TG/Informazione


23
dicembre

AUGUSTO MINZOLINI: POTREI TORNARE A DIRIGERE IL TG1, HO GARANTITO IL PLURALISMO – E PARTE L’ATTACCO DEL FATTO

Augusto Minzolini

Potrei anche tornare a dirigere il Tg1“. Augusto Minzolini non esclude il bis, e ad alcuni suonerà come una minaccia. Durante la registrazione del programma Ma anche no in onda domenica prossima, 25 dicembre, il giornalista ha parlato con Antonello Piroso dei risvolti professionali e giuridici della sua permanenza nella redazione di Saxa Rubra. Si è detto soddisfatto del suo lavoro e convinto che la legge gli darà presto ragione. Ne è uscito un concertino natalizio mica male. Buon ascolto, e auguri.

“E’ stata applicata nei miei confronti una legge propria per i dipendenti pubblici che mi sospende e mi dovrebbe mandare a ricoprire un ruolo equivalente, ma secondo me utilizzare questa legge è una forzatura dato che la Rai è una società per azioni e lo ha ricordato anche la Corte di Cassazione in una sentenza che sta per uscire” ha affermato l’ex direttorissimo.

Minzolini non ha confermato se ora andrà a fare l’inviato a New York, come si vocifera, e ha aggiunto che al momento è occupato a capire per quale motivo sia stato oggetto dell’applicazione delle legge di cui sopra. Per il resto, nessun rimpianto per la sua criticata linea editoriale. Gliene hanno dette di tutti i colori, al Minzo, ma lui non ha rimorsi:

Non credo di aver fatto un tg di parte, anzi penso di aver concorso al pluralismo televisivo” ha commentato.

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23
dicembre

MILENA GABANELLI: “REPORT TORNERA’ A FINE MARZO”. (PER ORA) NIENTE LA7

Milena Gabanelli, Report

Poche parole per smentire l’impalcatura di indiscrezioni: nessuna intenzione di migrare a La7, nessuna valigia pronta. Almeno per ora, si intende. Milena Gabanelli commenta la notizia di un suo possibile passaggio all’emittente di Telecom, divulgata ieri come un fulmine a ciel sereno. E lo fa assicurando i telespettarori che il suo Report tornerà regolarmente in onda sulle reti Rai, a partire dalla fine di marzo. La giornalista glissa invece sui suoi screzi con l’azienda pubblica, che secondo Dagospia sarebbero stati la causa di uno strappo con il DG Lorenza Lei.

“Ho già detto nell’ultima puntata che Report tornerà l’ultima domenica di marzo. Questo ha un chiaro significato. Tutto il resto riguarda rapporti privati tra me e l’azienda per i quali non c’è notizia degna di nota”.

Ha affermato la giornalista, come riportato oggi da Il Giornale. Da una parte, dunque, la garanzia che il programma d’inchiesta di Rai3 tornerà puntuale in tv, dall’altra la curiosità di capire come si stiano articolando i “rapporti privati” tra la Gabanelli ed i vertici di Viale Mazzini. Perché, secondo D’Agostino, la giornalista avrebbe posto alla Rai delle condizioni vincolanti (più soldi o me ne vado: questa la brutale sintesi), e avrebbe anche presentato una disdetta del proprio contratto.

 Tuttavia, di questa missiva pare non ci sia traccia e, anzi, c’è di più…

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22
dicembre

MILENA GABANELLI PRONTA A LASCIARE LA RAI. ANCHE LEI NEL ‘POLLAIO’ DI LA7?

Milena Gabanelli

La condottiera del giornalismo Rai ha deposto le armi, o sarebbe ad un passo dal farlo: Milena Gabanelli sarebbe pronta a lasciare la tv di Viale Mazzini, forse in direzione La7. A sparare la notizia è il sito Dagospia, secondo il quale a fine novembre la conduttrice di Report ha presentato una disdetta del proprio contratto con la Rai ed ora sarebbe intenzionata a fare le valigie.

Secondo D’Agostino, le condizioni che la giornalista avrebbe posto per restare sarebbero due: meno durata del programma e più soldi. In pratica un aut aut nei confronti dell’azienda. Ovviamente la prima richiesta sarebbe facilmente assecondabile, mentre la seconda no. Dai piani alti di Viale Mazzini, infatti, l’asse Paolo Garimberti-Lorenza Lei non sarebbe disposto a sganciare nulla in più del previsto, in linea con la politica anti crisi degli ultimi tempi.

