Serie TV


10
agosto

PER FORTUNA CHE C’E’ CIELO: DEXTER, MODERN FAMILY E NURSE JACKIE APPRODANO SULLA RETE ALL DIGITAL DI MURDOCH

Cielo, palinsesti prossima stagione

Se è un canale generalista o rivolto ai giovani non l’abbiamo ancora capito, ma per il momento poco importa. Ciò che conta, adesso, è che Cielo, il canale made in SKY pensato per il digitale terrestre, dopo un debutto al di sotto delle aspettative, stia mettendo in piedi per la prossima stagione un palinsesto di tutto rispetto. Laddove gli altri canali competitor  propinano repliche di repliche e catch up tv, Cielo sembra aver deciso di puntare su un’offerta nuova e originale.

Con la stagione che verrà, sul canale all digital di Murdoch debutteranno tre nuovi telefilm inediti in chiaro e di sicuro appeal. In esclusiva, infatti, ci saranno i debutti free di Nurse Jackie, il discusso telefilm su “un’infermiera cattiva” interpretata da Edie Falco alias Carmela Soprano, e di Modern Family, sitcom acclamata dalla critica statunitense che ruota attorna ad anticonvenzionali nuclei familiari. Il vero colpaccio telefilmico per la rete, però,  si chiama Dexter.

Il serial killer più buono della televisione torna così sul piccolo schermo in grande stile, prendendosi anche una “rivincita televisiva”. I diritti in chiaro della serie Showtime, infatti, appartenevano a Italia1, che aveva mandato in onda la prima stagione ma non la seconda, malgrado la partenza di quest’ultima fosse stata già annunciata per l’ottobre dello scorso anno.




8
agosto

LINO BANFI SI SFOGA SULLA FICTION RAI AMBIENTATA A TRIESTE: PERCHE’ LA GIRIAMO IN ARGENTINA?

Lino Banfi polemico sulla realizzazione di Tutti i padri di Maria

Lino Banfi si è “incazzèto” come una biscia, sul “made in Italy” non accetta compromessi. Altro che il bonario nonno Libero di Un medico in famiglia, sembra esser tornati ai tempi del sanguigno allenatore nel pallone. L’attore pugliese, infatti, ha riservato aspre critiche alla produzione della fiction Rai “Tutti i padri di Maria”, che ha da poco finito di girare assieme a Lino Toffolo. Il motivo scatenante è stato la scelta di realizzare in Argentina gran parte della miniserie ambientata a Trieste, per risparmiare sui costi. A riprese terminate (e cachet incassato), Banfi ha così detto la sua in difesa delle maestranze italiche.

Io capisco che in Italia c’è la crisi, ma perché togliere lavoro ai nostri? Capisco che si va in America Latina per risparmiare, ma c’è un limite a tutto” ha detto l’attore, che poi ha spiegato: “La prima fiction che ho girato a Buenos Aires aveva almeno una storia ambientata proprio lì, perché si raccontavano le avventure di due emigranti. Stavolta abbiamo dovuto fare i salti mortali per non far capire, attraverso le immagini, che ci trovavamo in Sud America”.

Con queste parole Lino Banfi ha idealmente ‘spezzato l’osso di capocollo’ ai produttori della fiction Rai, responsabili di una scelta che avrebbe penalizzato il made in Italy. Pronta la risposta del produttore Roberto Sessa, che “recidivo” in Argentina ha girato anche Le due facce dell’amore (a settembre su Canale 5); per la serie “ricchi, ricchissimi, praticamente in mutande” (citando il titolo di un film di Banfi), l’ex ad di Grundy ha candidamente ammesso:


5
agosto

QUANDO LA FINZIONE SUPERA LA REALTA’: LA TRAGEDIA DI GARLASCO DIVENTA FICTION

Alberto Stasi

UPDATE: Mediaset ha smentito ogni interesse e coinvolgimento riguardo alla fiction. Anche Pietro Valsecchi responsabile di Taodue sostiene di non essere interessato a girare una serie tv su un caso ancora aperto.

