Articoli per [il socio]

25
settembre

WHO’S THE BOSS?

Un tempo era lui…

Lele Mora e l'accarezzapiedi Francesco Arca @ Davide Maggio .it

ma adesso costui s’appresta a fare, per fortuna, il sorpasso…

Lucio Presta @ Davide Maggio .it

Sbizzarritevi. Ci vuole poco…

[La soluzione nel pomeriggio]


AGGIORNAMENTO del 25 settembre 2006, h. 20.05

E bravo Fo, il personaggio che s’apPRESTA a fare il sorpasso è proprio Lucio Presta, manager dei più importanti artisti nostrani, che sta per strappare il primato al più conosciuto Lele Mora, possessore di una "scuderia" di pseudo vallette, attoruncoli, tronisti & co.

Del primo c’è ormai una cospicua bibliografia, del secondo, invece, le notizie non sono poi così .

Vi riporto un’intervista fatta a Lucio Presta da Claudio Sabelli Fioretti, apparsa sul Corriere della Sera il 2 giugno 2005. Probabilmente, leggendola, capire perchè il sottoscritto nutra una simpatia per questo personaggio che si definisce un maggiordomo di alto livello.

–br[Clicca qui per leggere l'intervista]–

Se siano stati molti milioni di euro a spingere Paolo Bonolis a lasciare la Rai o una questione di principio, o uno sgarbo, o un futuro più roseo, non lo sapremo mai con certezza e in fondo possiamo anche farcene una ragione. Una sola cosa è certa. Dietro tutto questo c’è un ragazzo di 45 anni, un ex ballerino calabrese dalle idee chiare e dalle maniere decise che ha portato in pochi anni l’artista Bonolis da Bim Bum Bam al gradino più alto della televisione italiana. Sempre rimanendo nell’ombra e lontano dai fari della popolarità. In cambio ha avuto il 15 per cento dei guadagni di Bonolis e si è conquistato la fama di personaggio misterioso e potente.
Allora, signor Presta, lei è potente? Quanto è potente?
«Innanzitutto diamoci del tu».
Allora Lucio, sei potente? Quanto sei potente?
«Io sono un maggiordomo di alto livello. Sulla mia carta d’identità non posso neanche scrivere “agente”. Il mio mestiere non esiste. La mediazione tra uomini è vietata».
Sei illegittimo.
«Siamo stati tacitamente accettati e non veniamo perseguiti. Ma non abbiamo un albo né un sindacato».
Come si diventa uno come Presta, per quanto illegittimo?
«Facendo il road manager, cioè la persona alla quale un artista affida la sua vita in tournée. Io ho avuto la fortuna di cominciare subito con artisti importanti».
Raccontami la tua fortuna.
«Facevo il ballerino. Avevo deciso di smettere di ballare e siccome ero legatissimo a Franco Miseria e ad Heather Parisi, organizzai per loro, che avevano lasciato il manager Vincenzo Ratti, una piccola tournée in Svezia, Danimarca, Germania. Andò benissimo. Io però mi rendevo conto di essere un dilettante. Allora sono andato a conoscere Vincenzo Ratti, ho convinto Heather a tornare con lui e Vincenzo mi ha preso con sé. Nel giro di due anni ero suo socio al cinquanta per cento. Lui aveva Benigni, D’Angelo, Carmen Russo. Ci univa molto il fatto di avere studiato entrambi dai salesiani».
Perché dai salesiani?
«A Cosenza ho fatto fino alle lementari. Ma ero tremendo, una spina nel fianco di mio padre, mi divertivano più le scorribande con gli amici che la scuola. E mio padre mi mise in collegio, a La Spezia».
Oltre a esasperare tuo padre, che cosa facevi?
«Giocavo mezzala. Ero magrissimo. 64 chili per 1,84 di altezza. Mi chiamavano “fogliolina”. Sono diventato un energumeno quando ho smesso di ballare e di fumare».
Il tuo cantante mito?
«Ero pazzo di Giovanni Calone. Come mia nonna».
Due fan in tutta Italia per questo Giovanni Calone.
«Ma che dici? Giovanni Calone, in arte Massimo Ranieri. Amavo Massimino alla follia».
Insisto. Sei potente?
«È fortuna. Ho costruito grazie al talento di Bonolis un personaggio che oggi fa tendenza, risultati, qualità. E non è pensabile che i dirigenti non si confrontino con me».
Vedi?
