Articoli per [c\'è posta per te]

1
febbraio

FABRIZIO CORONA E’ NUDO. ANCORA!

Fabrizio Corona

Se lui è stato condannato a 7 anni, 10 mesi e 17 giorni di reclusione, per i motivi che sappiamo, noi lo siamo stati a un tempo indefinito durante il quale saremo costretti a sentirne parlare, per di più con i toni da psicodramma. E senza nemmeno delle  motivazioni plausibili. Che commuoversi a ogni santa puntata di C’è posta per te o aver fatto vincere il Festival di Sanremo a Valerio Scanu sono, sì, colpe gravi, ma non poi così tanto.

Stiamo parlando, indovinate di chi? Ancora lui, Fabrizio Corona, che in attesa di trovare il modo di andare in onda in eurovisione in diretta dal carcere, perché ormai ha la sua nicchia di mercato anche in Portogallo, ha pianificato servizi fotografici e dichiarazioni shock per i prossimi 7 anni, 10 mesi e 17 giorni. I giornalisti troveranno buste sigillate da aprire nelle date stabilite. Se le aprono prima? Fossimo in loro, prima di compiere qualche gesto impulsivo, penseremmo a Trezeguet & co.

Al settimanale “Fama” è toccata l’intervista all’amico paparazzo Maurizio Sorge che era con Fabrizio Corona “nell’ultimo volo da uomo libero” diretto a scontare “ la condanna più grande: essere prigioniero di se stesso in un mondo non più illuminato dalle luci della ribalta ma dal neon di un carcere“. E un “domani è un altro giorno” ce lo vogliamo aggiungere, così tanto per mantenere alto il livello di poesia?




30
gennaio

HOMELAND 2: LA CACCIA ALLA SPIA CONTINUA

Homeland

Stasera parte su Fox la seconda stagione, ma se credete che tutte le vostre domande troveranno risposte, vi sbagliate. Homeland-Caccia alla spia è stata già rinnovata per un terzo ciclo di episodi, quindi supponiamo che nuove verità e nuove menzogne tormenteranno i protagonisti e, inevitabilmente, lo spettatore, completamente catturato da una storia di terrorismo raccontata da una prospettiva originale. Eh si, Homeland è una di quelle serie che, dopo aver visto la prima puntata, uno pensa che gli autori nella sceneggiatura ci abbiano messo l’ingrediente segreto del Big Mac, quello che sviluppa una inspiegabile dipendenza.

La prima stagione ci ha preso talmente tanto che, a un certo punto, ci è venuto il dubbio che la spia che Carrie Mathison (Claire Danes) cercava in modo così ossessivo fossimo proprio noi.  Ma poi, no. Passi essere tv addicted, ma terroristi per empatia con una serie tv sarebbe davvero troppo. E poi nessuno è venuto a prelevarci. Il titolo è esplicativo. C’è una spia. O meglio un soldato americano convertito in terrorista. Questo è quello che viene confidato all’agente Carrie Mathison nella prima puntata della prima stagione. Il confidente probabilmente non sapeva soffrisse di un disturbo bipolare, si imbottisse di psicofarmaci per tenerlo nascosto non all’oratorio non alla scuola di pilates ma bensì alla CIA e che avrebbe scatenato un’ossessione che al confronto quella di Carrie Bradshaw per le scarpe è un hobby.

Vittima dell’ossessione è Nicholas Brody (Damian Lewis), marine americano tornato in patria come eroe dopo essere stato prigioniero di Al-Qaeda per ben otto anni. Ed effettivamente, il personaggio è controverso fin dall’inizio. A parte il momento in cui abbiamo sospettato di Saul Berenson (Mandy Patinkin), mentore di Carrie, anche noi abbiamo sempre sospettato di lui. Qualche volta con dispiacere. Come d’altronde anche Carrie (Damian Lewis) che lo ha messo alla prova su più fronti, chiamiamoli così, per dare fondamento ai suoi sospetti.

