TG/Informazione


14
dicembre

TGLA7, MENTANA SI E’ DIMESSO. ECCO PERCHE’

Enrico Mentana

Un colpo di scena clamoroso. Le dimissioni di Enrico Mentana dalla direzione del Tg La7 arrivano inaspettate e scuotono il mondo del giornalismo tv. A scatenarle, una denuncia del Crd della testata che ieri aveva accusato il Mitraglietta di comportamento antisindacale. Il direttore si era rifiutato di leggere in diretta un comunicato della Fnsi che solidarizzava con lo sciopero dei poligrafici. Un rituale che aveva ritenuto senza senso, costatogli l’ammutinamento della redazione.

Il Cdr, infatti, in accordo con l’Associazione della stampa romana ha denunciato Mentana alla magistratura ordinaria, interrompendo così la luna di miele tra il direttore e la redazione. In un primo momento, però, il giornalista si era mostrato poco interessanto alle rimostranze dei suoi giornalisti.

Sono rituali, che se mai hanno avuto un senso, certo non lo hanno ora. Faccio il giornalista e dò notizie per i telespettatori, non leggo comunicati di altri aveva infatti commentato.

In realtà, quell’esposto avrebbe portato alla rottura definitiva. Dopo 24 ore, il giornalista ha infatti concluso l’impossibilità di lavorare con una squadra che lo aveva appena denunciato. Da qui le dimissioni del direttore, formalizzate nel pomeriggio di oggi.




14
dicembre

TG LA7, ENRICO MENTANA SI DIMETTE

Enrico Mentana, Tg La7

Il direttore del tgla7 Enrico Mentana si è dimesso. Lo ha reso noto egli stesso dopo aver appreso la notizia di “essere stato denunciato alla magistratura ordinaria da parte del Cdr della testata”.

“Ieri pomeriggio – ha spiegato Mentana - ho appreso dalle agenzie di essere stato denunciato alla magistratura ordinaria dal mio cdr. Ho atteso 24 ore per verificare eventuali ravvedimenti, che non ci sono stati. Essendo impensabile continuare a lavorare anche solo per un giorno con chi mi ha denunciato, rassegno da subito le dimissioni dalla direzione del Tg La7″.

Ieri era stato denunciato dal cdr e dall’Associazione stampa romana per comportamento antisindacale. (ANSA)

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13
dicembre

TG1: UFFICIALE L’ADDIO DI MINZOLINI. ALBERTO MACCARI E’ IL NUOVO DIRETTORE AD INTERIM

Augusto Minzolini

Augusto Minzolini non è più il direttore del Tg1. Su proposta del Direttore Generale Lorenza Lei il cda della Rai ha votato a maggioranza – secondo quanto apprende l’agenzia Ansa - il via libera ad Alberto Maccari (attuale direttore della Tgr) per la direzione ad interim del telegiornale fino al 31 gennaio 2012. La decisione è stata presa con due distinte votazioni. Hanno votato sì alla rimozione del direttore del Tg1 Augusto Minzolini, il presidente Paolo Garimberti (il cui voto vale doppio in caso di parità), Nino Rizzo Nervo, Giorgio Van Straten e Alessio Gorla.

Hanno invece votato contro Antonio Verro, Giovanna Bianchi Clerici, Angelo Maria Petroni e Guglielmo Rositani. Rodolfo De Laurentiis è uscito al momento del voto. Via libera all’interim di Alberto Maccari con proroga del contratto lavoro da parte di Garimberti, Bianchi Clerici, Rositani, Gorla e Verro. Van Straten si è astenuto. Hanno votato contro Rizzo Nervo, De Laurentiis e Petroni.

Augusto Minzolini era alla guida del Tg1 dal 2009, ora bisognerà trovargli un incarico equivalente. L’Ansa precisa che l’ex direttore del Tg1  è stato trasferito a disposizione del direttore generale in attesa di conoscere la sua destinazione finale. La direzione generale, che ha agito in base alla legge 97 del 2001, ha ora 40 giorni di tempo per concordare il trasferimento con il giornalista, rinviato a giudizio per peculato.





13
dicembre

MATRIX VERSO LA CHIUSURA O UN RIDIMENSIONAMENTO

Alessio Vinci

Tempo di sforbiciate in casa Mediaset: dopo la notizia dell’imminente chiusura di Domenica Cinque di cui vi abbiamo dato conto poche settimane fa e che si dice farebbe risparmiare all’azienda una cifra pari a sei milioni di Euro, sui programmi del Biscione potrebbero abbattersi nuovi tagli.

