Lo studio di uno psicanalista, lo psicanalista, il paziente. Per mezz’ora. Questo è In Treatment, a voler sintetizzare. Il format, titolo originale Be Tipul, è israeliano, ma ne sono stati realizzati adattamenti per 13 paesi. Dal 1° aprile la versione italiana, composta da 35 episodi, andrà in onda su Sky Cinema 1 dal lunedi al venerdi alle 20:30 (e successivamente su La7). Un giorno per ogni paziente fino al venerdì, giorno dedicato invece allo psicanalista che va a sua volta in analisi.
“E’ un prodotto particolare, basato sul dialogo e per quanto ci sia grandissima azione nelle storie, non c’è azione fisica. Quindi, secondo quelli che sono i classici standard e parametri della televisione, non è un prodotto che mira a fare gli ascolti. Questo per noi non ha rilevanza, ha rilevanza però proporre ai nostri abbonati qualcosa che non avrebbero mai potuto vedere se non c’era Sky“
così Andrea Scrosati, Vice President Sky per Cinema e Intrattenimento, introduce il format italiano di In Treatment. Un prodotto alto, quindi, attraverso cui il telespettatore si confronterà con qualcosa di completamente nuovo. O meglio, relativamente nuovo, visto che su Fox Life è già andato in onda il format americano, che si avvicina molto, per ambientazione e adattamento, a quello italiano. L’ideatore Hagai Levi è soddisfatto del lavoro svolto in Italia. L’importante era immergere il format nella realtà italiana e non fare un remake. In Treatment non è solo psicoterapia individuale, ma è psicoterapia di una nazione, sono i suoi traumi e i suoi dolori. Per esempio, il paziente, che nella versione originale israeliana, era un soldato in quella italiana è diventato un carabiniere, figura più adatta in Italia ad affrontare il tema della giustizia. La versione italiana, ribadisce Levi, è quella con il miglior cast mai avuto finora, ma a renderlo un ottimo prodotto contribuiscono poi la regia e la scrittura.