Seconda Serata



2
ottobre

PIERO CHIAMBRETTI E IL RITORNO IN TV: ALTRO CHE ‘PORTALETTERE’, SERVE UN NUOVO PROGETTO

Piero Chiambretti

Va dicendo ormai da tempo di restare alla finestra in attesa di momenti migliori. La tv sembrava aver snobbato Piero Chiambretti, almeno fino a quando Mediaset non gli ha chiesto di tornare a guidare la seconda serata di Italia 1. Ma, ora, Pierino sta ancora alla finestra, in attesa di un’idea innovativa, tale da consentirgli di rimettersi in gioco:

L’azienda mi ha chiesto di studiare un nuovo progetto - ha dichiarato il conduttore a Tv Sorrisi e Canzoni - che è quello di tornare a fare tv in mezzo alla strada, come ai miei esordi, quando facevo il portalettere. Oggi quello è il posto migliore dove stare per raccontare la realtà. Altro che uno studio! (…) anche se per ora non c’è ancora niente di definito.

Il progetto, dunque, difficilmente vedrà la luce nell’immediato (il contratto con il Biscione gli scade tra un anno e mezzo). Chiambretti continua a ripetere di voler procedere con calma, come se si stesse giocando gran parte della carriera in questa nuova fatica. E sarà per questo che alla voce “cosa non fare” la lista è già piuttosto lunga:




16
febbraio

FESTIVAL DI SANREMO 2012, GLI ASCOLTI SI SGONFIANO: MORANDI MEGLIO SOLO DELLE EDIZIONI FLOP

Fabrizio Biggio bacia Gianni Morandi - Festival di Sanremo 2012

Semaforo giallo e lampeggiante per la seconda serata del Festival di Sanremo 2012. Con il molleggiato fuori dai giochi e nonostante le accese polemiche che hanno seguito il suo primo intervento all’Ariston, gli ascolti delle kermesse si sgonfiano: la prima parte perde oltre dieci punti di share e tre milioni di telespettatori rispetto a martedì, fermandosi al 37.29% (11.055.000 telespettatori), ben al di sotto della soglia del 40%. La concorrenza al Festival nasce tutta in casa Rai: la partita Milan-Arsenal con la vittoria schiacciante dei rossoneri fanno lievitare gli ascolti di Rai2 fino ai 4 milioni, mentre su Rai3 l’inossidabile Chi l’ha visto regge all’urto sanremese con un più che dignitoso 9.18%.

Il grafico mostra una curva che parte da circa 7 milioni di telespettatori intorno alle 20.45, dopo l’anteprima con il primo sketch dei Soliti Idioti, e cresce fino a toccare il picco della serata di 14.308.000 telespettatori alle 21.41 mentre sul palco si consuma la sfida tra Alessandro Casillo e Giordana Angi. L’ascolto si mantiene stabile tra i 13 e i 14 milioni di telespettatori anche per le esibizioni dei Matia Bazar, di Eugenio Finardi e per la performance dei Soliti Idioti. Dalle 22.10 con la seconda sfida dei giovani e l’esibizione di Emma, la curva si assesta poco sopra i 12 milioni di telespettatori e si rialza intorno alle 22.40 con la prima apparizione di Ivana Mrazova.

La seconda parte, dalle 23.32 fino alla chiusura dieci minuti dopo l’1, ha avuto una media di 6.013.000 telespettatori con il 47.2% di share, quasi due milioni e mezzo e otto punti di share in meno rispetto alla prima puntata di martedì. Nel complesso, la seconda serata del Festival di Sanremo 2012 ha raccolto 9.199.000 telespettatori con il 39.28% di share ed è la seconda serata meno vista dal disastroso Sanremo 2008 di Pippo Baudo.


6
ottobre

STALK RADIO: SU SKYUNO TORNA LA SECONDA SERATA LEGGERA DI DARIO CASSINI

Stalk Radio

Si riparte! Forte del successo di ascolti della scorsa stagione, dei 26.000 fan che seguono la pagine ufficiale di facebook, Stalk Radio ricomincia questa notte alle 24 su SkyUno. Un ritorno annunciato quello della trasmissione che ha riportato sul piccolo schermo il genere delle telefonate live senza filtro, che sembrava ormai ad appannaggio delle tv locali ma che è stato rilanciato anche dal “nuovo” Controcampo – Linea Notte e dalla rubrica di Mario Sconcerti in terza serata su Sky Sport1.

Tra tormentoni divertenti (“In bocca al culo“, “Figura di melma“) e racconti senza censure dei telespettatori intervenuti in trasmissione, il deus ex machina Dario Cassini diventa l’unico rappresentante di una seconda serata leggera che sembra ormai esser diventata un’utopia in un palinsesto che nel giro di poche stagioni ha “bruciato” per motivi diversi Cabello, Chiambretti e la Dandini.

