TG/Informazione


29
marzo

TG4: EMILIO FEDE NON SARA’ ALLA CONDUZIONE GIA’ DA QUESTA SERA. D’ACQUARONE IN DIRETTA: CONTRIBUTO INDIMENTICABILE

Tg4 - Filippo d'Acquarone

Era nell’aria da tempo e sembrava ormai certo che Emilio Fede avrebbe lasciato il Tg4 prima dell’estate. La situazione, invece, è precipitata e l’ormai ex direttore del telegiornale della terza rete di Mediaset è fuori dall’azienda dal tardo pomeriggio di ieri.

Nemmeno il tempo di un passaggio di consegne con il nuovo direttore Giovanni Toti. Emilio Fede non condurrà, quasi certamente, l’edizione di questa sera del Tg4. Ad annunciarlo, al termine dell’edizione delle 11.30, è stato Filippo D’Acquarone:

“Questa sera, con ogni probabilità, a condurre non sarà Emilio Fede. Il nostro direttore ha concluso una pluriventennale esperienza, cominciata almeno in onda con la prima guerra del Golfo nel 91. Io sono tra i fortunati che erano con lui e in ogni redazione all’interno di Mediaset c’è un giornalista, o più di un giornalista, che ha vissuto con lui quell’esperienza, quei giorni indimenticabili e poi tutte le altre indimenticabili esperienze che il direttore Emilio Fede ci ha consentito di vivere con lui. La tempestività con la quale siamo arrivati spesso sui fatti più importanti di questi ultimi 20 anni, la qualità dell’informazione, il rispetto per la notizia e per la cura e per la qualità con cui ogni servizio, ogni immagine doveva andare in onda e continuerà ad andare in onda. Noi con questo vi salutiamo e ringraziamo il nostro direttore per il contenuto indimenticabile e fondamentale che ci ha dato e che continuerà a dare a tutti noi.”

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28
marzo

EMILIO FEDE LASCIA MEDIASET, GIOVANNI TOTI NUOVO DIRETTORE DEL TG4

Emilio Fede

Emilio Fede

Svolta al TG4. Emilio Fede lascia Mediaset e si dimette dal telegiornale della rete cadetta del Gruppo dopo ben 20 anni di onorato servizio. Ebbene sì, il Direttore – come spiega la nota dell’azienda – aveva già avviato una trattativa per la risoluzione consensuale del rapporto di lavoro, ma tale trattativa non è andata a buon fine. D’altro canto vi avevamo accennato che eravamo alle battute decisive.

Il Direttore, dunque, ha preferito abbandonare la barca. L’azienda lo “ringrazia per il per il lavoro svolto in tanti anni di collaborazione e per il contributo assicurato alla nascita dell`informazione del gruppo” e ha nominato Giovanni Toti, già alla guida di Studio Aperto, nuovo Direttore del TG4.

Il rinnovamento editoriale della testata era stato già paventato tempo addietro: Mediaset, infatti, anche in un’ottica di ridimensionamento dei costi, stava pensando di fondere le due testate giornalistiche “cadette”, TG4 e Studio Aperto appunto, con un’unica redazione e ovviamente direzione. Che con l’addio di Fede e la nomina di Toti il progetto inizi a prendere piede?

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27
marzo

FABRIZIO CORONA SULLA STRADA DI SANTORO E FUNARI: ALLA GUIDA DI LIBERTA’ DI PAROLA, NUOVO PEOPLE SHOW DI CANALE ITALIA

Fabrizio Corona

Fabrizio Corona nel promo di Libertà di Parola

Corona paparazzo, poi modello, quindi attore, produttore di una webtv, editore e ora anche conduttore. Avete capito bene, il compagno di Belen Rodriguez ha tutte le intenzioni di seguire le orme della bella showgirl argentina tentando la strada della conduzione televisiva. Ad arruolare il figlio del compianto giornalista non poteva che essere Canale Italia, che sta inseguendo il successo nel mare magnum del digitale terrestre con dei volti il più possibile di “rottura“, che destino clamore e curiosità.

Dopo Marika Fruscio, alla guida di un insolito talk pomeridiano che se la dovrà vedere con i preserali delle ammiraglie di Rai e Mediaset, toccherà a Fabrizio Corona che sarà alla guida dal 2 aprile di un people show “senza censura” in onda su una vasta piattaforma multimediale che include Canale Italia, un network di 100 web tv e il satellite: Libertà di Parola.

