28
gennaio

FRANCESCO FACCHINETTI A DM: CON RAI BOH PORTO IN ONDA LA CRISI DELLA TV. ENRICO MENTANA ALLA PRIMA

Francesco Facchinetti - Rai Boh

Francesco Facchinetti - Rai Boh

E’ arrivato il momento di tornare in video. Archiviata la parentesi di Star Academy, sua ultima esperienza mediatica, Francesco Facchinetti è pronto ad affrontare la crisi della tv portandola direttamente sul piccolo schermo. Rai Boh, neonata creatura della seconda rete della tv di Stato, debutterà domani sera alle 23.40 su Rai 2 e il suo conduttore torna su queste pagine per raccontarci in cosa consisterà. Lo ‘becchiamo’ mentre rincasa dallo studio del programma accompagnato dal fedele Eugenio Scotto…

Ti piace essere scarrozzato?

Mi piace molto guidare da solo, ascoltando musica. Lo faccio tre/quattro volte alla settimana, di notte, magari quando non riesco a dormire, ascoltando dei dischi che per me sono stati importanti.

Per esempio?

‘Use your illusion’ dei Guns N’ Roses, ‘Giovani Giovanotti’ di Lorenzo o una bella compilation di Vasco Rossi!

Togliamoci il dente: cos’è successo con Simona Ventura?

Rai Boh ha avuto varie evoluzioni e ha una gestazione di più di un anno e mezzo: idee che si sono evolute, fatte da più autori. Si trattava della puntata zero di questa ultima versione e c’è stato un confronto tra me e Simona: su alcune cose lei era d’accordo, altre le piacevano meno. Dopo la quarta ora di registrazione nella quale cercavamo di sistemare degli errori che possono capitare in una puntata zero, ho detto a Simona “non ti preoccupare, vai a casa”. E alla fine non l’abbiamo recuperata. Di sicuro non abbiamo litigato visto che abbiamo fatto pace da poco. Abbiamo un’amicizia decennale, che va al di là dell’aspetto lavorativo.

Ti ha mai attratto sessualmente?Ma no, siamo amici.

A proposito, una domanda sulle tue dimensioni te l’hanno mai fatta? Dicono che tu sia superdotato. Confermi o smentisci?

L’avranno detto in tre. Ma non è vero!

Quando avesti qualche divergenza con Simona Ventura, lei disse che ti eri montato la testa. Il fatto che abbiate fatto pace significa che si era sbagliata lei o ti sei smontato tu?

Credo che non volesse dire che all’improvviso mi sentissi Michael Jackson e non volessi avere a che fare con nessuno. Forse intendeva dire che non bisogna accettare qualcunque cosa ti venga proposta. E per certi versi aveva ragione. Ma mi prendo tutte le responsabilità, nel bene o nel male, di tutto ciò che ho fatto. Anche se ci sono responsabilià di altri, è il conduttore a guidare la barca e dev’essere lui ad accorgersi che la barca fa acqua da tutte le parti o ha le vele rotte, quando la porta in mare. Anche in relazione a cose che non ho scelto io di fare…

Quali?

Per esempio non ho scelto io di non andare in onda con l’ultima puntata di Star Academy.

Antonio Marano, Pasquale D’alessandro, Massimo Liofredi. Con chi torneresti volentieri a lavorare?

Il mio direttore è stato Marano! E’ lui che ha iniziato a farmi lavorare e ad Antonio mi lega un grande affetto che va al di là di tutto. Allo stesso tempo, pur avendo lavorato brevissimamente con lui e con un’avventura non fortunata, stimo tantissimo Pasquale. Con Liofredi, invece, abbiamo fatto una bella annata di XFactor: qualche giorno fa guardavo un grafico di XF e ridevo con gli amici perchè nell’ultima puntata della terza stagione avevamo fatto un picco del 40% di share. Sembra una cosa successa chissà quanto tempo fa.

Ridevi perchè pensavi ai risultati che fa adesso XFactor?

No no, pensavo a me!

Sei sempre stato immerso nel mondo dello spettacolo come figlio d’arte. Diventarne protagonista cosa ha cambiato in te?

