Enrico Mentana



6
novembre

BARACK OBAMA VS MITT ROMNEY: RISULTATI DELLE ELEZIONI AMERICANE IN DIRETTA TV. ECCO GLI APPUNTAMENTI

Barack Obama vs Mitt Romney

Barack Obama vs Mitt Romney. Sarà una sfida all’ultimo voto quella tra i due candidati alla Presidenza degli Stati Uniti, una resa dei conti di portata mondiale. I sondaggi della vigilia, già attesi e commentati dai tuttologi a stelle e strisce, al momento danno l’esponente democratico in crescente vantaggio, ma solo stanotte sapremo con certezza chi avrà vinto la grande gara. Per l’occasione, il piccolo schermo seguirà lo spoglio delle schede in diretta, con Speciali e approfondimenti che inizieranno in seconda serata e si protrarranno fino all’alba. Ecco i principali appuntamenti:

Rai1 seguirà la lunga notte americana a partire dalle 23.15, con una puntata di Porta a Porta che analizzerà i risultati delle urne fino al mattino, con collegamenti da Washington ed ospiti in studio. Diretta all night long anche per il Tg3 Linea Notte, dove si alterneranno politologi ed analisti per analizzare quella che potrebbe profilarsi come la riconferma di Barack Obama alla Casa Bianca. Rai News, da parte sua, seguirà l’Election day con aggiornamenti costanti mirati a raccontare live le prime reazioni dall’Italia e dal mondo.

Per quanto riguarda i canali all news, anche Tgcom24 di Mario Giordano manterrà le telecamere accese per tutta la notte. Gli speciali della testata giornalistica Mediaset inizieranno in seconda serata con delle finestre dedicate, per sfociare poi in una diretta continua a partire dalla 1.00. Durante lo speciale non mancheranno ospiti in studio, tra cui gli esperti di politica internazionale Vittorio Emanuele Parsi e Lucio Caracciolo, e collegamenti con gli inviati Luca Rigoni, Maria Luisa Rossi Hawking ed i cronisti del Tg5.




29
ottobre

ELEZIONI IN SICILIA, I RISULTATI IN TV: BENE I GRILLINI, ASTENSIONE DA RECORD

Enrico Mentana

Minch*a, che (s)coppola. In Sicilia il Movimento Cinque Stelle è tornato a ruggire, ma il partito che ha trionfato nei consensi è stato un altro: quello del non-voto. L’astensionismo, infatti, ha toccato il 52,58% – un record – ed è questo il primo dato dal quale sono iniziate le analisi televisive sulle elezioni regionali nell’isola. Lo spoglio delle schede, che sta delineando la vittoria di Rosario Crocetta (candidato Pd, UdC, Api), sta avvenendo in diretta su La7 e sulle emittenti all news. In serata si aggiungeranno gli approfondimenti delle altre generaliste.

Enrico Mentana, che ha iniziato la maratona elettorale con uno Speciale del TgLa7, ha aperto la trasmissione collegandosi con il grillino Giancarlo Cancelleri, il quale entrerà nell’Assemblea Regionale forte di un ampio consenso attribuito dai siciliani alla sua persona e al Movimento Cinque Stelle.

C’era da parte dei siciliani tanta voglia di rinnovamento che hanno sofferto per una politica di cattivissima qualità, assistendo anche a veri soprusi sotto gli occhi”

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23
ottobre

QUELLI CHE… PER UNA VOLTA DIFENDONO I PRETI

Don Patriciello e il Prefetto di Napoli

Brutta serata mediatica per il Prefetto di Napoli, additato da più parti per il rimbrotto a Don Patriciello, prete anti – camorra di Caivano, colpevole di aver peccato di poca diplomazia in un intervento pubblico. Per chi non lo sapesse oggetto del contendere è stata la mancata apposizione dell’allocutivo prefettizio al generico ‘Signora’ che il prelato di periferia ha rivolto al Prefetto di Salerno, Carmela Pagano.