«Ma questo non significa avere potere. Se domani qualcuno dicesse: “Guarda che le regole le detto io, altrimenti Bonolis va per citofoni”, il mio potere sarebbe quello dell’associazione dei portieri italiani».
Ma visto che nessuno lo dice…
«Ma il potere dov’è? Avevo un programma che stava andando molto bene e la Rai lo chiuse».
Se parli di Affari tuoi gli accordi erano quelli: chiusura e riapertura più tardi.
«Visto che il programma andava fortissimo, avevo chiesto di non interromperlo. E invece no, lo hanno chiuso per andare a sperimentare le scimmiotte della Ventura. Così quando poi sono venuti a chiedermi se si poteva ricominciare Affari tuoi in anticipo io ho detto di no, che gli accordi andavano rispettati».
Oltre che potente sei anche dispettoso.
«E Music Farm? Amadeus non lo voleva fare. Ma io lo avevo motivato, gli avevo dato coraggio, e lui era stato bravissimo. L’anno dopo lo hanno sostituito con Simona Ventura. E poi ti meravigli se quando hai bisogno ti mando a quel paese?».
Comunque tu e Lele Mora…
«Non mi sento collega di Lele, lo dico con rispetto. Siamo due mondi diversi. Lui gestisce molti artisti, serate, feste, esibizioni, ostentazione. Io sono salesiano…».
Un potente che vive nell’ombra.
«Vivo tranquillo, non vado per locali, ho una barca molto bella, ma lo sa solo chi ci è salito, vivo da solo, in una casa media, ho i miei libri, le mie abitudini, il mio cane. E mi occupo dei miei figli».
Anche i tuoi artisti fanno questa vita monacale?
«Se vogliono lavorare con me, niente discoteche e vernissage».
Rinunciano a tanti soldi.
«Non me ne frega niente. Questi signori guadagnano molto più di quanto abbiano mai sognato da bambini».
Tu quanto prendi?
«Tra il dodici e il quindici per cento».
Lele prende il venti.
«Sono felice per lui. E non ci credo».
Lele ha un orologio da un miliardo.
«Io non uso orologi».
Come fai a sapere l’ora?
«La chiedo. Però sono un amante degli orologi. Mi basta la gioia immensa di sapere di averli».
Come Lele. Matti e feticisti tutti e due. L’orologio più costoso?
«Un Rolex da cinquanta milioni».
Magalli mi aveva parlato della "clausola Perego". Cioè: se vuoi Bonolis prendi anche la Perego.
«Magalli è un delinquente. Le battute sono la sua rovina. Ha talento, ma ha una bocca che non dovrebbe appartenere a quel corpo. Io non attacco vagoni ai treni».
Hai detto: "Preferisco che i miei artisti stiano tutti da una parte".
«Lo penso ancora».
Purtroppo adesso hai Bonolis a Mediaset e tutti gli altri in Rai
«Non sempre le cose riescono e questa è una di quelle volte».
Perché li preferisci tutti da una parte?
«Perché occupo un territorio. Ti faccio un esempio pratico. Se un direttore vuole fare a pezzi un mio artista…».
E perché mai dovrebbe?
«Perché esistono anche i direttori stronzi e incapaci. Se uno di questi vuole fare a pezzi un mio artista deve pensarci bene perché se lui oggi fa male a me io domani posso fare male a lui. Io voglio che rifletta».
Robe fra potenti.
«Legittima difesa. A Paola hanno chiuso la Talpa che aveva addirittura battuto Zelig. Poi la stessa rete che ha chiuso la Talpa ha chiesto a Bonolis di fare quattro puntate serali di un programma. “No grazie, non ci interessa”».
Il confine tra il potere e la legittima difesa è labile.
«Quando uno è debole c’è quello forte che lo aiuta. L’importante è che si ricordino che non è il caso di trattarmi male. Non sono uno che vende spazzole».
Tu sei stato fidanzato con Paola Perego. Conflitto di interessi?
«Ero e sono durissimo con Paola. Sono molto più dolce con Bonolis».
Accusano Bonolis di essere volgare.
«Sfido chiunque a citare una parolaccia di Paolo».
Non è questione di parolacce.
«Un doppio senso, qualche volta…».
Mille doppi sensi. Non dice "porca puttana", però su un "pisello" ci marcia per ore.
«Ma sempre con molto tatto. E poi subito dopo se ne esce con una citazione alta. È tutto una punteggiatura».
In conferenza stampa, a Sanremo, ti ha definito "di eleganza morale infinita". Una frase senza senso.
