17
dicembre

AGRODOLCE: UNA NUOVA BOMBOLA DI OSSIGENO DA 50 MILIONI DI EURO

Agrodolce

Più passa il tempo e più Agrodolce assomiglia a quelle grosse aziende con partecipazione statale che vengono viste come una palla al piede dai più liberisti. Di mezzo ci sono sempre i centri di produzione di Termini Imerese, e anche per questa volta arriva un salvagente gettato dalle istituzioni. Il sospetto però rimane quello di una morte annunciata e solo rimandata.

Il romanzo popolare, questa la nomenclatura radical chic di quella che altrimenti chiameremmo soap, infatti non chiuderà battenti. Dopo le proteste inscenate negli scorsi giorni davanti alla Regione Sicilia con una simbolica bara bianca, sono arrivate le rassicurazioni dei vertici che garantiscono una ricca flebo per far tirare avanti l’appuntamento serale di Raitre.

Cinquanta milioni di euro, di cui metà sborsati dalla Giunta del Governatore Raffaele Lombardo, che s’impegna ormai di fatto ad esserne coproduttrice ufficiale. I 600 lavoratori che finora hanno lavorato davanti e dietro le quinte possono tirare un grosso sospiro di sollievo, anche perché l’assessore regionale alla cultura Leanza continua a manifestare intenzioni serie per lo sviluppo di un apparato produttivo siciliano.

Prima della turbolenta crisi di governo nella regione si era parlato infatti di un vero e proprio investimento sul territorio per permettere ai registi che vanno a sfruttare i bellissimi paesaggi siculi di avere una base solida di produzione a portata di mano. Per il momento la prima esigenza resta Agrodolce: solo nuovi collaboratori per le scenografie e nuove location di ripresa, sempre a Termini Imerese, per cercare di dare quel guizzo miracoloso in cui forse tutti fanno finta di credere.

Premesso l’apprezzamento di fondo per la tutela dei lavoratori, specie in un periodo di così grande crisi economica, resta il dubbio che sia un’ennesima mossa sbagliata. Non era meglio forse convertire le medesime risorse umane in un progetto nuovo? Ci sono tutte le basi per poter fare qualcosa di più degno di finanziamenti così elevati, considerato anche il poco rischio economico; qualsiasi  prodotto culturale sperimentale potrebbe avere quantomeno lo stesso seguito e quindi non ci sono scuse per non cambiare pagina.



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