Con la crisi che imperversa e la magra d’ascolti di Canale 5, l’idea è quella di razionalizzare il più possibile i costi. Secondo quanto riporta oggi il quotidiano Libero, altre trasmissioni potrebbero subire un ridimensionamento se non addirittura sparire dai palinsesti. Tra questi in pole ci sarebbe Matrix: per il programma d’approfondimento tenuto a battesimo da Enrico Mentana il 5 settembre 2005, si parla di chiusura oppure in alternativa di riduzione delle puntate settimanali da due a solo una.

La notizia in realtà non dovrebbe nemmeno sorprendere: il talk di Alessio Vinci perde sistematicamente la battaglia degli ascolti con il rivale Porta a Porta e più di una volta ha toccato minimi di share inferiori al 10%. Un bilancio su cui hanno pesato i frequenti cambiamenti del giorno di messa in onda che hanno dato vita ad una sorta di “gioco a nascondino” con il pubblico.

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10
dicembre

GLI INTOCCABILI DI NUZZI PROMOSSI IN PRIMA SERATA

Gli Intoccabili, Gianluigi Nuzzi

Gli Intoccabili hanno fatto il botto e adesso via, son già la prima serata. Dopo il successo d’ascolti ottenuto settimana scorsa, la trasmissione d’inchiesta condotta da Gianluigi Nuzzi approda in prime time a partire da mercoledì prossimo, 14 dicembre. Per il programma giornalistico di La7 è una promozione sul campo che va oltre le migliori aspettative, visto che l’eventuale avanzamento in palinsesto era previsto a partire da gennaio 2012, dopo quattro settimane di rodaggio. Le inchieste di Nuzzi, invece, hanno catturato il pubblico e così… che prima serata sia!

Ironia della sorte, a lanciare Gli Intoccabili in prime time sono stati gli intoccabili per antonomasia, i furbacchioni della Casta. Mercoledì scorso, infatti, il programma di La7 ha svelato una clamorosa compravendita di voti tra gli scranni di Montecitorio e raccontato l’esistenza di un partito trasversale il cui unico interesse sarebbe quello di incassare il vitalizio parlamentare. La puntata – trasmessa in seconda serata – ha ottenuto un buon 8,85% di share.

Un risultato superiore a quello registrato la stessa sera dallo speciale di prime time con Enrico Mentana e Roberto Saviano (Bersaglio Mobile si è infatti fermato al 4, 28%) che, comunque, gli ha fatto da traino. Così, visto l’interesse del pubblico, La7 ha deciso di scommettere da subito sugli Intoccabili, che da settimana prossima si confronteranno con i competitor della prima serata. A due puntate dal suo esordio, il programma di Nuzzi appare in progressivo miglioramento, soprattutto per quanto riguarda alcune scelte sull’allestimento dello studio e sulla disposizione in scaletta dei filmati trasmessi.

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10
dicembre

ALBERTO MACCARI AL POSTO DI AUGUSTO MINZOLINI AL TG1: LORENZA LEI UFFICIALIZZA LA CANDIDATURA

Alberto Maccari

Alberto Maccari

Lorenza Lei ha formalizzato la sua proposta per il TG1 chiedendo la sostituzione di Augusto Minzolini, rinviato a giudizio per l’abuso della carta di credito aziendale, con Alberto Maccari. Maccari è l’attuale Direttore della Testata Regionale e, nel caso in cui il CdA, che si riunirà in via straordinaria martedì prossimo, dovesse approvare la proposta della Lady di Ferro, al suo posto alla TGR arriverà con ogni probabilità l’attuale condirettore Alessandro Casarin.

Quella di Maccari sarà una direzione ad interim fino al 31 gennaio 2012, anche perché il dirigente si avvia al pensionamento. E’ evidente che quella di Lorenza Lei sia una mossa per “prendere tempo” e valutare con calma i potenziali successori di Augusto Minzolini al primo telegiornale italiano, si parla di Mario Calabresi de La Stampa e Mario Orfeo de Il Messaggero, che ha subìto sotto la sua direzione un calo di ascolti e la perdita di credibilità.