«Intendeva dire che sono una persona che per principio, per lealtà, per rispetto, ammazza e si fa ammazzare».
Che cosa c’entri l’eleganza…
«Quando faccio notare un errore a qualcuno cerco di fare attenzione che la cosa non gli arrivi come uno schiaffo. In questo lui riscontra eleganza».
Il porto d’armi è eleganza morale?
«Ho subìto due rapine. Non è eleganza morale: è il miglior deterrente che conosca».
Hai mai avuto scontri fisici?
«Da bambino tanti. Da grande una sola volta, contro i tifosi del Pisa. Ne ho prese tante, ma tante. E ne ho date pochine. Ho un difetto pericoloso: non ho paura».
Non dovresti girare armato.
«Quando giro armato non litigo neanche se mi infilano un dito nella carne. Ma la cosa cambia se vedo a rischio una vita».
Sono state scritte molte cose false su di te?
«Non molte, ma tutte da Concita De Gregorio su Repubblica».
Vi siete chiariti?
«Io sono salesiano. Prima mi vendico poi perdono».
Quale sarà la vendetta?
«Prima o poi magari darò una notizia che per lei è importante a qualcun altro del suo giornale».
Hai litigato con Ricci.
«Crede di essere il dottore della televisione. Invece è la malattia. Per andare dritto alla meta non ti dico che ammazzerebbe i figli ma tutti quelli che ci sono prima sì».
Hai litigato con Celentano.
«Adriano, guidato da una mano cattiva, disse che era incredibile che Bonolis prendesse 500 milioni a puntata per venire a condurre un programma in Rai. Ma io ho lavorato per Celentano e so tutto della televisione, chi piglia i soldi, come, quando, dove. Conosco il sistema. E allora dissi: “Tiriamo fuori le carte: noi le nostre e tu le tue”. Non disse più niente. E io continuo ad avere grande stima di lui».
Hai litigato con Beppe Grillo.
«Aveva attaccato pubblicamente Benigni coinvolgendo anche me. Gli scrissi una lettera di fuoco di dieci pagine, dove gli ricordavo, tra l’altro, quando andava all’estero per convention, quando con la sua barca, che andava a nafta non a idrogeno, si incagliò in una zona protetta della Sardegna…».
Dieci pagine di gentilezze, insomma. Poi lo hai perdonato?
«Certo. Sono un salesiano».
Un salesiano litigioso. Hai litigato anche con Giorgio Gori, Lucia Annunziata.
«Io non attacco mai. Proteggo i miei artisti».
Vale più Bonolis o la Ventura?
«Bonolis ha il triplo delle chiavi di lettura».
Parlavo di soldi.
«Bonolis rende e guadagna almeno tre volte più della Ventura».
Prenderesti la Ventura?
«Non farei mai uno sgarbo ad un collega e lei non si sognerebbe mai di venire con me. Ma in via ipotetica la prenderei. Poi mi metterei a tavolino a rivisitare il personaggio. Lei, qualunque programma faccia, è sempre identica».
Fammi un esempio.
«Quando presenta è defilata, non è mai centrica rispetto al palcoscenico. È una sua caratteristica molto interessante. Ma a Sanremo non può non essere centrale, la liturgia di Sanremo non lo consente».
Con chi non sei riuscito a lavorare?
«Con Valeria Marini. I capricci vanno bene, ma i telefoni bianchi no. Valeria ha cambiato tutti gli agenti su piazza. Se non c’è riuscito Lele Mora, che è il più grande a coccolare, non ci può riuscire nessuno».
A cosa devi stare attento in Mediaset?
«Ai potentati. Ricci, Costanzo. L’azienda ha una gestione unica. Ma la quotidianità la gestiscono persone legate a loro. E, se possono, due chiodini te li seminano sotto i piedi».
Questo è il motivo per cui per andare a Mediaset avevate chiesto la testa di Ricci?
«Mai chiesta la testa di Ricci».
Giuri su Bonolis?
«Giuro su Bonolis. E ti dico di più: se mi avessero dato la testa di Ricci mi sarei ubriacato per la gioia. Ma non l’ho maichiesta. Sarebbe stato un errore madornale. Io preferisco che Ricci ci sia. Sarà più doloroso per lui».
Avete chiesto di sovrapporvi.
«No, abbiamo solo chiesto: della fetta di pane ne mangiamo metà lui e metà noi. Ricci doveva scegliere: o avere Bonolis vicino o averlo contro».