Ben vengano allora le millanterie di chi interviene in tv per raccontare chissà quale strana esperienza sessuale o le telefonate di chi ha voglia di lanciare qualche improbabile appello. Applaudiamo i filmati più curiosi (e demenziali) del web, ascoltiamo un po’ di musica d’autore e ridiamo alle battute del conduttore se l’alternativa offerta dagli altri network deve essere sempre l’ennesimo talk show sulla crisi, sull’ultimo efferato delitto ovvero qualche filmaccio plurireplicato con la funzione di tappabuchi. 





28
settembre

FABRIZIO MORO FINISCE DIETRO LE SBARRE

Sbarre

La seconda serata di Rai 2 finisce dietro le Sbarre. E’ infatti questo il titolo del nuovo programma in partenza questa sera alle 23.40 sulla seconda rete Rai: un docureality, in collaborazione con l’Amministrazione Penitenziaria di Rebibbia, che entra in una delle carceri più note d’Italia. L’obiettivo di Sbarre è di far incontrare il disagio giovanile con la realtà carceraria. Dietro a questo incontro, però, a volte si nasconde un triste destino: si tratta del presente che va a conoscere il proprio futuro.

In ogni puntata, un giovane si presenta a Rebibbia ed entra a contatto con la vita di un carcerato. In questo modo, la storia di chi nel carcere non vorrebbe mai metterci piede incrocia quella di chi, invece, ci vive ormai da tempo. Ma non solo: il giovane è, purtroppo, spesso “rappresentante” di un mondo che cammina sulla cattiva strada, che lascia alle spalle la libertà in cambio delle Sbarre. Trovandosi di fronte un futuro tutt’altro che felice, l’incontro lascerà la speranza per un domani decisamente migliore.

All’inizio della puntata assistiamo al racconto del giovane, che presenta al telespettatore la propria vita (dove vive, cosa fa, etc…) fino al momento in cui si trova a varcare le soglie di Rebibbia. Da lì in poi sarà il carcerato a raccontare (e raccontargli) la sua storia, mostrando i “luoghi” e gli “amici” che frequenta, in una sorta di confessione dove, inevitabilmente, recriminazioni, paure e rimpianti dominano la scena. La narrazone di Sbarre è forte, molto intensa, emozionale e mai scontata, con la partecipazione ’straordinaria’ del cantautore Fabrizio Moro.


14
settembre

PARLA CON ME VERSO LA MESSA IN ONDA MA IL CODACONS ATTACCA LA RAI: “ACCETTA IL RICATTO DI FANDANGO”

Serena Dandini - Parla con me

Tanto rumore per poco. Serena Dandini torna al timone di Parla con me dopo mesi di tira e molla tra la Fandango (società produttrice del programma) e la Rai, nella persona del direttore generale Lorenza Lei, che intendeva produrre il programma autonomamente senza la collaborazione della società di Domenico Procacci.

Si è arrivati, dunque, a un compromesso tanto necessario quanto auspicabile: da una parte, infatti, la Lei aveva tutto l’interesse alla messa in onda della trasmissione (non volendo passare alla storia come il dg delle ‘epurazioni’) e dall’altra la Fandango ha accettato una riduzione sui costi di realizzazione del format che consente al servizio pubblico di risparmiare senza costringere la Dandini a sciogliere il contratto di esclusiva che la legava alla società. L’ufficialità della conferma di Parla con me dovrebbe arrivare già nella giornata di domani, quando verrà discussa la questione è all’interno del CdA.

Ma quanto risparmia il servizio pubblico? Come riportato dal numero odierno de Il Messaggero, la cifra dovrebbe aggirarsi intorno ai 300mila euro: Fandango ha accettato una riduzione dei costi di produzione che si aggira intorno al 5% con la conseguenza che si passa dai 35.000€ dell’anno scorso ai 32.000 a puntata previsti per quest’anno (la Rai continua ad accollarsi l’altra metà dei costi). Tutto risolto? Nemmeno per idea.





25
agosto

BRUNO VESPA: “PORTA A PORTA LEADER DELLA SECONDA SERATA”. E GIUSTIFICA IL MEZZO MILIONE SPESO DALLA RAI PER IL NUOVO STUDIO

Bruno Vespa

Il Fatto Quotidiano manda su tutte le furie Bruno Vespa. Il motivo? Un articolo in cui si evidenzia una Rai sprecona che, in vista della prossima stagione tv, rinuncia con facilità agli “incassi” sicuri di Annozero, a fronte di una spesa di ben 500.000 euro per il nuovo studio di Porta a Porta, una trasmissione che – stando all’analisi dell’articolo incriminato – dal 2005 ad oggi ha subito un netto calo del 6,1% di share, (registrando una flessione di 150.000 spettatori) e perso un punto rispetto alla passata edizione.

