TG/Informazione


22
gennaio

EMILIO FEDE: ADDIO AL TG4? DECIDO IO QUANDO, SILVIO NON MI SCARICA

Emilio Fede

Emilio Fede è convinto di avere il coltello dalla parte del manico: come e quando abbandonare il timone del Tg4 lo vuole decidere lui. Il popolare giornalista è tornato a commentare le ipotesi di un suo possibile addio alla testata di Rete4, che secondo alcune indiscrezioni sarebbe imminente, secondo altre il ‘matrimonio’ sarebbe invece già finito. Fede, tuttavia, si è messo a temporeggiare. Stando alla sua versione ‘ufficiale’, infatti, Emilio non avrebbe intenzione di mollare l’osso. Non ora, almeno.

‘Può darsi che l’azienda decida che nella ristrutturazione io possa essere destinato ad altro incarico. Non è escluso e non mi troverebbe sul piede di guerra. Comunque deciderò io quando, ma a tenersi larghi entro l’anno‘.

E’ questo ciò che ha dichiarato il giornalista all’Ansa, provando a dissipare i rumors di tutt’altro avviso che si sono susseguiti negli ultimi tempi. A proposito, si era anche detto che Fede fosse vicinissimo a firmare un accordo risolutorio con tanto di lauta buonuscita. E il direttore ha commentato:

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21
gennaio

TG4, EMILIO FEDE PRONTO A LASCIARE?

Emilio Fede

A dispetto delle ultime dichiarazioni, nelle quali pareva intenzionato a non mollare la sua poltroncina, Emilio Fede sarebbe pronto a fare un passo indietro. Di un suo possibile abbandono si vociferava ormai da mesi, ma ogni volta anche i rumors più insistenti cadevano nel vuoto: alla fine nisba, il direttore non si schiodava manco per sbaglio. Stavolta invece pare che la decisione sia definitiva, almeno stando a quanto riporta il sito del settimanale Oggi.

In questi giorni, il direttore del Tg4 avrebbe tenuto dei fitti colloqui col presidente di Mediaset Fedele Confalonieri e con  il direttore generale Mauro Crippa per definire un accordo. Secondo le indiscrezioni, nel futuro di Fede ci sarebbe un contratto di consulenza col Biscione della durata di cinque anni, nell’ambito del quale l’ottantenne giornalista potrebbe diventare direttore editoriale di tutta l’area news di Mediaset. Insomma, il pensionato non lo vuole proprio fare.

In ogni caso, c’è una mezza certezza: anche senza Tg4 Emilio non abbandonerebbe il video. Da tempo infatti si parla della possibilità di collocarlo alla guida di uno spazio d’approfondimento politico, e ci sarebbe anche allo studio un apposito format. A proposito, c’è chi parla di un nuovo rotocalco (magari pure in prima serata) composto da analisi politiche, interviste, commenti e brevi inchieste.

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20
gennaio

EMILIO FEDE POLEMICO SU TGCOM24: IMPAREREMO DA LORO COME SI FA UNO SPECIALE

Emilio Fede

Il vecchio capitano Emilio Fede non le manda a dire, soprattutto quando teme che qualcuno gli freghi il timone dell’informazione. Ieri il direttore del Tg4 ha polemizzato sulla decisione di affidare a Tgcom24 lo speciale Il naufragio della vergogna, dedicato alla tragedia del Concordia e trasmesso su Rete4. Vista la collocazione, l’approfondimento  avrebbe dovuto realizzarlo la sua redazione, ma al Biscione hanno deciso diversamente. Ed Emilio ha sbottato.

Stasera dal Tg4 guarderemo lo speciale TgCom24 sulla tragedia del Giglio e impareremo. Faremo il centro d’ascolto. Prenderemo appunti su come si fa uno speciale” ha detto il giornalista all’Adnkronos.

Il timoniere del Tg4 ha poi scelto la cifra dell’ironia per esprimere il suo disappunto. Per la prima volta, infatti, uno speciale di Rete4 non è stato curato dalla sua testata giornalistica. E ciò ha innescato il corto circuito.