Bonolis non fa che andare di qua e di là. È un voltagabbana?
«Bonolis fa televisione dove ci sono cose che gli piacciono».
Allora chi è un voltagabbana?
«Costanzo odiava il Grande Fratello, oggi vive di Grande Fratello. Però è intelligente. E ha detto: “Ho detto una stronzata”».
Tu patisci i critici?
«Ho patito Gualtiero Pierce, di Repubblica. Diceva cose tremende su Paolo, sulla Perego, su Amadeus. Una volta l’ho incontrato e gli ho detto: “Il tuo problema è che vuoi fare la televisione e non te la fanno fare”. Poi è diventato autore in Rai. E mi ha confessato: “Solo tu mi avevi capito”».
Chi sono i bolliti della televisione?
«Ti posso dire chi sono quelli che non si sono accorti che la televisione è cambiata. Gli spaesati».
Tipo?
«Pippo Baudo. Uno che rappresenta un pezzo di storia della televisione non può giocare a mettersi in mutande per fare aumentare l’audience. Ma Pippo ha dedicato talmente tante energie alla televisione che la confonde con la sua famiglia. Se non va in studio non sa che cosa fare».
Altri spaesati?
«Boncompagni. Ottimo regista, ha fatto cose geniali. Ma vive pensando al passato».
Arbore ti piace?
«Per niente. È insopportabile. Non vuole mai rischiare nulla e poi critica gli altri».
Criticò Bonolis e la sua forzata ricerca di parole difficili.
«È vero. Dopo Sanremo lo ha preso in giro: “Oggi se non coniughi il congiuntivo non sei nessuno”. Ma se c’è chi campa con il congiuntivo come Bonolis, c’è chi campa con il passato come Arbore».
Hai detto: "Prima di passare alla storia è meglio passare alla cassa".
È la battuta di un grande autore di giochi, Popi Perani. Io l’ho solo ripetuta e Guia Soncini ci ha scritto un pezzo».
Tu ne sei convinto?
«No. Io sono convinto che noi tutti dobbiamo tentare di scrivere la nostra piccola parte di una nostra piccola storia del nostro piccolo mondo».
Bonolis è al bivio: da una parte si va verso la storia e dall’altra si va verso la cassa. Che consiglio gli dai?
«Tre anni fa abbiamo fatto la scelta di rinunciare a tanti miliardi Mediaset per venire alla Rai».
Quindici miliardi Mediaset contro quattro miliardi Rai.
«E non ho sentito nessun giornalista batterci le mani».
Stavolta hai fatto il contrario.
«Le cifre sono chiare a tutti: otto milioni di euro all’anno, per tre anni».
Per chi voti?
«Non te lo dico».
Ho letto che sei di An.
«Non so neanche cosa significhi An».
Dicono anche che sei di sinistra.
«Vuol dire che sono bravo».
Conosci Berlusconi?
«L’ho incontrato ad Arcore, per i contratti. Mi preparavo per tre giorni, studiavo la migliore cravatta, il vestito più opportuno. E lui si presentava in tuta».
Gioco della torre. Mentana o Vespa?
«Mentana utilizzava il Tg5 per fare la finestra a Striscia».
Gioco di squadra.
«Certo, non era un reato, ma rendeva ridicolo il suo Tg. Un giorno gliel’hofatto notare. E lui non l’ha più fatto».
Gruber o Santoro?
«La Gruber è troppo impostata. Non respira nemmeno se non ha pensato come fare».
Bondi o Baget Bozzo?
«Baget Bozzo. Non è neanche salesiano. È solo un anguillone».
Buttiglione, Tremaglia o Fisichella?
«Li obbligherei a scoprire la bellezza di un’avventura gay».
Veneziani o Socci?
«Socci è negato per la televisione ora dirige una scuola di giornalismo televisivo».
Pier Luigi Celli o Gianni Locatelli?
«Celli è stato il migliore di tutti. Locatelli rappresenta l’epoca dei “professori”, quelli che avevano la puzza al naso. Ci consideravano tutti dei baluba incolti e cretini».
Cattaneo o Baldassarre?
«Butto Baldassarre. Poi lo riporto su e lo ributto. Poi lo vado a riprendere e lo butto un’altra volta».
Hai un ottimo ricordo di lui.
«Fa parte della categoria dei signorotti di passaggio che si trovano ad occuparsi di cose delle quali non capiscono niente. La sera dell’Ultimo del Paradiso di Benigni, arrivò a spettacolo iniziato. Alla fine si limitò a chiedere a Benigni di andare a fare una ospitata dai frati cappuccini di Assisi».

