Festival di Sanremo 2010


19
febbraio

ANTONELLA CLERICI: LA UGLY BETTY DELLA TV ITALIANA

Lei non porta l’apparecchio dentale, così di moda oggi in tv (Christian Imparato lo  sta sublimando, guarda caso, nel programma che solo a parlargliene, le fa venire l’orticaria). Lei le lenti spesse le lascia ad Arisa. Non ha la fisicità destabilizzante e annichilente di Belen Rodiriguez  che, al solo apparire in video, fa alzare ascolti e quant’altro. Più che il personal trainer, lei probabilmente ha il personal chef, il suo amico Beppe Bigazzi che, nelle pause tra una canzone e l’altra, le  prepara meravigliosi sandwiches a base di salame felino. Lei non potrebbe mai fare la tronista a Uomini e Donne, se no  “Donna “ Maria dovrebbe chiamare la Protezione Civile o  farle  approntare  un Trono in cemento armato, a causa delle  sue rotondità che piu che mediterranee definiremmo “oceaniche”.

Se la Canalis è riuscita nell’ intento di far capitolare un bello e impossibile come George Clooney, se una Parietti qualsiasi ha trascorso il giorno di San Valentino, come riportano fonti gossippare informatissime, con lo Specialone portoghese, re del “Fado tutto mi”, l’ inarrivabile ed ego riferito Josè Mourinho o, come afferma Lei, semplicemente con Brad Pitt (sic), la Nostra Antonellona  il giorno di San Valentino l’ha passato con Oliver, un cane  canterino (d’altra parte siamo a Sanremo…) che non si è limitato a cantare una sola canzone ma, sembra, come Pupo de Pupis ha dichiarato, abbia cantato-abbaiato tutta la notte disturbando il sonno non solo del Re dei Raccomandati, ma anche quello  del Principe Emanuele Filiberto che, per l’occasione,  andando contro anche i libri di storia, ha deciso di tornare in esilio, fuggendo dall’Italia e dormendo  in un camping in Costa Azzurra. I soliti informati ci dicono che sembra  che, sotto la tenda che lo ospitava in quella magica  notte stellata, in Cote D’Azur, pare abbia scritto una seconda lettera-canzone da proporre per il Festival dell’anno prossimo in coppia con il Commissario Rex, la Contessa de Blanck e il mago Otelma.  Pare, inoltre, che – disperato - abbia chiamato la madre, Marina Biscotti Doria, per cercare di trovargli un nuovo tenore, visto che tutti quelli rimasti si rifiutano non solo di cantare con Lui,  ma anche di prendersi un Camogli  all’Autogrill di Bordighera.     

Pur con tutto questo ambaradan di imperfezioni simpaticamente fantozziane (ci si è messo pure quel sarto che utilizzando 50 metri di materiale, le ha confezionato su misura un Albero di Natale tutto d’oro senza luci e puntale per la serata di ieri sera) comunque  Antonella Clerici è riuscita ancora una volta ad elevarsi, comportandosi come una di noi, poveri tapini italici, cantando, come abbiamo fatto tutti, le canzoni della Storia del Festival; emozionandosi davanti alla grandezza (artistica) e alla magia del tocco del vero Gobbo di Notredame, quel Riccardo Cocciante dalla voce, dalla bravura e dalla teatralità davvero uniche, ma talmente basso che il vero Pupo al suo confronto potrebbe gareggiare agli All Star Games nella gara delle schiacciate. Insomma Lei, determinata, lucida e prorompente come una corazzata Potemkin ancorata al Porto di Sanremo, senza dare ascolto se non al suo sesto senso e al lavoro del suo team di autori e “consigliori”,continua a portare a casa, sera dopo sera, risultati eccezionali senza curarsi di  quei detrattori della prima ora, ma dando finalmente lo spazio che merita alla materia del contendere del Festival, la tanto vituperata musica, il tutto condito con leggerezza, un pizzico di sana maldestria e tanto cuore e professionalità.




19
febbraio

IL TELECOMANDO, LA GUIDA TV DI DM: 19 FEBBRAIO 2010

La Guida Tv del 18 febbraio 2010

..:: Prime time ::..

