[Di seguito la seconda parte dell'intervista esclusiva ad Amadeus. Qualora aveste perso la prima, potete trovarla qui]
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Dopo 1 contro 100 sono stati testati Fifty Fifty e Jackpot. Un parere su entrambi e sui conduttori.
Io nelle mie dichiarazioni mi sono sempre fermato al lato professionale. Non mi sognerei mai di dare un apprezzamento su un conduttore. Nel caso di Gerry, ad esempio, che è uno che comunque ha fatto tutta la sua bella gavetta, mi è dispiaciuto leggere su Sorrisi e Canzoni che, ad una domanda postagli dal giornalista, ha risposto “Chi l’ha detto?”. E il giornalista: “Amadeus”. Scotti rispose: “ah, pensavo uno importante”. Ecco, questa è una cosa che io trovo veramente triste. In relazione al programma (Fifty Fifty, ndDM), invece, sarebbe da ipocriti non ammettere che sia andato male. Anche se mi piacerebbe sapere come mai non leggo alcuna critica e anzi vengono offerte al conduttore altre possibilità per testare altrettanti programmi. Significa che l’azienda crede in quel personaggio e io non posso far altro che essere contento per lui.
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A te, invece, seconde chance non ne sono arrivate?
Non solo a me non mi sono state offerte le stesse possibilità, ma mentre i miei programmi sono stati etichettati come fiaschi, dei suoi non si è fatta alcuna menzione. Ecco perché, illo tempore, parlai di figli e figliastri”. C’è chi viene tutelato e chi no.
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I rapporti tra voi sono, dunque, poco “simpatici”.
Beh, se lo incontro gli offro anche un caffè. Anzi, l’ho incontrato anche al ristorante e gli ho offerto una bottiglia.
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Lui ti ha mai offerto niente?
In quell’occasione mi disse “A buon rendere”. Sto ancora aspettando, sono passati tre anni.
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Probabilmente hai rappresentato per lui una minaccia, visto che eri stato chiamato per “soffiargli la poltrona”.
Non credo che sia stata una scelta lampo da parte dell’azienda e presumo che ne fosse a conoscenza.
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Per assurdo, poi, il fatto che Formula Segreta e 1 Contro 100 abbiano avuto vita breve, sembrano aver accresciuto il suo potere.