicarsi entrambi?

Diritti Serie A, prima ipotesi: a Sky assegnati i pacchetti A e B

La risposta è nì, e molto dipende dalle interpretazioni. La Lega può ovviamente assegnare entrambi i pacchetti a Sky, a patto che rivenda uno dei due ad un soggetto terzo, come peraltro già avviene – seppur con le dovute differenze – con le competizioni internazionali che richiedono un certo numero di ore in chiaro (si pensi ai Mondiali e alla Formula 1), in parte in diretta e in parte in differita. E il soggetto terzo non potrebbe che essere Fox, ovvero di nuovo News Corp., poiché di fatto rappresenta un soggetto indipendente rispetto a Sky. Dopotutto il precedente già c’è e porta il nome di Cielo: il canale in chiaro che fa capo, in pratica, a Sky, è in realtà di proprietà di News Corp. Station Europe, dal momento che l’azienda satelittare – che pure fa capo a News Corp. – non poteva – all’epoca – presentarsi direttamente sul DTT mantenendo il monopolio sul satellite.

Diritti Serie A, seconda ipotesi: a Sky il pacchetto A, a Fox il B


24
giugno

DIRITTI TV SERIE A 2015-2018: SKY DIFFIDA LA LEGA CALCIO MA MEDIASET NON CI STA

Diritti tv Serie A

Volano gli stracci ed ora anche le diffide nella querelle per l’assegnazione dei diritti tv della Serie A per il triennio 2015-2018. Ieri la Lega Calcio si è riunita in consiglio dopo aver ricevuto una diffida da Sky; la pay tv di Rupert Murdoch, infatti, ha espressamente contestato nero su bianco quello che considera un mancato rispetto delle regole (l’asta dei diritti – sostengono i vertici Sky – deve andare a chi offre di più). La decisione finale è stata nuovamente rinviata (il consiglio si riunirà domani), mentre da Mediaset arriva una controdiffida per evitare che tutte le partite finiscano alla concorrenza.

Diritti tv Serie A 2015-2018: Sky diffida la Lega…

La questione diffide è partita da Sky con una lettera inviata alla Lega Calcio:

“Non possiamo accettare l’idea che l’assegnazione dei diritti della Serie A avvenga secondo principi e ipotesi non regolari e non previste dal bando, le cui linee guida sono state preventivamente approvate dalle Autorità indipendenti – si legge nella nota diramata ieri – E’ un passo a cui siamo stati costretti: noi abbiamo fatto le offerte più alte.

… e Mediaset replica con una controdiffida

Il nodo da sciogliere sono sostanzialmente i pacchetti A e B, ovvero le partite di otto squadre (di cui quattro big) rispettivamente sul satellite e sul digitale. Sky ha fatto l’offerta più alta per entrambi, ma Mediaset contesta che sia un unico operatore a garantire i due pacchetti. E, temendo di restare a mani vuote, lancia una controdiffida a poche ore dall’”appello” che Sky ha inviato alla Lega Calcio.

“Inutile far finta di non capire: assegnare a un unico operatore pay le 248 partite delle otto squadre di Serie A che da sole rappresentano oltre l’86% dei telespettatori tifosi italiani è esattamente quello che la Legge, le autorità regolamentari e la stessa Lega Calcio Serie A hanno sempre voluto impedire a difesa dei consumatori e della concorrenza”





7
giugno

DIRITTI TV SERIE A 2015-2018: RISCHIO ANNULLAMENTO DELL’ASTA

Sky - Serie A

Ieri è scaduto il termine ultimo per presentare le offerte relative all’acquisizione dei diritti tv della Serie A di calcio nel periodo che va dal 2015 al 2018 (tre stagioni). Lo scontro tra Sky e Mediaset Premium si è “arricchito” di due new entry: l’asta, infatti, ha registrato anche le proposte di Fox Sports ed Eurosport. Ma le indiscrezioni hanno fin da subito parlato di una sorta di cappotto Sky ai danni del Biscione. E tra le due tv volano di nuovo stracci.

Diritti tv Serie A – Mediaset ironizza: Sky è come Grillo alle Europee, doveva vincere e invece…

La Gazzetta dello Sport ha rivelato di una mega offerta della tv di Ruper Murdoch per i due pacchetti A e B (sono le partite di 8 squadre, di cui 4 big, rispettivamente sul satellite e sul digitale), a cui si aggiunge il pacchetto D (le restanti 12 squadre) che Fox si sarebbe assicurata grazie all’offerta più alta. Insomma, fosse confermato tale scenario ci troveremmo di fronte ad una sorta di monopolio di Sky (più Fox) sulla Serie A, con Mediaset clamorosamente al tappeto. E qui – come riporta anche il Corriere della Sera – arrivano le parole al veleno di Marco Paolini, direttore marketing strategico della tv di Berlusconi:

