Televisione


20
febbraio

FESTIVAL DI SANREMO, IL LOOK DI ANTONELLA CLERICI: QUANDO LA REALTA’ SUPERA LA FANTASIA.

E chi l’avrebbe mai detto! Martedì scrivevo del “look antonelliano” e prevedevo che la Clerici ci avrebbe sorpreso con i suoi soliti effetti speciali ma non potevo immaginare quanto e, soprattutto come! Avevo criticato l’Antonella de no’artri perché in passato, nelle sue conduzioni serali, si era lasciata andare a look ridicoli, eccessivi, per niente glamour, ma non avevo capito niente!  Il Festival sta andando benissimo ed è vero, quest’anno zero contro-programmazione Mediaset, ma sta di fatto che 10/11 milioni di italiani (e chissà quanti fuori Italia) hanno scelto di non spegnere la tv ma di rimanere sintonizzati sullo show.  All’inizio non dev’essere stato facile per nessuno!

La prima puntata, riuscire ad orecchiare le canzoni, è stato un duro lavoro.

E far l’amore in tutti i modi, in tutti i luoghi, in tutti i laghi”. In tutti i laghi? Eeee? Ma come lo fai l’amore nei laghi, Scanu?

Io ti dico addio, tu mi dici ciao”  (Irene Grandi). In inglese forse rende, ma in italiano ricorda tanto il Cipollino di Massimo Boldi.

Io credo nella mia cultura, nella mia religione”  (no comment).

Tanto per citarne un altro: “Ci siamo rotti il pacco” di mugugni, vocalizzi su testi e parole che alla fine ci fanno rimpiangere Toto Cutugno con il suo banale ma sensato “stringimi le mani, si fa fatica a star così lontani”. Eppure, qualcosa ci ha tenuto lì nonostante le canzoni e  le interviste cioccolatose, e ha fatto sì che  alla quarta puntata, ci raggiungesse un altro milione di telespettatori. Che effetto gli effetti speciali di Antonella!

Ipotizzavo sul suo look e prevedevo lo sdognamento di tessuti e nuance mai visti in natura ma la realtà ha superato la fantasia.




20
febbraio

FESTIVAL DI SANREMO: VINCE TONY MAIELLO PER LA “NUOVA GENERAZIONE”. IL PUPO E IL PRINCIPE VOLANO IN FINALE TRA I FISCHI, ELIMINATI RUGGERI E MORO.

I understand French but no speaking”: questa è solo una delle disarmanti frasi che la Clerici ha detto durante la serata ai suoi ospiti (nello specifico questa faceva parte della veloce intervista fatta a Bob Sinclair).  Del suo stile e del suo modo di fare è stato oramai già detto tutto: le sue frasi sono semplici, i suoi modi di fare sconfinatamente normali e la sua goffaggine, anche se a volte studiata e meditata, rimane un’arma perfetta a sua disposizione. Per la prima volta in questa edizione è salito sul palco un comico che risponde al nome di Giovanni Vernia (il Jhonny Groove di Zelig) e soprattutto il primo sketch tra il caratterista e la conduttrice, è stato decisamente simpatico.

La serata è piacevole e scorre via ritmata. Ad imprimere il ritmo sono ovviamente le canzoni: 4 nuove proposte in finale, 12 duetti per esaltare gli Artisti in gara, e poi gli ospiti Bob Sinclair e Jennifer Lopez.   Televoto e Orchestra di Sanremo incoronano reuccio della “Nuova GenerazioneTony Maiello, mentre sul fronte “Artisti” il pubblico da casa non supporta abbastanza Enrico Ruggeri e Fabrizio Moro che vengono definitivamente eliminati dalla gara. Una volta calato il sipario rimangono però almeno “tre zone d’ombra”, “tre misteri sanremesi” senza apparente soluzione e di cui vi facciamo un breve sommario.

Il primo è il fenomeno “li fai uscire dalla porta e rientrano dalla finestra”  e nello specifico ci riferiamo al duo Pupo-Emanuele Filiberto (più Luca Canonici). Eliminati già la prima sera e subissati di fischi ad ogni piè sospinto, non solo sono stati salvati ieri nel ripescaggio a cinque, ma hanno anche staccato il ticket per la finalissima di stasera. A questo punto  le alternative sono due: o il pubblico in sala è stranamente affollato di militanti anti-monarchici che hanno problemi di udito (e quindi non apprezzano il capolavoro messo in scena dai due presentatori), oppure il pubblico a casa ha frainteso il meccanismo del televoto e si è convinto che bisogna votare Emanuele Filiberto per la simpatia e la tenerezza suscitata, e non per la musica di cui si fa ambasciatore. Mistero.


19
febbraio

FESTIVAL DI SANREMO: QUARTA SERATA CON LA PROCLAMAZIONE DEL VINCITORE DELLA “NUOVA GENERAZIONE”. ZILLI E MAIELLO I FAVORITI PER NOI DI DM.

