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20
dicembre

RAFFAELLA CARRA’ CELEBRA LA TV SPAGNOLA (CHE LA ACCLAMA)

raffaella carrà

Raffaella Carrà

Dice di voler diradare la sua presenza in video, eppure quella vista l’altra sera in Spagna è una Raffaella Carrà in grandissimo spolvero. L’emittente pubblica TVE (Televisión Española) ha deciso, infatti, di festeggiare i propri 60 anni di vita con un gran galà – trasmesso domenica simultaneamente su La 1, La 2 e sul canale TVE Internacional – officiato proprio dalla regina del Tuca Tuca.




25
giugno

AMARCORD, LA TV CHE APRIVA PER FERIE: GIOCHI SENZA FRONTIERE

Giochi Senza Frontiere

Attention, trois, deux, un… Continua il nostro viaggio attraverso le storiche trasmissioni televisive andate in onda, nel corso degli anni, durante la stagione estiva. Questa volta vogliamo ricordare uno dei programmi più famosi della televisione italiana, Giochi senza frontiere. Andato in onda per la prima volta su quello che, all’epoca, si chiamava Secondo Programma della Tv di Stato (oggi Raidue) il 26 maggio del 1965, il programma consisteva in una serie di prove fisiche che le nazioni dell’allora non ancora nata Unione Europea dovevano affrontare per guadagnare punti.

Prodotto dalla EBU (European Broadcasting Union) il gioco derivava dalla trasmissione francese Intervilles la cui idea originaria partiva da un format tutto italiano, Campanile Sera, noto programma televisivo degli anni ’50 condotto da Enzo Tortora. Non a caso fu proprio l’indimenticato conduttore di Portobello a condurre le prime edizioni del programma, insieme a Giulio Marchetti e, dal 1967, a Renata Mauro. Gli anni ‘70 vedono alla guida dei giochi la coppia Marchetti-Rosanna Vaudetti, con la famosa annunciatrice Rai che, a partire dal 1978 lascia il posto ad un’altra celebre presenza femminile, Milly Carlucci. Nello stesso anno debutta alla conduzione di Giochi senza frontiere colui che, senza dubbio, detiene il record di presenze alla guida della competizione, Ettore Andenna.

Il presentatore milanese, infatti, ha condotto ben 12 edizioni della competizione (se si considerano anche quelle invernali) per un totale di 103 puntate nel corso delle quali è diventato un vero e proprio simbolo dei giochi assieme ad un’altra coppia storica, quella formata dagli arbitri Guido Pancaldi e Gennaro Olivieri, in carica fino alla fine degli anni 80, periodo in cui vennero sostituiti dal direttore di gara belga Dennis Pettiaux. Nella prima edizione del programma parteciparono solo 4 nazioni, tra cui l’Italia (l’unica presente in tutte le edizioni del programma), impegnate a sfidarsi in una sorta di olimpiadi ristrette con prove suggestive e coreografiche, complice la struttura itinerante dello show che, in ogni puntata, andava in onda dalle più importanti piazze europee (nelle ultime quattro edizioni si è optato per una sede fissa). Trasmesso ininterrottamente dal 1965 al 1982, anno in cui fu sospeso per problemi di costi produttivi, il programma riprese il suo ciclo nel 1988, questa volta su Raiuno, con la conduzione di Claudio Lippi che nel 1991 passò il testimone di nuovo ad Andenna.


20
febbraio

SERIE TV: SPAGNA BATTE ITALIA

Sin Tetas No Hay Paraiso

Una sola cosa accomuna serie di successo come Un medico in famiglia, I Cesaroni, Anna e i cinque e Raccontami: il paese d’origine del format, la Spagna. Attualmente, la penisola iberica rappresenta un vero e proprio eldorado per gli italici produttori del piccolo schermo, che avvezzi al rischio e famelici di nuove idee, privilegiano l’adattamento di serie televisive andate in onda con successo in un paese come la Spagna, affine per cultura e tradizioni, al self-made. Strategia, questa, che ha quasi sempre pagato, pochi i flop annoverati  (Giornalisti e Terapia d’urgenza) eclatanti i successi registrati (Un medico in famiglia  e I Cesaroni), e che non poteva far altro che continuare.

Tant’è che imperverseranno prossimamente sui nostri teleschermi: Tutti per Bruno, adattamento di Los hombres de Paco, con Claudio Amendola nei panni di un poliziotto, e La familia Mata (non ancora ufficializzato il titolo italiano) sulle reti Mediaset, e Fisica o chimica (Fisica o Quìmica) prodotta da Publispei. Chissà che, poi, non si aggiunga a questi titoli l’adattamento della versione spagnola di Sin Tetas no hay Paraíso, il telefilm rivelazione in Spagna nel 2008.

Non è solo l’omogeneità culturale a spingere i produttori italiani allo shopping nella terra della Corrida, ma anche il fermento creativo che da tempo caratterizza la televisione d’oltre Pirenei. Contenuti nuovi e originali, capaci di stare al passo coi tempi e talvolta anticiparli, mescolati ad un’accurata attenzione al sociale sono gli ingredienti chiave della fiction made in Spain, che altresì hanno consentito di strizzare l’occhio ad un pubblico più giovane. Oltre ai citati rifacimenti,  in Italia vanno in onda circa 160 ore di fiction spagnola (tra cui Paso Adelante su Italia 1, Mujeres e Countdown sul satellite); 18, invece, le ore di fiction italiana in onda in Spagna.





18
gennaio

ASCOLTI TV 2008 IN SPAGNA: TELECINCO CONFERMA LA SUA LEADERSHIP

Ascolti tv 2008 Spagna @ Davide Maggio .it18,1% è lo share medio che nel 2008 ha permesso a Telecinco di confermarsi la rete più vista di Spagna per il quinto anno consecutivo. Ma andiamo a dare un’occhiata a come sono andate le cose nella Penisola Iberica, ascolti tv alla mano (come riportati da comunicato di Telecinco).

Seguono la rete del Gruppo Mediaset: La 1, con un 16,9%, Antena 3 (16%), le reti autonome associate alla FORTA (14,1%), le tematiche (13,4%), La Cuatro (8,6%), La Sexta (5,5%) e La 2 (4,5%).

 Se il mercato spagnolo appare in controtendenza rispetto agli altri mercati occidentali per il tempo medio trascorso davanti al video, che nell’anno solare 2008 ha fatto segnare un record storico (ben 3 ore e 47 minuti al giorno per spettatore), lo stesso non può dirsi per l’offerta televisiva sempre più frammentata. Analogamente a quanto avviene nel resto del mondo, in Spagna si è assistito, infatti, ad una perdita di spettatori delle reti generaliste a favore di quelle satellitari. Cosicché Telecinco vince ma registra il suo dato annuale più basso. L’emittente spagnola del Biscione ha conquistato la leadership in 204 giorni su 366 e per ben dieci mesi su dodici; le eccezioni riguardano il mese di agosto (periodo di messa in onda delle Olimpiadi) e il mese dicembre quando a prevalere è stata La 1.