Fulmini, saette e tempeste intermittenti rendono incandescente in queste ore la poltrona del direttore del Tg3 Antonio Di Bella dopo lo scherzetto rifilatogli dal vaticanista della sua testata, Roberto Balducci, che nell’edizione del notiziario delle 19 di domenica ha piazzato una coda di servizio che ha sollevato un caso diplomatico di notevole entità.
Fatale la scelta di condire il solito pezzo di metà estate che annuncia e descrive i giorni di vacanza del Santo Padre con una descrizione icastica dell’ambiente che accoglierà il Papa nei prossimi giorni. Parlando infatti dei gattini che abitano lo chalet di Les Combes, il giornalista butta giù un parallelismo azzardato e superfluo, facilmente etichettabile come sottile tentativo anticlericale non solo Oltretevere ma anche in seno alla Commissione di Vigilanza, che non ha perso tempo, attraverso le parole del democratico Giorgio Merlo, a prendere le distanze dall’incauta vena lirica del Balducci.
Nel ‘baldo’ servizio andato in onda il giornalista pensa bene di affermare che [I gattini] ”Gli strapperanno un sorriso, almeno quanto i proverbiali quattro gatti (forse un po’ di più) che hanno ancora il coraggio e la pazienza di ascoltare le sue parole“. Nel generale ballo di San Vito della redazione dopo il fattaccio si è levato il tentativo disperato del direttore di smorzare immediatamente le invettive vaticane facendo appello alla ‘fedina penale’, finora immacolata, della penna vaticanista del tg.