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7
settembre

LA PUPA E IL SECCHIONE : LE COPPIE AL VIA ALLE 21 su ITALIA1

 Villa La Motta di Travedona Monate @ Davide Maggio .it

Al di la del cancello che vedete nella foto , stasera prenderà il via (alle 21 su Italia1) ”La Pupa e il Secchione”, il secondo reality della stagione autunnale 2006/2007.

La cornice è quella di Villa La Motta di Travedona Monate dalla quale i 14 concorrenti si allontaneranno una sola volta alla settimana per raggiungere gli studi di Cologno Monzese da cui verrà trasmessa la puntata settimanale del programma, condotto da Federica Panicucci ed Enrico Papi.

Come in ogni reality che si rispetti, c’è un premio da vincere, 200mila euro, destinato alla coppia che riuscirà a ad amalgamarsi meglio. Ma, fedele alla sua vocazione di comedy show, il programma non prevede nomination o televoto. A giudicare le coppie in gara ci sarà una giuria, composta da perfetti esempi di geni e pupe: Alessandra Mussolini, la pupa che poi si è avviccinata al mondo dei cervelloni, Vittorio Sgarbi, il genio diventato, se non bellissimo, un vero playboy, Gianluca Nicoletti, il genio rimasto tale, Platinette, genio e pupa insieme e Maria Monsè. E ai giornalisti che si sono chiesti il perchè di quest’ultima scelta, dopo gli scandali di Vallettopoli, il direttore di Italia 1 Luca Tiraboschi risponde: “Più pupa di lei, chi c’è?!”.

Curiosi di conoscere i concorrenti?

Ecco tutti i 14 partecipanti che avranno il piacere di animare le 7 camere, rigorosamente matrimoniali, della villa.

Prima di farVeli conoscere nel dettaglio, una delicata considerazione : “la patria della gnocca è indiscutibilmente la Puglia!”