Sanremo 2010: è tempo di proclamazioni. Questa sera infatti oltre agli attesi duetti degli “Artisti” ancora in gara, ci sarà l’elezione del vincitore di “Sanremo Nuova Generazione. Partita come autentico fenomeno del web con migliaia di visualizzazioni per tutti i cantanti in gara (quasi 1000 in principio), al “momento del dunque” la sezione “giovani” è stata relegata come sempre al ruolo di manifestazione minore. Ne è la dimostrazione l’atteggiamento autorale di ieri sera, che ha confinato i 5 finalisti al post-mezzanotte, preferendo i big-superospiti in promozione alle nuove leve e rischiando addirittura di eliminare una cantante (Jessica Brando), senza che questa potesse avere l’occasione di esibirsi dal vivo.

Questa sera la sfida finale tra i quattro reduci e l’elezione del preferito da parte del voto congiunto di pubblico e orchestra: divertitevi anche voi a fare la vostra personale classifica tra:

 

Noi di DM abbiamo ovviamente la nostra idea in merito e l’ordine dei quattro nomi non è del tutto casuale ma, come si suol dire: “Non vogliamo influenzare nessuno”. Più complicata invece è la questione relativa ai “Big“, anche perchè stasera ci saranno tra i 12 “sopravvissuti” altre due eliminazioni definitive: un duetto “azzeccato” potrebbe giocare un ruolo molto importante sul passaggio del turno alla finalissima di domani.





19
febbraio

ANTONELLA CLERICI: LA UGLY BETTY DELLA TV ITALIANA

Lei non porta l’apparecchio dentale, così di moda oggi in tv (Christian Imparato lo  sta sublimando, guarda caso, nel programma che solo a parlargliene, le fa venire l’orticaria). Lei le lenti spesse le lascia ad Arisa. Non ha la fisicità destabilizzante e annichilente di Belen Rodiriguez  che, al solo apparire in video, fa alzare ascolti e quant’altro. Più che il personal trainer, lei probabilmente ha il personal chef, il suo amico Beppe Bigazzi che, nelle pause tra una canzone e l’altra, le  prepara meravigliosi sandwiches a base di salame felino. Lei non potrebbe mai fare la tronista a Uomini e Donne, se no  “Donna “ Maria dovrebbe chiamare la Protezione Civile o  farle  approntare  un Trono in cemento armato, a causa delle  sue rotondità che piu che mediterranee definiremmo “oceaniche”.

Se la Canalis è riuscita nell’ intento di far capitolare un bello e impossibile come George Clooney, se una Parietti qualsiasi ha trascorso il giorno di San Valentino, come riportano fonti gossippare informatissime, con lo Specialone portoghese, re del “Fado tutto mi”, l’ inarrivabile ed ego riferito Josè Mourinho o, come afferma Lei, semplicemente con Brad Pitt (sic), la Nostra Antonellona  il giorno di San Valentino l’ha passato con Oliver, un cane  canterino (d’altra parte siamo a Sanremo…) che non si è limitato a cantare una sola canzone ma, sembra, come Pupo de Pupis ha dichiarato, abbia cantato-abbaiato tutta la notte disturbando il sonno non solo del Re dei Raccomandati, ma anche quello  del Principe Emanuele Filiberto che, per l’occasione,  andando contro anche i libri di storia, ha deciso di tornare in esilio, fuggendo dall’Italia e dormendo  in un camping in Costa Azzurra. I soliti informati ci dicono che sembra  che, sotto la tenda che lo ospitava in quella magica  notte stellata, in Cote D’Azur, pare abbia scritto una seconda lettera-canzone da proporre per il Festival dell’anno prossimo in coppia con il Commissario Rex, la Contessa de Blanck e il mago Otelma.  Pare, inoltre, che – disperato - abbia chiamato la madre, Marina Biscotti Doria, per cercare di trovargli un nuovo tenore, visto che tutti quelli rimasti si rifiutano non solo di cantare con Lui,  ma anche di prendersi un Camogli  all’Autogrill di Bordighera.     

Pur con tutto questo ambaradan di imperfezioni simpaticamente fantozziane (ci si è messo pure quel sarto che utilizzando 50 metri di materiale, le ha confezionato su misura un Albero di Natale tutto d’oro senza luci e puntale per la serata di ieri sera) comunque  Antonella Clerici è riuscita ancora una volta ad elevarsi, comportandosi come una di noi, poveri tapini italici, cantando, come abbiamo fatto tutti, le canzoni della Storia del Festival; emozionandosi davanti alla grandezza (artistica) e alla magia del tocco del vero Gobbo di Notredame, quel Riccardo Cocciante dalla voce, dalla bravura e dalla teatralità davvero uniche, ma talmente basso che il vero Pupo al suo confronto potrebbe gareggiare agli All Star Games nella gara delle schiacciate. Insomma Lei, determinata, lucida e prorompente come una corazzata Potemkin ancorata al Porto di Sanremo, senza dare ascolto se non al suo sesto senso e al lavoro del suo team di autori e “consigliori”,continua a portare a casa, sera dopo sera, risultati eccezionali senza curarsi di  quei detrattori della prima ora, ma dando finalmente lo spazio che merita alla materia del contendere del Festival, la tanto vituperata musica, il tutto condito con leggerezza, un pizzico di sana maldestria e tanto cuore e professionalità.


