Articoli per [il socio]

18
giugno

“MASI, HAI FATTO UNA FIGURA DI M…”: SULLO SCONTRO TRA L’EX DG RAI E SANTORO SPUNTA L’OMBRA DELLA P4

Mauro Masi

Chi ha paura dell’uomo nero? Con l’arresto del faccendiere Luigi Bisignani, avvenuto mercoledì scorso, mezza Italia dovrebbe farsela sotto. Almeno stando ai magistrati, secondo i quali il lobbista  più noto e temuto dai potenti sarebbe l’eminenza grigia della P4, una combriccola in grado di manovrare con spregiudicatezza i centri nevralgici e spesso occulti del sistema-Italia. Dalle indagini dei pm di Napoli emergono nomi emimenti, personalità della politica, del giornalismo e della finanza che gravitavano attorno all’affarista. Tra gli altri, balza all’occhio l’ex Direttore Generale della Rai Mauro Masi, che in verità non aveva mai nascosto la sua amicizia con Bisignani. Secondo gli inquirenti, però, il dirigente pubblico lo avrebbe consultato in circostanze poco trasparenti durante la sua permanenza a Viale Mazzini.

E spunta Michele Santoro. I magistrati di Napoli sono infatti convinti che Masi si sia lasciato ‘condizionare’ da Bisignani durante i suoi scazzi con il conduttore di Annozero, arrivando addirittura a farsi suggerire la sua lettera di licenziamento. Da parte sua l’ex DG avrebbe confermato tali circostanze durante un teso interrogatorio del febbraio scorso, di cui il Fatto Quotidiano spiffera il contenuto. I pm avrebbero fatto ascoltare a Masi una telefonata in cui il dirigente si fa dettare una missiva per silurare il paladino della libera informazione. La conversazione risale all’ottobre 2010, quando Santoro mandò a “vaffanbicchiere” il DG in diretta tv.

Secondo i cronisti Lillo e Massari, Masi avrebbe ammesso l’evidenza, motivando: “Mi sono rivolto a Bisignani perchè addentro al mondo istituzionale in ragione delle sue conoscenze nel mondo politico“. Come sappiamo, poi, le consultazioni del Cda ed i cazzotti restituiti da Santoro mandarono all’aria il licenziamento. Intanto il braccio di ferro tra l’ex DG e il conduttore diventava sempre più teso, al punto che 26 gennaio scorso Masi telefonò ad Annozero per dissociarsi dal programma. Una mossa sbagliata, che Santoro utilizzò a suo favore umiliando in diretta l’interlocutore. Stando ai riscontri delle indagini, pochi minuti dopo il suo intervento, il dirigente avrebbe telefonato al consigliere fidato Bisignani: “Mi hai visto? Come sono andato?“.




14
giugno

ASCOLTI TV DI LUNEDI 13 GIUGNO 2011: FRATELLI DETECTIVE (4,5 MLN – 19%) SUPERA IL FILM DI RAI1 (13.6%). BOOM DELL’INFEDELE (9.6%), I TAMARRI DI ITALIA1 DEBUTTANO CON L’8%.

Fratelli Detective

PRIME TIME – Il quinto appuntamento con la fiction di Canale5 Fratelli Detective si aggiudica la prima serata di ieri. La serie interpretata da Enrico Brignano e Serena Autieri è stata vista da 4.568.000 spettatori per uno share del 18.94%. Su Rai1 la pellicola La lancia del destino non va oltre i 3.322.000 ascoltatori (13.65%). L’esordio del docu-reality di Italia1 Tamarreide condotto da Fiammetta Cicogna ha interessato 2.073.000 spettatori pari al 7.97% di share superando il secondo appuntamento con il varietà di Rai2 Insideout – Pazzi per la scienza fermo al 7.16% con 1.742.000 individui all’ascolto. Su Rai3 al posto della prevista seconda puntata di Hotel Patria è andato in onda all’ultimo momento uno Speciale Referendum del Tg3 con Bianca Berlinguer che ha coinvolto 2.394.000 spettatori (9.48%). Parte male il nuovo programma di Rete4 Benessere – Il ritratto della salute presentato da Emanuela Folliero che ha siglato uno scarno 4.78% con 1.204.000 ascoltatori. Su La7 benissimo L’Infedele di Gad Lerner dedicato ai risultati dei referendum e allo scandalo del calcio scommesse che è stato visto da 2.084.000 spettatori con il 9.6% di share. Su Rai4 Kickboxer Il nuovo guerriero ottiene un buonissimo 2.76% con 714.000 ascoltatori.

