TeleCimeli


20
agosto

LA TV CHE APRIVA PER FERIE: SETTE PER UNO

Sette Per Uno, cast

Il 15 luglio 1999, in diretta da uno studio allestito appositamente nel parco giochi di Mirabilandia a Ravenna, prende il via su Rai1 Sette per Uno. Il nuovo spettacolo, ideato e diretto da Jocelyn, vede  alla conduzione Gigi Sabani, al suo rientro televisivo, dopo alcuni scandali e problemi giudiziari che lo videro coinvolto. Nel cast del programma nel ruolo d’inviate sul campo troviamo Samantha De Grenet e Rosita Celentano, mentre i collegamenti dai giochi del parco di Mirabilandia sono curati dall’attrice e showgirl Raffaella Bergè.

La trasmissione, le cui atmosfere ricordano non poco Il Grande gioco dell’Oca, prevede ogni settimana la partecipazione di 7 concorrenti accomunati dalla voglia di entrare a far parte del mondo dello spettacolo. Attraverso la vetrina di Rai 1 i partecipanti hanno l’occasione di esibirsi e farsi conoscere dalla grande platea, ma allo stesso tempo devono affrontare una serie di giochi e prove di abilità, che li porterà prima come alleati e in seguito in competizione tra loro, all’attesa prova finale. Il concorrente finalista, rinchiuso in una gabbia in compagnia della temutissima tigre bianca, può portare a casa il bottino racimolato nel corso della serata da parte da tutti i partecipanti, soltanto se riesce a contare esattamente l’ammontare della cifra raccolta. La serata è arricchita inoltre da numerosi momenti di spettacolo con ospiti e attrazioni internazionali, dalle musiche del maestro Pinuccio Pirazzoli e dalle coreografie di Roberto Croce.

Forte di una media di 4 milioni di spettatori e del 23% di share, la trasmissione viene riproposta anche nel palinsesto dell’estate successiva con una formula pressoché immutata. La nuova edizione vede la conferma di Sabani alla conduzione, affiancato questa volta da Ela Weber, Donatella Pompadour e Cristina Rinaldi. A occuparsi dei collegamenti esterni c’è ancora una volta la bella Raffaella Bergè.




16
agosto

LA TV CHE APRIVA PER FERIE: BEATO TRA LE DONNE

Beato Tra le donne: Paolo Bonolis (alle spalle Teka Kanga, Alessandro Preziosi e l'ex tronista Raffaello Zanieri)

Prosegue il nostro viaggio nella tv estiva del passato. E’ il 7 luglio del 1994 quando su Rai1 in diretta dal Bandiera Gialla di Rimini prende il via la prima puntata di Beato tra le donne. Alla guida del nuovo varietà c’è un giovane Paolo Bonolis. Pochi sanno però che la scelta di Bonolis come conduttore arrivò a sole tre settimane dalla partenza del programma, in seguito al mancato accordo tra la Rai e Renato Zero.

Il noto cantante, scelto inizialmente come padrone di casa, chiedeva alla tv di stato dei compensi troppo alti (pare chiedesse un compenso non inferiore a 35 milioni di lire) e di avere la piena responsabilità artistica della trasmissione. Richiesta quest’ultima difficile da esaudire per via di un format (all’epoca di proprietà della Grundy) che non permetteva alcun tipo di stravolgimento. Il tempo e i fatti dimostreranno più che vincente la decisione di puntare sull’allora meno oneroso ed esigente Bonolis che, reduce dal successo de I Cervelloni, troverà proprio nello show estivo di Rai1 il definitivo trampolino di lancio per la sua carriera.

La trasmissione, basata sul format tedesco Man o Man, consisteva in una serie di prove a eliminazione, in cui a sfidarsi in ogni puntata erano dei giovani e aitanti ragazzi. Dopo una prima fase di presentazione dei concorrenti, una giuria di circa 200 donne, presenti in studio, esprimeva tramite un telecomando il proprio giudizio. Il responso della votazione veniva rivelato in una maniera piuttosto spettacolare. I concorrenti venivano disposti sul bordo di una piscina e le ragazze del corpo di ballo del programma, ribattezzate “spintarelle”, buttavano in acqua i due concorrenti che avevano ottenuto meno voti, eliminandoli quindi dal gioco.


