Soap Opera


17
dicembre

AGRODOLCE: UNA NUOVA BOMBOLA DI OSSIGENO DA 50 MILIONI DI EURO

Agrodolce

Più passa il tempo e più Agrodolce assomiglia a quelle grosse aziende con partecipazione statale che vengono viste come una palla al piede dai più liberisti. Di mezzo ci sono sempre i centri di produzione di Termini Imerese, e anche per questa volta arriva un salvagente gettato dalle istituzioni. Il sospetto però rimane quello di una morte annunciata e solo rimandata.

Il romanzo popolare, questa la nomenclatura radical chic di quella che altrimenti chiameremmo soap, infatti non chiuderà battenti. Dopo le proteste inscenate negli scorsi giorni davanti alla Regione Sicilia con una simbolica bara bianca, sono arrivate le rassicurazioni dei vertici che garantiscono una ricca flebo per far tirare avanti l’appuntamento serale di Raitre.

Cinquanta milioni di euro, di cui metà sborsati dalla Giunta del Governatore Raffaele Lombardo, che s’impegna ormai di fatto ad esserne coproduttrice ufficiale. I 600 lavoratori che finora hanno lavorato davanti e dietro le quinte possono tirare un grosso sospiro di sollievo, anche perché l’assessore regionale alla cultura Leanza continua a manifestare intenzioni serie per lo sviluppo di un apparato produttivo siciliano.




27
novembre

ANCHE GLI UOMINI PIANGONO: LA TV DEI SENTIMENTI OLTRE LE BARRIERE DI GENERE

Uomini Casalinghi

Siete proprio sicuri che il pubblico che guarda regolarmente le soap o che si dedica alla comprensione delle dinamiche emotive dei people show a carattere sentimentale sia solo un insieme di casalinghe disperate e non troppo istruite? Gli ultimi dati smentiscono questa falsa supposizione e distruggono soprattutto gli stereotipi di genere, portando alla luce un fenomeno che già la psicologia aveva fatto emergere da tempo: il meccanismo di identificazione tanto della ritualità televisiva, quanto della lunga e media serialità, travalica le barriere di età, classe sociale e genere sessuale.

Come leggere altrimenti il dato sorprendente di C’è posta per te, capace con le sue storie di avere uno zoccolo duro di pubblico maschile: un significativo 23,5 % che non ha tradito la De Filippi nemmeno se la contropartita fosse un anticipo succulento di serie A o un match della nazionale di Lippi. Risultato fino a qualche anno fa inimmaginabile, verità profonda che la dice lunga sull’evoluzione della televisione e del pubblico.

Più passa il tempo, infatti, e più padri di famiglia, restii a farsi vedere in lacrimoni per la lettera di turno, cedono regolarmente alla suggestione della cerimonia della busta, esattamente nella stessa misura in cui il pubblico delle soap e delle serie tv diventa sempre più variegato in termini di composizione sociale.


13
ottobre

CENTOVETRINE TAGLIA IL NASTRO DELLE 2000 PUNTATE

CENTOVETRINE 2000 PUNTATE

Era l’8 gennaio 2001 quando Canale 5, con una scelta che poteva apparire azzardata e rischiosa, decideva di spostare al mattino la sua prima soap autoprodotta, Vivere, che pur riscuoteva un discreto successo, per lanciare un nuovo prodotto: Centovetrine. Sempre una soap opera, è vero, ma dai sapori e dall’ambientazione molto diversi.

Da quel ramo del lago di Como, tutto locande, lavoro in fabbrica e parrucchiere, il Biscione aveva pensato di cambiare per affiancare al blockbuster straniero, Beautiful, un soap più affine: sempre ambientata in provincia (Torino, in questo caso), ma con maggiore attenzione al glamour ed agli intrighi di potere, con personaggi più in chiaroscuro e meno “casa e Chiesa”.

Il risultato? Dopo quasi nove anni, Centovetrine ha consolidato il suo pubblico e, in un turbinio di nuove entrate e continui uscite di scena e famiglie avvicendatesi continuamente (i Ferri, i Della Rocca ed i Castelli), ha raggiunto un successo davvero notevole:  ”Dall’8 gennaio 2001 a oggi, la soap ha ottenuto una media del 28,18% di share con 4.129.000 spettatori con picchi che hanno raggiunto anche il 36% con 5.208.000. In onda dal lunedì al venerdì su Canale 5 nella fascia pomeridiana (ore 14.10) ha consolidato il suo successo superando in termini di share e di ascolti  la veterana Beautiful. Eccellenti – continua il comunicato stampa - i risultati registrati in questi anni nei target più ricercati dagli inserzionisti pubblicitari. In particolare, la soap ha conquistato una media di quasi il 37% (36,82%) nella fascia di pubblico 25-34 anni e di oltre il 30% nei 35-44 anni“. E, con questi numeri da capogiro, la soap opera italiana di maggiore successo, quest’oggi, martedì 13 ottobre, si appresta a raggiungere quota 2000 puntate.