 

LE PUPE


Silvia Abbate @ Davide Maggio .itSilvia Abbate, 22 anni, di Milano, iscritta al secondo anno di Comunicazione e gestione dei mercati dell’arte e della cultura; ama lo shopping ed è una fissata con le scarpe. Ama far sapere che ne ha più di 50 paia. Compra solo cose firmate e trascorre intere ore nei negozi di abbigliamento. Il suo sogno è essere la sosia ufficiale di Paris Hilton;

Norma Amile @ Davide Maggio .itNora Amile, 27 anni, nata a Casablanca, vive a Milano. Ha la licenza media, fa la modella, adora lo shopping, ballare e andare in palestra. Adora le profumerie ed è molto attenta all’alimentazione. Con gli uomini si definisce molto “gatta”. Sogna un futuro nel mondo dello spettacolo, da showgirl;

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Mary Carbone @ Davide Maggio .itMary Carbone, 26 anni, nata a Mesagne (BR), vive anche lei a Milano. Diplomata in tecnico dell’abbigliamento e moda, lavora come modella. Nel tempo libero ama curare il suo corpo, fraquenta corsi di danza moderna e ha uno step in casa “per rassodare i glutei”. Il suo sogno è (era) partecipare a un reality;

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Loredana Damato @ Davide Maggio .itLoredana Damato, 21 anni, nata a Barletta dove vive tutt’oggi. Diplomata in servizi sociali, lavora come fotomodella. Ama il mare e le piace uscire con le amiche, cerca un uomo intelligente e maturo e il suo sogno è di fare l’attrice, ma vuoel prima eliminare la forte cadenza pugliese;
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Elisa Della Valentina @ Davide Maggio .itElisa della Valentina, 20 anni, vive a Roma dove è nata. È stata “schedina” a Quelli che il calcio nella scorsa edizione, ama la storia dell’arte e la musica, ma non pratica nessuno sport. Non è maniaca dello shopping, ma del parrucchiere dove si reca appena può. Si definisce piuttosto pantofolaia, è prevenuta verso il mondo dello spettacolo, e non le dispiacerebbe fare la guida turistica;

Rosy Dilettuso @ Davide Maggio .itRosy Dilettuso, 29 anni, la più anziana del gruppo. Nata a Bitonto (Ba), vive a Milano dove lavora come modella. Ama lo shopping, ascoltare musica, e leggere anche se si trova “un po’ in difficoltà”. Sta leggendo un fotoromanzo di Alberto Bevilacqua “Attraverso il suo corpo”, ma “non riesco a finirlo”. Pigra, non pratica alcuno sport, le piace creare essenze e maschere per il viso. Per nascondere la sua timidezza diventa disinibita: “ A volte forse esagero”;

Ilaria Gabrielli @ Davide Maggio .itIlaria Gabrielli, 23 anni, nata a Massafra (Ta) ma vive a Rimini, tanto da essere diventata volto immagine della riviera romagnola. Diplomata all’istituto tecnico professionale per il turismo, lavora come modella e pr al Pineta di Milano Marittima. “Vivo di shopping, spendo tutto quello che guadagno” dice di sé. Non lava mai i capelli in casa e va sempre dal parrucchiere, le piace provocare, dubita di trovare l’amore tra i cervelloni del programma. –br[Per conoscere i secchioni clicca qui]–