13
agosto

LA TV CHE APRIVA PER FERIE: IL GRANDE GIOCO DELL’OCA

Il Grande Gioco dell'Oca

Sono le 20.40 di venerdì 11 giugno 1993 quando in diretta su Rai2, con la conduzione di Gigi Sabani Simona Tagli e Jo Squillo, prende il via la prima edizione de Il Grande Gioco dell’Oca. La trasmissione, ideata da Jocelyn, ha come sottotitolo Stasera mi butto 1993; in questo caso però i protagonisti della serata non sono giovani comici e imitatori ma quattro concorrenti pronti a sfidarsi in una gara ispirata al classico gioco da tavolo.

La scenografia del programma riproduce un enorme tabellone composto di 63 caselle che si snodano per circa due km all’interno dei Teatri di Cinecittà. A turno, lanciando dei dadi virtuali azionati con un telecomando puntato verso la telecamera, i concorrenti avanzano del numero di caselle pari alla somma ottenuta. Ogni punto aumenta il montepremi del concorrente di 100.000 lire. Se si raggiungono le speciali caselle “Oca” il punteggio viene raddoppiato.

A buona parte delle caselle del tabellone è associata una prova da affrontare o una penitenza da subire. Si tratta di prove spettacolari, in alcuni casi realizzate appositamente per la serata, in altri, fisse in ogni puntata. Nella casella associata alla Lotta nel fango, il concorrente deve entrare in una vasca piena di fango e scontrarsi con due lottatrici; nel tunnel dei serpenti bisogna attraversare un cunicolo pieno di rettili, con il compito di recuperare tra le chiavi presenti quella che apre l’uscita del tunnel. Nella Prigione, invece, il concorrente deve recuperare la chiave legata al corpo della muscolosa guardiana Simona Pini.





24
luglio

AMARCORD, LA TV CHE APRIVA PER FERIE: MARITI IN CITTA’

Mariti in Città

Nell’estate del 1993, dopo anni di fedeltà alla tv di stato, Giancarlo Magalli “tradisce” la Rai per passare a Telemontecarlo. Dal mese di giugno sino a metà agosto, il popolare conduttore presenta Mariti in città, un game show il cui titolo riprende la celebre canzone di Domenico Modugno. Ad affiancarlo in questa nuova avventura c’è la bella Dong Mei, modella di origini cinesi già nota al pubblico italiano per le sue numerose partecipazioni al Maurizio Costanzo Show.

Il gioco, in onda dal lunedì al venerdì alle 20,45, vede ogni settimana tre uomini impegnati a dimostrare di sapersela cavare in prove prettamente femminili e casalinghe. Giudicati da una giuria composta di sole donne, i concorrenti si cimentano nell’organizzazione di una cena piuttosto che nella preparazione di una frittata; curano fiori e piante, rammendano calzini, piegano i panni, stirano camicie, decorano una torta o lucidano un pavimento. Nella puntata finale del venerdì, a cui partecipano anche le rispettive consorti, soltanto colui che ha ottenuto il miglior punteggio riesce ad aggiudicarsi il premio in denaro posto in palio.

Il programma prodotto da Telesia prevede in ogni puntata la partecipazione di vari ospiti, pronti a raccontare aneddoti e ricordi delle loro estati in città. Nel corso dei 40 appuntamenti, inoltre, alcuni tra i più popolari cantanti italiani degli anni 60 e 70 intrattengono il pubblico in studio e a casa con dei medley dei loro successi estivi. A deliziare i telespettatori, tra una prova e l’altra, troviamo anche le performance canore di Dong Mei, impegnata a cantare in cinese, sotto lo sguardo impietoso di Giancarlo Magalli, alcune delle più celebri canzoni italiane.


