Il vecchio capitano Emilio Fede non le manda a dire, soprattutto quando teme che qualcuno gli freghi il timone dell’informazione. Ieri il direttore del Tg4 ha polemizzato sulla decisione di affidare a Tgcom24 lo speciale Il naufragio della vergogna, dedicato alla tragedia del Concordia e trasmesso su Rete4. Vista la collocazione, l’approfondimento avrebbe dovuto realizzarlo la sua redazione, ma al Biscione hanno deciso diversamente. Ed Emilio ha sbottato.
“Stasera dal Tg4 guarderemo lo speciale TgCom24 sulla tragedia del Giglio e impareremo. Faremo il centro d’ascolto. Prenderemo appunti su come si fa uno speciale” ha detto il giornalista all’Adnkronos.
Il timoniere del Tg4 ha poi scelto la cifra dell’ironia per esprimere il suo disappunto. Per la prima volta, infatti, uno speciale di Rete4 non è stato curato dalla sua testata giornalistica. E ciò ha innescato il corto circuito.
“Siamo tutti stagisti, d’altronde questo speciale è stato affidato ad una super-redazione, con giornalisti super-bravi e super-giovani. Mi piacerebbe farne parte ma alla mia età… Poi, in effetti, non ho tanta esperienza di dirette a Mediaset: ho cominciato solo 25 anni fa con la Guerra del Golfo ma senza successo… In più alla mia età la diretta può essere pericolosa per le coronarie”
Ha commentato Emilio Fede, rinfacciando la sua lunga esperienza al neonato Tgcom24 di Mario Giordano. Parole che mettono in luce la questione delle competenze che spettano al nuovo canale all news di Mediaset.
Al suo esordio, Tgcom24 era stato presentato proprio come un’emittente che avrebbe interagito con i tradizionali notiziari. Ma, a quanto pare, non tutti hanno ancora digerito tale prospettiva di lavoro e la reazione avuta ieri dal Tg4 ne è una dimostrazione. A proposito, Fede ha proseguito:
“Al di là dell’ironia, nell’iniziativa del canale all news credo profondamente. Però stasera ho un po’ di malinconia, come tanti colleghi del Tg4 che pare – anche se io non ricordo bene – abbiano fatto tutte le dirette storiche“.
Poi, a scanso di equivoci, ha assicurato di non essersi stufato del suo lavoro. E sulle voci di una sua possibile sostituzione: “l’azienda è solida e quindi saprà cosa fare“. A ottant’anni suonati, capitan Emilio non abbandona la nave.
1. pippo ha scritto:
20 gennaio 2012 alle 11:04