Il programma, firmato anche da Filippo Mauceri – che è stato autore de Il Senso della Vita, Ciao Darwin e il Festival di Sanremo-, nasce dalle ceneri dei people show di Gianfranco Funari (tant’è che il regista è lo stesso, Ermanno Corbella), dal quale Corona ha deciso che prenderà piena ispirazione, poi con quali risultati staremo a vedere. Il format è molto semplice: 100 persone divise in due tribune di pensiero sono chiamate a discutere – senza alcuna restrizione a quanto pare – sui temi di attualità più caldi, con il coordinamento dell’ex agente fotografico che potrà chiedere l’intervento anche del pubblico da casa.





23
marzo

L’ULTIMA PAROLA: NELL’ERA DEI TECNICI IL TALK SHOW DI GIANLUIGI PARAGONE HA SUCCESSO. ECCO PERCHE’

Gianluigi Paragone, L'Ultima Parola

A guardare i dati d’ascolto il Paragone sorge spontaneo. Pare infatti che L’Ultima Parola sia l’unico talk show che naviga in buone acque in un periodo di secca per tutti i dibattiti televisivi. L’era della sobrietà montiana ha asciugato l’interesse del pubblico e pure qualcos’altro, e così gli approfondimenti giornalistici, impegnati a fare l’inchino al nuovo governo tecnico, si sono incagliati. Non è accaduto al programma di Gianluigi Paragone, che ha trovato una formula vincente.

L’Ultima Parola, infatti, ha provato a destrutturare le logiche del dibattito tv ponendo dei limiti all’attitudine al monologo dei politici. Lo ha fatto coinvolgendo il pubblico in studio, che è diventato parte integrante del programma. Così nell’arena di Paragone, oltre a giornalisti ed onorevoli, hanno iniziato a parlare anche gli operai inferociti, i cassintegrati, gli imprenditori coraggiosi, i giovani senza lavoro. Una scelta insolita, ma azzeccata: il talk show della seconda serata di Rai2 sta registrando ascolti soddisfacenti, di poco inferiori all’11% di share.

In studio i ritmi del confronto sono sostenuti e capita spesso che dal pubblico intervenga qualcuno a briglie sciolte per scagliarsi direttamente contro i politici. L’imprevisto, manco a dirlo, è sempre dietro l’angolo. Ed ecco così svelato il ’segreto’ dell’Ultima Parola: in un periodo in cui il Palazzo non ha più nulla da dire, il programma di Rai2 ha dato voce alla piazza e alle sue ragioni, anche a quelle più demagogiche e lagnose. Un genere, questo, inventato da Michele Santoro, che L’Ultima Parola ha ripreso ed adattato con arguzia.


22
marzo

LE MANI PULITE: SANTORO OSPITA IL POOL DI TANGENTOPOLI. FORMIGLI DISCUTE LA RIFORMA DEL LAVORO

Piercamillo Davigo, Antonio Di Pietro, Gherardo Colombo

Nel ventennale di Mani Pulite Michele Santoro ricorderà i tempi che furono con una puntata dedicata ai casi di corruzione di ieri e di oggi. Per l’occasione, il suo Servizio Pubblico ospiterà nientemeno che i giudici del pool di Tangentopoli, che negli anni novanta furoni i protagonisti di una cruciale stagione di inchieste e di arresti a valanga. Nel talk show del giovedì interverranno Antonio Di Pietro, Gherardo Colombo e Piercamillo Davigo. Sarà una rimaptriata, anzi un ‘toga party’ vista la presenza degli ex pm.

Servizio Pubblico racconterà i recenti episodi di corruzione che scuotono il mondo politico, a dimostrazione del fatto che il sistema sia contaminato e che purtoppo nulla (o quasi) sia cambiato in vent’anni. Lo stesso Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, a conclusione delle celebrazioni per i 150 anni dell’Unità d’Italia, ha parlato di “questione morale” lanciando un monito trasversale ai partiti. Dunque: siamo di fronte a una nuova Tangentopoli? A questa domanda cercherà di rispondere la puntata di Servizio Pubblico in onda stasera, dal titolo significativo Le mani pulite.

Il programma di Michele Santoro ospiterà anche l’europarlamentare Clemente Mastella e proporrà al pubblico un approfondimento sulle indagini per corruzione che sono scattate in Lombardia e hanno interessato anche alcuni esponenti del Consiglio Regionale. Verrà inoltre trasmessa un’intervista di Sandro Ruotolo a Francesco Maria De Vito Piscicelli, l’imprenditore coinvolto nell’inchiesta sugli appalti del G8. 