Un lapsus, se così si poteva considerarlo, prontamente spiegato dall’autore, che ha usato l’alibi della sua genuinità per coprire la sua ‘colpa’. Se dapprima al ‘curato’ non era stata concessa la Riconciliazione, anche sotto penitenza, in una seconda fase, dopo il tam tam virtuale, è giunta la marcia indietro, con la proposta alla parte ‘lesa’ di stringersi la mano e chiudere il brutto episodio.

Con un meccanismo di perdono che con effetto domino non è stato elargito allo stesso Andrea De Martino la tv si è vendicata a sangue freddo. Due in particolare le sferzate catodiche, che sono arrivate al cospetto del Signor Prefetto da due tribune molto autorevoli nell’orientamento di una parte dell’opinione pubblica come il tg di Enrico Mentana e la ‘morale’ della settimana di Massimo Gramellini a Che tempo che fa del lunedì.





2
ottobre

ALESSANDRO SALLUSTI BACCHETTA MENTANA: FINGE DI ESSERE SUPER PARTES MA E’ UN GRANDE BLUFF

Alessandro Sallusti

Dopo la condanna a 14 mesi di reclusione per un articolo non scritto da lui, l’ex direttore del Giornale Alessandro Sallusti si è tolto qualche sassolino dalla scarpa. Così, giusto per dare un nome e un volto alle circostanze. In un’intervista concessa al settimanale Vanity Fair in edicola domani, il giornalista è tornato a parlare del caso giudiziario che lo ha portato sulle prime pagine dei quotidiani, assestando qualche stoccata di rovescio.

Dai vertici del Pdl al premier Monti, passando per Fini e Sarkozy, Sallusti fa i nomi di chi avrebbe “per certo” chiesto la sua testa. Nell’elenco sono compresi anche i ‘nemici’ Ezio Mauro, Marco Travaglio ed Enrico Mentana, i quali tuttavia espressero parole di solidarietà nei suoi confronti.

Anche loro sono corresponsabili di questa sentenza. Hanno creato nei miei confronti un clima di odio e di denigrazione, il presupposto mediatico su cui si è inserita una magistratura in malafede. In questo Mentana è il più bravo e il più pericoloso, il suo fingere di essere super partes è uno dei grandi bluff del giornalismo italiano. Vorrei andare in carcere solo per sputtanare questi finti paladini della libertà

ha commentato Sallusti. Parole non certo tenere, soprattutto nei confronti del Mitraglietta di La7.


2
ottobre

ENRICO MENTANA: IL MIO VERO STIPENDIO E’ DI 500 MILA EURO LORDI ANNUI PIU’ I PREMI DI RISULTATO

Enrico Mentana

Enrico Mentana paperone dell’informazione italiana, così come era emerso nei giorni scorsi con i vari rimbalzi per il web di cifre astronomiche? Niente affatto, almeno secondo quanto scrive il direttore del Tg di La 7 a Dagospia, principale molla di quelle indiscrezioni che stavano facendo storcere il naso a investitori e telespettatori.

Era già scoppiata l’indignazione per quella strana equazione in voga in Italia, e da cui è auspicabile che ci si liberi presto, secondo cui si può essere di sinistra solo se non si partecipa a feste con bevande non da hard discount o se non si fa shopping nelle vie più glamour delle città, come se sposare la causa del proletariato significhi necessariamente mantenere il tenore di vita delle classi sociali che si difendono.

Portafogli a destra e cuore da tutt’altra parte, con questo leit motif si stava cominciando a insistere sulla storia che si era alla solita e che è facile pettinare le bambole col pettine degli altri (perdonate la parafrasi del detto decisamente più colorito). Necessaria la smentita del Mitraglietta allora, in prima linea anche nella campagna acquisti che si muove attorno al destino de network che lo ospita:

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18
settembre

LE PAGELLE DELLA SETTIMANA TV (10-16/09/2012) PROMOSSI VIRGINIA RAFFAELE E PECHINO EXPRESS, BOCCIATI BAUDO E MENTANA

Giusy Buscemi (Miss Italia) e il fidanzato

9 al lancio in grande stile di The Voice (La Voz) in Spagna. Per l’occasione Mediaset Spagna ha mandato in contemporanea in prima serata su tutti i suoi canali una brevissima anteprima del talent show che sarà in onda su Telecinco. Anche la Rai saprà creare l’evento?