I pronostici davano Beppe Grillo vincitore alle Europee ma poi ha vinto Matteo Renzi

ha ironizzato, auspicando, dunque, una Mediaset tutt’altro che fuori dai giochi. Immediata la replica di Jacques Raynaud, vicepresidente esecutivo Sport Channels e Advertising di Sky Italia:


6
giugno

SERIE A 2015-2018: FOX ED EUROSPORT ‘SPIAZZANO’ SKY E MEDIASET E SI INSERISCONO NELL’ASTA PER I DIRITTI TV

Mario Balotelli

Il “campionato” si allarga a quattro squadre: non solo Sky e Mediaset Premium, ora anche Fox Sports ed Eurosport si inseriscono nella bagarre per l’acquisizione dei diritti tv della Serie A per il triennio 2015-2018. A confermarlo è la stessa Lega Calcio, che ora ha tre settimane di tempo per prendere in considerazione le varie offerte e decidere, così, il destino televisivo delle prossime tre stagioni calcistiche.

Diritti tv Serie A 2015-2018: Sky, Mediaset e Fox vogliono tutto il campionato

A cambiare le carte in tavola è stata Fox Sports, che si è inserita nello scontro Sky-Mediaset per ottenere tutte le partite del campionato. In particolare, come precisa il Corriere della Sera, Fox e Sky hanno presentato ciascuna quattro offerte: due relative ai pacchetti A e B, ovvero alla messa in onda delle partite di 8 squadre (di cui 4 big) in modalità satellitare e digitale; una per il pacchetto D, che comprende i match delle restanti 12 squadre (dove è compresa la big fuori da A e B); una per il pacchetto C, che riguarda i cosiddetti diritti accessori (interviste, telecamere negli spogliatori, etc…).

Mediaset, dal canto suo, ha rinunciato a quest’ultimo pacchetto (comunque di minore importanza rispetto agli altri), ma ha avanzato la sua candidatura per ottenere tutte le 20 squadre. In particolare, ha presentato due offerte per l’analogo pacchetto delle 8 squadre in modalità digitale, in quanto una è subordinata alla possibilità di poter usufruire dell’esclusiva del pacchetto D. Quest’ultimo, però, è conteso anche da Eurosport; il network la cui maggiornanza appartiene a Discovery, infatti, ha presentato un’offerta per poter trasmettere sui propri canali le partite di Serie A delle 12 squadre escluse dai pacchetti A e B.


21
maggio

SERIE A 2015-2018: MEDIASET PREMIUM DOVRA’ RINUNCIARE ALLE PARTITE DI ROMA O NAPOLI? SI VA VERSO L’ESCLUSIVA SKY

Roma o Napoli: chi resterà fuori da Mediaset Premium?

Lo scontro tra Sky e Mediaset Premium per l’assegnazione dei diritti tv della Serie A di calcio per il triennio 2015-2018 continua. Un nuovo capitolo, però, ha gettato malcontento dalle parti del Biscione: si tratta del nuovo bando della Lega Calcio che rischia di impoverire l’offerta dei canali Premium, a fronte di un’esclusiva dell’intero campionato sempre più probabile sulla tv satellitare di Rupert Murdoch.

Diritti tv Serie A 2015-2018: una sola emittente avrà tutta la Serie A

Il bando per la Serie A di calcio, relativo alle stagioni 2015-2016, 2016-2017 e 2017-2018, prevede un pacchetto base in esclusiva. I primi due, che sono identici sia per il digitale che per il satellite, fanno riferimento alle partite di otto squadre (e, dunque, di quattro big), per un valore di partenza di circa 273-275 milioni di euro. Il terzo, invece, riguarda l’assegnazione di tutte le altre partite in esclusiva ad un unico operatore, ad un prezzo minimo di 234 milioni di euro. In soldoni, è proprio il caso di dire, l’intera Serie A costerà circa 570 milioni di euro, di cui 70 fanno riferimento ai cosiddetti diritti accessori (vale a dire immagini da bordo campo, dagli spogliatoi, dal tunnel, etc…).

Mediaset Premium, dunque, alla stessa cifra pagata fino ad “oggi”, potrà garantire meno partite (da 324 a 248) e quattro big su cinque. Fatte salve Juventus, Inter e Milan, il nodo da scogliere riguarda Roma e Napoli, che rappresentano comunque una bella fetta di pubblico. A Cologno va fatta una scelta: puntare sui match della squadra giallorossa o su quelli della squadra azzurra? Difficile, infatti, che venga presa anche solo in considerazione l’eventualità di raddoppiare la spesa prevista, visto anche il notevole sforzo economico dovuto all’acquisizione dei diritti tv della Champions League per l’analogo triennio (2015-2018).