TG/Informazione


16
dicembre

SERVIZIO PUBBLICO, SANDRO PARENZO: “SANTORO AVANTI FINO A GIUGNO. L’AUDITEL E’ VENDUTO”

Michele Santoro, Servizio Pubblico

Michelone, per te l’avventura continua: Servizio Pubblico passa il turno e prosegue per tutta la stagione. Vabbè, ci mancava solo il contrario. Ad annunciarlo è stato il patron di Telelombardia e promotore del programma Sandro Parenzo, che oggi ha dichiarato all’Ansa: “visti i risultati della raccolta pubblicitaria abbiamo deciso di andare avanti fino a giugno“. Dunque Michele Santoro andrà in onda anche dopo la prima tranche di otto puntate che si concluderà col mese di dicembre. 

Sinora la trasmissione del giovedì sera ha ottenuto risultati altalenanti, passando in poche settimane da grandi successi d’ascolto a “flop” clamorosi (il nostro commento agli ascolti, qui). Sull’argomento, che negli ultimi giorni è stato al centro di polemiche, è intervenuto lo stesso Parenzo. 

Gli ascolti della puntata di ieri sono cresciuti rispetto alla penultima. E’ vero che c’é stata una flessione rispetto alle prime puntate, ma l’Auditel è uno strumento insufficiente, non funziona ed incide relativamente sulla raccolta pubblicitaria. Fare la partita con un arbitro stipendiato dalla concorrenza è dura, ma noi abbiamo una risposta diversa. Gli investitori sono consapevoli che spendono per gli spot la metà del dovuto“. ha detto il patron di Servizio Pubblico. 

Insomma, se Santoro ha floppato è stata tutta colpa (o quasi) dell’arbitro cornuto. Ecco il nuovo capro espiatorio: l’Auditel. E che nessuno provi ad insinuare che Servizio Pubblico non sia poi quel gran programmone che tutti si aspettavano. La posizione è abbastanza curiosa, visto che fino allo scorso anno l’Auditel veniva adorato come una specie di oracolo. Soprattutto il venerdì mattina, quando Santoro annunciava al mondo intero gli ascolti alle stelle di Annozero. In quel caso nessuno metteva in dubbio certe cifre da capogiro: nessuna approssimazione, nessun errore. Ora che Santoro traballa, lo strumento è invece diventato inaffidabile. 




15
dicembre

TGLA7, MENTANA RITIRA LE DIMISSIONI: “DECISIONE DOVEROSA”. FINISCE LA SANTORATA DI CHICCO

Enrico Mentana

Ma si, è già tutto risolto: visto? Enrico Mentana ha ritirato le dimissioni da direttore del TgLa7. Così è rientrato il grande allarme, e amen. Quella del giornalista è stata una decisione “doverosa“, presa stamane a seguito della rinnovata fiducia espressagli dalla redazione. Perché alla fine il problema stava tutto lì, in quella accusa di “comportamento antisindacale” che era piovuta sulla testolina riccioluta del Mitraglia. Ad inoltrarla era stato il sindacato, e non il Cdr di La7 come si era detto in un primo momento.

La redazione, da parte sua, ieri si era affrettata ad esprimere un super mea culpa nei confronti del direttore, dichiarandosi “categoricamente contraria alla denuncia annunciata dall’Associazione Stampa Romana“. Il resto lo ha fatto la notte consigliera, e così oggi Mentana ha deciso ufficialmente di restare.

Una dissociazione così chiara fa giustizia di ogni ostilità, ed è un segno di considerazione e di affetto che sarebbe folle non raccogliere. Mi sembra doveroso quindi ritirare le dimissioni. Fioccheranno le dietrologie, ma chi se ne frega: anche la maggior parte di voi mi ha consigliato di non lasciare incompiuto il lavoro a la7. Avanti, quindi, senza più ombre” ha scritto il giornalista su Facebook.

Ok, non fioccano dietrologie però piovigginano dubbi sui risvolti del caso Mentana, che per alcuni versi è stato proprio una mezza santorata.

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15
dicembre

TGLA7, ENRICO MENTANA: PRONTO A LASCIARE, MA NON PER IL TG1. FAREI UN’ESPERIENZA COME QUELLA DI SANTORO

Enrico Mentana - Tg La7 (14 Dicembre 2011)

La valigia è pronta, le dimissioni pure. Enrico Mentana pare irremovibile nella sua decisione di abbandonare la direzione del TgLa7. Durante l’edizione delle 20 del suo notiziario, il giornalista si è presentato in video e in apertura ha ribadito il concetto: non intende lavorare con persone che lo hanno denunciato alla magistratura. A poco o nulla, dunque, sarebbe valso l’appello dell’assemblea dei giornalisti di testata, che stasera hanno pregato il Mitraglietta di rimanere.