ACCESS PRIME TIME - Su Canale5 Paperissima Sprint conquista 5.261.000 e il 20.71% superando l’appuntamento di Rai1 con Da Da Da che risale a quota 4.047.000 con il 15.9%. Su Italia 1 The Mentalist sigla il 6.26% di share con 1.523.000 spettatori e su Rete 4 Walker Texas Ranger fa segnare il 6.88% e 1.698.000 individui all’ascolto. Su Rai 3 Blob è stato seguito da 1.433.000 con il 6.68% mentre Sabrina vita da strega da 972.000 per uno share del 4.23% e a seguire Un posto al sole conquista si porta all’8.6% e 2.123.000 spettatori. Su La 7 boom Otto e mezzo con Eugenio Scalfari ospite che registra il 10.09% e 2.556.000 telespettatori.

PRESERALE – Su Rai1 il primo appuntamento con il gioco di Pino Insegno Reazione a catena è stato seguito da 2.271.000 telespettatori (15.49%) saliti a 3.463.000 (18.44%) per il gioco finale. Il competitor di Canale5 Chi vuol essere Milionario? sigla il 15.96% con 2.614.000 telespettatori. Su Italia 1 CSI Miami segna il 4.95% con 949.000 spettatori. Per i telefilm di Rai2 Cold Case si ferma al 4.43% (640.000 spettatori) e a seguire l’appuntamento con Senza Traccia non va oltre il 4.45% con 905.000 individui all’ascolto. Tempesta d’amore su Rete 4 raduna 1.792.000 telespettatori con L’8.73%.


13
giugno

TAMARREIDE: CRISTIANA MIRO’

Cristiana Mirò

Nome: Cristiana

Età: 19 anni

Città: Milano

Stato: single

Professione: cubista e ragazza immagine in discoteca. Studia presso l’Istituto professionale socio pedagogico come dirigente di comunità.

Essere tamarro: è volersi distinguere, farsi notare attraverso l’abbigliamento e il modo di parlare.

Passioni: andare in palestra, ballare sul cubo e mettersi in mostra accentuando la sua immagine sexy.

Look: ha il piercing sulla lingua e 4 tatuaggi, ama il trucco appariscente ed indossa tassativamente scarpe col tacco, anche a scuola.

Il punto debole: permalosa.

Segni particolari: sofisticata e sensuale, non particolarmente tamarra nell’aspetto ma per il suo modo di essere e il suo linguaggio sembra un personaggio del cartone animato South Park, “Pesante! Che storia!” sono suoi cavalli di battaglia.





10
giugno

EDOARDO CAMURRI A DM: SODDISFATTO DI MI MANDA RAITRE MA IL PROGRAMMA SOFFRE LA CRONACA NERA DI QUARTO GRADO

Edoardo Camurri

Con un curriculum da giornalista culturale, all’età di 37 anni Edoardo Camurri ha conosciuto l’ebbrezza della prima serata. Gli è stato affidato, infatti, il difficile quanto prestigioso compito di rilanciare Mi Manda Raitre, storico brand della terza rete di Viale Mazzini. Dopo sei puntate, come spiega il conduttore a DM, il bilancio è soddisfacente: la ’sostanza c’è’ e gli ascolti, anche se bassi, vanno interpretati. Colpa di una serata non proprio facile e della cronaca nera di Quarto Grado, sul cui appeal presso il pubblico Edoardo ha una teoria…

Com’è arrivato un ‘filosofo per vocazione’ a Mi Manda Raitre?

Facendo dei colloqui e un provino; una cosa meravigliosa e molto seria così come dovrebbe essere. Io mi occupavo del cosiddetto giornalismo culturale: ho curato per Adelphi un libro su Rodolfo Wilcock, importante scrittore della seconda metà del Novecento, altre cose culturali sul Foglio e ho condotto Omnibus Estate oltre ad aver fatto tanta radio. Poi ho ricevuto una telefonata dalla Rai che mi invitava a fare un colloquio, al quale è poi seguito un provino vero e proprio in cui ho simulato due casi da Mi Manda Raitre con dei figuranti.

Sei soddisfatto di come procede la trasmissione?