9
luglio

AMARCORD, LA TV CHE APRIVA PER FERIE: LINGO

Lingo

Continua il nostro viaggio nella tv estiva del passato. E’ il giugno del 1992 quando al sabato pomeriggio alle 14.00 su Canale 5 prende il via il game show Lingo. La trasmissione, che ricorda in qualche modo il noto gioco da tavolo Mastermind, si ispira al celebre programma francese Motus ed è condotta da un giovane Tiberio Timperi, all’epoca mezzobusto del neonato Tg4.

Lingo vede in ogni puntata due coppie di concorrenti pronte a sfidarsi in diverse manche di un gioco legato alla lingua italiana. Su uno schermo suddiviso in caselle viene data l’iniziale di una parola di 5 lettere. Ai concorrenti il compito di individuare la parola in questione nel minor tempo possibile. Nel corso dei vari tentativi, la grafica viene incontro agli sfidanti indicando con colori differenti le lettere presenti nella parola a seconda che queste si trovino nella giusta posizione o che compaiano in un altro ordine.

Un quiz dal meccanismo semplice ma allo stesso tempo accattivante e in grado come buona parte dei giochi incentrati sulla lingua italiana, di coinvolgere con successo il pubblico da casa. A differenza della Francia in cui il gioco è tuttora trasmesso con successo dal canale France 2 (si è arrivati a  giocare con parole di 8, 9 e 10 lettere), in Italia il programma si è fermato alla prima edizione, andata in onda per tutta l’estate e proseguita con alcune nuove puntate per parte dell’autunno.

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27
giugno

AMARCORD, LA TV CHE APRIVA PER FERIE: SI O NO

Si o No

C’era una volta, neppure tanto tempo fa, una tv che d’estate apriva per ferie, una tv che non andava in letargo, ma al contrario teneva compagnia al suo pubblico anche in pieno agosto, con varietà, quiz e talk show. Riprende su DM il viaggio nel passato del piccolo schermo, attraverso il ricordo di alcuni tra gli appuntamenti estivi più amati e seguiti dal pubblico.

Partiamo facendo un tuffo indietro di 18 anni, sono le 12.00 in punto di lunedì 28 giugno 1993 e sugli schermi di Canale 5 prende il via la prima edizione di Si o No, il nuovo gioco a quiz ideato da Corrado e dal suo storico gruppo autorale composto da Stefano Jurgens, Stefano Santucci e Corima (pseudonimo usato dallo stesso Corrado per indicare la coppia autorale formata insieme al fratello Riccardo). Archiviato definitivamente Il pranzo è servito, Corrado continua a presidiare (seppur solo come autore) la fascia del mezzogiorno, con un nuovo gioco, la cui realizzazione ricorda non poco lo spirito e le atmosfere del celebre “Pranzo”.

Ulteriore anello di congiunzione tra i due quiz è la conduzione di Claudio Lippi, di ritorno in tv a distanza di un anno. Al suo fianco due giovani e procaci vallette: la debuttante Stefania Orlando e Rossella Zito, già vista in tv nel ruolo di ragazza coccodè ad Indietro tutta. La trasmissione sviluppata su un’idea in parte sperimentata nella primavera dello stesso anno all’interno de La Corrida, vede in ogni puntata 2 concorrenti sfidarsi in una serie di giochi in cui la bravura e l’abilità devono spesso fare i conti con il caso e la fortuna.


25
giugno

AMARCORD, LA TV CHE APRIVA PER FERIE: GIOCHI SENZA FRONTIERE

Giochi Senza Frontiere

Attention, trois, deux, un… Continua il nostro viaggio attraverso le storiche trasmissioni televisive andate in onda, nel corso degli anni, durante la stagione estiva. Questa volta vogliamo ricordare uno dei programmi più famosi della televisione italiana, Giochi senza frontiere. Andato in onda per la prima volta su quello che, all’epoca, si chiamava Secondo Programma della Tv di Stato (oggi Raidue) il 26 maggio del 1965, il programma consisteva in una serie di prove fisiche che le nazioni dell’allora non ancora nata Unione Europea dovevano affrontare per guadagnare punti.

