17
febbraio

MICHELE SANTORO A MAURO MASI: “ANNOZERO IN ONDA ANCHE SENZA POLITICI”. SI CONCRETIZZA L’IDEA DEL DOCUMENTARIO-REPORTAGE?

Sono più i detrattori che gli ammiratori o forse no chi lo sa, comunque sia non possiamo negare che Michele Santoro sia uno dei pochi giornalisti-conduttori a riuscire nell’impresa (ardua) di tenere incollati in prime time milioni di telespettatori  con l’approfondimento politico. Merito certamente dell’innovativa formula del talk-show spettacolo (da molti definita arena spettacolo) e merito anche di un professionista, poco super partes, che non si pone problemi ad attaccare a “destra e manca” (con un occhio di riguardo alla destra) proponendo servizi stimolanti e “fuori dal coro”. In tanti hanno provato a copiarlo ma nessuno ci è mai praticamente riuscito, e questo è senza dubbio oggetto di lusinga.

Tuttavia con il nuovo regolamento vagliato dalla Commissione di Vigilanza Rai, Annozero (così come Porta a Porta, Ballarò e via discorrendo) dovrà giocoforza andare in onda con la formula della tribuna elettorale: non più informazione ma comunicazione politica. In altre parole: niente talk show in favore di un miglior equilibrio politico in vista delle elezioni regionali. Michele Santoro non ci sta e, pur di rimanere in video, ha inviato al Direttore Generale Mauro Masi una proposta alternativa:

“[...] Io ritengo che la Rai dovrebbe resistere disapplicando le prescrizioni del Regolamento, rese in manifesta violazione  della lettera della legge sulla par condicio e in contrasto con le sentenze interpretative della Corte Costituzionale, adottando il Regolamento precedentemente approvato dalla stessa Commissione. Per quanto attiene alle mie decisioni, Annozero potrà comunque continuare ad andare in onda con cadenza settimanale, senza politici, anche in giorni diversi dalla sua normale programmazione, per il periodo indicato, con obiettività, completezza e imparzialità. Naturalmente l’Azienda potrà assumere decisioni diverse da quelle da me prospettate  assumendosene tutte le responsabilità.”

Si potrebbe quindi concretizzare l’idea, vociferata più volte in passato, del documentario-reportage firmato dagli stessi autori di Annozero e, ovviamente, da Santoro. Che il regolamento della Vigilanza si riveli tutto sommato positivo e permetta ai capisaldi dell’informazione Rai di sperimentare nuovi format, magari con successo? Non ci resta che attendere la risposta di Masi. D’altro canto, più volte, avevamo sottolineato che, in quanto a reportage, su Michele Santoro non si possa dire alcunchè.

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10 Commenti dei lettori »

1. CRISTIAN ha scritto:

17 febbraio 2010 alle 14:57

la forma dubitativa e tendenziosa dell’incipit all’articolo NON rende merito alle assunte capacità in materia di televisione dell’autore dello stesso: chi si ritiene esperto di televisione e di giornalismo, anche in costanza di divergenze di ordine politico, deve ritenere Michele Santoro assolutamente uno tra i migliori giornalisti, a livello di SUCCESSO, di INCHIESTE, di SPERIMENTAZIONE e INNOVAZIONE, di CULTURA…. è paradossale non dargli atto di ciò e addirittura (come fatto in altri articoli) vedere in Maurizio Belpietro l’antisantoro!! a santoro non interessa il talk show politico…interessa l’INFORMAZIONE!! e anche se Annozero dovesse andare in onda con qualche reportage sarà un OTTIMO SERVIZIO RESO ALLA INFORMAZIONE e alla CULTURA del nostro paese



2. Davide Maggio ha scritto:

17 febbraio 2010 alle 15:23

Ognuno ha le proprie idee. E i “professori” non mi sono mai piaciuti.



3. Daniele Pasquini ha scritto:

17 febbraio 2010 alle 15:34

Cristian
Ma che articolo hai letto, per curiosità? Perchè se leggi bene non sono andato affatto contro Santoro. E tra parentesi non mi sembra che si evinca la mia posizione politica che non credo interessi a qualcuno.



4. Davide Maggio ha scritto:

17 febbraio 2010 alle 15:44

@ Daniele Pasquini: anche se fossi andato contro qualcuno, non devi certo giustificarti. Quando si imparera’ a capire questo… saremo un passo avanti.



5. Daniele Pasquini ha scritto:

17 febbraio 2010 alle 15:49

Non era una giustificazione ma una precisazione. Evitabile? Si, perchè il pezzo “parla da solo”. Ma ormai è di moda dare un’interpretazione personale…



6. Davide Maggio ha scritto:

17 febbraio 2010 alle 15:58

@ Daniele: e’ di moda voler vedere cio’ che si vuole. Soprattutto quando si portano avanti delle “crociate”.



7. cristian ha scritto:

17 febbraio 2010 alle 16:01

il mio post era limitato al solo incipit all’articolo, segnatamente nella parte in cui si parla di detrattori etc…; quanto al corpo centrale sono ovviamente d’accordo…le conclusioni non le ho commentate perchè ovvietà.
gli appellativi come professori etc….li rimetto al mittente con noncuranza



8. Davide Maggio ha scritto:

17 febbraio 2010 alle 16:20

@ cristian: rimettili a chi ti pare. Basta che la si pianti di scrivere le solite cose.



9. cristian ha scritto:

17 febbraio 2010 alle 17:24

sinceramente penso che ci sia un fraintendimento di fondo e inutilmente alzato i toni, come si usa di dire! penso che le mie opinioni su santoro siano chare fin dai miei primi interventi su questo blog!! quindi volevo solo rimarcarle con decisione senza pensare di offendere a livello personale chi ha scritto la nota….



10. Norat ha scritto:

18 febbraio 2010 alle 13:57

Santoro è quello che doppiava la gente al supermercato di Belgrado mentre faceva la spesa mettendogli voci da telenovelas colombiana all’apice del climax tragico. Non scendo nel dettaglio sul Santoro di oggi, perchè scadrei nell’ovvio.
Affermare che a Santoro “non interessa il talk show politico…interessa l’INFORMAZIONE” è quantomeno azzardato.
Santoro fa propaganda, una propaganda alle sue idee ed al suo modo di concepire i fatti, ed usa tutti i mezzi a sua disposizione per farlo. Non racconta la verità, racconta i fatti come li vede lui. Per me questo non è fare giornalismo di inchiesta ne tantomeno informazione.
Che poi. per me, un Santoro ci stia benissimo nell’attuale panorama televisivo, è altro discorso.



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