Siamo tutti stagisti, d’altronde questo speciale è stato affidato ad una super-redazione, con giornalisti super-bravi e super-giovani. Mi piacerebbe farne parte ma alla mia età… Poi, in effetti, non ho tanta esperienza di dirette a Mediaset: ho cominciato solo 25 anni fa con la Guerra del Golfo ma senza successo… In più alla mia età la diretta può essere pericolosa per le coronarie”

Ha commentato Emilio Fede, rinfacciando la sua lunga esperienza al neonato Tgcom24 di Mario Giordano. Parole che mettono in luce la questione delle competenze che spettano al nuovo canale all news di Mediaset.

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19
gennaio

MARIO MONTI OSPITE AD OTTO E MEZZO. AL PREMIER PIACE LA TV

Mario Monti

Marietto nostro sarà anche sobrio ed elegante, ma quanto gli piace andare in tv? Domani sera nuova performance televisiva per il Premier Monti, che sarà ospite in diretta a Otto e mezzo, in onda su La7. Il Presidente del Consiglio siederà nello studio di Lilli Gruber e per la prima volta parteciperà ad una trasmissione che non sia prodotta dal servizio pubblico Rai.

Nelle sue precedenti comparsate a favore di telecamera, lo abbiamo visto a Porta a Porta di Bruno Vespa, dove ha esposto le prime misure adottate dal suo governo. Poi, di recente, Monti si è recato nel salottino buono di Fabio Fazio, a Che tempo che fa. In quell’occasione, il pubblico ha assistito ad un’intervista surreale, priva di domande che si potessero definire tali.

Stavolta, invece, il tour televisivo del premier continuerà a Otto e mezzo, da Lilli Gruber. Nei mesi scorsi la conduttrice aveva ospitato il professor Monti quando ancora il Governo era presieduto da Berlusconi e l’Italia subiva le vessazioni delle agenzie di rating. Ora è cambiato qualcosa e il factotum di Palazzo Chigi è lui, superMario.


18
gennaio

MA ANCHE NO CHIUDE IL 22 GENNAIO. RUFFINI SU PIROSO: HA IL DIRITTO DI GUARDARSI ATTORNO

Antonello Piroso, Ma anche no

Ma anche no abbassa la serranda. Il programma condotto da Antonello Piroso su La7 chiude i battenti prima del tempo e domenica prossima, 22 gennaio, andrà in onda la sua ultima puntata. Lo ha annunciato il direttore di rete Paolo Ruffini, il quale ha giustificato lo stop anticipato in termini di share. “Non ha avuto i risultati aspettati” ha detto.

Il responsabile dell’emittente terzopolista ha comunque precisato che il conduttore sarà in palinsesto fino all’estate con il programma serale ‘Ahi Piroso’. Ma qualcuno ha mangiato la foglia, soprattutto a seguito dei rumors – sempre più insistenti – che darebbero Piroso vicino ad un passaggio a Rai2. Il giornalista dovrebbe spostarsi sulla tv pubblica alla guida di un nuovo programma, probabilmente in prima serata.

Oibò, Piroso a Rai2? “Sono voci che ricorrono periodicamente. Io con lui non ho parlato di nulla, né lui mi ha detto niente”, ha dichiarato Ruffini. Tuttavia, il direttore di La7 sembra saperne qualcosa di più. E infatti, di lì a poco ha commentato: “non ci vedo nulla di strano. Ogni professionista ha tutto il diritto di guardarsi attorno”. Ogni interpretazione è quella buona, fate voi.





18
gennaio

VADA A BORDO: BRUNO VESPA E LA SCIARELLI TORNANO SULLA CONCORDIA IN PRIMA SERATA

Bruno Vespa sorvola la Concordia

Eccezion fatta per la fiction di Canale5, la serata televisiva di oggi sarà dedicata alla tragedia della Costa Concordia. Di diritto o di rovescio, le redazioni giornalistiche torneranno sulla nave affondata per approfondire, commentare e dibattere. Come se in tv avessero preso alla lettera l’ordine impartito dall’ufficiale De Falco al comandante Schettino nell’ormai celebre telefonata: “Vada a bordo, cazzo!“. E allora tutti su, in crociera. Ad inaugurare le trasmissioni sarà Bruno Vespa, con uno speciale in prima serata.

Porta a Porta tornerà a parlare dell’incidente nautico all’Isola del Giglio partendo dall’inchiesta avviata dalla magistratura. Gli inquirenti stanno acquisendo prove per attribuire le responsabilità di quello che pare uno sventurato errore umano, mentre Schettino si trova agli arresti domiciliari. Nello studio di Vespa si alterneranno voci, immagini e collegamenti in diretta. Lunedì scorso, il giornalista aveva sorvolato il relitto della Concordia, per mostrare dall’alto il teatro della tragedia.