Raiuno, ore 21.10: 60° Festival della Canzone Italiana - Quarta serata

Penultimo appuntamento dal Teatro Ariston con i 12 «Artisti» rimasti in gara che ripropongono i loro brani in una versione liberamente rivisitata, affiancati da colleghi italiani e internazionali. Le canzoni vengono votate dalla giuria dei musicisti dell’Orchestra del Festival e da casa con il televoto: due saranno eliminate. La stessa giuria giudica anche i 4 giovani della categoria «Nuova Generazione» rimasti in gara e verrà proclamata la canzone vincitrice. Ospiti di Antonella Clerici, i Tokio Hotel, Gabriel Garko e Bob Sinclar.

Raidue, ore 21.05: Desperate Housewives - Maschere (5×22), Il cerchio si stringe (5×23), I tarli della mente (5×24) - Ultimi episodi – 1^ TV

Maschere (titolo originale: Marry Me a Little): Bree cerca di nascondere ad ogni costo le proprie intenzioni da Orson, mentre Susan e Jackson ingannano le autorità. Nel frattempo, Lynette è scioccata quando scopre di cosa è capace Tom pur di sembrare più giovane, e Katheri nasconde la verità a Mike, temendo di perderlo. Dave scopre che un testimone a suo carico è di nuovo in circolazione. Il cerchio si stringe (titolo originale: Everybody Says Don’t): Gabrielle e Carlos partecipano ad una riunione di famiglia durante la quale viene loro chiesto di occuparsi della nipote. Intanto Lynette s’infuria con Tom per la sua ultima idea brillante, Orson minaccia di ricattare Bree, e Susan accetta il gesto “gentile” di Dave. I tarli della mente (titolo originale: If It’s Only in Your Head): Lynette cerca di abituarsi all’idea che Tom torni a studiare, e la nipote di Gabrielle si trasferisce a Wisteria Lane. Nel frattempo, Susan e MJ sono in grave pericolo a causa di Dave.

Raitre, ore 20.25: XXI Olimpiadi di Vancouver

In diretta da Vancouver per la ventunesima edizione delle Olimpiadi invernali le gare di Sci alpino SuperG maschile, Sci di fondo 7,5 + 7,5 km inseguimento femminile.


19
febbraio

AL FESTIVAL DI SANREMO E’ TEMPO DI DOMANDE: LA STAMPA TRA LE TETTE STRIZZATE E GLI ARRANGIAMENTI PLUMBEI

Complice il graffio sagace di Maurizio Costanzo il Sanremo…parliamone sta diventando un evento nell’evento. Se non ci fossero i fiori sgargianti a ricordarci che siamo in riviera sembrerebbe l’intimità del salotto del Costanzo show, un buon antipasto al ritorno quotidiano in video con Bontà sua. Stessa ironia, stessa capacità di cucire i vari segmenti di dibattito e sviscerare le questioni più intriganti.

Nel pout-pourri di esagerazioni cavillose degli irriducibili critici del Festival, che da decenni ormai palleggiano tra di loro i soliti tormentoni delle giurie, degli arrangiamenti e della televisività che prevale sull’arte musicale, spicca un clima di grande serenità e leggerezza, atmosfera pregnante in quest’edizione, che ha reso il question time più di una banale conferenza stampa. In poche parole se la Clerici e Mazza non brillano per capacità antidiplomatiche e si rifugiano nelle consuete scappatoie retoriche ci pensa il buon Costanzo a spargere i semi del pepe tra i giornalisti.

E’ bello soprattutto il passaggio del confronto, quando i critici sono chiamati a motivare i giudizi agli antipodi su un personaggio o una canzone. Nel foglietto di Costanzo c’è spazio per le note più curiose, dalle tette strizzate male dalla Clerici alla richiesta di esplicazione del giudizio arrangiamento plumbeo, dagli sbalzi di umore dei critici capaci di dare anche cinque punti di differenza alla stessa canzone, alla proposta della medaglia al valore (con tanto di titolo da trovare per questa sorta di premio alla carriera) per Luzzatto Fegiz, giornalista sempreverde nella sala stampa dell’Ariston. Noi, per la cronaca, proponiamo l’istituzione del MATUSAnremo.





