29
maggio

TERRORISM, LA STORIA DEL TERRORISMO RACCONTATA DA CLAUDIO BRACHINO NELLA SECONDA SERATA DI RETE4

Terrorism - Top Secret

Per ogni terrorista esiste un combattente per la libertà“: con questo slogan Top secret e Claudio Brachino presentanto Terrorism, nuovo programma di approfondimento in onda, in seconda serata su Rete4, a partire da lunedì 22 giugno. Sei appuntamenti per raccontare i principali eventi e personaggi della storia del terrorismo, dalla seconda guerra mondiale agli anni 2000.

Brachino, direttore di Videonews, introdurrà e commenterà alcuni documentari prodotti da Uktv History e distribuiti dalla BBC nei quali viene tracciata la storia e gli sviluppi delle organizzazioni terroristiche e dei boss più tristemente noti alle cronache mondiali: Al Qaida, Che Guevara, Eta, Fatah&Hamas, Ira, Ku Klux Klan.

Terrorism indagherà su ragioni, etica e metodi legati al fondamentalismo islamico, all’organizzazione armata di lotta per la liberazione del popolo basco, alla lotta armata palestinese, all’organizzazione militare nata per liberare l’Irlanda dall’autorità britannica, al movimento razzista, i cui adepti si nascondono dietro tuniche e cappucci. Un excursus che non mancherà di delineare figure come quella di Ernesto Guevara, assurta a mito, dopo essere diventa un’icona di livello internazionale per quella parte di persone che si riconoscono nei suoi ideali rivoluzionari. Un programma-verità, a volte scomodo, che va a scavare nelle pagine più dolorose della memoria, per raccontare come il mondo sia cambiato a causa di questa forma di guerra occulta.

Un programma per fermarsi a riflettere e non dimeticare neanche in estate, sotto la guida sempre attenta di Claudio Brachino, che a settembre tornerà alla guida di Mattino5, e di sua moglie Barbara Benedettelli, autrice di Top Secret.



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12 Commenti dei lettori »

1. MariaRoma ha scritto:

29 maggio 2009 alle 22:47

alto pericolo di generalizzazione e banalizzazione



2. Sergio ha scritto:

30 maggio 2009 alle 10:53

Mi sembra che venga fatta parecchia confusione, associando il nome di Che Guevara a quelli di Al Qaida, Eta, Fatah&Hamas, Ira e del Ku Klux Klan. Per il semplice motivo che il guerrigliero argentino non praticò mai una lotta terroristica. Mai i suoi guerriglieri uccisero civili, attaccando solo le truppe e i soldati in lotta di guerriglia. Gli storici lo hanno ampiamente confermato e confondere la guerriglia con il terrorismo significa fare disinformazione. Oltre che falsificare la Storia.



3. stefano66 ha scritto:

30 maggio 2009 alle 13:49

Concordo con MariaRoma sul pericolo di generalizzazione e banalizzazione.
Il motivo è semplice,Claudio Brachino e l’emittente Rete 4 non mi sembrano in grado di essere abbastanza “credibili” su una presentazione di documenti storici filmati,pur distribuiti dalla BBC.
Per essere credibili in questi frangenti bisogna essere di spessore un pò più alto del pur bravo Brachino.
E Rete 4 non brilla come esempio di imparzialità.
E’ come se presentassero la vera storia del comunismo su Rai 3,presentata da un giornalista “militante”.



4. Markos ha scritto:

31 maggio 2009 alle 23:46

Venerdì va in onda uno specale sull’ ambiente con la collaborazione di Tessa Gelisio!!



5. andrea ha scritto:

23 giugno 2009 alle 16:45

Brachino fai un documentario su Berlusconi e la P2…

Associare Che Guevara ad un ” boss” terrorista…

Fortuna che c’è gente che ancora pensa

AH Brachino hai dimenticato un bel documentario sul MEND….

anche loro terroristi che distruggono piattaforme petrolifere e attaccano noi civilizzatori occidentali.. ah, dimenticavo, loro stanno vincendo il povero Che invece è morto da un pezzo… tuttavia anche da morte ha maggiore dignità di te, del tuo padrone e di tutta mediaset…

Ma parla del grande fratello….

BUFFONE!!



