Chissà se torneranno gli operai col forcone, quelli che ad Annozero minacciavano di mettere a ferro e fuoco il Paese contro i soprusi della Casta. Da quando c’è Mario Monti al Governo, infatti, sono spariti di colpo dalla tv e solo Michele Santoro può riportarli in onda. Questa sera il conduttore di Servizio Pubblico parlerà della stangata anti-crisi dell’esecutivo, e sarebbe interessante sentire cosa ne pensano i lavoratori e i precari che fino a ieri si facevano riprendere indiavolati sui tetti delle fabbriche. La trasmissione tornerà a fare il punto della situazione politica nella sua sesta puntata, dal titolo Evitare la catastrofe.
Nello studio di Santoro sarà presente un parterre di ospiti ampliato, forse nel tenativo di rendere frizzante un programma che sino ad ora non è riuscito a debellare del tutto l’effetto Tavor del dopo Berlusconi. Prenderanno parte al dibattito Guglielmo Epifani, presidente dell’Istituto Bruno Trentin, Maurizio Gasparri (Pdl), Francesco Rutelli (Api), e gli economisti Irene Tinagli, Christian Marazzi. Immancabili gli interventi di Marco Travaglio e le vignette di Vauro. Dalla sua postazione, Giulia Innocenzi sonderà le opinioni degli internauti.
Nella spietata lotta del giovedì sera giornalistico, anche Corrado Formigli si occuperà della manovra salva-Italia del Governo. Così si rinnoverà il testa a testa della libera informazione che vede contrapposti il maestro all’allievo ‘ribelle’. Piazza Pulita, su La7, si interrogherà sull’efficacia della manovra proposta da Monti nel corso della puntata “Salvatori della Patria“. Molto completa la scelta degli ospiti, che rivela l’intenzione di confezionare un programma competitivo e più vivace rispetto alla polverosa liturgia santoriana.
Stasera a Piazza Pulita ci saranno Fabrizio Cicchitto (Pdl), Benedetto Della Vedova (Fli), Michele Emiliano (Pd), Gianluca Pini (Lega Nord), Carla Cantone, Segretario Generale dello Spi Cgil e i giornalisti Peter Gomez e Mario Sechi.
Raccontare l’Italia ai tempi di Mario Monti può risultare più difficile di quanto si creda, soprattutto per trasmissioni abituate a tenere alta l’attenzione del pubblico cavalcando l’effetto mediatico dell’indignazione. Ora, nel dopo Berlusconi, la tv è meno urlata, gli indignados sono più “sobri”… E per Santoro e Formigli sono ancor più giorni di crisi.
1. ANTONIO1972 ha scritto:
8 dicembre 2011 alle 14:41