Il conduttore e giornalista Rai, in risposta al giornale, difende a spada tratta la sua creatura, a cominciare da uno studio che secondo lui merita di essere rinnovato, giustificando una spesa oggettivamente esagerata, soprattutto coi tempi che corrono:

“Vorrei ricordare che il vecchio studio è stato forse il più ammortizzato della storia della Rai essendo in piedi dal 1999, quando la nostra trasmissione si trasferì da Saxa Rubra in Via Teulada. La nuova struttura, d’accordo con la direzione aziendale, si è resa necessaria perchè nella prossima stagione al ciclo ordinario di seconde serate si aggiungeranno dieci prime serate. Si appronteranno perciò due studi nello spazio di uno. Per contenere i costi, sono stati noleggiati apparati Led (Liquid Crystan Display) rinunciando (purtroppo) a dispositivi di ultimissima generazione che sarebbero risultati molto più efficaci, ma anche molto più onerosi”.


8
agosto

IL COMMISSARIO WALLANDER: DA QUESTA SERA SU RAI3 LA TRASPOSIZIONE DELLA BBC DI UN CULT DELLA LETTERATURA

Il commissario Wallander

Esplorando i palinsesti estivi, curiosando nei meandri di una poco appetibile terza serata di Rai3 a partire da stasera ci si potrà imbattere in un personaggio curioso, probabilmente conosciuto dai cultori della letteratura. Stiamo parlando del commissario Kurt Wallander, protagonista dei romanzi di Henning Mankell da cui è liberamente tratta l’omonima serie televisiva trasmessa da BBC One.

Non si tratta certo della prima trasposizione sul piccolo schermo delle avventure di questo atipico ispettore: già nel 2005 la televisione svedese aveva dato vita a una serie di 13 episodi in cui il tormentato commissario era interpretato dall’attore Krister Henriksson, alla quale ha fatto seguito una seconda stagione di altrettante puntate. I telespettatori ne ricorderanno probabilmente la messa in onda italiana su Rete4 nel dicembre 2008 e nel giugno 2010.

Quella in onda questa sera, alle 23.45 su Rai3 e già trasmessa nel 2009 da Sky Cinema1, è la versione inglese di Wallander che può avvalersi dello straordinario contributo dell’attore, regista e sceneggiatore Kenneth Branagh che ha preferito non guardare gli episodi della serie svedese per dare al personaggio l’interpretazione dedotta direttamente dalla lettura dei romanzi. Il tratto che contraddistingue principalmente il commissario, come dicevamo, è proprio la sua atipicità: uno scrupolosissimo approccio alle indagini e la continua ricerca del senso della vita, oltre al perenne senso di colpa dovuto al naufragio del suo matrimonio, danno al personaggio un’impronta inconfondibile.


3
agosto

NON COLPEVOLE: DA STASERA, IN SECONDA SERATA SU RAI 1

Non colpevole

In un’estate in cui le repliche in tv abbondano come gli ombrelloni sulle spiagge, il mercoledì di Rai 1 tenta un’inversione di tendenza, puntando su appuntamenti inediti in prima e seconda serata. Se alle 21.20 continua il ciclo romantico di tv movie “Amori all’improvviso” (questa sera tocca a Flower girl, La ragazza dei fiori), a partire dalle 23 circa, prende il via una nuova serie tv ambientata in Svezia: “Non colpevole“.

Il protagonista principale della serie è Mikael Persbrandt, nel ruolo di un insegnante di diritto penale (il professor Markus Haglund) nel corso di specializzazione sulle condanne inflitte per errore e sulla revisione dei processi. Quando, però, l’ennesimo errore giudiziario porta alla scarcerazione di un assassino, lui decide che forse è molto meno pericoloso scrivere libri piuttosto che continuare la battaglia “universitaria” contro verdetti sbagliati e studiati a tavolino. Ma presto dovrà tornare sui suoi passi…

La serie, infatti, inizia proprio da un ultimatum lanciatogli da Caroline Gustavsson, la preside dell’Università (interpretata da Anja Lundqvist) che lo invita a tornare ad insegnare, pena la perdita dell’appartamento a lui affidato (che andrebbe di diritto ad un altro docente). Si fa convincere, forte di una passione per il suo lavoro mai smarrita, e ripredende così ad insegnare ed indagare, formando una vera e propria squadra con quattro studenti laureandi in legge del suo corso: Anna (interpretata da Helena Af Sandeberg), Fia (Sofia Ledarp), Belal (Francisco Sobrado) e Roger (Leonard Terfelt). Un nuovo in(d)izio, a partire dalla caccia alla verità sulla misteriosa morte di una donna, con tanto di condanna troppo “veloce” avvenuta sulla base di una presunta falsa testimonianza.