E allora ciao ciao: se non vede i dané la Gabanelli sarebbe disposta a chiudere la baracca e, probabilmente, a trasferirla. Ma dove? Senza fare un grande sforzo d’immaginazione verrebbe da dire a La7, che da tempo pare interessata ad intruppare la conduttrice di Report. L’AD dell’emittente terzopolista Giovanni Stella accoglierebbe la giornalista a braccia aperte nel suo tempietto di star mediatiche sottratte alla Rai (ultima arrivata: Serena Dandini). Ma siamo sicuri che la mossa sia azzeccata?

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21
dicembre

ANTONELLO PIROSO VICINO A RAI2. VIALE MAZZINI CERCA IL CONDUTTORE PER IL TALK DEL GIOVEDI’

Antonello Piroso

Tra le righe, l’indiscrezione sembra trovare conferma. Nei giorni scorsi si vociferava di un possibile passaggio di Antonello Piroso a Rai2, ma il rumor rimaneva nella sfera delle ipotesi. Vi sareste mai immaginati il conduttore di La7 al posto di Michele Santoro? Ma anche no… E invece, oggi da Viale Mazzini arrivano delle dichiarazioni che sparigliano le carte in tavola e fanno un po’ di chiarezza sulla faccenda: Piroso è sempre più vicino alla seconda rete Rai. E così, da marzo, al posto di Annozero potremmo trovarci proprio lui.

A svelare l’interessamento della Rai per Antonello Piroso è Franco Argenziano, il capostruttura di Viale Mazzini delegato all’informazione. In alcune dichiarazioni riportate da Leggo, il resposabile televisivo elogia le qualità del conduttore di La7 e ne parla in riferimento a Santoro.

Piroso non è l’anti-Santoro, non si possono fare paragoni, però è credibile si sa muovere molto bene in televisione. Ormai nell’area informazione sono rimasti 3-4 grandi nomi”.

Dice Argenziano, rivelando di apprezzare la capacità di Piroso di contaminare l’informazione con lo spettacolo, spesso in presenza di ospiti politici. L’uomo del giovedì sera di Rai2 potrebbe essere lui, anche perché le alternative possibile sarebbero poche.

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16
dicembre

SERVIZIO PUBBLICO, SANDRO PARENZO: “SANTORO AVANTI FINO A GIUGNO. L’AUDITEL E’ VENDUTO”

Michele Santoro, Servizio Pubblico

Michelone, per te l’avventura continua: Servizio Pubblico passa il turno e prosegue per tutta la stagione. Vabbè, ci mancava solo il contrario. Ad annunciarlo è stato il patron di Telelombardia e promotore del programma Sandro Parenzo, che oggi ha dichiarato all’Ansa: “visti i risultati della raccolta pubblicitaria abbiamo deciso di andare avanti fino a giugno“. Dunque Michele Santoro andrà in onda anche dopo la prima tranche di otto puntate che si concluderà col mese di dicembre. 

Sinora la trasmissione del giovedì sera ha ottenuto risultati altalenanti, passando in poche settimane da grandi successi d’ascolto a “flop” clamorosi (il nostro commento agli ascolti, qui). Sull’argomento, che negli ultimi giorni è stato al centro di polemiche, è intervenuto lo stesso Parenzo. 

Gli ascolti della puntata di ieri sono cresciuti rispetto alla penultima. E’ vero che c’é stata una flessione rispetto alle prime puntate, ma l’Auditel è uno strumento insufficiente, non funziona ed incide relativamente sulla raccolta pubblicitaria. Fare la partita con un arbitro stipendiato dalla concorrenza è dura, ma noi abbiamo una risposta diversa. Gli investitori sono consapevoli che spendono per gli spot la metà del dovuto“. ha detto il patron di Servizio Pubblico. 

Insomma, se Santoro ha floppato è stata tutta colpa (o quasi) dell’arbitro cornuto. Ecco il nuovo capro espiatorio: l’Auditel. E che nessuno provi ad insinuare che Servizio Pubblico non sia poi quel gran programmone che tutti si aspettavano. La posizione è abbastanza curiosa, visto che fino allo scorso anno l’Auditel veniva adorato come una specie di oracolo. Soprattutto il venerdì mattina, quando Santoro annunciava al mondo intero gli ascolti alle stelle di Annozero. In quel caso nessuno metteva in dubbio certe cifre da capogiro: nessuna approssimazione, nessun errore. Ora che Santoro traballa, lo strumento è invece diventato inaffidabile. 