Dopo il salto, tante anticipazioni su cosa ci aspetterà nelle prossime settimane a partire da una “infuocata” puntata celebrativa e due video che la rete sta iniziando a trasmettere da pochi giorni.





23
agosto

TUTTO QUESTO E’… BEAUTIFUL

Beautiful @ Davide Maggio .it

Neanche il tempo di tornare dalle vacanze che si rinnova, da domani, l’appuntamento quotidiano con le puntate inedite della soap più famosa: Beautiful. Nulla di meglio per quattro e passa milioni di italiani che allietare il pranzo con gli incesti, gli adulteri, gli scandali e l’immoralità dei Forrester

E’ dal lontano 1990 che Beautiful imperversa sui nostri teleschermi, quasi un ventennio in cui la soap è diventata un vero e proprio fenomeno di costume in Italia (negli States The Bold and The Beautiful, titolo originale della soap, è una soap per casalinghe come tante). Capire i motivi di cotanta fama? Lasciate ogni speranza o voi che entrate.  E il perché é presto detto…

Le vicende si svolgono in un microcosmo senza né tempo e né spazio, in una Los Angeles probabilmente post-atomica, visto che i personaggi interagiscono solo tra di loro, come testimoniato dalle circolari relazioni di Brooke che si innamora di padre, figli, fratellastro e genero. Non c’è dimensione temporale: i bambini diventano miracolosamente adulti da un giorno all’altro e gli adulti, al contrario, continuano ad avere sempre la stessa età. Le trame, poi,  sempre ai confini della realtà, sfiorano il grottesco e l’assurdo: Taylor è morta e risorta tre volte, nel corso della soap, per poi diventare madre di uno e amante di un altro figlio di Brooke. Bridget si innamora di Ridge, quello che una volta credeva essere suo padre. Sheela, una pazza psicotica, ogni tanto riappare per rapire o sparare un Forrester. Poche righe (evitiamo di citare tutte le assurdità di Beautiful) bastano a racchiudere l’essenza di questa particolare soap che più che un feuilleton ricorda, per gli intrecci improbabili e le forti tinte, una tragedia greca. Ad onore del vero, però, l’ambientazione oltreoceano rende “accettabili” per noi italiani, con una distorta visione di America libera e libertina, molte delle vicende narrate.


17
agosto

CENTOVETRINE: DAL 24 AGOSTO NUOVI EPISODI, GRANDI SORPRESE

Centovetrine CastUltima settimana di repliche e poi via con le nuove puntate della soap italiana più amata. Casalinghe e aficionados è tempo di migrare verso il tinello di casa dopo le tintarelle e i bagni: lunedì 24 ricomincia Centovetrine e ad attendere i telespettatori non mancheranno novità e colpi di scena in attesa dei festeggiamenti per l’ormai prossimo traguardo ( il 31 ottobre) delle duemila puntate trasmesse, con risultati invidiabili che fanno volare lo share sempre al di sopra del 25%.

Partiamo da un ritorno insospettabile. Federico, il figlio di Laura e Valerio, da tempo scomparso nelle trame, ma anche nei pensieri dei cari, dopo sette anni trascorsi in missione in Ecuador… è qui. Non ci sarà una Carrà gaudente a celebrare questa carrambata, tranquilli, perché il figliol prodigo, interpretato adesso da Luca Bastianello (già attore di Vivere, che va a rimpiazzare l’interprete di allora, Andrea Bermani) reca con sé i segni della sofferenza e del dolore del popolo presso cui ha vissuto e non sarà semplice per lui reinnestarsi nel circuito di vita borghese dei protagonisti che ruotano attorno alla Torino imprenditoriale.

Ma se Federico può considerarsi un volto nuovo solo a metà, lo stesso non si può dire per la figura del commissario Damiano Bauer. Dal 31 agosto infatti farà la sua comparsa, in occasione di un’indagine che riguarda Riccardo e Serena, un eroe positivo che forse manca da tempo alla soap. Il personaggio, interpretato da Jgor Barbazza, stregherà sicuramente le telespettatrici per la storia triste che ha alle spalle, per il rigido codice morale che regola la sua esistenza ma soprattutto per l’intensità con cui vivrà i suoi amori all’interno del centro commerciale (sono aperte già le scommesse per puntare su un amore di Damiano con Laura Bettini, molto sensibile tra l’altro al fascino dei commissari, che praticamente ha fatto l’en plein finora).





20
luglio

CHI NON MUORE SI RIVEDE: COME USCIRE DAL COMA SIA PIÙ CONVENIENTE NELLE SOAP CHE NELLA VITA REALE

Coma da soap

Se Seneca predicava anni or sono un’arte come imitazione della realtà, l’ideale a cui ammiccano gli sceneggiatori americani si rifà piuttosto agli stereotipi dell’arte cubista: come la pittura abbandona l’imitazione della natura, e la realtà rappresentata diventa una sequenza indefinita di immagini e forme sovrapposte, la soap opera americana si sta sempre più astraendo dai canoni realistici e sobri che dichiara di perseguire (talvolta).