Sì, certo, la sostanza c’è. Per quanto riguarda gli ascolti non lo sono perché si può sempre fare di più. Sono dati che vanno interpretati: come diceva Nietzsche ‘non esistono fatti ma solo interpretazioni’. In un palinsesto molto difficile come quello del venerdì sera dove Rai 3 storicamente fatica, noi abbiamo fatto guadagnare qualcosina. Inoltre dopo un anno e più di assenza del programma con un conduttore nuovo ed esordiente non era facile. Non ci aiuta la concorrenza molto forte di Quarto Grado, così come il fatto che proponiamo temi duri in una serata della settimana in cui gli italiani hanno voglia di svagarsi. Anche la cronaca nera di Quarto Grado è una forma di svago se pensiamo ai gialli che d’estate leggiamo avidamente.

Che ne pensi dell’invasione della cronaca nera sulla tv generalista?

Sui casi di cronaca c’è un aspetto interessante che si collega alle favole tradizionali. Un esempio è la storia di Pollicino: una favola tradizionale che da secoli raccontiamo ma che è cronaca nera efferata. Ritengo perciò che la cronaca nera tocchi aspetti profondi della psiche collettiva, che susciteranno sempre interesse e che vanno ad agganciarsi a degli archetipi di cui siamo in qualche modo succubi. Si tratta del fango primordiale nel quale noi sguazziamo da sempre. Più che sociologica, dunque, darei una spiegazione archetipica al successo della cronaca nera.

Avete pensato di cambiare collocazione al programma?


9
giugno

ANNOZERO, SANTORO CHIUDE LANCIANDO UNA SFIDA A GARIMBERTI: UN EURO A PUNTATA E RIMANGO IN RAI (NON SE NE VUOLE ANDARE O VUOLE ALZARE LA POSTA PER LA7?)

Michele Santoro, Annozero

Chi è il vero artefice del destino della Rai?“. Michele Santoro parla urbi et orbi. Nell’ultima puntata del suo Annozero ruggisce e graffia come tutti si aspettavano. Si rivolge al Presidente della tv pubblica Paolo Garimberti, all’Agcom, al DG Lorenza Lei, al Presidente della Repubblica. Chi lo ferma più? Il giornalista mostra ai milioni di ascoltatori sintonizzati di reggere il coltello dalla parte del manico e di saperlo brandire molto bene per difendere se stesso e la sua professionalità. Con un graffiante monologo d’apertura si toglie macigni dalle scarpe e regola conti rimasti come in sospeso. Siamo in Rai: anche stasera succede ‘di tutto e di più’.

All’inizio della puntata, attesissima dopo il divorzio consensuale tra il conduttore e la Rai, Santoro si è rivolto al Presidente Garimberti provocandolo sul terreno dell’orgoglio di appartenere alla tv di Stato. Cita esempi e storie di operatori, autisti, tecnici di studio conosciuti durante la sua carriera; persone che consideravano un vanto il loro lavoro nell’emittente pubblica. Poi, a bruciapelo, incalza: “anche io sono della Rai. Ma il cda della Rai è della Rai?“. Ritorna così a parlare di sè, delle sue umili origini, e accusa: “quando si attaccano quelli come me che sono arrivati dove sono arrivati essendo figli di un impiegato delle ferrovie non si fa altro che togliere il sogno a quelli come mio padre“.

Il comizio è appena iniziato, e a stretto giro arriva la bordata sulle vicende legali e sui reitegri imposti dal tribunale, grazie ai quali è rimasto in onda. “Io non voglio più essere in onda perché decidono i giudici. Se avessi vinto in Cassazione sarebbe stata una sconfitta, perché sarei rimasto in onda perché graziato dalle toghe rosse” spiega. Denuncia “minacce, pressioni, coordinate con l’Agcom” e utilizza la diretta tv per rivolgersi nientemeno che al Capo dello Stato: “Presidente Napolitano, ci rendiamo conto che l’arbitro della comunicazione è espresso dai partiti? Siamo l’unico Paese al mondo in cui succede (…) Si può resistere all’Agcom, ma il problema è che non si può sempre resistere” si infervora.





9
giugno

LA7, MENTANA SUONA L’ALLARME: CON DE BENEDETTI SAREMMO MENO LIBERI

Enrico Mentana, La7

Sul futuro di La7 e del nascente terzo polo ci sono grandi aspettative. Si guarda ad essi come al nuovo che avanza, alla tv dei liberi professionisti che tutti aspettavano da tempo. Ma Enrico Mentana, che ha l’olfatto più fine di un segugio, ha fiutato che sul grande sogno mediatico soffia un venticello sospetto, di quelli che impediscono anche al nocchiero più esperto di prendere il largo. Da qualche tempo, infatti, l’emittente di Telecom Italia Media è in vendita (lo ha confermato nei giorni scorsi anche il suo AD Giovanni Stella) ed è in attesa di arruolare un socio che ne acquisisca il 40% della proprietà. L’avvento di un nuovo “padrone” ha subito fatto drizzare le antenne al direttore del Tg La7, già in allarme per gli eventuali condizionamenti che una diversa governance da quella attuale potrebbe imporgli.