Quando una persona che non vive in un ambiente artistico diventa famosa, dentro di sè ha una sorta di piccolo/grande riscatto sociale a seconda di come è stata la sua vita passata. E questo scatena un piccolo livore nei confronti delle tue sconfitte e festeggiamenti esagerati quando vinci. A me, invece, è successa un’altra cosa: ho sempre fatto questo lavoro con il massimo della forza, dell’adrenalina e della convinzione. Ma soprattutto con molto divertimento. Anche nelle sconfitte, ho cercato di non incattivirmi nonostante ci sia stata un’esagerazione nello sbandierare alcuni insuccessi.

C’è soddisfazione nell’evidenziare le sconfitte di un ‘figlio di’?

Credo che sia normale perchè, se hai la possibilità di avere una marcia in più perchè sei figlio di un personaggio famoso, avrai necessariamente dei detrattori. Io ho sempre cercato di prendere da questi ultimi la forza.

A telecamere spente, qual è stata la vittoria della quale sei più orgoglioso, Mia a parte?

La storia con Alessia, sicuramente. Decidere di fare un figlio significa aver trovato la donna ideale con cui farlo e non so se mi capiterà un’altra volta nella vita.

Mi viene da pensare che non sia finita per volere tuo…

E’ una storia terminata per volere di tutti e due. Ed è per questo che possiamo vivere tranquillamente la nostra quotidianità e fare i genitori senza alcun tipo di attrito.

Escludi che ci possa essere un riavvicinamento?

Assolutamente si. Se uno dei due sperasse in un’altra cosa non ci potrebbe essere il rapporto che c’è.

Voltando pagina, Rai Boh è un programma che insegna a fare televisione. A te, o in generale?

E’ molto semplice. Si parte da qualcosa che è successo a me ma che, in generale, accade oggi alla tv ed è come un virus: il fatto di non sapere che cazzo fare! E’ una cosa che sino ad oggi io (e tanti come me) hanno mascherato. E’ assurdo non sapere fino al giorno della puntata qual è il meccanismo del programma, non sapere il giorno di messa in onda, avere in sala autori degli autori che non sono autori o, ancora, annunciare in conferenza stampa che andrai in onda di giovedì quando sai benissimo che non si andrà mai in onda di giovedi. Tutto questo ha portato ad un corto circuito tale che in televisione sono passati dei programmi senza spina dorsale che favano finta di averla unicamente per andare in onda. E mi sono detto: “perchè far finta di portare in onda qualcosa che non ha niente per andare in onda? E’ molto più facile essere onesti e mettere in onda la crisi di idee della televisione”. Quindi l’unica cosa che potevo percorrere era chiamare 9 grandi presentatori (uno per ogni puntata) che rappresentassero un genere televisivo e mi indicassero la strada giusta da percorrere. Mentana, per esempio, rappresenterà l’informazione nella prima puntata. In molti hanno avuto paura di venire perchè non sapevano cosa potesse succedere. In realtà non succederà loro nulla, ma per la prima volta un ospite non starà col culo su una sedia.

E cosa faranno?

L’ospite è il protagonista del programma e mi aiuterà a trovare, ammesso e concesso che ci sia, la strada giusta. Dopo nove puntate, sempre che si arrivi a nove puntate, capirò se posso tornare o no a fare questo mestiere.

Lo studio come è strutturato?

E’ uno studio che non è uno studio, con un programma che non è un programma, con un presentatore che non è un presentatore.

Quindi sei un miracolato se hai un programma pur non essendo un presentatore!

Potrebbe definirsi un miracolo.

Ma tu sei sincero o sei un grande paraculo?

Sono un sincero paraculo. Ho sempre detto di non essere un presentatore. Bisogna avere delle caratteristiche molto precise che io non ho.

Tipo?

Beh, io sono dislessico e devo dire grazie ad Antonio Marano e Giorgio Gori che mi hanno fatto fare il primo programma. E grazie alla tv ho combattuto questa dislessia: io non posso presentare leggendo un copione o un gobbo, non ho mai una cartelletta, e devo per forza avere il programma in testa. E poi un grande presentatore deve avere una grande cultura… e io non la ho. Diciamo che mi definisco un comunicatore che con la tv fa passare energia e positività. Ho sbagliato, infatti, quando ho accettato di fare dei programmi che non passassero un messaggio, vedi Il Più Grande Italiano di Tutti i Tempi o, in parte, Ciak si Canta.