8 a Virginia Raffaele che si conferma imitatrice di talento. Meglio Belen che la Minetti, però.

7 a Pechino Express. La prima puntata del nuovo reality targato Magnolia convince. D’accordo c’erano alcuni limiti (l’inizio caotico), gli ascolti non hanno brillato (ma considerata la novità e i risultati di altri programmi non sono pessimi) e su alcuni aspetti si potrebbe lavorare (un narratore più presente, no?) ma nel complesso il programma è promosso.

6 ad una Canale 5 dalla doppia faccia. Settimana brillantissima in prime time come non se ne vedevano da anni (soprattutto in autunno) contrapposta però ad un daytime che fa acqua da tutte le parti.


16
settembre

ENRICO MENTANA: SE MEDIASET ACQUISTASSE LA7 MI DIMETTEREI (VIDEO)

Enrico Mentana

Il mondo delle frequenze è in subbuglio dopo la notizia di ieri che racconta di un  interesse di Mediaset per l’acquisto de La 7. Fatto già di per sé pieno di valenze degne di cronaca, ulteriormente rimbalzato all’attenzione per l’intervento chiaro e diretto di Enrico Mentana, simbolo della transizione a una sorta di triopolio che ha tolto forza al network di Cologno Monzese.

Lui che con il Biscione ha avuto una storia lunga, lui che ha scippato alla concorrenza anche Cristina Parodi, nonostante per ora la signora Gori stia faticando parecchio con l’Auditel, lui che a Matrix era riuscito a rintuzzare in un angolo il Premier che cercava di spiegare come indicare le preferenze sulla scheda, lui che dopo il grande affronto del Grande Fratello aveva preferito peregrinare come l’Enea degli ultimi quadri narrativi dell’Iliade. Lui che è il primo a commentare il rilancio dell’offerta, il primo ad annunciare una nuova Odissea per il tubo catodico pur di non sottostare alle magie di Circe Mediaset – Berlusconi. Queste le sue dichiarazioni, nell’editoriale del Tg di ieri sera (video al termine dell’articolo):

Se Berlusconi torna premier avrebbe il controllo di Mediaset, di gran parte della Rai e con la7 controllerebbe tutta l’informazione in chiaro, forse è un pò troppo…[..] Personalmente – ha aggiunto il giornalista – tre anni e mezzo fa lasciai non per mia scelta, fu una rottura sulla libertà di informazione e per coerenza e dignità mi dimetterei da questo Tg’

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4
settembre

ENRICO MENTANA: BIZZARRO CHE LE DUE RETI RAI E MEDIASET PIU’ IMPORTANTI NON FACCIANO INFORMAZIONE IN PRIMA SERATA

Enrico Mentana

Enrico Mentana, per molti il Mitraglietta, per altri il ‘Messia’, sicuramente ‘l’uomo della storia’ per La 7, capace di elevare a potenza i suoi ascolti dopo l’arrivo del giornalista. Da quando è giunto dalle parti del terzo polo televisivo l’informazione sembra aver ricevuto una scossa che ha sparigliato alcune concrezioni che si erano cristallizzate pericolosamente sull’approfondimento. Sulla sua rete le luci non si spengono quasi mai, vuoi per i simpatici inconvenienti estivi, vuoi per una minor propensione a chiudere per ferie.

Già protagonista nelle vesti di moderatore di un acceso dibattito tra Giuliano Ferrara e Marco Travaglio, a Sorrisi racconta questo esordio di stagione e prova a spiegare quale sarà il panorama di rete nei mesi a venire, snodo importantissimo nella storia politica italiana. Sicuro della forza del suo marchio (afferma di essere la prima fonte di introiti pubblicitari per il canale) proprio sulla contesa di cui sopra, durante la quale l”elefantino’ l’ho ha accusato di non essere un buon giornalista, dichiara:

“Il livello di litigiosità è stato superiore al tollerabile. Io non faccio il capoclasse e il trasporto agonistico spinge qualcuno ad andare fuori dalle righe. E’ auspicabile che queste cose non accadano anche se è difficile immaginare un dibattito al cloroformio su una materia così incandescente.”

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