La7 cambierebbe sia con Rcs sia con De Benedetti, soprattutto con De Benedetti” dice il  Mitraglietta in un’intervista a Il Giornale. I nomi da lui citati non sono affatto casuali, anzi, sono proprio quelli che - secondo le indiscrezioni – avrebbero messo gli occhi sull’emittente del terzo polo tv. In particolare, il patron di Repubblica è in attesa di una sentenza sul Lodo Mondadori che potrebbe regalare al suo gruppo un consistente gruzzolo (ai danni Mediaset, ndDM) pronto da investire in una quota societaria nel piccolo schermo. Un’eventualità che turba Mentana. “Stiamo bene con un editore forte, politicamente incolore” come Telecom, dice, ribadendo: “questo ci garantisce una libertà invidiabile“. “Se venissero Murdoch, De Benedetti o un prestanome di Berlusconi non sarebbe più così“.

Il giornalista rivendica di non aver mai ricevuto condizionamenti dall’attuale dirigenza  (“non mi hanno mai detto cosa fare. Il vantaggio è che, in televisione, la libertà si vede subito“) e sogna una La7 sempre più competitiva e terzopolista, precisando che “terzietà non significa schierarsi con il terzo polo di Fini e Casini, significa avere la forza di realizzare un prodotto libero per i telespettatori“. Al momento, però, nella squadra dell’emittente ci sono diversi giornalisti schierati e l’arrivo di Santoro sarebbe la ciliegina sulla torta della faziosità. Che dice, a riguardo, l’indipendente Mentana?


9
giugno

IL TELECOMANDO, LA GUIDA TV DI DM: 9 GIUGNO 2011. MICHELE SANTORO SALUTA LA RAI CON L’ULTIMA PUNTATA DI ANNOZERO

Desperate Housewives,

..::Prime Time::..

Rai1, ore 21.10: Sei giorni, sette notti

Film di Ivan Reitman del 1998, con Harrison Ford, Anne Heche, David Schwimmer. Prodotto in USA. Durata: 101 minuti. Trama: Quinn Harris è un pilota dal carattere scontroso. Ha deciso di isolarsi dal mondo urbanizzato, trasferendosi in una sperduta isola dell’oceano pacifico. Con il suo piccolo aereo porta i turisti da Tahiti alle isole minori dell’arcipelago, sopportando le loro manie e, di certo, non facendo nessuno sforzo per sembrare simpatico. Non prova rimpianti per il suo passato fino a quando incontra Robin Monroe, un’affascinante giornalista in vacanza ai tropici con il fidanzato Frank. Robin chiede a Quinn di accompagnarla a Tahiti, di aiutarla a rispettare gli impegni della sua organizzatissima agenda. Ma, a causa del maltempo, il velivolo precipita. Atterrati sulle coste di un isola deserta, i due sono costretti, loro malgrado, a conoscersi meglio.

Rai2, ore 21.05: Annozero – Ultima puntata

Attesissimo ultimo appuntamento con il talk show ideato e condotto da Michele Santoro. Il giornalista, fresco di separazione dalla Rai, dedica la puntata all’imminente referendum del 12 e 13 giugno. Il referendum può determinare il futuro del governo Berlusconi? La maggioranza andrà in crisi o riuscirà a tagliare le tasse e riformare la giustizia? Ospiti di Santoro: il leader del Partito Democratico Pier Luigi Bersani, il Ministro per la Pubblica Amministrazione Renato Brunetta, il leader dell’Italia dei Valori Antonio Di Pietro e il Viceministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Roberto Castelli.

