Televisione


18
febbraio

MAURIZIO COSTANZO A DM: SONO AL FESTIVAL DI SANREMO GRAZIE A LUCIO PRESTA E MARIA.

Mai premessa fu tanto necessaria. Nella mia carriera di blogger, infatti, non mi aveva nemmeno sfiorato il sol pensiero che un giorno mi sarei ritrovato faccia a faccia col numero uno del talk show nostrano. Figuriamoci, poi, se avessi immaginato di intervistarlo. E’ servito un suo input affinchè “osassi” farmi avanti. E certamente sarà difficile, se non impossibile, trasmettere tutto ciò che ho potuto - e continuo a - imparare da Maurizio Costanzo nei nostri incontri al Parioli. Ciò che cercherò di fare, invece, è farvi conoscere l’altro lato di una stessa medaglia, puntando l’accento su quell’aspetto intimistico ed interiore - sempre parecchio nascosto – che negli ultimi tempi si affaccia prepotentemente in ogni manifestazione ”costanziana”. L’ho incontrato per voi proprio in quel Teatro Parioli in Roma che ha fatto la storia della TV e, carico e sorridente, si è raccontato in un’intervista monografica in cui – forse per la prima volta – parla in qualità di marito, papà e nonno. Senza trascurare, ovviamente, tutti i nuovi impegni professionali per i quali è palesemente entusiasta e che gli stanno regalando una seconda giovinezza all’interno di una carriera straordiaria. Maria De Filippi, Uomini e Donne, l’amore, i figli, i nipoti, il Grande Fratello, i big del giornalismo italiano e ancora aneddotti, tartarughe, la sua dieta personalmente ideata, lo smoking che indosserà sul palco dell’Ariston per il Festival di Sanremo e il suo disegno che vorrebbe vederlo protagonista dell’ammiraglia della RAI nella prossima stagione tv. Tutto questo e tanto altro, in una delle interviste più ricche mai apparse su questo blog.

II Parte (per la prima parte clicca qui)

Lei si ricorda sempre tutto. Che valore dà alla memoria?

Enorme, a patto che non sia dominante e se non mi ricordo diventa una tragedia. Pensi che Vaime ed io quando lavoriamo, se non ci ricordiamo qualcosa, possiamo perdere anche ore per far tornare alla mente ciò che non ci ricordiamo.

Cos’è per lei la diversità?

Cultura. Una cultura acquisita. Ho sempre difeso i diversi; diversità sessuale, di pelle, di religione. Quando arrivarono gli albanesi a Bari riempii tre pullman e feci una puntata del Costanzo Show con la platea piena di albanesi.  La diversità è la cultura, l’accrescimento. Sono furibondo per Rosarno.

C’è una diversità che non le piace?

La stupidità. Woody Allen disse: “Una persona intelligente può sempre fare l’imbecille, mentre il contrario è del tutto impossibile”.

Questa visione intimistica delle cose la influenzerà anche per i futuri impegni professionali?

Si. Non a caso il mio primo impegno, partito sabato 30 gennaio, dopo Ballando con le Stelle, si chiama Memorie da Bianco e Nero. Io sarò autore, la conduzione sarà di Enrico Vaime. Tutte le puntate, 40 minuti, andranno anche su Rai International e sto trattando con Rai Trade per farne un DVD e con Rai Eri per farne un libro.

Trarre il massimo profitto da quello che fa…

Ottimizzazione delle cose direi.

In Rai come si trova?

Ho trovato ai livelli intermedi una RAI meravigliosa.

Per livelli intermedi intende anche un direttore di Rete?




18
febbraio

FESTIVAL DI SANREMO 2010, II ATTO: E’ CACCIA AGLI AUTORI DELLE DOMANDE AL CIOCCOLATO PER RANIA DI GIORDANIA. CLAMOROSAMENTE FUORI VALERIO SCANU.

Sanremo è (dovrebbe essere) nella sua essenza una gara canora tra artisti che si mettono in gioco e, tolte alcune fisiologiche “variazioni sul tema”, la seconda puntata di ieri sera ha confermato proprio questo: 17 esibizioni e una massiccia e monolitica sequenza di note, che a volte farebbe sbuffare anche il fan più accanito e indolente alle critiche (soprattutto considerato che mancano ancora due serate alla finale). Dei dodici “Artisti” in gara, la giuria demoscopica elimina a sorpresa Valerio Scanu e i Sonohra, mentre il giudizio combinato del televoto e dell’orchestra dell’Ariston fa fuori dalla “Nuova Generazione: Jacopo Ratini, Broken Heart College e Mattia De Luca.

