Enrico Mentana



23
ottobre

QUELLI CHE… PER UNA VOLTA DIFENDONO I PRETI

Don Patriciello e il Prefetto di Napoli

Brutta serata mediatica per il Prefetto di Napoli, additato da più parti per il rimbrotto a Don Patriciello, prete anti – camorra di Caivano, colpevole di aver peccato di poca diplomazia in un intervento pubblico. Per chi non lo sapesse oggetto del contendere è stata la mancata apposizione dell’allocutivo prefettizio al generico ‘Signora’ che il prelato di periferia ha rivolto al Prefetto di Salerno, Carmela Pagano.

Un lapsus, se così si poteva considerarlo, prontamente spiegato dall’autore, che ha usato l’alibi della sua genuinità per coprire la sua ‘colpa’. Se dapprima al ‘curato’ non era stata concessa la Riconciliazione, anche sotto penitenza, in una seconda fase, dopo il tam tam virtuale, è giunta la marcia indietro, con la proposta alla parte ‘lesa’ di stringersi la mano e chiudere il brutto episodio.

Con un meccanismo di perdono che con effetto domino non è stato elargito allo stesso Andrea De Martino la tv si è vendicata a sangue freddo. Due in particolare le sferzate catodiche, che sono arrivate al cospetto del Signor Prefetto da due tribune molto autorevoli nell’orientamento di una parte dell’opinione pubblica come il tg di Enrico Mentana e la ‘morale’ della settimana di Massimo Gramellini a Che tempo che fa del lunedì.




2
ottobre

ALESSANDRO SALLUSTI BACCHETTA MENTANA: FINGE DI ESSERE SUPER PARTES MA E’ UN GRANDE BLUFF

Alessandro Sallusti

Dopo la condanna a 14 mesi di reclusione per un articolo non scritto da lui, l’ex direttore del Giornale Alessandro Sallusti si è tolto qualche sassolino dalla scarpa. Così, giusto per dare un nome e un volto alle circostanze. In un’intervista concessa al settimanale Vanity Fair in edicola domani, il giornalista è tornato a parlare del caso giudiziario che lo ha portato sulle prime pagine dei quotidiani, assestando qualche stoccata di rovescio.

Dai vertici del Pdl al premier Monti, passando per Fini e Sarkozy, Sallusti fa i nomi di chi avrebbe “per certo” chiesto la sua testa. Nell’elenco sono compresi anche i ‘nemici’ Ezio Mauro, Marco Travaglio ed Enrico Mentana, i quali tuttavia espressero parole di solidarietà nei suoi confronti.

Anche loro sono corresponsabili di questa sentenza. Hanno creato nei miei confronti un clima di odio e di denigrazione, il presupposto mediatico su cui si è inserita una magistratura in malafede. In questo Mentana è il più bravo e il più pericoloso, il suo fingere di essere super partes è uno dei grandi bluff del giornalismo italiano. Vorrei andare in carcere solo per sputtanare questi finti paladini della libertà

ha commentato Sallusti. Parole non certo tenere, soprattutto nei confronti del Mitraglietta di La7.


2
ottobre

ENRICO MENTANA: IL MIO VERO STIPENDIO E’ DI 500 MILA EURO LORDI ANNUI PIU’ I PREMI DI RISULTATO

Enrico Mentana

Enrico Mentana paperone dell’informazione italiana, così come era emerso nei giorni scorsi con i vari rimbalzi per il web di cifre astronomiche? Niente affatto, almeno secondo quanto scrive il direttore del Tg di La 7 a Dagospia, principale molla di quelle indiscrezioni che stavano facendo storcere il naso a investitori e telespettatori.

Era già scoppiata l’indignazione per quella strana equazione in voga in Italia, e da cui è auspicabile che ci si liberi presto, secondo cui si può essere di sinistra solo se non si partecipa a feste con bevande non da hard discount o se non si fa shopping nelle vie più glamour delle città, come se sposare la causa del proletariato significhi necessariamente mantenere il tenore di vita delle classi sociali che si difendono.