Il British Medical Journal nel 2005 ha condotto un’inchiesta approfondita sul numero di casi di coma che hanno coinvolto personaggi di soap nella finzione per più di 24 ore, dal 1995 al 2005, in 9 soap campione, tra cui Beautiful, Febbre d’amore, Sentieri e General Hospital, la fonte più accreditata (“Epidemiology and prognosis of coma in daytime television dramas”). Con un totale di 73 personaggi in coma in quest’arco temporale e con una media di 8 malcapitati in coma per soap, la ricerca ha in seguito definito l’evoluzione dello stato incosciente, o vegetativo in alcuni casi, sottolineando come le cose procedano diversamente rispetto a quanto non succeda nella vita ordinaria.

In media, il coma dei personaggi da soap dura 13 puntate, ma i dati più interessanti sono altri: l’86% degli attori che per esigenze sceniche finisce in coma si ristabilisce perfettamente, mentre soltanto l’8%, pari a 5 pazienti, non sopravvive. Ma attenzione. In realtà, di questi cinque casi, secondo l’inchiesta, solo 3 personaggi sono stati dichiarati realmente morti dopo il coma: le altre due erano morti inscenate, per far credere allo spettatore che il personaggio fosse morto, e per dargli la possibilità di ritornare dopo un po’ di tempo nella soap (il noto effetto “resurrezione” tanto caro a Beautiful).


11
luglio

UN POSTO AL SOLE D’ESTATE: AL VIA LA QUARTA STAGIONE DA LUNEDI 13 LUGLIO SU RAITRE

Un Posto al Sole d’Estate

Orfani di Un Posto al Sole? Niente paura. Puntuale, come da quattro anni a questa parte, arriva Un Posto al Sole d’Estate, la serie estiva a recarci sollazzo e ristoro (??) in queste afose giornate d’estate. Lo spin-off della più celebre soap partenopea, la più longeva in Italia, apre i battenti da lunedì 13 luglio, ore 20.35, sempre sulla terza rete. Leggerezza, superficialità delle storie, caratterizzazioni psicologiche aleatorie e indefinite, questi i tratti di una soap di cui non si sente affatto la mancanza e i cui presupposti d’inutilità sociale e televisiva fanno capolino timidamente.

Lode e onore ai dirigenti Rai che promuovono prodotti innovativi in pieno periodo estivo, ma altrettanto plauso a quegli spettatori inermi che si ritrovano in salotto situazioni assurde, personaggi macchiettistici e caricature grottesche, che danno l’impressione di un folle circo itinerante, all’insegna di svago e risate forzate.

Se nella prima stagione il filo conduttore sulla scomparsa di Elena poteva esercitare una seppur minima attrattiva sul pubblico, con il proseguire degli anni le storie si sono snaturate, il tutto all’insegna di mare, sole e babà. Quest’anno la soap apre con una sfilza di ospiti che arrivano al villaggio Baia Mille, gestito da Dado, l’attore Salvio Simeoli; Ada sarà ancora Penny, interagendo ancora con Pietro (Luca Riemma); se però Emma ci abbandona, non preoccupatevi: arriverà una guest star d’eccezione che vi placherà gli animi, la modella Ludmilla Radchenko (ne sentivamo proprio la mancanza). Non dimentichiamo le future comparsate di Gianni Nazzaro.


9
luglio

LE SOAP SONO SEMPRE PIU’ GAYE. MA GLI ATTORI NON PRESTANO IL… FIANCO!

Otalia

Le soap operas statunitensi stanno morendo (ne discutevamo pochi giorni fa). Ma, nonostante questa lenta agonia, che, in alcuni casi, ha avuto degli esiti mortali (leggasi Sentieri, che ha appena festeggiato le 57 primavere televisive; in totale 72, se contiamo gli esordi alla radio), tutte le produzioni del settore, seppur ancora alle prese con serial killer e improvvisi ritorni dalla tomba, stanno rinverdendo il genere love-story declinandolo in chiave omosex.

In realtà, l’origine di questa che oggi è diventata una dilagante moda risale a quasi trenta anni fa. Già nel 1981, con Dynasty, la saga petrolifera con protagonista la grande Joan Collins, nasceva il primo, popolarissimo, ruolo gay: Steven, figlio del patriarca Blake Carrington. Fiumi di parole e grande impatto su tutta l’opione pubblica, ma il destino fu simile a quello di Luca, il protagonista della canzone di Povia: lo stesso Steven rinnegò la propria originaria natura diventando, col tempo, bisessuale.

Per gli altri, invece, il percorso è inverso: sempre più frequente capita di imbattersi in una coppia gay all’interno della televisione americana. Da tempo, gli Stati Uniti hanno imparato ad amare l’eroina lesbo Bianca Mongomery, figlia di Erika larger than life Kane (interpretata in La Valle dei Pini dalla regina delle attrici di soap, Susan Lucci), nonché a seguire la supercoppia formata da Luke & Noah (Così Gira il Mondo). Ma c’è dell’altro.