I comunicati parlano chiaro. O ci sarà un chiarimento che possa dissipare il terreno da tutto questo che è molto grave dal mio punto di vista o non avrò ragione di restare” ha detto il direttore, riferendosi poi alla denuncia – confermata – da parte del segretario dell’Associazione della stampa romana. “Non voglio fare la fine di altri direttori che si sono dovuti dimettere perchè sono stati rinviati a giudizio” ha proseguito Mentana, accennando all’episodio giudiziario che ha interessanto l’ex direttore del Tg1 Augusto Minzolini.

E a proposito di Tg1, il Mitraglietta ha voluto sgombrare il campo dai rumors che lo darebbero intenzionato ad occupare la prestigiosa poltrona liberatasi nella redazione di Saxa Rubra. “Quella cosa non mi riguarda, se non potrò proseguire in questo telegiornale, non accetterei mai di andare in un telegiornale della Rai. E semmai, sarebbe interessante fare un’esperienza al di fuori dei circuiti tradizionali, come quella che sta facendo Michele Santoro“.

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14
dicembre

LA7: NON RICEVUTE LE DIMISSIONI DI MENTANA. E ALLORA COM’E’ LA STORIA?

Enrico Mentana

Vabbè, è già diventata una fiction a puntate. Una specie di santorata. Prima l’annuncio delle dimissioni, con scene di panico da Paranormal activity, poi il dietro front. L’allarme rientrato. In un comunicato appena divulgato, l’editore di La7 TiMedia afferma di “non ha ancora ricevuto alcuna comunicazione ufficiale circa la decisione di Enrico Mentana di volersi dimettere dalla guida del Tg La7“. E allora, com’è la storia?

Le dimissioni ci sono, anzi no. La confusione regna ancora sovrana, ed ora tutti attendono che il Mitraglietta si esprima in maniera inequivocabile magari entro sera, giusto in tempo per l’edizione delle 20 del suo (ex?) notiziario. L’impressione, infatti, è che il braccio di ferro sia ancora in corso, con la redazione che starebbe tentando un’ultima mediazione con Mentana, come spifferato da Fabrizio Roncone del Corriere.

Ad aumentare il caos, una nuova nota del Cdr di La7, il quale “smentisce di aver presentato o di avere intenzione di presentare alcuna denuncia alla magistratura nei confronti del direttore Mentana, cui rinnova la stima e l’apprezzamento per lo straordinario lavoro che sta svolgendo insieme alla redazione“. Un super mea culpa, oppure una precisazione dovuta a seguito delle notizie divulgate nel pomeriggio di oggi.

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14
dicembre

DIMISSIONI MENTANA: IL CDR FA MEA CULPA. INTANTO IN RAI…

Enrico Mentana, Augusto Minzolini

A La7 è già scattato l’allarme rosso. Le dimissioni di Enrico Mentana, infatti, hanno messo in agitazione tanto i vertici dell’emittente di Telecom quanto i giornalisti dello stesso tg. Secondo Fabrizio Roncone del Corriere, dalle parti del canale terzopolista starebbero “raccogliendo le firme per l’assemblea di mea culpa“. Forse un ultimo tentativo di trattenere il Mitraglietta dopo la sua clamorosa reazione alla denuncia per comportamento antisindacale che il Cda gli avrebbe inoltrato ieri. E il condizionale, si noti, non è a caso.

Nella bagarre di queste ore, infatti, c’è anche un giallo sull’esposto che avrebbe causato le dimissioni di Mentana. Poco fa Stefano Ferrante, membro del comitato di redazione del Tg La7, ha dichiarato ad Affari Italiani: “Il cdr non ha denunciato Mentana alla magistratura ordinaria, questo deve essere chiaro (…) La Fnsi ha mandato un comunicato chiedendo di pubblicarlo, e il cdr ha fatto solo da tramite con il direttore, che non ha ritenuto di leggere il comunicato durante il Tg”. Dunque, la denuncia incriminata c’è o no?