I SECCHIONI

Giuseppe Congedo @ Davide Maggio .itGiuseppe Congedo, 24 anni, nato a Lecce, vive a Vernole (Lecce). Laureato in fisica, si sta specializzando in astrofisica, adora leggere romanzi dell’800 e di fantascienza. Ascolta musica country, gioca a scacchi e a ping pong. Sogna di diventare un ricercatore, è molto timido e non fa niente per tenersi in forma. In discoteca c’è stato una sola volta;
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Dario Del Monte @ Davide Maggio .itDario Del Monte, 23 anni, nato a Rho, vive ad Arese. Iscritto al quarto anno di medicina, legge romanzi fantasy e i classici latini e greci. Gli piace allevare le sue due tarantole e un serpente, vuole diventare psichiatra, ha partecipato alle olimpiadi di chimica. Non ha mai comprato un cd, la musica gli è estranea, come dice lui, il gossip non lo interessa. La sua serata tipo è vedere un film;
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Daniele Durante @ Davide Maggio .itDaniele Durante, 27 anni, nato a Milano vive a Cologno Monzese, laureato in scenze della comunicazione, lavora come pubblicitario web. È appassionato di teatro greco, cinema e viaggio. Ha giocato a Rugby e gli piace giocare a tennis. Una delle sue più grandi passioni è il volontariato, da 5 anni fa il soccorritore sulle ambulanze. Con l’altro sesso è molto timido e pensa che questo programma potrà essere la sua terapia d’urto;
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Omar Monti @ Davide Maggio .itOmar Monti, 31 anni, nato a Firenze vive a Montecatini Terme. Ha frequentato la facoltà di lettere per 5 anni, è il più vecchio del gruppo, lavora come Pizzaiolo ed è campione di enigmistica. Riesce a risolvere cruciverba e rebus in tre lingue. Appassionato di musica melodica italiana degli anni ‘60 e ’70, dedica 8-10 ore al giorno all’enigmistica. Non ha mai avuto una ragazza, nemmeno un bacio. “Appena ho un po’ di tempo mi chiudo in casa con le mie riviste e i miei dizionari”;
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Francesco Pace @ Davide Maggio .itFrancesco Pace, 26 anni, vive a Roma, dove è nato. Laureato in matematica, lavora come analista programmatore, suona la chitara e ha praticato le arti marziali. Gli piacerebbe diventare ricercatore. Il suo autore preferito è Baricco. È molto timido e con le ragazze si apre molto difficilmente. Non ama la vita mondana, esce molto raramente e in discoteca ci va solo se forzato;
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Alessandro Rampanelli @ Davide Maggio .itAlessandro Rampanelli, 30 anni, nato a Brescia, vive a San Donato Milanese. Laureato in ingegneria meccanica, è socio del Mensa. Ha un quoziente intellettivo pari a 160 (il massimo). Lavora all’Eni, dove si occupa di tecnologie dei pozzi di petrolio. Ama i giochi di ruolo, gli piace sciare e giocare a calcio. La sua passione è imparare sempre cose nuove. Sogna di entrare a far parte del mondo dello spettacolo. Come gli altri, è molto timido e fa fatica a relazionarsi con le persone dell’altro sesso;
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Alessandro Sala @ Davide Maggio .itAlessandro Sala, nato a Trieste, dove vive, ha 24 anni. Laureato in fisica, anche lui con un quoziente intellittivo pari a 160. Suona il basso da 13 anni, ama leggere i saggi si storia e scienze. Ha giocato a livello agonistico a pallamano e pratica pallavolo e calcio. Si diverte a fare giochi con i numeri. “Faccio comunella con tutti” dichiara, ma non gli piace andare in discoteca.. Sogna di diventare musicista, ma sa già che il suo lavoro sarà nel campo della fisica. Ha inventato la “dama a 3”.
.
[Il testo in corsivo è tratto da questo articolo di TgCom]

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5
luglio

OPEN SPACE, l’IPER REALITY GAYO di CECCHI PA(V)ONE

Alessandro Cecchi Paone @ Davide Maggio .it

“Sono arrabbiatissimo e l’ho detto dal primo momento. Trovo assurdo che siano stati fatti questi accoppiamenti. Cosa c’entra il “Grande Fratello” con la cultura; facciamo una fatica terribile per fare cultura e poi si fa scegliere la gente tra il nostro programma e il ‘Grande Fratello”.

Per chi non lo ricordasse, queste furono le parole pronunciate (non proprio a bassa voce) da Alessandro Cecchi Paone durante l’edizione del 2001 del Gran Premio Internazionale della Televisione (il TELEGATTO, per intenderci). Parole che accesero un polemica serrata dell’allora “etero fuori / gayissimo dentro” presentatore de La Macchina del Tempo.

Un astio smisurato nei confronti dei reality show, una forma (televisiva) di intrattenimento che s’affacciava, all’epoca, per la prima volta, nel panorama televisivo italiano.

Sembra però che Cecchi Pa(v)one, dopo il passaggio a nuova vita (anzi, ad altra sponda),  abbia subito una metamorfosi impressionante

Pensate… a 5 anni di distanza, lui che odiava i reality, ne ha ideato uno e si appresta a condurlo da settembre.

OPEN SPACE è il titolo del Suo nuovo show.

12, i protagonisti, che si incontreranno in un loft per confrontarsi, scambiarsi esperienze e approfondire temi di attualità.

