Nilla Pizzi



12
marzo

E’ MORTA NILLA PIZZI.

Nilla Pizzi

Si è spenta Nilla Pizzi. La cantante originaria di Sant’Agata Bolognese ci ha lasciato all’alba di questa mattina all’età di 91 anni: dovrebbe essere stato un problema cardiaco la causa del suo decesso. L’autrice di successi come “Grazie dei Fior” si trovava in una clinica dopo un intervento subito tre settimane fa.

A dare la notizia il suo amico e agente Lele Mora, sempre presente nelle ultime apparizioni pubbliche della cantante. Nilla Pizzi ha scolpito in modo indelebile il suo nome nella storia del Festival di Sanremo, essendo stata la prima vincitrice della kermesse canora nell’edizione del 1951 proprio con “Grazie dei fior” e conseguendo uno storico bis l’anno successivo con “Vola colomba”.

Nell’edizione del 2010 condotta da Antonella Clerici, durante la terza serata dedicata ai sessant’anni del Festival, Adionilla (questo il vero nome della cantante) era tornata sul palco dell’Ariston per ricevere il premio alla carriera “Città di Sanremo”. In quella circostanza Carmen Consoli reinterpretò il suo brano più famoso.

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19
febbraio

FESTIVAL DI SANREMO 2010, ATTO III: POCA ETICHETTA E TANTA SERENITA’. RIPESCATI SCANU E, TRA I FISCHI, PUPO E EMANUELE FILIBERTO

Cambiare idea è spesso difficile e questo Sanremo è proprio l’eccezione che conferma la regola. E’ inutile confrontarlo con i Festival dei grandi exploit e dei grandi showman: questo Festival è diverso. Come già detto ieri questa sessantesima edizione è timida, asciutta, tutto fuorchè esplosiva eppure… piace, con la benedizione dell’auditel e con la concorrenza assente ingiustificata. Una festa della musica che strizza l’occhio alle grandi manifestazioni americane ma che alla fine, più che ai Grammy, vuole assomigliare ad una festa di paese e non se ne vergogna. Non c’è da stupirsi se ad un certo punto ci si ritrova virtualmente abbracciati a canticchiare “Non ho l’età” con Miguel Bosè: Sanremo è una fede, o ci si crede oppure no, e quest’anno a quanto pare la fede e la fiducia del pubblico abbondano. Basta vallette mute, basta grandi sermoni: quest’anno è di moda il “low profile” e alla fine questa dimensione rassicurante, va bene un po’ a tutti.

Non c’è una canzone che brilla per innovatività, non c’è la super star del momento, non c’è un punto di forza  unico: funziona il meccanismo nel suo complesso e tanto basta, nonostante le molte scelte avventate. In tutto questo non si può non menzionare la conduttrice, salvatrice (a sorpresa) della patria. Un simpatico mix tra una casalinga di Voghera che prova a vestirsi come Raffaella Carrà e una rassicurante anchorwoman, ospitale e cordiale nella propria professionalità. Cammina sui tacchi con la stessa nonchalance di un cammello su un iceberg, ha i seni che a momenti prendono il volo e in più saluta il padre in platea chiedendo “Come sto andando?”: insomma poca etichetta e tanta serenità e alla fine è innegabile che diventa proprio la Clerici la vera vincitrice della kermesse.

Anche la terza serata è trascorsa nel segno della musica e della caciarona italianità. Elisa, Carmen Consoli, Fiorella Mannoia, Bosè, Bennato, Coccciante, Renga e poi standing ovation per Massimo Ranieri e Nilla Pizzi “regina del Festival”,  tutti insieme per celebrare la leggenda di Sanremo ed eseguire  molti (forse troppi) dei brani più significativi della tradizione canora italiana. Ciascuno rigorosamente in promozione di qualche cd/concerto/spettacolo, i grandi nomi della musica (che si guardano bene dall’andare a Sanremo in gara) hanno regalato nel complesso bei momenti di musica e televisione, pur costringendo la povera Antonella al primo “sforo” di quest’edizione (ritardo di 55 minuti).


16
novembre

C’ERA UNA VOLTA NILLA PIZZI (VIDEO)

Nilla Pizzi (Domenica Cinque)

Un collegamento di Domenica Cinque con casa di Lele Mora, circondato da vallette, saltimbanchi e boa, riserva una preziosissima chicca agli amanti storici della tv: ritroviamo infatti con grande piacere Nilla Pizzi, assente da moltissimo tempo dal video, eccezion fatta per qualche comparsata a I migliori anni, e oggi apparsa inesorabilmente sul viale del tramonto.

Monumento della canzone italiana del tempo che fu, amabile con la sua bonaria allegria, oggi la leggendaria cantante di Papaveri e pavere, Vola colomba e Grazie dei fiori non è riuscita minimamente a interagire con Barbara D’Urso che cercava in tutti i  modi di farle proferir parola.  Abbiamo avuto una risposta per il fatto che non circoli più in televisione: ormai i suoi novant’anni suonati (e cantati) si fanno sentire.

Nulla a che vedere con la vulcanica Rosetta che sabato sera a C’è posta per te ha dato dimostrazione di quanto si possa essere decisamente vispi alla veneranda età di ottantotto anni. La Pizzi è apparsa come imbalsamata, con uno sguardo assente e un udito che è volato via. Una statua di sale ormai che nemmeno i numeri di Loredana Bertè, oggi in versione gatto miagolante con annesso foglio di rivendicazione poco comprensibile, riescono a scalfire.