Libertà di Parola



3
aprile

LIBERTA’ DI PAROLA: LA PIAZZA IN TV FUNZIONA SEMPRE, MA CORONA CAPOPOPOLO NON CONVINCE

Libertà di Parola, Fabrizio Corona

Quando porti la piazza in tv puoi star certo che questa funzionerà in una sua qualsiasi forma e declinazione. E non potrebbe essere altrimenti per Libertà di parola, il nuovo people show di Canale Italia condotto da Fabrizio Corona. L’esperimento ha fatto centro per un semplice motivo: la particolare situazione economica che il cittadino è ‘costretto’ a subire e a cui deve porre rimedio. Le persone, soprattutto ora, sentono il bisogno naturale di parlare e sfogarsi, di capire e di analizzare le conseguenze di una politica poco amata ma alla quale sono comunque obbligate ad appellarsi.

Il ritorno al talk sociale – A Canale Italia hanno fatto la scoperta dell’acqua calda riportando in auge un formato vecchio come il cucù inspiegabilmente soppresso negli ultimi anni, anche da chi ne è stato precursore. La “pancia” del Paese ha poi trovato nel web la valvola di sfogo, consumando caratteri tra blog e social network, una “piazza” tutt’oggi ancora poco capita e considerata. Ecco, Libertà di Parola nasce proprio dalle ceneri dei programmi di Funari e Santoro (dei bei tempi che furono) e tenta di riportare sul piccolo schermo il pubblico confinato sulla rete: dal talk politico al talk sociale e popolare.

Oltre l’Arena ma… – Libertà di Parola ha una struttura semplicissima: 100 persone di sesso e ceto sociale differente sono chiamate a confrontarsi sul tema della serata, cercando di intavolare una discussione il più possibile costruttiva, che possa aiutare anche i meno ferrati a farsi un’idea o a cambiare idea. Durante la discussione, i protagonisti hanno l’opportunità di schierarsi verso una delle due soluzioni proposte: un’idea di sicuro impatto scenografico ma che fondamentalmente non aggiunge nulla a livello dialettico, utile più che altro ad evitare l’effetto dispersione, dirottando – e in qualche modo banalizzando – le opinioni riducendole al solito “pro e contro” di berlusconiana memoria. Populismo allo stato puro, verrebbe da dire: d’altronde è la naturale conseguenza della totale assenza di una figura autorevole ed esperta (presente invece a L’Arena di Giletti), a supporto di una discussione che rischia quindi di parlare solo a sè stessa senza sfociare in un’idea comune e condivisa.




27
marzo

FABRIZIO CORONA SULLA STRADA DI SANTORO E FUNARI: ALLA GUIDA DI LIBERTA’ DI PAROLA, NUOVO PEOPLE SHOW DI CANALE ITALIA

Fabrizio Corona

Fabrizio Corona nel promo di Libertà di Parola

Corona paparazzo, poi modello, quindi attore, produttore di una webtv, editore e ora anche conduttore. Avete capito bene, il compagno di Belen Rodriguez ha tutte le intenzioni di seguire le orme della bella showgirl argentina tentando la strada della conduzione televisiva. Ad arruolare il figlio del compianto giornalista non poteva che essere Canale Italia, che sta inseguendo il successo nel mare magnum del digitale terrestre con dei volti il più possibile di “rottura“, che destino clamore e curiosità.

Dopo Marika Fruscio, alla guida di un insolito talk pomeridiano che se la dovrà vedere con i preserali delle ammiraglie di Rai e Mediaset, toccherà a Fabrizio Corona che sarà alla guida dal 2 aprile di un people show “senza censura” in onda su una vasta piattaforma multimediale che include Canale Italia, un network di 100 web tv e il satellite: Libertà di Parola.

Il programma, firmato anche da Filippo Mauceri – che è stato autore de Il Senso della Vita, Ciao Darwin e il Festival di Sanremo-, nasce dalle ceneri dei people show di Gianfranco Funari (tant’è che il regista è lo stesso, Ermanno Corbella), dal quale Corona ha deciso che prenderà piena ispirazione, poi con quali risultati staremo a vedere. Il format è molto semplice: 100 persone divise in due tribune di pensiero sono chiamate a discutere – senza alcuna restrizione a quanto pare – sui temi di attualità più caldi, con il coordinamento dell’ex agente fotografico che potrà chiedere l’intervento anche del pubblico da casa.