TG/Informazione


31
gennaio

MARIO MONTI OSPITE A MATRIX. IL PREMIER NON PERDE IL ‘VIZIO’

Mario Monti

Il premier non perde il vizio, e torna in tv. Su Canale5. Ebbene sì: Mario Monti sarà l’ospite protagonista della puntata di Matrix in onda domani, mercoledì 1 febbraio, alle 23.30. Dopo le comparsate a Porta a Porta, Che tempo che fa, Otto e mezzo e In mezz’ora, il tassator cortese regalerà agli italiani una nuova performance televisiva all’insegna della sobrietà. Stavolta il Presidente del Consiglio sfodererà la sua tattica negli studi Mediaset.

Il programma d’informazione della testata Videonews condotto da Alessio Vinci affronterà con il capo del governo i principali temi toccati dalle riforme, in particolare le tanto discusse liberalizzazioni che stanno dividendo le parti sociali. Poi si parlerà anche di lotta all’evasione, di nuovi interventi governativi e di manovre varie ed eventuali.

Per commentare gli interventi del Presidente del Consiglio saranno presenti in studio anche Enrico Letta, vicesegretario del Pd, Maurizio Lupi,  vicepresidente della camera dei deputati del Pdl, e Roberto Castelli, senatore della Lega Nord.

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31
gennaio

ALBERTO MACCARI (TG1) AL FINTO BOSSI: PUO’ CONTARE SU UN AMICO, SPERIAMO NEL CDA (AUDIO)

Alberto Maccari

Sarà un’autentica prova di forza, uno spareggione all’ultimo voto. Con la seduta di oggi pomeriggio, il Cda di Viale Mazzini dovrà decidere se approvare o meno le nomine proposte da Lorenza Lei per le ambite poltrone del Tg1 e della Tgr. Alla guida del notiziario di Rai1 dovrebbe essere confermato Alberto Maccari, mentre ai Tg Regionali andrebbe Alessandro Casarin.

Le opposizioni si sono già dette contrarie ed il Presidente Garimberti ha espresso le proprie perplessità. Ma Donna Lorenza intende proseguire sino al voto finale. Il DG ha difeso le sue proposte, spiegando di aver raggiunto la decisione su Maccari in totale autonomia e aggiungendo che l’azienda avrà diritto di recesso sul suo incarico senza penali.

Secondo il centrosinistra, però, la nomina sarebbe arrivata a seguito di un patto Pdl-Lega. Sui retroscena del presunto accordo, ieri la trasmissione radiofonica La Zanzara ha teso un tranello allo stesso Maccari. Il programma di Radio24 ha fatto chiamare il direttore del Tg1 da un “finto Bossi” imitato dal giornalista David Parenzo. Tra i due, scambi di cortesie.


27
gennaio

GLI INTOCCABILI: IL VATICANO ‘SCOMUNICA’ LA7. MA IL PECCATO NON C’E’

Gianluigi Nuzzi, Gli Intoccabili

Il Vaticano ha mandato all’inferno La7. E non ci ha messo molto; giusto il tempo di un amen. A poche ore dall’ultima puntata de Gli Intoccabili, l’approfondimento giornalistico curato da Gianluigi Nuzzi, la Santa Sede ha emesso una nota nella quale si è lamentata per le “accuse molto gravi” che sarebbero emerse nel corso della trasmissione. L’inchiesta di La7 mostrava un carteggio tra mons. Carlo Maria Viganò e il Papa, nel quale l’alto prelato denunciava presunti episodi di corruzione avvenuti all’interno delle mura leonine.

Ma la Santa Sede non ha gradito. Tanto che il portavoce della Sala Stampa Vaticana, Padre Federico Lombardi, ha minacciato di adire le vie legaliper garantire l’onorabilità di persone moralmente integre e di riconosciuta professionalità, che servono lealmente la Chiesa“. La nota dei Sacri Palazzi si è riferita a La7 parlando di ”discutibilità del metodo e degli espedienti giornalistici e di informazione faziosa. Toni severi, che hanno il sapore di una ’scomunica’ mediatica nei confronti della rete terzopolista.

Noi abbiamo fatto il nostro dovere di cronisti e ci siamo trovati di fronte, forse per la prima volta nella Storia della Chiesa, un vescovo che denuncia vicende che ritiene di corruzione e le mette nero su bianco nei confronti del Santo Padre”

ha replicato il conduttore de Gli Intoccabili Gianluigi Nuzzi, rivendicando l’onestà intellettuale che caratterizza la realizzazione delle sue inchieste.