La serata scivola senza imprevisti e sussulti e più che ad un atteso evento annuale, sembra di assistere ad un pacato show infrasettimanale e la conduzione della Clerici ne è la riprova. Finalmente più sciolta e disinvolta, la conduttrice si è liberata della zavorra emotiva (ma ahinoi, non dei vestiti di Gai Mattiolo) della prima puntata riuscendo nell’intento di essere più coinvolta e coinvolgente con i cantanti e con lo spettacolo in generale. A proprio agio sul palco, la Clerici ha ringraziato le colleghe/amiche solidali con il suo successo, si è cimentata in un can can da Moulin Rouge, e ha dato sfogo a tutta la sua materna simpatia proprio quando si è trovata ad interagire con il “Trio” di tenori, lanciati dal suo “Ti Lascio una canzone”.

Rimangono i limiti di una conduzione poco aggressiva e a volte poco carismatica, ma Sanremo quest’anno è così: un po’timido e rassegnato al suo destino di “edizione minore”, ma forse per alcuni aspetti meno isterico e più sereno. A tentare il tutto per tutto per rientrare in gara, troveremo questa sera: Valerio Scanu, Toto Cutugno, i Sonohra, Nino D’angelo e la premiata ditta Pupo/Savoia.


17
febbraio

FESTIVAL DI SANREMO: SECONDA SERATA. ESORDIO DELLA “NUOVA GENERAZIONE” TRA RANIA DI GIORDANIA E LE BALLERINE DEL MOULIN ROUGE.

E la prima fatica è andata. Appena il tempo per Antonellina di tirare un sospiro di sollievo, che già siamo pronti a ripartire. Ecco la scaletta ufficiale di questa seconda puntata del Festivàl 2010.

Ancora una volta si punta su un inizio ad effetto:  oggi ad aprire le danze (nel vero senso della parola) saranno le ballerine del Moulin Rouge. Le 32 gambe  hanno già spopolato in sala stampa presentandosi in abito di scena e scatenando i flash dei fotografi. Ma il bello verrà nel corso della serata quando dovrebbe (il condizionale è d’obbligo visto ciò di cui stiamo per parlare) essere prevista una performance con Antonella Clerici. Subito dopo la parentesi francese, si parte con la gara canora. Dopo l’esibizione dei primi tre “big” spazio alla seconda ospitata con  l’atteso The Tryo: Ignazio Boschetto, Piro Barone e Gianluca Ginoble, ovvero i giovani tenori di cui proprio Antonella è la madrina artistica, approdano sul palco del Teatro Ariston un anno dopo il debutto a “Ti lascio una canzone”. 

La gara riprende con altre due esibizioni dopo di che il palco si preparerà ad accogliere la principessa Rania di Giordania con principessina Iman al seguito (14 anni) che guarderà la mamma dalla sala. Prima di riprendere con le esibizioni ci sarà un secondo momento dei The Tryo. Riparte la kermesse canora con altre quattro esibizioni del terzo e ultimo ospite Michelle Rodriguez, la giovane interprete di Avatar. Terminate le esibizioni degli Artisti con le ultime tre performance, nuovo show delle ballerine del  Moulin Rouge e poi spazio alla Nuova Generazione con le sue prime cinque proposte: Nina Zilli (L’uomo che amava le donne), Broken Heart College (Mesi), Mattia De Luca (Non parlare più), Romeus (Come l’autunno), Luca Marino (Non mi dai pace): canzoni già conosciutissime sul web e che vantano già un pubblico di fans. Come ieri anche questa serata si concluderà con la comunicazione dei due cantanti Nuova Generazione e i 10 Artisti che rimangono in gara.





17
febbraio

FESTIVAL DI SANREMO: LE CANZONI CHE CANTEREBBERO I VIP

E se per una strana magia, un giorno, anche i vip venissero chiamati sul palco del Festival di Sanremo a cantare una canzone che in qualche modo li rappresenti? Che canzone canterebbero secondo voi?