19
febbraio

FESTIVAL DI SANREMO 2010, ATTO III: POCA ETICHETTA E TANTA SERENITA’. RIPESCATI SCANU E, TRA I FISCHI, PUPO E EMANUELE FILIBERTO

Cambiare idea è spesso difficile e questo Sanremo è proprio l’eccezione che conferma la regola. E’ inutile confrontarlo con i Festival dei grandi exploit e dei grandi showman: questo Festival è diverso. Come già detto ieri questa sessantesima edizione è timida, asciutta, tutto fuorchè esplosiva eppure… piace, con la benedizione dell’auditel e con la concorrenza assente ingiustificata. Una festa della musica che strizza l’occhio alle grandi manifestazioni americane ma che alla fine, più che ai Grammy, vuole assomigliare ad una festa di paese e non se ne vergogna. Non c’è da stupirsi se ad un certo punto ci si ritrova virtualmente abbracciati a canticchiare “Non ho l’età” con Miguel Bosè: Sanremo è una fede, o ci si crede oppure no, e quest’anno a quanto pare la fede e la fiducia del pubblico abbondano. Basta vallette mute, basta grandi sermoni: quest’anno è di moda il “low profile” e alla fine questa dimensione rassicurante, va bene un po’ a tutti.

Non c’è una canzone che brilla per innovatività, non c’è la super star del momento, non c’è un punto di forza  unico: funziona il meccanismo nel suo complesso e tanto basta, nonostante le molte scelte avventate. In tutto questo non si può non menzionare la conduttrice, salvatrice (a sorpresa) della patria. Un simpatico mix tra una casalinga di Voghera che prova a vestirsi come Raffaella Carrà e una rassicurante anchorwoman, ospitale e cordiale nella propria professionalità. Cammina sui tacchi con la stessa nonchalance di un cammello su un iceberg, ha i seni che a momenti prendono il volo e in più saluta il padre in platea chiedendo “Come sto andando?”: insomma poca etichetta e tanta serenità e alla fine è innegabile che diventa proprio la Clerici la vera vincitrice della kermesse.

Anche la terza serata è trascorsa nel segno della musica e della caciarona italianità. Elisa, Carmen Consoli, Fiorella Mannoia, Bosè, Bennato, Coccciante, Renga e poi standing ovation per Massimo Ranieri e Nilla Pizzi “regina del Festival”,  tutti insieme per celebrare la leggenda di Sanremo ed eseguire  molti (forse troppi) dei brani più significativi della tradizione canora italiana. Ciascuno rigorosamente in promozione di qualche cd/concerto/spettacolo, i grandi nomi della musica (che si guardano bene dall’andare a Sanremo in gara) hanno regalato nel complesso bei momenti di musica e televisione, pur costringendo la povera Antonella al primo “sforo” di quest’edizione (ritardo di 55 minuti).


18
febbraio

FESTIVAL DI SANREMO: LA SCALETTA DELLA TERZA PUNTATA

Per il Festival di Sanremo è arrivato il momento di celebrare i suoi 60 anni, proprio ”Quando la musica diventa leggenda”.

E’ questo, infatti, il tema della terza serata, ora in onda, con la quale si ripercorrerà la storia della musica italiana per “festeggiare il compleanno” della kermesse canora. Per l’occasione saliranno sul palco grandi ospiti per interpretare alcuni dei pezzi che hanno fatto la storia del Festival di Sanremo. Ed ovviamente, come vedrete dalla scaletta, non poteva mancare la Regina di Sanremo Nilla Pizzi.

Si comincerà a suon di orchestra e come nel più classico dei modi Antonella Clerici introdurrà la serata e dopo i saluti di rito seguiranno subito le prime esibizioni per il ripescaggio di due tra i cinque esclusi:

  1. Toto Cotugno e Belen Rodriguez
  2. Il Trio Pupo-Savoia-Canonici duetterà con le Divas.
  3. Valerio Scanu e Alessandra Amoroso
  4. Sonohra e Dodi Battaglia
  5. Nino D’angelo e Maria Nazionale con Ambrogio Sparagna e le voci del Sud

 