Rai3, ore 21.05: Desperate Housewives (22×06 Scelte sbagliate – 23×06 Meglio salutarci qui) Ultimi episodi

Primo episodio: Lynette chiede a Eddie se sappia che fine abbia fatto sua madre. Il ragazzo le dice che non c’è da preoccuparsi, non è la prima volta che la donna si assenta per qualche giorno senza avvertire. John Booth, il detective che ha in carico il caso dello “strangolatore di Fairview”, pare iniziare a percorrere il giusto sentiero verso l’assassino quando, dopo il ritrovamento del corpo di Irina, fa visita a casa Scavo. Susan scopre che uno dei motivi della bancarotta di Mike sta nel buoncuore dell’uomo. Molti suoi clienti, infatti, non l’hanno pagato! Susan decide che è giunto il momento di recuperare i crediti. Secondo episodio: Lynette è sconvolta. Ha capito che Eddie non ha ucciso solo la madre, è lui lo strangolatore di Fairview che la polizia sta cercando da tempo. E ora lei si trova sola, a casa del ragazzo. Quale sarà il suo destino? Eddie la rassicura. La donna è sempre stata gentile con lui, non le farà alcun male.

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7
giugno

FEDERICA DE DENARO A DM: CON MICHELE SANTORO, ANNI DURISSIMI.

Federica De Denaro

Dietro le quinte di Se… A Casa di Paola. E’ li che incontro Federica De Denaro e le intenzioni sono inizialmente solo quelle di scambiare due chiacchiere bevendo un caffè. Nessuna intervista, nessuna dichiarazione scottante da rilasciare. Ma dopo pochi minuti, mi accorgo che la ‘cuoca’ del pomeriggio di Rai1 di cose da raccontare ne ha parecchie: dai suoi inizi con Michele Santoro ai sette anni trascorsi a La Vita in Diretta, Federica è stata una piacevole sorpresa. Ho pensato di condividere con voi lo stupore che ha colpito me, scoprendo alcuni particolari del suo percorso umano e professionale.

Riavvolgiamo il nastro, come ha cominciato Federica De Denaro la sua carriera televisiva?

E’ iniziato tutto dall’università. Facoltà di Sociologia a La Sapienza scelta quasi per caso. Ero appassionata di teatro e volevo iscrivermi a lettere. Era però chiusa la segreteria e mi sono detta: “sai che c’è, faccio sociologia”. Ed e’ stata la scelta giusta. Io che a scuola sono sempre stata promossa a fatica, all’università ho completato i miei studi in 3 anni e mezzo e mi sono laureata con 110 e lode. Una passione pura.

Che è proseguita con…?

Con una specializzazione in comunicazione di massa. Ho conosciuto Maurizio Costanzo che era docente a contratto e la mia è stata la prima tesi in cui ha fatto da correlatore. Proprio per la tesi, che trattava di comunicazione politica, intervistai, grazie a Costanzo, Michele Santoro negli studi di Via Teulada. Poi ci siamo persi di vista ma mi ero messa in testa che volevo lavorare con Santoro. Avevo visto infatti un crawl nell’ultima puntata di Tempo Reale in cui si diceva che cercavano collaboratori.

E…?

Incomicio a chiamare un certo Giovanni Blasi una volta a settimana. Ero diventata il suo incubo, ma alla fine mi hanno chiamata per un colloquio con Santoro. Era la prima volta che entravo in Rai (via Teulada). Finito il colloquio, sfrutto quest’occasione e non vado via subito: volevo godermi la Rai e ho iniziato a fare un giro ‘turistico’. Arrivo poi alla portineria e mi dicono “De Denaro, la stanno cercando urgentemente da un’ora dalla redazione”. Contatto la redazione e mi dicono: “Sei piaciuta molto a Santoro, vogliamo subito fare un provino in video”. Non ero mai stata in video sino a quel momento e non avevo neanche messo in conto questa possibilità.

Com’è andata?

Senza trucco, così com’ero, facciamo un provino in uno studio di Via Teulada. Io sono una che suda poco, ma in quell’occasione ero completamente bagnata. Eravamo io, Michele Santoro, Giovanni Blasi e la regista Simonetta Tavanti. Mi dissero: “parla di un argomento serio a piacere e noi nel frattempo ti diciamo ciò che devi fare. Non devi interromperti”.

Di che hai parlato?

Di comunicazione politica mentre mi dicevano “vai avanti, vieni indietro, spostati a destra etc etc”. Alla fine arriva l’immancabile “le faremo sapere” ma, in realtà, spariscono. Era infatti l’estate in cui Santoro era in trattative con Mediaset. Compravo i giornali per seguire qualunque cosa riguardasse Santoro. Quando leggo che il passaggio era fatto mi sono detta “è finita” ma caparbia… continuo a chiamare Giovanni Blasi.

E questa volta come è andata?