Condivi questo articolo:
  • Facebook
  • Twitter
  • Digg
  • Wikio IT
  • del.icio.us
  • Google Bookmarks
  • Netvibes

, ,


28
gennaio

ELEZIONI 2013: PER ENRICO MENTANA SI VA VERSO IL CONFRONTO TRA I 6 LEADER SULLA RAI

Enrico Mentana

Confronti tv che passione! I pessimi ascolti di Italia Domanda (ma anche gli ordinari risultati de Lo Spoglio con Ilaria D’Amico) dimostrano come l’interesse del pubblico televisivo alle vecchie tribune politiche scemi quando vengono trasmessi monologhi assimilabili a spottoni elettorali senza contraddittorio mentre il gradimento si infiammi nel momento in cui la messa in onda riguardi faccia a faccia, duelli rusticani, sulla falsariga di quello tra i candidati alle Primarie del PD trasmesso da Sky Tg24 o la battaglia finale moderata dalla Maggioni tra Renzi e Bersani.

Ed invero, proprio Sky Tg24 stava lavorando al faccia a faccia a tre tra Berlusconi, Bersani e Monti indicando anche una probabile data (quella dell’8 febbraio) un tweet di qualche ora fa cinguettato dal Direttore del Tg La7 Enrico Mentana, sempre in prima linea sulle questioni politico-televisive, svela:

“Si va al confronto a 6 (Berlusconi Bersani Giannino Grillo- ?- Ingroia Monti) settimana prossima in Rai. Credo che i cittadini vogliano altro”

Condivi questo articolo:
  • Facebook
  • Twitter
  • Digg
  • Wikio IT
  • del.icio.us
  • Google Bookmarks
  • Netvibes

, , ,





28
gennaio

FRANCESCO FACCHINETTI A DM: CON RAI BOH PORTO IN ONDA LA CRISI DELLA TV. ENRICO MENTANA ALLA PRIMA

Francesco Facchinetti - Rai Boh

Francesco Facchinetti - Rai Boh

E’ arrivato il momento di tornare in video. Archiviata la parentesi di Star Academy, sua ultima esperienza mediatica, Francesco Facchinetti è pronto ad affrontare la crisi della tv portandola direttamente sul piccolo schermo. Rai Boh, neonata creatura della seconda rete della tv di Stato, debutterà domani sera alle 23.40 su Rai 2 e il suo conduttore torna su queste pagine per raccontarci in cosa consisterà. Lo ‘becchiamo’ mentre rincasa dallo studio del programma accompagnato dal fedele Eugenio Scotto…

Ti piace essere scarrozzato?

Mi piace molto guidare da solo, ascoltando musica. Lo faccio tre/quattro volte alla settimana, di notte, magari quando non riesco a dormire, ascoltando dei dischi che per me sono stati importanti.

Per esempio?

‘Use your illusion’ dei Guns N’ Roses, ‘Giovani Giovanotti’ di Lorenzo o una bella compilation di Vasco Rossi!

Togliamoci il dente: cos’è successo con Simona Ventura?

Rai Boh ha avuto varie evoluzioni e ha una gestazione di più di un anno e mezzo: idee che si sono evolute, fatte da più autori. Si trattava della puntata zero di questa ultima versione e c’è stato un confronto tra me e Simona: su alcune cose lei era d’accordo, altre le piacevano meno. Dopo la quarta ora di registrazione nella quale cercavamo di sistemare degli errori che possono capitare in una puntata zero, ho detto a Simona “non ti preoccupare, vai a casa”. E alla fine non l’abbiamo recuperata. Di sicuro non abbiamo litigato visto che abbiamo fatto pace da poco. Abbiamo un’amicizia decennale, che va al di là dell’aspetto lavorativo.

Ti ha mai attratto sessualmente?


26
gennaio

FABRIZIO CORONA: QUANDO LA ‘MILANO – LISBONA’ NON E’ UNA GARA CICLISTICA

Fabrizio Corona

Che non verrà candidato in nessuno schieramento politico, è una certezza. Su tutto il resto, le illazioni sul suo futuro vanno via come le paparazzate della pancia della sua ex. Parliamo di quello che ha il cognome come quella cosa che la Regina Elisabetta porta in testa e il nome di Bentivoglio. Non lo nominiamo, perché abbiamo il dubbio che il nome sia stato registrato e a fine articolo ci toccherebbe compilare il borderò da consegnare alla Siae con il numero di volte in cui lo abbiamo citato. E poi pagare i diritti.