Si dice sempre che il confine tra la realtà e la fantasia sia molto sottile. E sicuramente la notizia delle riprese di una nuova fiction, ispirata a un noto fatto di cronaca recente, ne è la netta dimostrazione. Il giovane Patrizio De Bustis, accanto al volto più conosciuto di Giulia Michelini, sarà difatti protagonista di una nuova serie televisiva, ben diversa dai vari generi che siamo abituati a vedere in tv, che sta già riscuotendo, ancor prima delle riprese, notevoli dissensi.

L’impegno non è dei più facili: interpretare Alberto Stasi in una serie tv dedicata al delitto di Garlasco destinata a Canale 5. Non mancano già le prime polemiche: la famiglia della giovane Chiara Poggi, uccisa il 13 agosto del 2007, si dice contraria ad ogni ipotesi di messa in onda.

Non è giusto che venga fatto un film su una tragedia del genere, io non lo guarderei” afferma il padre di Chiara. Inoltre aggiunge di aver saputo la novità dai vari mezzi di comunicazione e di non aver avuto nessuna informazione diretta in merito.





30
luglio

CHUCK, IL RAGAZZO ORDINARIO CHE SI SCOPRE STRAORDINARIO: PROSEGUE SU ITALIA 1 LA SECONDA SERIE DELL’IRONICA SPY-STORY

La locandina di Chuck

Io sono un uomo normale e voglio una vita normale“, o meglio, l’avrebbe voluta una vita normale Chuck, protagonista dell’omonimo telefilm tuttora in onda su Italia 1 (Lunedì, seconda serata). Sì, perchè Chuck, aprendo inavvertitamente una e-mail, si ritroverà da semplice riparatore di computer ad esclusivo detentore dell’Interset, un archivio informatico ultrasegreto (ed ultrapericoloso) che racchiude una serie di volti e luoghi cruciali per le varie missioni dei Servizi Segreti americani. Il tutto condensato nella mente del nostro malcapitato protagonista, che da quel momento in poi non potrà più vivere la sua agognata normalità.

Ed è proprio sul concetto di normalità che il telefilm fonda le sue basi: Chuck è il tipico ragazzo americano, tutto sneaker e videogiochi, un modesto lavoro di riparatore informatico presso il Buy More (un grande centro commerciale, tra i luoghi ricorrenti della serie), una casa divisa assieme alla sorella chioccia. Ma il mondo quotidiano di Chuck non è il solo nucleo narrativo della serie. Il telefilm, infatti, si regge sull’incontro-scontro tra due universi: l’ordinario (incarnato da Chuck e il suo ambiente sociale) e lo straordinario, un universo sfuggente, sotterraneo, invisibile (rappresentato dai Servizi Segreti, dalle spie, dai pericolosi criminali ai quali si dà la caccia). Tra i Servizi ed il vario sottobosco delinquenziale viene ad interporsi il nostro Chuck, catapultato di volta in volta in missioni sempre rischiose e rocambolesche, ma dalle quali esce incredibilmente incolume. Compagni fissi, le due spie Sarah (verso la quale Chuck nutre una forte simpatia) e il rude Casey, che non nasconde tutta la propria antipatia per il ragazzo.

Nel corso delle puntate, sia l’ordinario sia lo straordinario si evolveranno, mettendosi continuamente in discussione: Chuck rivelerà doti inattese (come la pratica del disinnescare bombe); di contro, anche lo straordinario, nell’incontro con il suo contrario, riscoprirà la sua dimensione umana, quella dei sentimenti, accantonata perchè incompatibile con il glaciale lavoro di spia.

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26
luglio

LA5 COME LA RAI: DI TUTTO, DI PIU’. TRA TELEFILM E SOAP MALTRATTATE SPUNTANO LADY OSCAR E KISS ME LICIA

LA5

Testimonial di La5: Silvia Toffanin, Alessia Marcuzzi, Geppi Cucciari e Marco Carta

E’ la tv delle donne ma anche agli uomini piace, trasmette la telenovela tedesca ma anche il telefilm ”hard” , è sorella di Canale 5 ma anche di Italia1. La5, la tv tematica (ma anche no) del gruppo Mediaset è così, a pochi mesi del debutto, una rete in cerca d’ autore, a dispetto degli intenti e a favor di budget. Un continuo work in progress che, di fatto, favorisce il proliferare sulla rete “veltronista” di generi diversi; parafrasando lo slogan Rai, La 5 è di tutto ma anche di più, persino cartoni animati