Il primo omaggio canoro spetta ad Elisa che intepreterà in onore di Sergio Endrigo Canzone per te pezzo vincitore dell’edizione targata 1968. La seguirà Fiorella Mannoia che oltre a “ E se domani” di Fausto Cigliano eseguirà “Estate” dei Negramaro. Sarà simpatico sentire cantare “Non ho l’età” da Miguel Bosè piuttosto che da Gigliola Cinquetti che tra l’altro adesso l’età l’avrebbe eccome. Sarà poi la volta di Edoardo Bennato sulle note di “Ciao amore ciao” in onore di Luigi Tenco. Pino Donaggio sarà omaggiato da Massimo Ranieri con “Io che non vivo”. Curiosa l’accoppiata Carmen Consoli-Nilla Pizzi che cantando “Grazie dei Fior” daranno nuova luce a questi fiorellini ormai un po’ vecchiotti. A seguire un super classico “Nel blu dipinto di blu” del mitico Modugno, interpretata da Riccardo Cocciante. Sarà poi la volta di Francesco Renga con ”La Voce del Silenzio” e “L’immensità”. Ma è alla fine di questo “glorioso” percorso che arriva la parte migliore. Infatti a chiudere le fila ci saranno nuovamente Elisa e Fiorella Mannoa che canteranno in coppia una favolosa “Almeno tu nell’universo” ricordando la grande Mia Martini.





18
febbraio

ANTONELLA CLERICI, FENOMENOLOGIA DI UN SUCCESSO NON ANNUNCIATO

Lasciateci cantare con la chitarra in mano sono un Italiano, un Italiano vero” . Chi non ricorda le parole della canzone di Cutugno, uno dei 3 “trombati” di questo 60esimo Festival di Sanremo, che per inciso ha fatto il giro del mondo vendendo milioni di dischi? Si, signori, milioni di dischi, non bruscolini. Per dovere di cronaca,  anni fa per vincere un Disco d’oro si doveva vendere un milione di copie, adesso per vincerne uno, seppur con la recessione, ne  bastano  quindici o venticinquemila copie. Questo per rendere l’ idea di come il mercato si sia  ridotto.

Ma non siamo qui a cantare il de profundis del mercato discografico; oggi  siamo invece qui ad analizzare  il successo ormai acclarato di questa edizione targata Antonella Clerici. Prima puntata, quasi undici milioni, seconda puntata, altro botto, stessi ascolti, che per chi si occupa di tv è quasi un miracolo, perchè, come dicono quelli che parlano bene, nella seconda puntata c’è sempre un calo fisiologico. E invece questa sessantesima edizione, seppur con un parterre di ospiti inferiore a quello di altre edizioni e con canzoni non propriamente all’ altezza, ha rifatto,  anche nella seconda puntata, un boom di ascolti. Alla faccia di detrattori, dietrologi e pessimisti cosmici.  

A questo punto ci chiediamo: ma senza ospiti importanti, senza canzoni all’altezza, senza valletti, come mai questo Festival sta avendo un successo, diciamolo (alla Fiorello-La Russa), cosi insperato? Non sarà che forse, questo successo, è tutto da attribuire  alla  Antonellina nostra, che  trasforma difetti, gaffe, mancanza di phisique du role in  valore aggiunto? Probabilmente anzi sicuramente  è cosi. Ma vediamo di capirne i motivi…


18
febbraio

IL TELECOMANDO, LA GUIDA TV DI DM: 18 FEBBRAIO 2010

La Guida Tv del 18 Febbraio 2010

..::Prima serata::..

Raiuno, ore 21.10: 60° Festival della Canzone Italiana - Terza serata

Per festeggiare i 60 anni del Festival, 8 artisti (Edoardo Bennato, Miguel Bosè, Carmen Consoli, Riccardo Cocciante, Elisa, Fiorella Mannoia, Massimo Ranieri, Francesco Renga) reinterpretano altrettanti brani che hanno fatto la storia della manifestazione. Saranno, inoltre, riascoltate le 5 canzoni degli «Artisti» eliminati ed entrano in gara gli altri 5 giovani della «Nuova Generazione». In entrambe le categorie, le due canzoni più votate sono ammesse alla serata di domani. 

Raidue, ore 21.05: Annozero

L’inchiesta sulla Protezione Civile sta svelando un sistema di interessi che coinvolge politici, dirigenti pubblici e imprenditori e che sembra penetrare a fondo nel sistema amministrativo. Gli arresti per la gestione del G8 previsto e mai fatto a La Maddalena e le indagini sulla Protezione Civile in cui è indagato il sottosegretario Guido Bertolaso, stanno portando alla luce un meccanismo di corruzione che avrebbe avuto come elemento di scambio non solo il denaro ma anche auto di lusso, ristrutturazioni di case e prestazioni sessuali. Il collegamento da L’Aquila è di Stefano Bianchi e i servizi degli inviati Corrado Formigli, Luca Bertazzoni, Monica Giandotti e Giulia Bosetti. Ospiti in studio i giornalisti Nicola Porro vicedirettore de Il Giornale, Maurizio Belpietro direttore di Libero, Peter Gomez de Il Fatto quotidiano e Norma Rangeri de Il Manifesto.