Su Rai3, dalle 21.10, Chi l’ha visto? dividerà la sua puntata tra gli aggiornamenti sul delitto di Yara Gambirasio e le ricerche dei dispersi della nave Costa. Al momento mancano all’appello 28 persone e Federica Sciarelli lancerà un appello in tv nella speranza di rintracciarle. Dunque, saranno due le reti Rai che si divideranno il pubblico interessato agli sviluppi della vicenda Concordia. Mediaset, invece, si occuperà del naufragio solo in seconda serata.


18
gennaio

MOVIMENTO DEI FORCONI: LA SICILIA E’ IN RIVOLTA. MA LA TV ARRIVA IN RITARDO

Movimento dei Forconi, Sicilia bloccata

Altro che gli indignados. Quando girano le balle ai siciliani, la reazione è assai più dirompente: scatta la rivolta, u’ capisti? Per questo vanno tenute d’occhio le proteste del cosiddetto Movimento dei Forconi, una schiera di autotrasportatori, edili, agricoltori e disoccupati che da lunedì sta paralizzando la Sicilia. La loro contestazione, che proseguirà fino a venerdì, si sta espandendo a macchia d’olio procurando disagi significativi. Ma la televisione sembra ignorarla, o quasi.

A sentire i notiziari ed i programmi d’informazione, infatti, la rivolta siciliana pare un episodio marginale, una delle tante proteste che ultimamente riempiono le piazze. Ma non è così, visto che stavolta c’è un’intera regione in sommossa e in ogni angolo dell’isola echeggiano slogan durissimi. Dunque, cos’è questo Movimento dei Forconi? La tv latita, tace, arriva in ritardo e quando lo fa non riesce ad offrire un ritratto completo della protesta.

Ieri, ad esempio, il Tg1 delle 20 ha riservato pochi secondi alle agitazioni in Sicilia a margine di un servizio sulle liberalizzazioni. Il Tg5 vi ha dedicato un pezzo con immagini  annesse, mentre in altri notiziari c’è stato solo qualche accenno. Poca roba, insomma. Non pervenuti, invece, gli interventi dei programmi d’approfondimento, che fino ad ora hanno ‘bucato’ la notizia. Eppure di spunti da cogliere ce ne sarebbero parecchi, a cominciare dalla natura della rivolta.

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17
gennaio

“SCHETTINO, VADA A BORDO CAZZO!”. E IN TV SI SCOPRONO TUTTI CAPITANI DI LUNGO CORSO

Francesco Schettino

Capitan Fracassa non ha più alibi. Le testimonianze raccolte dai magistrati, nonché le registrazioni telefoniche relative all’incidente nautico, sembrano inchiodare Francesco Schettino alle sue responsabilità. Il comandante della Costa Concordia affondata all’Isola del Giglio avrebbe infatti abbandonato la nave prima del tempo, sottraendosi al dovere di gestire i soccorsi. La magistratura indaga, e intanto in tv si discute sulle manovre d’emergenza, si attribuiscono meriti e condanne sommarie. E così, da un giorno all’altro, c’è chi si copre Capitano di lungo corso.

Schettino ha sbagliato tutto, è un mostro. Anzi no, ha fatto il possibile per mettere in sicurezza la nave. Nei talk televisivi ogni spunto è buono per dirimere con facilità questioni che solo delle analisi approfondite potranno chiarire. Di fronte alla tragedia, ecco che si schierano colpevolisti e innocentisti, pronti a colpire. E con la divulgazione della incredibile telefonata di sabato tra Guardia Costiera e il comandante della Concordia, il dibattito si infamma ancora di più.

Schettino, vada a bordo cazzo!“. Gli ordini scanditi con fare perentorio dall’ufficiale Gregorio De Falco stanno facendo il giro della rete, e in tv diventano un’occasione per dare sfogo ai commenti. Purtoppo c’è poco da commentare, e le uniche valutazioni accettabili sono quelle pronunciate da esponenti della Marina (come avvenuto iersera a Porta a Porta e oggi alla Vita in diretta). Il resto sono inopportune sceneggiate da reality show.