Noi ve ne diamo un esempio…

  1. Beppe Bigazzi: LA GATTA (Gino Paoli)
  2. Maurizio Costanzo : THE SHOW  MUST GO ON (Queen)
  3. Silvio Berlusconi: QUELLO CHE LE DONNE NON DICONO (Enrico Ruggeri)
  4. Alessandro Cecchi Paone: COME SI CAMBIA (Fiorella Mannoia)
  5. Piero Marrazzo: CACAO MERAVIGLIAO  (Renzo Arbore)
  6. Morgan: LA BAMBA (Los Lobos)
  7. Platinette: UNA DONNA PER AMICO (Lucio Battisti)
  8. Clemente Mastella: LA SOLITUDINE (Laura Pausini)
  9. Massimo D’Alema: FIN CHE LA BARCA VA (Orietta Berti)
  10. Pierluigi Bersani feat. Pierferdinando Casini: VORREI CHE FOSSE AMORE (Mina)
  11. Veronica Lario: VOGLIO DI PIU’ (Pino Daniele)
  12. Fausto Bertinotti: ROSSO RELATIVO (Tiziano Ferro)
  13. Bill Clinton: CHA CHA CHA DELLA SEGRETARIA (Luis Ardiente)
  14. Wladimir Luxuria: SIAMO DONNE… OLTRE LE GAMBE C’E’ DI PIU’. (S. Salerno e Jo Squillo)
  15. Patrizia D’addario: COMPRAMI (Viola Valentino)

Condivi questo articolo:
  • Facebook
  • Twitter
  • Digg
  • Wikio IT
  • del.icio.us
  • Google Bookmarks
  • Netvibes


17
febbraio

MICHELE SANTORO A MAURO MASI: “ANNOZERO IN ONDA ANCHE SENZA POLITICI”. SI CONCRETIZZA L’IDEA DEL DOCUMENTARIO-REPORTAGE?

Sono più i detrattori che gli ammiratori o forse no chi lo sa, comunque sia non possiamo negare che Michele Santoro sia uno dei pochi giornalisti-conduttori a riuscire nell’impresa (ardua) di tenere incollati in prime time milioni di telespettatori  con l’approfondimento politico. Merito certamente dell’innovativa formula del talk-show spettacolo (da molti definita arena spettacolo) e merito anche di un professionista, poco super partes, che non si pone problemi ad attaccare a “destra e manca” (con un occhio di riguardo alla destra) proponendo servizi stimolanti e “fuori dal coro”. In tanti hanno provato a copiarlo ma nessuno ci è mai praticamente riuscito, e questo è senza dubbio oggetto di lusinga.

Tuttavia con il nuovo regolamento vagliato dalla Commissione di Vigilanza Rai, Annozero (così come Porta a Porta, Ballarò e via discorrendo) dovrà giocoforza andare in onda con la formula della tribuna elettorale: non più informazione ma comunicazione politica. In altre parole: niente talk show in favore di un miglior equilibrio politico in vista delle elezioni regionali. Michele Santoro non ci sta e, pur di rimanere in video, ha inviato al Direttore Generale Mauro Masi una proposta alternativa:

“[...] Io ritengo che la Rai dovrebbe resistere disapplicando le prescrizioni del Regolamento, rese in manifesta violazione  della lettera della legge sulla par condicio e in contrasto con le sentenze interpretative della Corte Costituzionale, adottando il Regolamento precedentemente approvato dalla stessa Commissione. Per quanto attiene alle mie decisioni, Annozero potrà comunque continuare ad andare in onda con cadenza settimanale, senza politici, anche in giorni diversi dalla sua normale programmazione, per il periodo indicato, con obiettività, completezza e imparzialità. Naturalmente l’Azienda potrà assumere decisioni diverse da quelle da me prospettate  assumendosene tutte le responsabilità.”





17
febbraio

FESTIVAL DI SANREMO 2010: PRIMA PUNTATA SENZA PERSONALITA’. ELIMINATI: TOTO CUTUGNO, NINO D’ANGELO E I “RACCOMANDATI” PUPO-EMANUELE FILIBERTO

Ritrovarsi sintonizzati a guardare la prima puntata del Festival di Sanremo è un pò come ritrovarsi a cena con un lontano parente che, per fortuna o per cattiva sorte, si incontra solo una volta all’anno. Con il telecomando in mano lo si scruta, si cerca di capire se è cambiato o magari invecchiato; si ascolta per vedere se ha argomenti interessanti di cui parlare e  scoprire se durante l’anno trascorso ci è mancato oppure no. Ieri sera su Raiuno è partita la sessantesima edizione del Festival targata Antonella Clerici, e di rifessioni su questo “lontano parente” ce ne sono tante da fare.

La prima arriva puntuale nel momento in cui ad inizio trasmissione Paolo Bonolis consegna il testimone della kermesse canora all’amica Clerici. Una riflessione che arriva dal cuore, perché dopo i minuti di divertenti siparietti con il fidato Luca Laurenti, probabilmente non pochi spettatori hanno pensato e invocato: “Paolo resta! Fallo per noi!”. Il confronto era già in partenza difficile, la presenza di Bonolis sul palco ha definitivamente evidenziato la differenza tra i due conduttori “compagni di scuderia” (by Lucio Presta) e tra gli spettacoli delle due annate coinvolte. Il problema della Clerici, infatti, non è stato la comprensibile emozione iniziale nè tanto meno la necessità di dover far filare liscia una gara che comunque è lunga e a tratti ripetitiva, ma piuttosto la sua scarsa abilità nel “riempire i vuoti” dello show. Complice anche, come vedremo tra poco, la totale assenza di una spalla su un palco difficile come quello dell’Ariston.