27
gennaio

LA SFIDA DEL VENERDI: ALBANO E PUPO DA PAOLA PEREGO CONTRO ZELIG, LE INVASIONI (CON MARONI E LUCA&PAOLO) E QUARTO GRADO

Paola Perego, Attenti a quei due

Nessuno ci avrebbe scommesso un euro, e invece Attenti a quei due, passato nelle mani di Paola Perego, riesce a tener testa a un cavallo di razza come Zelig. Stasera (Rai 1, ore 21.10) la terza sfida e chissà che l’auditel non riservi ulteriori sorprese. A sfidarsi nell’auditorium Rai di Napoli saranno Albano e Pupo: nomi sicuramente meno di appeal dei precedenti ma altrettanto nazionalpopolari. A sostenere le loro prove Gigliola Cinquetti, Orietta Berti, i Formula 3 e i Cugini di Campagna.

Tra le sfide in programma, quella battezzata “Questione di feeling” che vedrà le due guest star provare a individuare quale delle tre misteriose ospiti femminili, nascoste dietro a un pannello, mostrerà maggiore armonia con i due cantanti. A rispondere alle domande di Al Bano e Pupo ci saranno Matilde Brandi, Pamela Camassa e Rosalia Porcaro. Nella prossima puntata la sfida vedrà Mara Venier contro Lorella Cuccarini.

A Zelig (Canale 5, ore 21.10), dopo i festeggiamenti per la 100esima puntata, saliranno sul palco degli Arcimboldi, tra gli altri, Giuseppe Giacobazzi, il Mago Forest, Ale & Franz, Paolo Labati, il poeta vate Maurizio Lastrico, Lella Costa e Gioele Dix. Claudio Bisio e Paola Cortellesi, dopo il successo di Cuneo, canteranno Gallipoli, rivisitazione a cura del maestro Paolo Jannacci e di Rocco Tanica del brano I ain’t got you di Alicia Keys.


27
gennaio

SERVIZIO PUBBLICO, L’OPERAIO INSULTA CASTELLI: NON MI DEVI ROMPERE I COGLIONI! (VIDEO)

Servizio Pubblico: operaio infuriato

A Servizio Pubblico è andata in onda la rivolta dei Forconi, e a rimanere ‘infilzato’ è stato il leghista Roberto Castelli. Nel corso della trasmissione condotta ieri sera da Michele Santoro si è consumato un acceso dibattito tra il senatore padano, ospite in studio, e un operaio cassintegrato in collegamento dalla Sardegna. I due si sono scornati a distanza, ma ad un tratto la discussione è degenerata. Ed è scattata l’intifada in diretta tv.

Castelli non rompere i coglioni a me” ha sbottato il lavoratore sardo. A quel punto l’esponente della Lega Nord si è alzato dalla sedia e ha abbandonato lo studio tra i fischi della platea. Il tutto avveniva sotto lo sguardo impassibile e quasi divertito di Michele Santoro, il quale lasciava proseguire senza interruzioni l’invettiva esasperata dell’operaio: “Castelli, tu e la classe dirigente degli ultimi 30 anni avete rotto il patto tra generazioni…“.

Poco prima, il senatore leghista aveva bisticciato anche con alcuni lavoratori siciliani, dichiarando: “la Sicilia è quella che spreca di più. Voi avete 23 mila dipendenti pubblici, mentre in Lombardia ce ne sono solo tremila“. Le sue parole erano state accolte dalla disapprovazione del pubblico, che Castelli aveva riconosciuto come schierato.





25
gennaio

PORTA A PORTA: ECCO IL ‘PLASTICO’ DELLA COSTA CONCORDIA.

Plastico Costa Concordia, Bruno Vespa

Mancavano solo la biscaglina di prua e lo squarcio nella carena. Ma per il resto era perfetto. Alla fine in tv è comparso pure il plastico della Costa Concordia, l’ultimo ritrovato della cantieristica navale da talk show. Solido, lucente e dettagliato, il modellino campeggiava ieri sera nello studio di Porta a Porta. Dopo le riscostruzioni della villetta di Cogne e di quella di Avetrana, il programma di Rai1 si è procurato una riproduzione del colosso affondato dieci giorni fa all’Isola del Giglio. Fantastico.

Dunque sia resa lode a Bruno Vespa, che ancora una volta ha trovato il modo di appagare i veri interessi del pubblico. Già, perché – a guardarlo bene – il modellino della Concordia non è altro che un’espressione materiale di quella curiosità da scimmia che caratterizza il telespettatore medio. Parliamo di quel soggetto che in questi giorni è stato incollato al piccolo schermo per seguire gli speciali sul naufragio come fossero puntate di un reality show. Al posto delle nomination, c’erano le telefonate del comandante Schettino e le testionianze dei “superstiti”.

