15
dicembre

TGLA7, MENTANA RITIRA LE DIMISSIONI: “DECISIONE DOVEROSA”. FINISCE LA SANTORATA DI CHICCO

Enrico Mentana

Ma si, è già tutto risolto: visto? Enrico Mentana ha ritirato le dimissioni da direttore del TgLa7. Così è rientrato il grande allarme, e amen. Quella del giornalista è stata una decisione “doverosa“, presa stamane a seguito della rinnovata fiducia espressagli dalla redazione. Perché alla fine il problema stava tutto lì, in quella accusa di “comportamento antisindacale” che era piovuta sulla testolina riccioluta del Mitraglia. Ad inoltrarla era stato il sindacato, e non il Cdr di La7 come si era detto in un primo momento.

La redazione, da parte sua, ieri si era affrettata ad esprimere un super mea culpa nei confronti del direttore, dichiarandosi “categoricamente contraria alla denuncia annunciata dall’Associazione Stampa Romana“. Il resto lo ha fatto la notte consigliera, e così oggi Mentana ha deciso ufficialmente di restare.

Una dissociazione così chiara fa giustizia di ogni ostilità, ed è un segno di considerazione e di affetto che sarebbe folle non raccogliere. Mi sembra doveroso quindi ritirare le dimissioni. Fioccheranno le dietrologie, ma chi se ne frega: anche la maggior parte di voi mi ha consigliato di non lasciare incompiuto il lavoro a la7. Avanti, quindi, senza più ombre” ha scritto il giornalista su Facebook.

Ok, non fioccano dietrologie però piovigginano dubbi sui risvolti del caso Mentana, che per alcuni versi è stato proprio una mezza santorata.

Ad esempio vorremmo capire perché Mentana ha parlato di “denuncia alla magistratura ordinaria” da parte del Cdr, per poi scoprire che l’iniziativa legale non era partita dalla redazione ma dall’Associazione romana della stampa. Scusate: prima di sparare le dimissioni, il Mitraglietta non poteva consultare un secondo i suoi giornalisti?

Perlomeno avrebbe chiarito meglio la faccenda, evitando il can can mediatico (ed anche l’immediato calo in borsa del gruppo) e anticipando di qualche ora la nota di fuoco inviata al sindacato.

“Attendo ancora di sapere dai vertici della Federazione della Stampa se ha condiviso l’iniziativa dell’Asr di dare mandato ai legali di denunciarmi alla magistratura, e se questa scellerata azione è stata bloccata oppure no. Attendo anche di sapere perché la denuncia è stata attivata solo per me, visto che anche altre testate televisive hanno evitato di mandare in onda quello storico comunicato sindacale. Al segretario Siddi chiedo: sapeva della denuncia? L’ha avallata? Ha chiesto di bloccarla?” si legge nel comunicato.

E questa, come direbbe il guru delle tele polemiche, “era solo l’anteprima”. Ora che le dimissioni sono rientrare il TgLa7 può ri-cominciare.

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10 Commenti dei lettori »

1. MisterGrr ha scritto:

15 dicembre 2011 alle 18:30

Te pareva.

A pensar male si dicono delle cose che non si devono dire, come ad esempio “se ci fosse stato anche Santoro a La7 ne avremmo viste delle belle, meno male che non ci è andato a sto punto” oppure che è stata una pura mossa pubblicitaria tant’è che si è alzato lo share del tg ieri rispetto al solito, ma siccome sotto sotto sono un bravo ragazzo e non una serpe e soprattutto non mi piace sparare cattiverie gratuite (anche se l’ho fatto) mi limito a dire ciò che ho scritto sopra.