19
febbraio

AL FESTIVAL DI SANREMO E’ TEMPO DI DOMANDE: LA STAMPA TRA LE TETTE STRIZZATE E GLI ARRANGIAMENTI PLUMBEI

Complice il graffio sagace di Maurizio Costanzo il Sanremo…parliamone sta diventando un evento nell’evento. Se non ci fossero i fiori sgargianti a ricordarci che siamo in riviera sembrerebbe l’intimità del salotto del Costanzo show, un buon antipasto al ritorno quotidiano in video con Bontà sua. Stessa ironia, stessa capacità di cucire i vari segmenti di dibattito e sviscerare le questioni più intriganti.

Nel pout-pourri di esagerazioni cavillose degli irriducibili critici del Festival, che da decenni ormai palleggiano tra di loro i soliti tormentoni delle giurie, degli arrangiamenti e della televisività che prevale sull’arte musicale, spicca un clima di grande serenità e leggerezza, atmosfera pregnante in quest’edizione, che ha reso il question time più di una banale conferenza stampa. In poche parole se la Clerici e Mazza non brillano per capacità antidiplomatiche e si rifugiano nelle consuete scappatoie retoriche ci pensa il buon Costanzo a spargere i semi del pepe tra i giornalisti.

E’ bello soprattutto il passaggio del confronto, quando i critici sono chiamati a motivare i giudizi agli antipodi su un personaggio o una canzone. Nel foglietto di Costanzo c’è spazio per le note più curiose, dalle tette strizzate male dalla Clerici alla richiesta di esplicazione del giudizio arrangiamento plumbeo, dagli sbalzi di umore dei critici capaci di dare anche cinque punti di differenza alla stessa canzone, alla proposta della medaglia al valore (con tanto di titolo da trovare per questa sorta di premio alla carriera) per Luzzatto Fegiz, giornalista sempreverde nella sala stampa dell’Ariston. Noi, per la cronaca, proponiamo l’istituzione del MATUSAnremo.





19
febbraio

AMICI: NUOVO COLPO DI SCENA. GRAZIA, INFORTUNATA, POTREBBE ESSERE SOSTUTUITA DA MICHELE

Mai come in questa edizione ad Amici tutto è possibile. I ragazzi eliminati l’anno scorso non prenotino vacanze fino alla fine perché vista la raffica di sventure che piombano sulla scuola nessuno è escluso per una telefonata da Zanforlin. Proprio dal consueto collegamento del vice De Filippi con Mattino Cinque arriva infatti una bomba che potrebbe fare felici molti sostenitori dell’ultimo escluso Michele.

Grazia, la ballerina della discordia, poco gradita tanto al pubblico quanto alla commissione, rischia di perdere il posto che occupa nel programma. A causa di un infortunio, durante le prove di una coreografia, l’allieva di Villanova si è dovuta sottoporre ad una visita ortopedica. Lo specialista non ha riscontrato rotture ma sul palcoscenico Grazia dovrebbe ballare con il tutore per cautela.

Sembra proprio la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Dopo una serie di discussioni in cui è emersa la difficoltà della sua posizione da brutto anatroccolo all’interno della scuola, salvata solo dal suo amore, questo ulteriore problema starebbe convincendo la ballerina classica a lasciare tutto. Michele è stato messo in allerta: qualcuno grida con sarcasmo alla Provvidenza, perchè è stata davvero un’esclusione ingiusta quella del pupillo di Garrison, considerato il grande talento dimostrato domenica scorsa nei due assoli finali.


19
febbraio

FESTIVAL DI SANREMO 2010, ATTO III: POCA ETICHETTA E TANTA SERENITA’. RIPESCATI SCANU E, TRA I FISCHI, PUPO E EMANUELE FILIBERTO

Cambiare idea è spesso difficile e questo Sanremo è proprio l’eccezione che conferma la regola. E’ inutile confrontarlo con i Festival dei grandi exploit e dei grandi showman: questo Festival è diverso. Come già detto ieri questa sessantesima edizione è timida, asciutta, tutto fuorchè esplosiva eppure… piace, con la benedizione dell’auditel e con la concorrenza assente ingiustificata. Una festa della musica che strizza l’occhio alle grandi manifestazioni americane ma che alla fine, più che ai Grammy, vuole assomigliare ad una festa di paese e non se ne vergogna. Non c’è da stupirsi se ad un certo punto ci si ritrova virtualmente abbracciati a canticchiare “Non ho l’età” con Miguel Bosè: Sanremo è una fede, o ci si crede oppure no, e quest’anno a quanto pare la fede e la fiducia del pubblico abbondano. Basta vallette mute, basta grandi sermoni: quest’anno è di moda il “low profile” e alla fine questa dimensione rassicurante, va bene un po’ a tutti.