Portafogli a destra e cuore da tutt’altra parte, con questo leit motif si stava cominciando a insistere sulla storia che si era alla solita e che è facile pettinare le bambole col pettine degli altri (perdonate la parafrasi del detto decisamente più colorito). Necessaria la smentita del Mitraglietta allora, in prima linea anche nella campagna acquisti che si muove attorno al destino de network che lo ospita:

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18
settembre

LE PAGELLE DELLA SETTIMANA TV (10-16/09/2012) PROMOSSI VIRGINIA RAFFAELE E PECHINO EXPRESS, BOCCIATI BAUDO E MENTANA

Giusy Buscemi (Miss Italia) e il fidanzato

9 al lancio in grande stile di The Voice (La Voz) in Spagna. Per l’occasione Mediaset Spagna ha mandato in contemporanea in prima serata su tutti i suoi canali una brevissima anteprima del talent show che sarà in onda su Telecinco. Anche la Rai saprà creare l’evento?

8 a Virginia Raffaele che si conferma imitatrice di talento. Meglio Belen che la Minetti, però.

7 a Pechino Express. La prima puntata del nuovo reality targato Magnolia convince. D’accordo c’erano alcuni limiti (l’inizio caotico), gli ascolti non hanno brillato (ma considerata la novità e i risultati di altri programmi non sono pessimi) e su alcuni aspetti si potrebbe lavorare (un narratore più presente, no?) ma nel complesso il programma è promosso.

6 ad una Canale 5 dalla doppia faccia. Settimana brillantissima in prime time come non se ne vedevano da anni (soprattutto in autunno) contrapposta però ad un daytime che fa acqua da tutte le parti.


16
settembre

ENRICO MENTANA: SE MEDIASET ACQUISTASSE LA7 MI DIMETTEREI (VIDEO)

Enrico Mentana

Il mondo delle frequenze è in subbuglio dopo la notizia di ieri che racconta di un  interesse di Mediaset per l’acquisto de La 7. Fatto già di per sé pieno di valenze degne di cronaca, ulteriormente rimbalzato all’attenzione per l’intervento chiaro e diretto di Enrico Mentana, simbolo della transizione a una sorta di triopolio che ha tolto forza al network di Cologno Monzese.

Lui che con il Biscione ha avuto una storia lunga, lui che ha scippato alla concorrenza anche Cristina Parodi, nonostante per ora la signora Gori stia faticando parecchio con l’Auditel, lui che a Matrix era riuscito a rintuzzare in un angolo il Premier che cercava di spiegare come indicare le preferenze sulla scheda, lui che dopo il grande affronto del Grande Fratello aveva preferito peregrinare come l’Enea degli ultimi quadri narrativi dell’Iliade. Lui che è il primo a commentare il rilancio dell’offerta, il primo ad annunciare una nuova Odissea per il tubo catodico pur di non sottostare alle magie di Circe Mediaset – Berlusconi. Queste le sue dichiarazioni, nell’editoriale del Tg di ieri sera (video al termine dell’articolo):

Se Berlusconi torna premier avrebbe il controllo di Mediaset, di gran parte della Rai e con la7 controllerebbe tutta l’informazione in chiaro, forse è un pò troppo…[..] Personalmente – ha aggiunto il giornalista – tre anni e mezzo fa lasciai non per mia scelta, fu una rottura sulla libertà di informazione e per coerenza e dignità mi dimetterei da questo Tg’

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4
settembre

ENRICO MENTANA: BIZZARRO CHE LE DUE RETI RAI E MEDIASET PIU’ IMPORTANTI NON FACCIANO INFORMAZIONE IN PRIMA SERATA

Enrico Mentana

Enrico Mentana, per molti il Mitraglietta, per altri il ‘Messia’, sicuramente ‘l’uomo della storia’ per La 7, capace di elevare a potenza i suoi ascolti dopo l’arrivo del giornalista. Da quando è giunto dalle parti del terzo polo televisivo l’informazione sembra aver ricevuto una scossa che ha sparigliato alcune concrezioni che si erano cristallizzate pericolosamente sull’approfondimento. Sulla sua rete le luci non si spengono quasi mai, vuoi per i simpatici inconvenienti estivi, vuoi per una minor propensione a chiudere per ferie.