Sul caso umano e su quello processuale evitiamo di pronunciarci. Che, se abbiamo una sicurezza quando scriviamo su questo blog, è che non siamo né preti né avvocati (più o meno!). Sul caso mediatico invece due paroline le vorremmo scrivere. Il primo insegnamento di tutta questa vicenda è che i creativi che chiamano gli attori famosi per fare le pubblicità esponendoli al pubblico ludibrio dovrebbero prendere appunti su cosa significa fare comunicazione.

Abbiamo una fuga che da Milano a Lisbona è diventata famosa come il Cammino di Santiago. Adesso verrà percorsa da tutti gli imputati in attesa di giudizio in segno di devozione a quelli che hanno già avuto una condanna definitiva. Abbiamo una macchina usata per la fuga, che come minimo a Lapo Elkann gli arriva una fattura con parecchi zeri, quanto meno per risolvere le questioni in sospeso. La dimostrazione che il sistema GPS del mezzo funziona è un omaggio del fuggitivo.

Condivi questo articolo:
  • Facebook
  • Twitter
  • Digg
  • Wikio IT
  • del.icio.us
  • Google Bookmarks
  • Netvibes





24
gennaio

EXTREME MAKEOVER HOME EDITION ITALIA: SI PUO’ GUARDARE

Alessia Marcuzzi

Mentre la certezza che il titolo del programma, Extreme Makeover Home Edition Italia, sia uno dei più lunghi di tutti i palinsesti televisivi c’è sempre stata, quella della data di inizio del programma, no. Sono mesi che ne sentiamo parlare. e la domanda è… ma lo rimandano sempre perché è troppo bello o perché è troppo brutto? Finalmente è arrivato il giorno della risposta. Ore 21:10 (che sta per 21:20), Canale 5. Noi il programma lo abbiamo visto e ora la risposta ce l’abbiamo. Voi no? E magari avete visto pure Roma – Inter di Coppa Italia? Peccato.

Il programma viaggia a velocità di tristezza sostenuta. Il concept è aiutare famiglie sfortunate ad avere una casa più accogliente. Insomma, la storia triste ci sta come il pecorino sulla carbonara, come un addominale su Alessandro Gassmann, uno short su Belen Rodriguez pure se adesso ha la pancia. D’altronde aiutare quelli che hanno il plasma al led e si sentono sfortunati perché non possono passare al 3D sarebbe alquanto fastidioso. La scelta della conduttrice è, come dire, sul pezzo. Dopo l’IMU è subito Alessia Marcuzzi che ci viene in mente quando pronunciamo la parola “casa”. O al massimo Roberto Carlino quello che non vende sogni ma solide realtà. Beh, Alessia ha vinto facile.

La Marcuzzi regge bene il programma. Ha studiato il format e ne ha recepito lo spirito. Si commuove anche a tratti, ma riesce comunque a mantenere l’appeal credibile di “conduttrice operaia”, senza cadere nel banale e nel coinvolgimento eccessivo, quello che, poi, a un certo punto, viene da dire: “ah bella… di quanti metri quadrati è casa tua?”. Niente faccette né voce languida, tanto per capirci. La squadra che lavora con lei è attiva, dinamica, inevitabilmente telegenica e anche un pò palestrata. C’è solo una settimana di tempo, quindi niente chiacchiere inutili. Tutti orientati al raggiungimento dell’obiettivo finale. Spostare il bus e mostrare alla famiglia la sua nuova casa.