Criticato da destra e manca, dal Direttore di Rai1 Mauro Mazza ai colleghi del Tg2, per Minzolini non si prospetta un futuro in Rai, nonostante la volontà dell’azienda pubblica di spostarlo a New York, nel ruolo di corrispondente per il Tg1 dagli States. Si vocifera che il Direttore del TG1 potrebbe sbarcare presto a Mondadori alla guida del settimanale Panorama al posto di Giorgio Mulè, che invece verrebbe premiato al Tg4 al posto di Emilio Fede, la cui carriera a Cologno dovrebbe concludersi a giugno (ma stando a quanto riportato da Dagospia, Marina Berlusconi non vedrebbe di buon occhio lo sbarco di Minzolini a Panorama).


9
dicembre

SERVIZIO PUBBLICO, SANTORO FA CRAC. IL PALADINO DELL’INFORMAZIONE SOTTO IL 5%: COME MAI?

Michele Santoro

Patatrac. Che è successo a zio Michele? Ieri il paladino di Servizio Pubblico ha preso una sonora tranvata nella gara degli ascolti: il suo programma è stato visto da 1.164.000 spettatori pari al 4.99% di share. Il dato più basso dall’inizio della stagione. Così, a dispetto del titolo della puntata trasmessa (Evitare la catastrofe), Santoro non è riuscito ad arginare l’emorragia di pubblico accusata dalla sua nuova creatura televisiva.

I dati parlano da soli. Al suo debutto, annunciato in pompa magna e caricato di grandi aspettative, Servizio Pubblico sbaragliò ogni concorrenza con 2.838.000 spettatori: 12.03% di share. Un signor risultato. Poi, col passare delle settimane la percentuale si sarebbe arrotondata al ribasso, passando progressivamente al 10.42% di share (seconda puntata), al 9.70% di share (terza) e all’ 8.08%. E dopo un fase di stallo, il ‘crollo’ di ieri (consulta tutti i dati Auditel qui). Come mai lo slalom gigante del campione d’ascolti Santoro si è trasformato in discesa libera?

Da parte nostra, registriamo da tempo un fenomeno strettamente legato all’uscita di scena di Silvio Berlusconi. Senza il Cavaliere, i suoi più strenui oppositori mediatici si sono trovati spiazzati ed è presumibile che anche Santoro abbia incassato il brutto colpo. Da qualche settimana, infatti, il suo talk show appare come una liturgia spenta, ormai priva di quella elettrizzante tensione che caratterizzava il ring di Annozero. Quindi possiamo pensare che la pendenza sia fisiologica (o silvio-logica, fate voi) e che presto Michele possa riprendersi alla grande.


8
dicembre

SERVIZIO PUBBLICO VS PIAZZA PULITA: STASERA LA STANGATA MONTI. NEL DOPO-SILVIO ASCOLTI IN BILICO

Corrado Formigli, Piazza Pulita

Chissà se torneranno gli operai col forcone, quelli che ad Annozero minacciavano di mettere a ferro e fuoco il Paese contro i soprusi della Casta. Da quando c’è Mario Monti al Governo, infatti, sono spariti di colpo dalla tv e solo Michele Santoro può riportarli in onda. Questa sera il conduttore di Servizio Pubblico parlerà della stangata anti-crisi dell’esecutivo, e sarebbe interessante sentire cosa ne pensano i lavoratori e i precari che fino a ieri si facevano riprendere indiavolati sui tetti delle fabbriche. La trasmissione tornerà a fare il punto della situazione politica nella sua sesta puntata, dal titolo Evitare la catastrofe.

Nello studio di Santoro sarà presente un parterre di ospiti ampliato, forse nel tenativo di rendere frizzante un programma che sino ad ora non è riuscito a debellare del tutto l’effetto Tavor del dopo Berlusconi. Prenderanno parte al dibattito Guglielmo Epifani, presidente dell’Istituto Bruno Trentin, Maurizio Gasparri (Pdl), Francesco Rutelli (Api), e gli economisti Irene Tinagli, Christian Marazzi. Immancabili gli interventi di Marco Travaglio e le vignette di Vauro. Dalla sua postazione, Giulia Innocenzi sonderà le opinioni degli internauti.

Nella spietata lotta del giovedì sera giornalistico, anche Corrado Formigli si occuperà della manovra salva-Italia del Governo. Così si rinnoverà il testa a testa della libera informazione che vede contrapposti il maestro all’allievo ‘ribelle’. Piazza Pulita, su La7, si interrogherà sull’efficacia della manovra proposta da Monti nel corso della puntata “Salvatori della Patria“. Molto completa la scelta degli ospiti, che rivela l’intenzione di confezionare un programma competitivo e più vivace rispetto alla polverosa liturgia santoriana.