La bionda conduttrice è stata puntualmente in grado di mancare l’appuntamento con lo sprint e con l’adrenalina necessaria per condurre un carro armato televisivo come Sanremo. Sicuramente garbata e rassicurante, non è però riuscita a dare un’impronta tangibile del suo essere anche in circostanze come il discorso virtuale a Morgan (che non era sul palco, così come la sua canzone) oppure i fischi della platea a Pupo ed Emanuele Filiberto, rimanendo imbarazzata e poco incisiva negli unici momenti in cui lo spettacolo concedeva un po’ di spazio all’imprevisto.  La gara è proseguita regolare e il giudizio della giuria demoscopica ha alla fine condannato all’esclusione  Toto Cutugno, Nino d’Angelo e i due conduttori de “i Raccomandati” (tutti i dettagli dopo il salto).


16
febbraio

FESTIVAL DI SANREMO 2010. ECCO COSA VEDREMO NELLA PRIMA SERATA.

Tutto è pronto, Antonella Clerici, nei suo abiti-gioiello firmati Gai Mattiolo, si prepara ad aprire le danze della 60° edizione del Festival di Sanremo

L’apertura della prima serata è affidata alla coppia Bonolis-Laurenti che passeranno simbolicamente il testimone alla bionda presentatrice e l’accompagneranno nei primi ansiolitici minuti della kermesse. Bonolis non ha voluto anticipare niente della loro performance, ma certo è che Luca Laurenti tornerà a canterà sul palco dell’Ariston.

Il via alla gara sarà dato da Irene Grandi, capofila di questa serata che prevede le esibizioni dei 15 artisti e la presentazione delle 10 promesse di Sanremo Nuova Generazione. La cantante vola alto con “La cometa di Halley” canzone scritta in collaborazione con Bianconi dei Baustelle. A seguire Valerio Scanu con “Per tutte le volte che”, canzone scritta dall’”amico”  Pierdavide Carone . Subito dopo Toto Cutugno  canta un amore disperato in “Aeroplani”. Primo ospite della serata sarà Antonio Cassano accompagnato da mamma e fidanzata. Riprendono le performance canore con  Arisa, che con un look non meno sigolare del precedente porta una ventata retrò con la sua “Malamorenò”. In sequenza Nino D’Angelo che con “Jammo jà” mescola folk dialettale con  un tocco orientale e Marco Mengoni con “Credimi ancora”, già dato per vincente e preferito di Bonolis che vede in lui un qualcosa di David Bowie. E’ la volta poi del secondo ospite Susan Boyle la donna che ha conquistato l’America che proporrà il suo brano più celebre “I dreamed a dream”.


16
febbraio

FESTIVAL DI SANREMO: IL TOTO-LOOK ANTONELLIANO E’ UFFICIALMENTE APERTO. TUTTO IL RESTO E’ NOIA.

Abbiamo aspettato sei lunghi anni per rivedere una donna presentare Sanremo, la kermesse piu fané del nostro paese.

Dopo Simona Ventura (edizione 2004) col suo look fashion-victim, Pippo e Paolo, padri della tv, si erano alternati con doppipetti bleu troppo prevedibili. Ma ora finalmente, la regina è lei, Antonella, e quale Festival migliore per aprire un importante ed inquietante capitolo “toto-look”?

Per lei, la donna degli effetti speciali, colei che coi suoi abiti ha sdoganato nuance di colori non esistenti in natura e filati che voi umani non avete mai osato indossare: organze, pizzi sintetici, tulle, poliestere, balze fucsia,  lycra, e boa di Renato Zero rinvenuti nei trovarobato Rai. Questo il look Clerici  versione prime time, dove se non sei plastificata, nuda o anoressica, devi trovare un modo efficace per farti notare. E quanto è lontano il look da day-time! (vedi Prova del Cuoco): il jeans a vita alta, orlato anni 80 e il maglioncino pastello da catechista. E quanta nostalgia per quella presentatrice, femmina “verosimile”, con tutti i pezzi di ricambio originali e qualche rotolo di troppo, che ci aveva permesso di identificarci in un personaggio più simile a zia Gisella che ad una diva.