Qualsiasi telediva che si rispetti lo sa bene: non si può essere solo amati, desiderati, invidiati. Al proprio cospetto trovi sempre quello zoccolo duro di ammiratori, adulatori, talvolta grezzi emulatori, ma dietro a questa massa urlante e trepidante, ecco che devi fare i conti con gli Irriducibili. Quelli a cui proprio non vai giù. Casalinghe esasperate, studentesse frustrate, madri di famiglia che esclamano: ”Ma che ne sa questa della vita? Facile con una domestica che ti fa tutto!”. Se poi ti chiami Ilary Blasi, e sei sposata con un calciatore milionario, il processo di accettazione da parte degli Irriducibili si profila sempre più arduo, se non impossibile. Figurarsi divenire testimonial ed ergersi a modello di riferimento per la platea dei teleutenti. Un’azione a prova di kamikaze.
Tuttavia, gli ultimi spot Vodafone in cui compare Ilary (da quelli recitati col marito ai più recenti “spot della spiaggia”, insieme a Paolo e Luca) sono risultati vincenti, grazie ad un impiego originale ed innovativo del testimonial. Ricordate i commercial Vodafone girati in coppia? I Totti alle prese con la vita di tutti i giorni, sembrano (ma non sono) una coppia ordinaria, così come ordinarie sono le loro interazioni, fondate sul battibecco ma soprattutto sull’autoironia. Ed è quest’ultima a fare la differenza. L’immagine convogliata dal commercial è quella di due fidanzati un po’ ingenui e bonari, che accettano di passare per “scemotti” ottenendo, come contropartita, l’accesso al mondo degli “umani”: non più, quindi, divi da copertina patinata, ma persone comuni nelle quali è facile potersi identificare.
Gli spot Vodafone divengono, dunque, funzionali alla fondazione di una nuova immagine, di un’identità positiva ed umana, garantita dall’autoparodia della coppia, ma coadiuvata da altri due elementi: il set “popolare” dello spot (si rappresenta la dimora della coppia, che appare tuttavia molto modesta rispetto al suo portafoglio) e le “scene idilliaco-familiari” (Ilary che ricama in veranda, per rendere l’idea).