2. pippo ha scritto:

15 dicembre 2011 alle 18:31

1 – IPOTESI VARIE ED AVARIATE SUI VERI MOTIVI CHE HANNO ‘SPINTO’ LA SCENEGGIATA DI CHICCO – 2- LO GNOMO SOFFRE DELLA PRESENZA DI RUFFINI, IL NUOVO GALLETTO DEL POLLAIO LA7 – 3- SENZA IL MOSTRO INFOJATO BERLUSCONI, IL TGLA7 E’ SCESO ORMAI SOTTO IL 10 PER CENTO, DOPO AVER TOCCATO LO SHARE RECORD DEL 13%, E AVENDO SEMPRE BISOGNO DI UN “NEMICO” CONTRO CUI “SANTOREGGIARE”, ORA LO CERCA NEL SINDACATO – 6- ANCHE AL TG5 LITTLE PONY EBBE PROBLEMI SINDACALI (BOTTE IN REDAZIONE) E UNA DENUNCIA IN TRIBUNALE DALL’ASSOCIAZIONE STAMPA ROMANA MA MICA SI DIMISE: COME MAI? – 5- ULTIMA IPOTESI MA DI SICURO LA PIU’ IMPORTANTE: SI SUSSURRA DI UNA SCALATA STRANIERA SU TELECOM ITALIANA, SI PARLA DI GRUPPI ARABI E CINESI (LA SCORSA SETTIMANA BEBE’ BERNABE’ HA FATTO UN BEL GIRO IN ESTREMO ORIENTE E A WASHINGTON) – 6- E IERI QUALCUNO HA FESTEGGIATO IN BORSA: IL TITOLO TELECOM È ARRIVATO A PERDERE OLTRE IL 6% IN CORRISPONDENZA ALL’ANNUNCIO DEL FINTO ADDIO PER CHIUDERE A -3,74% (fonte dagospia)

Parafrasando William Shakespeare: tanto rumore per nulla.



3. pippo ha scritto:

15 dicembre 2011 alle 18:34

@MisterGrr. come diceva andreotti: “A pensare male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca”.



4. Giuseppe ha scritto:

15 dicembre 2011 alle 18:39

Meglio così per tutti. Inutile fare dietrologie come afferma lo stesso Mentana. Forse si era semplicemente proprio seccato di chi gli rammentava di continuo di dar lettura, durante il tg, dei vari proclami del sindacato, come stabilito da accordi vigenti. E così ha chiuso la questione. Certo che se fossi azionista di TiMedia la vicenda mi avrebbe infastidito.



5. tania ha scritto:

15 dicembre 2011 alle 18:42

A favore di Mentana…i sindacati sono una mafia



6. Franco2 ha scritto:

15 dicembre 2011 alle 18:53

La “santorata”! :D
Mi aspetto un “1″ a tutta questa vicenda nella pagella di questa settimana.
Potevano parlarsi faccia a faccia invece che tramite telecamere ed evitare questa santorata, appunto.



7. ANTONIO1972 ha scritto:

15 dicembre 2011 alle 19:32

non farei dietrologie più di tanto. chicco mentina è semplicemente una primadonna e ha voluto ricordare a tutti l’importanza della sua presenza in rete. per quelli che ragionano solo con l’auditel,volevo chiedere: valeva la pena,per due punti di share in più,far crollare verticalmente il titolo telecom in borsa??



8. Vincenzo ha scritto:

15 dicembre 2011 alle 20:15

Per me, è meglio così che tutto si sia risolto per il meglio.

Si può pensare di tutto, ma come dice Antonio quella di guadagnare un paio di punti, dopo che ieri il titolo TI ebbe un crollo vertiginoso, non credo proprio sia vero.



9. Claudio ha scritto:

16 dicembre 2011 alle 01:45

A Mentana non interessava far salire lo share che poi nelle piu’ rosee delle aspettative non sarebbe andato oltre il 12/13% di share. A lui interessava battere i pugni sul tavolo e far capire a tutti che senza la sua presenza, la rete si sarebbe affossata. Infatti c’è stato il dietrofront del cdr e se mai fosse andato via, l’avrebbero ricoperto d’oro per farlo ritornare sui suoi passi



10. leo ha scritto:

16 dicembre 2011 alle 09:22

d’accordo con claudio, un modo per farsi sentire e far capire quanto vale.

non so se gli ascolti di tgla7 sono caduti post berlusconi o per l’arrivo della concorrenza con la annunziata. sicuramente il 13% lo ha toccato per le dimissioni di berlusconi ma il calo è avvenuto contemporaneamente all’annunziata che cmq raccoglie ascolti dallo stesso bacino di la7 e il suo 5% in quella fascia oraria è più che buono.

La butto lì, per non arrivare a conclusioni troppo affrettate.



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