Ore 12. Corso Sempione. Milano. Ci accoglie nel suo camerino quando mancano soltanto due ore alla diretta del programma che quotidianamente conduce su Raidue. Tra una tutina Starchic (regalo della Ventura, ndDM) appoggiata su un divano, coppe di frutta fresca, barrette ipocaloriche, l’immancabile macbook e sorseggiando un irrinunciabile caffè americano da una rossissima tazza della CNN, ha accettato di fare quattro chiacchiere con noi.
Al timone dell’Italia allo Specchio dallo scorso 8 settembre, dopo un passato come telegiornalista al Tg4 di Emilio Fede è pronta a conquistare il pubblico della seconda rete della tv di Stato che la vede protagonista ogni pomeriggio dalle 14.40 alle 16.20.
Si definisce sognatrice, idealista, insicura, sportiva, gelosa, perfezionista, rompiscatole, permalosa, ipercritica, melanconica, bongustaia, puntuale, camminatrice, coccolona, esigente, scostante, generosa, lettrice, scrittrice, esteta, fashion victim, bambina, inquieta, apprensiva, disordinata, rapida, fedele, impulsiva, sincera, ansiosa, pignola, romantica, affettuosa, egoista, viziata. Non dichiara, però, quella che dopo due ore di intervista è sicuramente la qualità che balza più agli occhi: un’acutissima e vivacissima intelligenza che le consente di essere ben consapevole dei propri obiettivi e le dona quegli strumenti necessari per raggiungerli.
Tutto questo e molto altro è Francesca Senette che si racconta ai lettori di davidemaggio.it nell’intervista che state per leggere.
Non mi manca perché periodicamente lo sento o ho sue notizie da miei colleghi con i quali sono rimasta in ottimi rapporti e mi informano di ciò che accade in redazione. Un contatto c’è sempre ed è sufficiente perché non si senta eccessivamente la mancanza.
Sicuramente vado più d’accordo con lui adesso rispetto a quando lavoravo in redazione. Non ci sono più problemi né professionali né personali. Adesso gli devo solo quella riconoscenza che soltanto una persona non realista non può avere nei confronti di una persona che comunque, in maniera più o meno apprezzabile, più o meno condivisibile, è un maestro del giornalismo italiano. Se non avessi avuto Emilio Fede magari adesso non sarei all’Italia allo Specchio.