Di sicuro ci sono le dimissioni del Mitraglietta, che al momento paiono irrevocabili. Secondo alcuni, il giornalista starebbe già puntando verso nuovi incarichi, magari in Rai dove tra un mese si libererà la poltrona di responsabile del Tg1. A Viale Mazzini, Mentana potrebbe essere un direttore considerato indipendente, ma allo stesso tempo gradito ai partiti politici. L’uomo perfetto, di questi tempi. In Rai, poi, il suo nome era già circolato tempo fa, come confermato dallo stesso giornalista.

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14
dicembre

TGLA7, MENTANA SI E’ DIMESSO. ECCO PERCHE’

Enrico Mentana

Un colpo di scena clamoroso. Le dimissioni di Enrico Mentana dalla direzione del Tg La7 arrivano inaspettate e scuotono il mondo del giornalismo tv. A scatenarle, una denuncia del Crd della testata che ieri aveva accusato il Mitraglietta di comportamento antisindacale. Il direttore si era rifiutato di leggere in diretta un comunicato della Fnsi che solidarizzava con lo sciopero dei poligrafici. Un rituale che aveva ritenuto senza senso, costatogli l’ammutinamento della redazione.

Il Cdr, infatti, in accordo con l’Associazione della stampa romana ha denunciato Mentana alla magistratura ordinaria, interrompendo così la luna di miele tra il direttore e la redazione. In un primo momento, però, il giornalista si era mostrato poco interessanto alle rimostranze dei suoi giornalisti.

Sono rituali, che se mai hanno avuto un senso, certo non lo hanno ora. Faccio il giornalista e dò notizie per i telespettatori, non leggo comunicati di altri aveva infatti commentato.

In realtà, quell’esposto avrebbe portato alla rottura definitiva. Dopo 24 ore, il giornalista ha infatti concluso l’impossibilità di lavorare con una squadra che lo aveva appena denunciato. Da qui le dimissioni del direttore, formalizzate nel pomeriggio di oggi.


14
dicembre

TG LA7, ENRICO MENTANA SI DIMETTE

Enrico Mentana, Tg La7

Il direttore del tgla7 Enrico Mentana si è dimesso. Lo ha reso noto egli stesso dopo aver appreso la notizia di “essere stato denunciato alla magistratura ordinaria da parte del Cdr della testata”.

“Ieri pomeriggio – ha spiegato Mentana - ho appreso dalle agenzie di essere stato denunciato alla magistratura ordinaria dal mio cdr. Ho atteso 24 ore per verificare eventuali ravvedimenti, che non ci sono stati. Essendo impensabile continuare a lavorare anche solo per un giorno con chi mi ha denunciato, rassegno da subito le dimissioni dalla direzione del Tg La7″.

Ieri era stato denunciato dal cdr e dall’Associazione stampa romana per comportamento antisindacale. (ANSA)

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13
dicembre

TG1: UFFICIALE L’ADDIO DI MINZOLINI. ALBERTO MACCARI E’ IL NUOVO DIRETTORE AD INTERIM

Augusto Minzolini

Augusto Minzolini non è più il direttore del Tg1. Su proposta del Direttore Generale Lorenza Lei il cda della Rai ha votato a maggioranza – secondo quanto apprende l’agenzia Ansa - il via libera ad Alberto Maccari (attuale direttore della Tgr) per la direzione ad interim del telegiornale fino al 31 gennaio 2012. La decisione è stata presa con due distinte votazioni. Hanno votato sì alla rimozione del direttore del Tg1 Augusto Minzolini, il presidente Paolo Garimberti (il cui voto vale doppio in caso di parità), Nino Rizzo Nervo, Giorgio Van Straten e Alessio Gorla.

Hanno invece votato contro Antonio Verro, Giovanna Bianchi Clerici, Angelo Maria Petroni e Guglielmo Rositani. Rodolfo De Laurentiis è uscito al momento del voto. Via libera all’interim di Alberto Maccari con proroga del contratto lavoro da parte di Garimberti, Bianchi Clerici, Rositani, Gorla e Verro. Van Straten si è astenuto. Hanno votato contro Rizzo Nervo, De Laurentiis e Petroni.

Augusto Minzolini era alla guida del Tg1 dal 2009, ora bisognerà trovargli un incarico equivalente. L’Ansa precisa che l’ex direttore del Tg1  è stato trasferito a disposizione del direttore generale in attesa di conoscere la sua destinazione finale. La direzione generale, che ha agito in base alla legge 97 del 2001, ha ora 40 giorni di tempo per concordare il trasferimento con il giornalista, rinviato a giudizio per peculato.