A partire da agosto, infatti, la rete diretta da Massimo Donelli ospiterà due classici d’animazione, come Lady Oscar e Kiss me Licia, con lo scopo di soddisfare le richieste di adulti nostalgici e, ςa va san dire, anche un po’ bambini. I cartoni - quando si dice continuità editoriale – andranno in onda dalle 20.25 al posto della sitcom “piccante” Così fan tutte e di un telefilm gay friendly, Will and Grace. Un esperimento comunque da tener d’occhio e che, se dovesse dare buoni risultati, potrebbe ripetersi anche dopo l’estate.

L’animazione va ad aggiungersi ai reality, ultimo genere ”importato” dalla rete e che ha in Extreme Makeover-home edition (per il Facebook ufficiale di La5 il reality più famoso al mondo, con buona pace di Grande Fratello), il suo fiore all’occhiello. Il programma di “chirurgia domestica” è in onda ogni domenica nello slot che fu del “meglio della settimana” di Beautiful. Per il mega appuntamento serale con la soap, annunciato come un’idea di cui andare fieri e che aveva accolto i nostri favori, è giunto, infatti, un brusco dirottamento al mattino. Cartoni animati e reality, ad ogni modo, non scalfiscono il vero core product di La5: i telefilm che continuano a padroneggiare il palinsesto della rete all digital. Ciò che li mette in pericolo è, però, il pessimo trattamento che la rete riserva loro.





13
luglio

WOMEN’S MURDER CLUB: LA PRIMA SERATA DI CANALE 5 SI TINGE DI GIALLO CON UN TEAM IN ROSA.

Women's Murder Club

 

Sensibilità, forza, intelligenza, talento ed un importante obiettivo in comune: dare la caccia ai serial killer. Sono queste le caratteristiche che uniscono le 4 donne protagoniste, da stasera, della prima serata di Canale 5. Parte, infatti, alle 21, Women’s Murder Club, il telefilm ambientato a San Francisco, in California, basato su Le donne del Club degli omicidi, serie di romanzi firmati da James Patterson. 

La serie ruota intorno alla vita di Lindsay Boxer (Angie Harmon), detective della omicidi, Jill Bernhardt (Laura Harris), assistente procuratore distrettuale, Claire Washburn (Paula Newsome), medico legale e della giornalista Cindy Thomas, (Aubrey Dollar), quattro donne con gli “attributi”, e soprattutto quattro amiche, dalla vita e personalità profondamente diverse, che uniscono le forze per risolvere terribili crimini e dare la caccia ai più crudeli serial killer. Non senza, però, mescolare al poliziesco tutte le emozioni che sono “donna” per antonomasia: amore, mistero, intrigo e passione. Un team in gonnella dall’energia e caparbietà da vendere ma anche dalla spiccata sensibilità, immischiato in casi di tremenda crudeltà ma alle prese anche con le proprie vicende personali, complicate ed intricate quasi come i “rebus” che è chiamato a risolvere. 

E’ con questa ricetta che Canale 5 punta a tenere incollati allo schermo quei telespettatori amanti del genere C.S.I. che non disdegnano, accanto al giallo, un pizzico di rosa in tutte le sue sfumature. 

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13
luglio

LASKO, RAI2 INVASA DAI TELEFILM TEDESCHI. QUESTA SERA AL VIA LA PRIMA STAGIONE.

Lasko, la nuova serie tedesca di Rai2

Lodi a Rai2 che non chiude per ferie durante la stagione estiva e si trasforma in rete quasi all series tra repliche (poche) e prime visioni (molte). Dall’ultima stagione di Lost ai successi di Ghost Whisperer, passando per Private practice, ce n’è davvero per tutti i gusti. Ma è il genere poliziesco a prevalere, sopprattutto quello di importazione tedesca. Una vera invasione di telefilm made in Germany ricopre la programmazione sia pomeridiana (Squadra Speciale Colonia, alle 15.35) sia del prime time (Squadra Speciale Cobra 11).

