Maria Nazionale



12
febbraio

SANREMO 2013, TESTI: MARIA NAZIONALE – E’ COLPA MIA

Maria Nazionale

E’ colpa mia è uno dei due brani presentati da Maria Nazionale al Festival di Sanremo. Scritto dalla coppia composta da Peppe Servillo e Fausto Mesolella, insomma gli Avion Travel, permette alla cantante partenopea di esibirsi nel suo dialetto. Ecco il testo di un pezzo dalla spiccata connotazione intimista, che ripercorre una vicenda sentimentale arricchito con una lenta e lunga introspezione:

E’ colpa mia (di G. Servillo – F. Mesolella)

Si te vene nu dubbio, se po’ tu t’arraggie, non ti senti sicura
E accummencia ‘a paura, si certa ‘e sapè che è stata accussì
E’ colpa mia, è colpa mia, è colpa mia… è colpa mia
E mi metti alla prova pe’ vede’ si te penzo e te voglio cchiù bene
E da ieri sera stai facenno domande po’ sapè si te stanche
Ancora insieme, ancora, ancora insieme… ammore mio
E mo chell’ che è stat’ è sta’
E mo nun me fa cchiù stu terzo grado
‘O tiempo corre annanz a mme
Nun resta tiempo pe’ sapè
Sì è colpa mia




12
febbraio

SANREMO 2013, TESTI: MARIA NAZIONALE – QUANDO NON PARLO

Maria Nazionale e Nino D'Angelo

Dopo l’esibizione di due anni fa in un duetto con il conterraneo Nino D’Angelo, Maria Nazionale torna sul palco dell’Ariston in veste di solista proponendo due canzoni: “E’ colpa mia” e “Quando non parlo”. Quest’ultima sarà in lingua italiana mentre l’altro brano verrà eseguito in dialetto: “canto l’amore e la poesia, ma anche la malinconia e la solitudine di cui l’amore stesso si alimenta” commenta la Nazionale emozionata per la sua partecipazione alla 63esima edizione del Festival di Sanremo. Maria Nazionale, oltre ad aver pubblicato ben tredici dischi, ha ricevuto anche la nomination al David di Donatello 2009 per la sua partecipazione  al film Gomorra di Matteo Garrone. Ecco il testo.

Quando non parlo (di E. Gragnaniello)

Quando non parlo e mi sto zitta
Sono felice perchè avverto la presenza delle note
E della loro, inesauribile bellezza.
Quando non sento tocco il vento
E la sua musica non mente
E poi mi fa sentire mi fa sentire il senso
E la sua forza è, è una tempesta d’armonia.
E poi, e poi non ci separeremo mai
Mentre il mondo galleggia nella bugia
C’è un bisogno infinito di poesia,
e poi…


13
dicembre

SANREMO 2013: ROBERTO SAVIANO E CRISTIANO MALGIOGLIO FARANNO IL TIFO PER LA (MARIA) NAZIONALE?

Maria Nazionale all'Umbria Folk Festival 2012(dalla FB Page)

Sono stati rivelati da poco i nomi dei big che saliranno sul palco del Teatro Ariston per il Festival di Sanremo 2013. La svolta di Fazio c’è ed è ben visibile: media anagrafica forse mai così bassa, big con due canzoni in gara per un meccanismo tutto nuovo, un cast piuttosto ricercato (sì ‘condizionato’ ai talent) , con tutti i punti interrogativi del caso sulla reazione del pubblico da casa. ”Qui si rifà l’Italia sanremese o si muore”, permetteteci la parafrasi. O il target tradizionalmente riottoso abbraccia la nuova proposta o il rischio dei numeri è in agguato.

Se per alcuni cantanti circolavano però indiscrezioni sulla loro partecipazione ormai da qualche mese, c’è un nome a sorpresa, probabilmente per omaggiare la tradizione e la radice partenopea della canzone italiana. E’ successo spesso, del resto, che a Sanremo sia stato invitato un artista napoletano. La scelta di quest’anno cade su Maria Nazionale, già protagonista del Festival nell’edizione del 2010 con la canzone Jammo Jà insieme a Nino D’Angelo. La cantante potrà contare sul tifo di due persone amiche piuttosto importanti.

Uno è sicuramente Cristiano Malgioglio (qui l’intervista in cui il cantante racconta a DM della collaborazione con Maria), di solito tra i più spietati censori nei salotti di Rai 1 delle canzoni che sfilano a Sanremo. Basterà il loro duetto appassionato a renderlo mite con l’artista con cui ha inciso Tiempo Y Silencio?  L’altro è sicuramente un personaggio meno sanremese, ma la cui opinione ormai è molto tenuta in considerazione dalla stampa e dal pubblico, almeno una certa parte di telespettatori.





19
febbraio

FESTIVAL DI SANREMO 2010, ATTO III: POCA ETICHETTA E TANTA SERENITA’. RIPESCATI SCANU E, TRA I FISCHI, PUPO E EMANUELE FILIBERTO

Cambiare idea è spesso difficile e questo Sanremo è proprio l’eccezione che conferma la regola. E’ inutile confrontarlo con i Festival dei grandi exploit e dei grandi showman: questo Festival è diverso. Come già detto ieri questa sessantesima edizione è timida, asciutta, tutto fuorchè esplosiva eppure… piace, con la benedizione dell’auditel e con la concorrenza assente ingiustificata. Una festa della musica che strizza l’occhio alle grandi manifestazioni americane ma che alla fine, più che ai Grammy, vuole assomigliare ad una festa di paese e non se ne vergogna. Non c’è da stupirsi se ad un certo punto ci si ritrova virtualmente abbracciati a canticchiare “Non ho l’età” con Miguel Bosè: Sanremo è una fede, o ci si crede oppure no, e quest’anno a quanto pare la fede e la fiducia del pubblico abbondano. Basta vallette mute, basta grandi sermoni: quest’anno è di moda il “low profile” e alla fine questa dimensione rassicurante, va bene un po’ a tutti.

Non c’è una canzone che brilla per innovatività, non c’è la super star del momento, non c’è un punto di forza  unico: funziona il meccanismo nel suo complesso e tanto basta, nonostante le molte scelte avventate. In tutto questo non si può non menzionare la conduttrice, salvatrice (a sorpresa) della patria. Un simpatico mix tra una casalinga di Voghera che prova a vestirsi come Raffaella Carrà e una rassicurante anchorwoman, ospitale e cordiale nella propria professionalità. Cammina sui tacchi con la stessa nonchalance di un cammello su un iceberg, ha i seni che a momenti prendono il volo e in più saluta il padre in platea chiedendo “Come sto andando?”: insomma poca etichetta e tanta serenità e alla fine è innegabile che diventa proprio la Clerici la vera vincitrice della kermesse.

Anche la terza serata è trascorsa nel segno della musica e della caciarona italianità. Elisa, Carmen Consoli, Fiorella Mannoia, Bosè, Bennato, Coccciante, Renga e poi standing ovation per Massimo Ranieri e Nilla Pizzi “regina del Festival”,  tutti insieme per celebrare la leggenda di Sanremo ed eseguire  molti (forse troppi) dei brani più significativi della tradizione canora italiana. Ciascuno rigorosamente in promozione di qualche cd/concerto/spettacolo, i grandi nomi della musica (che si guardano bene dall’andare a Sanremo in gara) hanno regalato nel complesso bei momenti di musica e televisione, pur costringendo la povera Antonella al primo “sforo” di quest’edizione (ritardo di 55 minuti).