Pensi che nella tv del 2000 abbiano la meglio i presentatori o i non-presentatori?

Se i presentatori sono Paolo Bonolis, ce ne fossero! Dall’altra parte, invece, il presentatore moderno credo che debba destrutturarsi tirandosi indietro, entrando in funzione del programma e lavorando anche dietro le quinte. A me, per esempio, piace guardare tantissima tv e sono felice che alcune cose che avevo visto negli anni siano poi arrivate in Italia.

Per esempio?

[continua...]

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11 Commenti dei lettori »

1. Marco89 ha scritto:

28 gennaio 2013 alle 14:57

Bene bene molto cool come intervista, mi piace! Se posso vorrei complimentarmi.
Però una cosa riguardo Simona…chi ci crede al fatto che lui le abbia detto di andar via…continua a cambiar versione, prima era lei che lo ha raggiunto nel camerino, adesso lui le ha detto di andarsene. Diciamo che Simona se la sarà presa per chissà che motivo, magari non con lui e se n’ è andata. Era pure due giorni dopo che le avevano ridotto Cielo che gol.
Sul fatto che è dislessico ora capisco perchè per esempio non è mai riuscito a pronunciare la gl pur essendo lombardo. Diciamo che per il resto parla molto bene…



2. Peppe93 ha scritto:

28 gennaio 2013 alle 15:00

A me questo programma non convince per niente, almeno per come è descritto, ma sono pronto a ricredermi. Bravo Francesco che si prende la responsabilità dei flop.



3. raffa ha scritto:

28 gennaio 2013 alle 15:06

gli auguro tanta fortuna,a me piace come “non-presentatore”



4. Hammer ha scritto:

28 gennaio 2013 alle 15:25

A me Facchinetti sta simpatico a prescindere, alcuni programmi che ha condotto non erano il mio genere ma lui non mi è mai sembrato fuori luogo. E poi lo si guarda con piacere, non solo per sta storia che è superdotato :D



5. Gah! ha scritto:

28 gennaio 2013 alle 15:44

Francesco Facchinetti,di suo, non mi sta per niente simpatico e non mi piace neanche il suo modo di condurre. Questo Rai Boh pero’ come programma mi ispira



6. osservatore ha scritto:

28 gennaio 2013 alle 15:44

Io ho sempre sognato di conoscere le dimensioni di Facchinetti ( quelle artistiche)……
Penso che mai titolo fu più azzeccato per questa trasmissione
ps a proposito, ma di cosa tratta o parla praticamente???



7. Alessandro ha scritto:

28 gennaio 2013 alle 16:55

Penso che gli autori e gli addetti alla scaletta verranno ricoverati alla neuro alla fine del programma.. Mai il parto di una trasmissione è stato così caotico..

Quindi la Perego è alla seconda?



8. matteo quaglia ha scritto:

28 gennaio 2013 alle 17:19

vediamo se dopo i numerosi flop di d’alessandro come va questa prima trasmissione dell’ era teodoli



9. Galaxy ha scritto:

28 gennaio 2013 alle 18:12

Ho appena versato 113,50 € di canone per finanziare un floppone con questo qui ????? BOH!



10. ciak ha scritto:

29 gennaio 2013 alle 10:24

io gli farei condurre un nuovisismo game/varietà nel preserale di raiuno stagione tv 2013/2014…. magari ideato e scritto da PIPPO BAUDO….
che ne dite????
Dott. leone…..????
che ne pensa?
per la serie…in TV non si deve buttare via niente…



11. Lupo ha scritto:

30 gennaio 2013 alle 02:20

Per essere uno che si definisce “con poca cultura” mi sembra che sappia gestire molto bene le scelte lessicali ed i contenuti che intende comunicare. Bella intervista, ammetto di avere rivalutato il “ragazzo”.



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