15
dicembre

TGLA7, MENTANA RITIRA LE DIMISSIONI: “DECISIONE DOVEROSA”. FINISCE LA SANTORATA DI CHICCO

Enrico Mentana

Ma si, è già tutto risolto: visto? Enrico Mentana ha ritirato le dimissioni da direttore del TgLa7. Così è rientrato il grande allarme, e amen. Quella del giornalista è stata una decisione “doverosa“, presa stamane a seguito della rinnovata fiducia espressagli dalla redazione. Perché alla fine il problema stava tutto lì, in quella accusa di “comportamento antisindacale” che era piovuta sulla testolina riccioluta del Mitraglia. Ad inoltrarla era stato il sindacato, e non il Cdr di La7 come si era detto in un primo momento.

La redazione, da parte sua, ieri si era affrettata ad esprimere un super mea culpa nei confronti del direttore, dichiarandosi “categoricamente contraria alla denuncia annunciata dall’Associazione Stampa Romana“. Il resto lo ha fatto la notte consigliera, e così oggi Mentana ha deciso ufficialmente di restare.

Una dissociazione così chiara fa giustizia di ogni ostilità, ed è un segno di considerazione e di affetto che sarebbe folle non raccogliere. Mi sembra doveroso quindi ritirare le dimissioni. Fioccheranno le dietrologie, ma chi se ne frega: anche la maggior parte di voi mi ha consigliato di non lasciare incompiuto il lavoro a la7. Avanti, quindi, senza più ombre” ha scritto il giornalista su Facebook.

Ok, non fioccano dietrologie però piovigginano dubbi sui risvolti del caso Mentana, che per alcuni versi è stato proprio una mezza santorata.

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15
dicembre

TGLA7, ENRICO MENTANA: PRONTO A LASCIARE, MA NON PER IL TG1. FAREI UN’ESPERIENZA COME QUELLA DI SANTORO

Enrico Mentana - Tg La7 (14 Dicembre 2011)

La valigia è pronta, le dimissioni pure. Enrico Mentana pare irremovibile nella sua decisione di abbandonare la direzione del TgLa7. Durante l’edizione delle 20 del suo notiziario, il giornalista si è presentato in video e in apertura ha ribadito il concetto: non intende lavorare con persone che lo hanno denunciato alla magistratura. A poco o nulla, dunque, sarebbe valso l’appello dell’assemblea dei giornalisti di testata, che stasera hanno pregato il Mitraglietta di rimanere.

I comunicati parlano chiaro. O ci sarà un chiarimento che possa dissipare il terreno da tutto questo che è molto grave dal mio punto di vista o non avrò ragione di restare” ha detto il direttore, riferendosi poi alla denuncia – confermata – da parte del segretario dell’Associazione della stampa romana. “Non voglio fare la fine di altri direttori che si sono dovuti dimettere perchè sono stati rinviati a giudizio” ha proseguito Mentana, accennando all’episodio giudiziario che ha interessanto l’ex direttore del Tg1 Augusto Minzolini.

E a proposito di Tg1, il Mitraglietta ha voluto sgombrare il campo dai rumors che lo darebbero intenzionato ad occupare la prestigiosa poltrona liberatasi nella redazione di Saxa Rubra. “Quella cosa non mi riguarda, se non potrò proseguire in questo telegiornale, non accetterei mai di andare in un telegiornale della Rai. E semmai, sarebbe interessante fare un’esperienza al di fuori dei circuiti tradizionali, come quella che sta facendo Michele Santoro“.

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14
dicembre

LA7: NON RICEVUTE LE DIMISSIONI DI MENTANA. E ALLORA COM’E’ LA STORIA?

Enrico Mentana

Vabbè, è già diventata una fiction a puntate. Una specie di santorata. Prima l’annuncio delle dimissioni, con scene di panico da Paranormal activity, poi il dietro front. L’allarme rientrato. In un comunicato appena divulgato, l’editore di La7 TiMedia afferma di “non ha ancora ricevuto alcuna comunicazione ufficiale circa la decisione di Enrico Mentana di volersi dimettere dalla guida del Tg La7“. E allora, com’è la storia?

Le dimissioni ci sono, anzi no. La confusione regna ancora sovrana, ed ora tutti attendono che il Mitraglietta si esprima in maniera inequivocabile magari entro sera, giusto in tempo per l’edizione delle 20 del suo (ex?) notiziario. L’impressione, infatti, è che il braccio di ferro sia ancora in corso, con la redazione che starebbe tentando un’ultima mediazione con Mentana, come spifferato da Fabrizio Roncone del Corriere.

Ad aumentare il caos, una nuova nota del Cdr di La7, il quale “smentisce di aver presentato o di avere intenzione di presentare alcuna denuncia alla magistratura nei confronti del direttore Mentana, cui rinnova la stima e l’apprezzamento per lo straordinario lavoro che sta svolgendo insieme alla redazione“. Un super mea culpa, oppure una precisazione dovuta a seguito delle notizie divulgate nel pomeriggio di oggi.

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