Fin qui…nulla di strano (per quanto estremamente contraddittorio)!

Ma poteva, secondo Voi, l’ormai orgogliosamente gayo presentatore farci mancare qualcosa che non ci ricordasse i Suoi appetiti sessuali?

No!

Questo show che di “open” avrà ben più di uno space sarà, infatti, un grande spazio quotidiano in prima serata, dove ragazzi e ragazze, etero, gay e trans, si mostreranno in tutta la loro splendida naturalezza. In diretta.
Un laboratorio della vita nel quale mostrare quanto le diversità siano normale ricchezza della nostra vita di tutti i giorni. Un melting pot socioculturale per guardare da vicino la tanto discussa comunità GLBT (non a caso l’emittente che trasmetterà il programma è Gay TV).

Non finisce qui … Cecchi Pa(v)one è andato oltre. Ha detto che non trattasi di un reality ma di un IPER REALITY, coniando questo nuovo termine che dovrebbe differenziare i comuni reality dal Suo Open Space.

La differenza starebbe :

  1. nella vita quotidiana dei protagonisti che è parte essenziale del programma (perche’ negli altri cosa si fa, si vegeta!?!);
  2. nei principali media (stampa, tv e internet) che i partecipanti potranno liberamente utilizzare/guardare;
  3. nell’interattivita’ con il pubblico che potra’ intervenire con sms, mms, email, webcam e chat;
  4. nell’abolizione di televoto e nominations;
  5. nell’ammissione di amici e parenti all’interno del loft.

Insomma, come dice lo stesso Paone, si tratterà di uno spazio fisico e mentale aperto (come suggerisce il titolo del programma) che prende le distanze dai reality “classici” che, polemicamente, definisce “sceneggiature sotto vuoto”.

Non sono assolutamente d’accordo!

Badate bene, qui non si critica la “categoria” di cui il Pa(v)one è un portabandiera…ognuno è libero, per quanto mi riguarda, di fare tutte le sacrosante scelte che vuole! 

Critico, però, l’atteggiamento di Cecchi Paone che, dopo il Suo coming out, ha fatto della propria omosessualità il leit motiv non solo della sua vita privata ma anche di quella professionale, con la conseguenza di suscitare interesse (per i suoi “prodotti” televisivi) solo in un pubblico ristretto.

Fossi stato in lui avrei evitato di parlare di reality (non solo per ragioni di coerenza ma anche e soprattutto) visto che questo programma ha le caratteristiche più di talk show che di altro e c’avrei messo la ciliegina sulla torta chiamandolo “AMICHETTI DI ALESSANDRO CECCHI PA(V)ONE”. 





13
marzo

UN “RISO” TUTT’ALTRO CHE AMARO SULLE LABBRA DI GERRY SCOTTI

Gerry Scotti @ Davide Maggio .itTempo fa Gerry Scotti definiva il Riso Scotti il SUO riso… lo ricordate?!? Per “gelosia” (e probabilmente per dare “a Cesare quel che è di Cesare”) la Riso Scotti S.p.A. si affrettò a far precisare, nei propri spot pubblicitari, dallo stesso Gerry, la proprietà dell’azienda con l’ormai conosciuto tormentone “Dottor Scotti lo so che l’azienda è sua”.

Adesso pare che il tormentone debba essere aggiornato… infatti il presentatore non è più un semplice testimonial del Riso Scotti ma è diventato socio della Riso Scotti Snack con un buon 10% del capitale.

La società, nata 5 anni fa, è controllata dalla casa madre per il 60% e ha un giro d’affari di 6 milioni di euro. Con l’ingresso di Gerry Scotti verranno pubblicizzati nei prossimi mesi nuovi prodotti come Gelati al Latte.

Ma non finisce qui… sembra che le aspirazioni manageriali di Virginio (vero nome di Gerry Scotti) vadano addirittura oltre. Dopo essere stato, infatti, cooptato nel consiglio d’amministrazione di Monradio (società del gruppo Mondadori che cura le attività radiofoniche del gruppo) ne è diventato da poche settimane Vice Presidente.