22
gennaio

DARIA BIGNARDI A DM: BRUNO VESPA SA FARE TV, IO NON MI PIACCIO MAI. L’ANNO SCORSO ERO A PEZZI PER LA MONONUCLEOSI

Daria Bignardi

Daria Bignardi

Torna a trovarci a distanza di un anno, alla vigilia della premiere di una nuova edizione delle sue Invasioni Barbariche. E se lo scorso anno si dichiarava stanca della tv, adesso ci spiega il vero motivo di quella stanchezza che l’aveva colpita. Ma Daria Bignardi, stavolta, si racconta e ci racconta qualcosa in più di sè, stupendoci in più di un’occasione.

Cara Daria, come mai rilasci solo interviste via email? Poca fiducia nel web o, più in generale, nel giornalismo?

Ma no anzi, ho domandato io se potevamo fare qualcosa sul web, soltanto che in questi giorni sono blindata a vedere i filmati e scrivere le interviste e se  rispondo via mail posso farlo anche di notte o al mattino presto. Ora ad esempio sono le sette del mattino, ed è sabato. Preferivi che ti telefonassi?

Cosa rende bravo un giornalista?

Verificare tutto, scrivere bene, avere orecchio, essere corretto ed empatico.

Chi si avvicina al tipo di giornalismo che ti piace?

I giornalisti autori, come Emmanuel Carrere, o William Langewiesche. Il più bravo di tutti  è morto, era Christopher Hitchens.

In tv ce n’è qualcuno?

Tantissimi: da Floris a Mentana a Lerner a Gabanelli ad Annunziata a Gruber a Tiziana Panella a Maggioni a Vianello a Formigli a Santoro a Sciarelli a  Bianca Berlinguer… a un sacco di altri… anche  Vespa, nel suo genere, la tv la sa fare. Fare bene la tv non è una scampagnata.

Tornano Le Invasioni. Stanca di riproporLe ancora una volta?

Per niente, anzi. L’anno scorso mi sentivo a pezzi poi ho scoperto che avevo avuto la mononucleosi, per quello ero uno straccio le prime puntate. Poi mi sono ripresa.

E’ un programma sempre diverso perché ‘riempito’ da parole e argomenti diversi a seconda degli ospiti?

Bravo.

Qual è la miglior puntata che pensi di aver realizzato?

Condivi questo articolo:
  • Facebook
  • Twitter
  • Digg
  • Wikio IT
  • del.icio.us
  • Google Bookmarks
  • Netvibes

,


21
gennaio

ELEZIONI 2013: CICCIOLINA, MINZOLINI E RUOTOLO GUIDANO LA CARICA DEI ‘CANDIDATI FAMOSI’

Augusto Minzolini

Sportivi, ex magistrati, sindacalisti e ovviamente giornalisti. La carrellata di volti noti che hanno compiuto il salto in politica in vista delle prossime elezioni è assai varia. Anche in questa tornata elettorale, infatti, i partiti punteranno molto su di loro per calamitare voti e consensi degli elettori.

Il nome “nuovo” è sicuramente quello di Augusto Minzolini, che si candiderà con il Pdl in Liguria. L’ex direttore del Tg1 correrà per il Senato, ma non sarà il solo dipendente di Viale Mazzini a mettere a disposizione dei partiti la propria popolarità. Sandro Ruotolo, infatti, fedelissimo di Michele Santoro, sarà uno dei volti della neonata formazione politica “Rivoluzione Civile” dell’ex pm Antonio Ingroia. L’ex magistrato Pietro Grasso, invece, sarà candidato con il Partito Democratico.

Di giornalisti candidati ce ne saranno a iosa, così diventa difficile anche stilare un elenco che li comprenda tutti. Restando a sinistra, si candideranno con il Partito Democratico Massimo Mucchetti, ex vicedirettore del Corriere della Sera, e Corradino Mineo, già direttore di RaiNews 24. Due nomi noti del sindacato, invece, correranno con Sinistra Ecologia e Libertà, il partito guidato da Nichi Vendola. Si tratta di Giorgio Airaudo, ex Fiom, e di Roberto Natale, già Presidente della Federazione Nazionale della Stampa.

Condivi questo articolo:
  • Facebook
  • Twitter
  • Digg
  • Wikio IT
  • del.icio.us
  • Google Bookmarks
  • Netvibes

, ,