Oggi, infatti, il pubblico vuole scoprire a tutti i costi il dettaglio, deve vedere l’Esclusiva. E il plastico è lì apposta, assemblato per mostrare i retroscena sil teatro della tragedia. Ogni trasmissione ha i suoi ‘trucchi’ per richiamare la curiosità dei telespettatori e Porta a Porta, da parte sua, dispone di un modellino sempre adatto all’occasione. Poi fateci caso: tutte le volte che il diabolico oggetto compare in tv (anche in seconda serata inoltrata), esso genera uno sciame di reazioni a più livelli. E’ irrestistibile.


24
gennaio

TG4, EMILIO FEDE DA’ I VOTI AI SUOI POSSIBILI EREDI: 8 A MINZOLINI, MA VORREI LIGUORI O UNA DONNA

Emilio Fede

Emilio Fede ha dato i numeri, e i soliti maligni commenteranno: dov’è la novità? Nossignori, stavolta il direttore del Tg4 si è superato e si è messo a distribuire le pagelle ai suoi possibili eredi. Da Claudio Brachino a Vittorio Feltri, non ha dimenticato nessuno. Le indiscrezioni dicono che il giornalista sarebbe pronto a lasciare il timone della testata di Rete4, ma per il momento l’interessato si limita a dire a Radio24 che l’abbandono potrebbe avvenire a giugno, in occasione dei suoi 81 anni. Poi potrebbe siglare un contratto di consulenza, ma l’unica certezza è che non lascerà Mediaset.

Commentando ad Adnkronos le voci sulla sua succesione, Fede si è messo a sparare giudizi sui possibili candidati. A cominciare da Augusto Minzolini, al quale ha assegnato “un 8 e lode, perché è capace, intelligente e con un discreto fascino televisivo”. Secondo Italia Oggi, l’ex direttore del Tg1 sarebbe stato segnalato come erede di Emilio dallo stesso Silvio Berlusconi. Tuttavia, il Minzo ha assicurato che al momento la sua unica preoccupazione è il ricorso aperto con la Rai. A proposito: anche a Viale Mazzini l’argomento Tg1 sta creando qualche grattacapo. Il DG Lei, infatti, sarebbe favorevole ad una proroga dell’interim ad Alberto Maccari, ma il Presidente Garimberti e una parte dei consiglieri non sarebbero d’accordo.

Ma torniamo alle pagelle di Fede. Da 1 a 10, il timoniere del Tg4 ha attribuito un 6 a Maurizio Belpietro, “ma dovrebbe rifarsi le labbra“, ed un misero 2 a Franco Bechis, vice direttore di Libero. “Ha un’aria intelligente, vivace quanto basta, l’anagrafe a suo vantaggio, ma c’è chi televisivamente ne sa più di lui” ha detto Emilio. E Giorgio Mulè? “Quanto a professionalità direi 8 ma quanto a impatto televisivo deve fare un po’ di allenamento, per correggere l’inflessione dialettale“.

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22
gennaio

EMILIO FEDE: ADDIO AL TG4? DECIDO IO QUANDO, SILVIO NON MI SCARICA

Emilio Fede

Emilio Fede è convinto di avere il coltello dalla parte del manico: come e quando abbandonare il timone del Tg4 lo vuole decidere lui. Il popolare giornalista è tornato a commentare le ipotesi di un suo possibile addio alla testata di Rete4, che secondo alcune indiscrezioni sarebbe imminente, secondo altre il ‘matrimonio’ sarebbe invece già finito. Fede, tuttavia, si è messo a temporeggiare. Stando alla sua versione ‘ufficiale’, infatti, Emilio non avrebbe intenzione di mollare l’osso. Non ora, almeno.

‘Può darsi che l’azienda decida che nella ristrutturazione io possa essere destinato ad altro incarico. Non è escluso e non mi troverebbe sul piede di guerra. Comunque deciderò io quando, ma a tenersi larghi entro l’anno‘.

E’ questo ciò che ha dichiarato il giornalista all’Ansa, provando a dissipare i rumors di tutt’altro avviso che si sono susseguiti negli ultimi tempi. A proposito, si era anche detto che Fede fosse vicinissimo a firmare un accordo risolutorio con tanto di lauta buonuscita. E il direttore ha commentato:

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