Raitre, ore 21.10: Medium Una persona interessante (5×03)

Una persona interessante (titolo originale: A Person of Interest): Mentre al lavoro su un crimine vecchio di 17 anni, Allison dimostra un comportamento inusuale che potrebbe portare a risolvere il caso, ma allo stesso tempo mette lei e la sua famiglia in pericolo. Intanto l’invito a cena da parte di un collega porta a risultati sorprendenti per Jim.


18
febbraio

MAURIZIO COSTANZO A DM: SONO AL FESTIVAL DI SANREMO GRAZIE A LUCIO PRESTA E MARIA.

Mai premessa fu tanto necessaria. Nella mia carriera di blogger, infatti, non mi aveva nemmeno sfiorato il sol pensiero che un giorno mi sarei ritrovato faccia a faccia col numero uno del talk show nostrano. Figuriamoci, poi, se avessi immaginato di intervistarlo. E’ servito un suo input affinchè “osassi” farmi avanti. E certamente sarà difficile, se non impossibile, trasmettere tutto ciò che ho potuto - e continuo a - imparare da Maurizio Costanzo nei nostri incontri al Parioli. Ciò che cercherò di fare, invece, è farvi conoscere l’altro lato di una stessa medaglia, puntando l’accento su quell’aspetto intimistico ed interiore - sempre parecchio nascosto – che negli ultimi tempi si affaccia prepotentemente in ogni manifestazione ”costanziana”. L’ho incontrato per voi proprio in quel Teatro Parioli in Roma che ha fatto la storia della TV e, carico e sorridente, si è raccontato in un’intervista monografica in cui – forse per la prima volta – parla in qualità di marito, papà e nonno. Senza trascurare, ovviamente, tutti i nuovi impegni professionali per i quali è palesemente entusiasta e che gli stanno regalando una seconda giovinezza all’interno di una carriera straordiaria. Maria De Filippi, Uomini e Donne, l’amore, i figli, i nipoti, il Grande Fratello, i big del giornalismo italiano e ancora aneddotti, tartarughe, la sua dieta personalmente ideata, lo smoking che indosserà sul palco dell’Ariston per il Festival di Sanremo e il suo disegno che vorrebbe vederlo protagonista dell’ammiraglia della RAI nella prossima stagione tv. Tutto questo e tanto altro, in una delle interviste più ricche mai apparse su questo blog.

II Parte (per la prima parte clicca qui)

Lei si ricorda sempre tutto. Che valore dà alla memoria?

Enorme, a patto che non sia dominante e se non mi ricordo diventa una tragedia. Pensi che Vaime ed io quando lavoriamo, se non ci ricordiamo qualcosa, possiamo perdere anche ore per far tornare alla mente ciò che non ci ricordiamo.

Cos’è per lei la diversità?

Cultura. Una cultura acquisita. Ho sempre difeso i diversi; diversità sessuale, di pelle, di religione. Quando arrivarono gli albanesi a Bari riempii tre pullman e feci una puntata del Costanzo Show con la platea piena di albanesi.  La diversità è la cultura, l’accrescimento. Sono furibondo per Rosarno.

C’è una diversità che non le piace?

La stupidità. Woody Allen disse: “Una persona intelligente può sempre fare l’imbecille, mentre il contrario è del tutto impossibile”.

Questa visione intimistica delle cose la influenzerà anche per i futuri impegni professionali?

Si. Non a caso il mio primo impegno, partito sabato 30 gennaio, dopo Ballando con le Stelle, si chiama Memorie da Bianco e Nero. Io sarò autore, la conduzione sarà di Enrico Vaime. Tutte le puntate, 40 minuti, andranno anche su Rai International e sto trattando con Rai Trade per farne un DVD e con Rai Eri per farne un libro.

Trarre il massimo profitto da quello che fa…

Ottimizzazione delle cose direi.

In Rai come si trova?

Ho trovato ai livelli intermedi una RAI meravigliosa.

Per livelli intermedi intende anche un direttore di Rete?