Prodotto dalla EBU (European Broadcasting Union) il gioco derivava dalla trasmissione francese Intervilles la cui idea originaria partiva da un format tutto italiano, Campanile Sera, noto programma televisivo degli anni ’50 condotto da Enzo Tortora. Non a caso fu proprio l’indimenticato conduttore di Portobello a condurre le prime edizioni del programma, insieme a Giulio Marchetti e, dal 1967, a Renata Mauro. Gli anni ‘70 vedono alla guida dei giochi la coppia Marchetti-Rosanna Vaudetti, con la famosa annunciatrice Rai che, a partire dal 1978 lascia il posto ad un’altra celebre presenza femminile, Milly Carlucci. Nello stesso anno debutta alla conduzione di Giochi senza frontiere colui che, senza dubbio, detiene il record di presenze alla guida della competizione, Ettore Andenna.

Il presentatore milanese, infatti, ha condotto ben 12 edizioni della competizione (se si considerano anche quelle invernali) per un totale di 103 puntate nel corso delle quali è diventato un vero e proprio simbolo dei giochi assieme ad un’altra coppia storica, quella formata dagli arbitri Guido Pancaldi e Gennaro Olivieri, in carica fino alla fine degli anni 80, periodo in cui vennero sostituiti dal direttore di gara belga Dennis Pettiaux. Nella prima edizione del programma parteciparono solo 4 nazioni, tra cui l’Italia (l’unica presente in tutte le edizioni del programma), impegnate a sfidarsi in una sorta di olimpiadi ristrette con prove suggestive e coreografiche, complice la struttura itinerante dello show che, in ogni puntata, andava in onda dalle più importanti piazze europee (nelle ultime quattro edizioni si è optato per una sede fissa). Trasmesso ininterrottamente dal 1965 al 1982, anno in cui fu sospeso per problemi di costi produttivi, il programma riprese il suo ciclo nel 1988, questa volta su Raiuno, con la conduzione di Claudio Lippi che nel 1991 passò il testimone di nuovo ad Andenna.


23
giugno

AMARCORD, LA TV CHE APRIVA PER FERIE: SENZA RETE

Senza Rete

In tempi di crisi economica, quando anche gli show televisivi di punta sono costretti a tirare la cinghia e ad accontentarsi di budget ridotti e di ospiti improvvisati anche in pieno periodo di garanzia, non ci stupiamo che soprattutto in estate, quando la maggior parte dei telespettatori va in vacanza, anche il tubo catodico ne approfitti per chiudere per ferie. Eppure non è stato sempre così. Un tempo, neanche troppo lontano, anche durante la stagione più bella dell’anno la tv offriva spettacoli e produzioni innovative che, sfruttando anche grandi risorse artistiche ed economiche, non avevano nulla da invidiare ai tanto celebrati show invernali di prima serata.

Proprio per rinfrescare la memoria degli addetti ai lavori, e non solo, proponiamo, a partire da oggi e per tutta la stagione estiva, una nuova rubrica amarcord che celebra proprio quella tv che rimaneva accesa sotto l’ombrellone, attraverso il ricordo delle trasmissioni televisive entrate nella storia della tv pubblica e commerciale.

Cominciamo il nostro viaggio da Senza Rete, popolarissimo programma andato in onda per dieci estati consecutive a partire dal 1968. Dapprima previsto per il giovedì sera e successivamente, dalla terza edizione in poi, promosso alla più prestigiosa serata del sabato, il varietà andava in onda dall’auditorium Rai di Napoli, tornato ultimamente in auge grazie al grande successo di Ti lascio una canzone. La formula, molto semplice, prevedeva l’esibizione di una coppia di cantanti tra i più popolari dell’epoca che si esibivano, contrariamente a quello che avveniva nelle altre trasmissioni televisive, rigorosamente dal vivo, “senza rete” appunto, proponendo per tutta la durata dello spettacolo un medley delle loro canzoni più famose.


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