6. Boiazza ha scritto:

16 luglio 2009 alle 16:03

Brachino è talmente delizioso da riuscire ad addebitare alle brigate rosse anche la strage di Bologna



7. Dr.Gonzo ha scritto:

4 agosto 2009 alle 10:47

Ho visto il programma ieri sera, era veramente assurdo, c’era un clima di faziosità assoluta..il Che non è stato certamente un santo, ma da come l’hanno descritto è stato l’apice dello scandalo, hanno fatto una controinformazione pensando di fare notizia, ma spero veramente che la gente non creda a certe cose così calcate…anche se ne dubito, visto che l’Italia ha votato Berlusconi..Che Guevara terrorista è un pò come dire che anche i nostri partigiani erano tutti dei terroristi..grazie Top Secret di avermi fatto capire di cambiare canale la prossima volta…



8. LL ha scritto:

4 agosto 2009 alle 11:33

concordo…è stata un indecenza, non è possibile fare informazione storica in modo cosi faziso !



9. Massimo Zucchetti ha scritto:

4 agosto 2009 alle 14:50

Ho visto TERRORISM di Brachino sul Che Guevara.

MAI avevo visto un insieme di falsita’ faziose, di menzogne, di assurdita’ storiche come quello.

Che Guevara sarebbe un terrorista che ha immerso Cuba nella stessa cappa di terrore e violenza del tiranno che aveva combattuto? Chiedilo ai cubani, tutti analfabeti e schiavi negli anni 50, alfabetizzati in massa dal Che in un solo anno nel 1961! VERGOGNA, FALSI E MENTITORI

Il Che poi avrebbe ucciso i campesinos boliviani durante la disperata lotta nel 66/67?? LEGGETEVI I DIARI DEL CHE IN BOLIVIA e quelli dei suoi compagni, loro non hanno MAI commesso una singola atrocita’

Meno male che il Che Guevara non soffre per poca merda lanciata da questi pennivendoli, servi dei servi, schiavi di berlusconi.

Brachino, fai una bella trasmissione sul terrorismo americano, sui crimini della CIA, sulle decine di colpi di stato e di regimi dittatoriali sostenuti dai tuoi amici americani.

Sei un leccaculo, indegno di chiamarti gironalista. Sei solo una cagata dentro una fogna, le tue parole sono peti nel vento, di te mai piu’ si avra’ memoria, mentre il Che – con i 17 volumi delle sue opere complete appena usciti – restera’ per sempre come esempio per le future generazioni.

Hasta la victoria SIEMPRE



10. Davide Maggio ha scritto:

4 agosto 2009 alle 14:56

@ Massimo Zucchetti: Brachino sarà anche per te cio’ che scrivi. Di sicuro tu sei poco educato.



11. LiberVer ha scritto:

4 agosto 2009 alle 23:12

Che Guevara ha avuto la fortuna di diventare una strana moda. Al solito l’ideale sovietico tanto romantico quanto sanguinario non riesce nel suo intento.

Il Che Guevara che nel 1960 scrive ad un amico che la sua formazione ideologica per la soluzione di problemi nel mondo si trova dietro quella che viene chiamata la cortina di ferro.

Il Che Guevara duro che ammazza un suo guerrigliero per aver rubato un po’ di cibo, senza alcun processo.

Il Che Guevara che nel 1960 ancora crea il primo campo di lavoro correzionale (forzato).

Il Che Guevara che nel suo testamento scrive da buon terrorista che “l’odio, che rende l’uomo un’efficace, violenta, selettiva e fredda macchina per uccidere”

Il Che Guevara che scrive “Non posso essere amico di qualcuno che non condivida le mie idee”

Il Che Guevara che nel 1967 si adopera al suo motto “Creare due, tre… mille Vietnam!” (ricopiato da imbecilli comunisti italiani durante il tristemente noto manifesto contro i carabinieri italiani di Nasiriya)

vogliamo andare avanti?



12. Jonathan ha scritto:

5 agosto 2009 alle 23:01

Ho visto anch’io il programma di Brachino…una vera indecenza con falsità assolute. Leggete la biografia autorizzata “Che Guevara Una Vita Rivoluzionaria di Jon Lee Anderson, Baldini Castoldi Dalai, 1998…e potrete facilmente confrontare le distorsioni attuate dalla trasmissione.



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