Già protagonista nelle vesti di moderatore di un acceso dibattito tra Giuliano Ferrara e Marco Travaglio, a Sorrisi racconta questo esordio di stagione e prova a spiegare quale sarà il panorama di rete nei mesi a venire, snodo importantissimo nella storia politica italiana. Sicuro della forza del suo marchio (afferma di essere la prima fonte di introiti pubblicitari per il canale) proprio sulla contesa di cui sopra, durante la quale l”elefantino’ l’ho ha accusato di non essere un buon giornalista, dichiara:

“Il livello di litigiosità è stato superiore al tollerabile. Io non faccio il capoclasse e il trasporto agonistico spinge qualcuno ad andare fuori dalle righe. E’ auspicabile che queste cose non accadano anche se è difficile immaginare un dibattito al cloroformio su una materia così incandescente.”

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6
agosto

POLISSE: NUOVO FILM CRONACA CON ENRICO MENTANA STASERA SU LA 7

Polisse

Premio della Giuria al Festival di Cannes del 2011, pellicola a metà tra il reportage e la fiction che documenta le storie di violenza sui minori attraverso il filtro della Polizia parigina dell’Unità di Protezione dei Minori: tutto questo è Polisse, il nuovo film a cui La 7 dedica in prima serata uno spazio di presentazione, approfondimento e analisi, come già fa da un po’ di tempo per alcuni lungometraggi significativi.

Sarà Enrico Mentana ad introdurre l’opera di Maiwenn Le Besco, e, subito dopo la fine del film prevista per le 23,30, a moderare il dibattito in studio con vari ospiti. Il protagonista del film è Fred, ribelle del gruppo di poliziotti che si occupa di tutelare i bambini, il quale si invaghisce di una fotografa, Melissa, incaricata dal Ministero di dedicare un reportage al lavoro che svolge questa sezione delle forze dell’ordine.

Sarà proprio questa occasione di incontro a muovere il nucleo dell’azione costringendo la donna a scegliere tra il marito, un direttore d’orchestra molto infedele, e il tenebroso agente di cui segue costantemente le avventure, tra il prestigio sociale dell’essere la moglie di un personaggio in vista e un percorso più accidentato al fianco di Fred. L’interesse di Polisse rimane comunque la narrazione del disagio che vivono bambini e adolescenti, vittime di abusi e di violenze di ogni genere.

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6
agosto

LE PAGELLE DELLA SETTIMANA TV (30/07-5/08/2012). PROMOSSI CAGNOTTO, PIZZUL E IL CONTRATTO DI BAUDO. BOCCIATI PELLEGRINI E MENTANA

Federica Pellegrini

10 alle parole di Tania Cagnotto subito dopo aver appreso di essere fuori dal podio per 20 centesimi. La Pellegrini dovrebbe imparare.

9 al ritorno di Bruno Pizzul su La7 per la telecronaca di Hajduk Spalato – Inter. In un clima rovente di polemiche per i telecronisti, fa piacere ritrovare per una sera un maestro del passato. Al quale potrebbero ben ispirarsi.

8 alla new entry Topazio nel palinsesto di Vero. Mentre Mediaset continua a snobbare le telenovelas, il canale 137, dopo aver deciso di ospitare Lady Channel, punta ora sulla storia interpretata da Grecia Colmenares. Una scelta azzeccata, quella di far leva sui cult, strategia essenziale per un canale all digital. La prossima sfida per la rete – se vuole essere competitiva in toto – dovrà, invece, essere giocata sulla contemporaneità.

7 al contratto con la Rai di Pippo Baudo che responsabilizza il conduttore in caso di flop de Il Viaggio. In tempi di crisi, che un (ex) intoccabile della tv scenda dal piedistallo è una buona notizia. Allo stesso tempo va anche detto che quando una trasmissione va male spesso chi presenta conta poco e paga tanto in termini di immagine.

6 all’ennesimo cambio d’orario di G’ Day. La riduzione della durata del preserale de La7 appariva auspicabile; vero è altresì che a Lady Cucciari per risalire la china serve ben altro.