20
marzo

ROBINSON: CORRETTIVI, MA NON SI CHIUDE (PER ORA). PAROLA DI ANTONIO DI BELLA

Robinson- Luisella Costamagna

Allegria di naufragi più che ricordare la raccolta poetica di Giuseppe Ungaretti è diventata la condizione di Luisella Costamagna. La giornalista, prendendo come titolo del suo nuovo programma il nome di un superstite in un’isola deserta, sembra essersi proprio tirata la zappa sui piedi: Robinson non decolla e rimane nelle cronache essenzialmente per il gran sberleffo firmato Mara Carfagna.

Il direttore di rete Antonio Di Bella ammette in qualche modo che ci si aspettava di più dalla giornalista e dal suo team. Forse non c’è quell’innovazione nella struttura del talk che tanto era stata sbandierata dalla Costamagna, sicuramente è il periodo stanco in cui un governo tecnico non scalda quella contrapposizione che tanto ha fatto bene ai programmi in qualche modo politico nei mesi di fine impero. Di buono sicuramente il programma ha la scenografia, ma non può bastare da sola a sbarcare il lunario.

La cura Di Bella in sintesi sembra essere quella dell’attesa, non senza qualche tentativo di raddrizzamento:

“E’ un buon gruppo di lavoro che non ha ancora incontrato il gusto del pubblico. Si dimostra una collocazione troppo faticosa, ci stiamo lavorando per cercare di apportare i correttivi necessari. Per ora non si parla di chiusura. [...] Ci sono elementi studiati per uscire dal vecchio faccia a faccia puramente politico, proveremo a comunicare meglio questa innovazione”, ha dichiarato il direttore in occasione della conferenza stampa di presentazione di Volo in Diretta.


19
marzo

LUCIA ANNUNZIATA NON DIGERISCE LA PARODIA DI SABINA GUZZANTI (VIDEO)

Lucia Annunziata

Non si vedeva una Lucia Annunziata così rossa, di rabbia, dai tempi del famoso screzio con Silvio Berlusconi. Ci voleva la migliore performance di Francesco Rutelli per far emergere un lato insolito della giornalista conduttrice di In mezz’ora, che di solito punta più sulla tecnica dell’interruzione con il fuoco di fila di domande lasciando al collega Santoro i flussi di coscienza. Di base potrebbero esserci anche gusti personali legati alle scelte politiche sempre più centriste del marito della Palombelli, tra i principali fondatori e ‘traditori’ della nuova sinistra italiana.

Si parla della vicenda Lusi e dei conti che non tornano, è proprio il caso di dirlo. Dinanzi ad un ennesimo interrogativo l’ex radicale, poi margheritino e oggi Api, glissa cercando di andare a parare altrove, come a voler dire alla sua interlocutrice di non essere monocorde e puntigliosa su una vicenda che sperava di aver chiarito con le ricostruzioni ufficiali in conferenza stampa.

Davanti a questo atteggiamento di Rutelli, alla sua ritrosia all’interrogatorio arriva la reazione della Annunziata che apre un retroscena televisivamente molto interessante almeno per due motivi: il richiamo al dovere del giornalista del servizio pubblico di attanagliare i soggetti esposti, e, quello ancora più succulento, un commento all’ennesima imitazione di Sabina Guzzanti, ormai nemica giurata.


18
marzo

EMILIO FEDE ATTESO A CENA DA BERLUSCONI PER PARLARE DEL SUO ADDIO AL TG4?

Emilio Fede, Silvio Berlusconi

Se ne va o non se ne va? Sulla notizia che Emilio Fede potesse abbandonare il Tg4 per raggiunti limiti di età si sono scritti fiumi di parole, senza però avere mai certezze. Da parte sua, infatti, il direttore aveva sempre dissimulato le proprie reali intenzioni, parlando di un addio imminente, ironizzando e subito dopo smentendo. Tuttavia, pare che adesso per l’ottantenne giornalista sia arrivato il momento di decidere una volta per tutte.

Si vocifera infatti che stasera Emilio Fede sia atteso a cena da Silvio Berlusconi. Ovviamente, non è dato sapere di cosa potrebbero parlare i due, ma pare che tra gli argomenti che verranno serviti a tavola ci sia proprio il Tg4. Dicono che il direttore si consulterà col Cavaliere per decidere effettivamente (se e) quando lasciare il timone del notiziario. A proposito, nelle scorse settimane si mormorava di un suo addio nel mese di giugno.

Forse si parlerà anche del futuro professionale dello stesso Fede, al quale Mediaset potrebbe affidare il ruolo di opinionista politico, magari all’interno di un nuovo format creato ad hoc. E chissà che al desco del Cavaliere non si facciano anche i nomi degli eventuali successori di Emilio, visto che nei mesi scorsi il toto-direttore veniva aggiornato con scadenza settimanale e lo stesso giornalista aveva stilato una classifica dei suoi possibili eredi.

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