Questa sera alle 21.50 dopo Cobra 11 debutta la prima stagione di Lasko, una nuova serie tv d’azione con protagonista Mathis Landwher. Lasko è un giovane monaco che combatte a colpi di kung fu. Dopo aver vissuto un’esperienza traumatica in Kosovo come soldato della forza di pace Kfor, si rinchiude in un convento e presta giuramento a Dio. Nei panni di monaco, entra nell’ordine del Pugnus Dei e ben presto diventa membro dei Portatori dell’anello, una congregazione formata da guerrieri fortemente preparati per combattere ogni battaglia. Sempre dalla parte parte dei più bisognosi, pronto ad aiutare chiunque bussi alle porte del convento, Lasko è impegnato in una dura e lunga lotta contro la Loggia Ares, organizzazione misteriosa e con obiettivi oscuri.

Cobra 11 e Lasko raddoppiano questa settimana al giovedì sera, per poi continuare al martedì sera, seguiti dalle repliche di un’altra serie prodotta in Germania: Anna Winter – In nome della giustizia. Cobra 11 invece proseguirà con il doppio appuntamento di martedì (1 episodio) e di giovedì (2 episodi). Rai2 propone così nuovi moduli e nuovi abbinamenti, che continueranno anche in autunno: addio, dunque ai doppi o tripli episodi tutti in una sera e spazio a un episodio a settimana, come succede in America.

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12
luglio

INTERVISTA A JASON PRIESTLEY. L’ATTORE A DM: NON CHIAMATEMI BRANDON MA FITZ. TORNERO’ A LAVORARE CON LUKE PERRY.

Jason Priestley

Jason Priestley al Roma Fiction Fest

Sono passati anni da quando ha lasciato il personaggio che lo aveva consacrato icona degli anni ‘90, vero e proprio idolo per milioni di teenager nel mondo. Ora Jason Priestley è un uomo di quarantadue anni, ha recitato in altre serie tv, ma non è mai riusciuto a scrollarsi di dosso il suo alter ego televisivo, Brandon Walsh. Ci (ri)prova ora con Call me Fitz, serie canadese dove Jason interpreta un cinico e “anomalo” venditore di auto usate, un vero e proprio antieroe che si pone letteralmente all’antitesi dell’adolescente modello interpretato nel telefilm di Aaron Spelling. Proprio in occasione della presentazione della serie al Roma Fiction Fest l’abbiamo incontrato, insieme all’ideatrice Sheri Elwood e ci siamo fatti rivelare qualche dettaglio in più sulla sua ventennale carriera. A cominciare proprio da Beverly Hills 90210

 Allora Jason la prima domanda è d’obbligo: se ti chiamano o ricordano esclusivamente come Brandon ti da fastidio?

Jason Priestley: No, non è che è mi dia proprio fastidio, però è così, succede. Spero che con Call me Fitz, che mi auguro abbia successo, il pubblico comincerà ad identificarmi con questo personaggio. Sarebbe ora (ride, ndDM). 

Di fatto quando si è protagonisti di una serie di successo come Beverly Hills 90210 diventa difficile scrollarsi di dosso il personaggio.

Jason Priestley: La sfida maggiore per un attore dopo aver interpretato una serie di enorme successo, come nel mio caso, è di riuscire a prendere le distanze nella mente del pubblico. Quel che faccio io è cercare di trovare dei progetti che siano sempre nuovi e finora – sotto questo punto di vista - mi pare di essermela cavata abbastanza bene.

Quali sono state le ragioni del successo straordinario di Beverly Hills 90210?

Jason Priestley: Di sicuro il fatto che nelle prime stagioni si sono affrontate tematiche sociali delicate nel migliore dei modi. Nelle ultime, invece, la serie è divenuta come tante altre.

Sheri Elwood: A mio avviso in quegli anni Beverly Hills rappresentava un po’ il mondo di Hollywood e per la prima volta la vita dei divi diventava, per così dire, accessibile agli occhi degli adolescenti da casa.