Non c’è una canzone che brilla per innovatività, non c’è la super star del momento, non c’è un punto di forza  unico: funziona il meccanismo nel suo complesso e tanto basta, nonostante le molte scelte avventate. In tutto questo non si può non menzionare la conduttrice, salvatrice (a sorpresa) della patria. Un simpatico mix tra una casalinga di Voghera che prova a vestirsi come Raffaella Carrà e una rassicurante anchorwoman, ospitale e cordiale nella propria professionalità. Cammina sui tacchi con la stessa nonchalance di un cammello su un iceberg, ha i seni che a momenti prendono il volo e in più saluta il padre in platea chiedendo “Come sto andando?”: insomma poca etichetta e tanta serenità e alla fine è innegabile che diventa proprio la Clerici la vera vincitrice della kermesse.

Anche la terza serata è trascorsa nel segno della musica e della caciarona italianità. Elisa, Carmen Consoli, Fiorella Mannoia, Bosè, Bennato, Coccciante, Renga e poi standing ovation per Massimo Ranieri e Nilla Pizzi “regina del Festival”,  tutti insieme per celebrare la leggenda di Sanremo ed eseguire  molti (forse troppi) dei brani più significativi della tradizione canora italiana. Ciascuno rigorosamente in promozione di qualche cd/concerto/spettacolo, i grandi nomi della musica (che si guardano bene dall’andare a Sanremo in gara) hanno regalato nel complesso bei momenti di musica e televisione, pur costringendo la povera Antonella al primo “sforo” di quest’edizione (ritardo di 55 minuti).


18
febbraio

FESTIVAL DI SANREMO: LA SCALETTA DELLA TERZA PUNTATA

Per il Festival di Sanremo è arrivato il momento di celebrare i suoi 60 anni, proprio ”Quando la musica diventa leggenda”.

E’ questo, infatti, il tema della terza serata, ora in onda, con la quale si ripercorrerà la storia della musica italiana per “festeggiare il compleanno” della kermesse canora. Per l’occasione saliranno sul palco grandi ospiti per interpretare alcuni dei pezzi che hanno fatto la storia del Festival di Sanremo. Ed ovviamente, come vedrete dalla scaletta, non poteva mancare la Regina di Sanremo Nilla Pizzi.

Si comincerà a suon di orchestra e come nel più classico dei modi Antonella Clerici introdurrà la serata e dopo i saluti di rito seguiranno subito le prime esibizioni per il ripescaggio di due tra i cinque esclusi:

  1. Toto Cotugno e Belen Rodriguez
  2. Il Trio Pupo-Savoia-Canonici duetterà con le Divas.
  3. Valerio Scanu e Alessandra Amoroso
  4. Sonohra e Dodi Battaglia
  5. Nino D’angelo e Maria Nazionale con Ambrogio Sparagna e le voci del Sud

 

Il primo omaggio canoro spetta ad Elisa che intepreterà in onore di Sergio Endrigo Canzone per te pezzo vincitore dell’edizione targata 1968. La seguirà Fiorella Mannoia che oltre a “ E se domani” di Fausto Cigliano eseguirà “Estate” dei Negramaro. Sarà simpatico sentire cantare “Non ho l’età” da Miguel Bosè piuttosto che da Gigliola Cinquetti che tra l’altro adesso l’età l’avrebbe eccome. Sarà poi la volta di Edoardo Bennato sulle note di “Ciao amore ciao” in onore di Luigi Tenco. Pino Donaggio sarà omaggiato da Massimo Ranieri con “Io che non vivo”. Curiosa l’accoppiata Carmen Consoli-Nilla Pizzi che cantando “Grazie dei Fior” daranno nuova luce a questi fiorellini ormai un po’ vecchiotti. A seguire un super classico “Nel blu dipinto di blu” del mitico Modugno, interpretata da Riccardo Cocciante. Sarà poi la volta di Francesco Renga con ”La Voce del Silenzio” e “L’immensità”. Ma è alla fine di questo “glorioso” percorso che arriva la parte migliore. Infatti a chiudere le fila ci saranno nuovamente Elisa e Fiorella Mannoa che canteranno in coppia una favolosa “Almeno tu nell’universo” ricordando la grande Mia Martini.