Dietro le Quinte


31
luglio

UNA GRANDE FAMIGLIA 3 ANTICIPAZIONI: ECCO DI CHI E’ FIGLIA LA NIPOTE SEGRETA DI NORA

Alessandro Gassman

C’è già grande attesa attorno alla terza stagione di Una grande famiglia – otto puntate in onda il prossimo autunno su Rai1 – che, dopo il successo inaspettato della prima e i risultati più che sufficienti ottenuti dalla seconda, deve saldare il rapporto con il pubblico. Il finale aperto della seconda stagione ha lasciato con il fiato sospeso e con un importante punto interrogativo: c’è una nuova nipote in casa Rengoni? E di chi è figlia la bambina che si è palesata al telefono con Nora (Stefania Sandrelli)?

Una Grande Famiglia 3 anticipazioni – La nipote di Nora è la figlia segreta di…

Nulla di sconvolgente, a dire il vero, stando a quanto rivelato dal quotidiano Libero. La nuova nipote, Elena, è figlia di Isabella Ferrari, che interpreterà una bellezza emiliana procace e spregiudicata, che potrebbe aver avuto una relazione con Edoardo, il figlio più grande scappato nuovamente nel finale della seconda stagione. A proposito di Edoardo, il manager rampante ex collaboratore di giustizia dovrebbe farsi rivedere ma solo per pochi episodi, presumibilmente a fine stagione, poiché l’interprete, Alessandro Gassman, è impegnato con una nuova produzione cinematografica.

Una Grande Famiglia 3 anticipazioni – I ruoli di Isabella Ferrari e Giampaolo Morelli

Protagonisti della sceneggiatura, infatti, saranno – oltre alla nipote misteriosa – proprio Isabella Ferrari, che entrerà nelle vite dei Rengoni creando più di qualche problema a Giampaolo Morelli, new entry dell’azienda nella terza stagione. Morelli interpreterà un uomo problematico tanto bravo con i calcoli quanto confusionario. Il personaggio – che in principio era stato assegnato a Daniele Pecci – si innamorerà perdutamente della Ferrari, che invece potrebbe avere altri obiettivi da raggiungere, riguardo in particolar modo la famiglia Rengoni.

Una Grande Famiglia 3 – Cast confermato




24
luglio

RAI SPORT, RIVOLUZIONE IN VISTA: PAOLA FERRARI VIA DA LA DOMENICA SPORTIVA, MAZZOCCHI A 90ESIMO MINUTO, ALBERTO RIMEDIO TELECRONISTA DELLA NAZIONALE

paola ferrari la domenica sportiva

Paola Ferrari

Brutta notizia per Paola Ferrari. I soddisfacenti ascolti di Diario Mondiale, che ha retto l’urto di una Coppa del Mondo che ha perso interesse per noi italiani fin troppo presto, non le sono bastati per tornare in pompa magna nella prossima stagione televisiva. Mauro Mazza, alla guida di Rai Sport, sembra – stando a quanto riportato da Repubblica –  deciso a cambiare le carte in tavola. E così La Domenica Sportiva vedrà l’arrivo di una nuova conduttrice ma anche le restanti produzioni della divisione sportiva subiranno modifiche.

La Domenica Sportiva 2014/2015: Sabrina Gandolfi al posto di Paola Ferrari

Sabrina Gandolfi

Paola Ferrari è la prima silurata, e ora può dedicarsi anima e corpo all’acquisto de L’Unità assieme all’amica Daniela Santanchè. La moglie di Marco De Benedetti non sarà più alla guida della DS, sostituita da Sabrina Gandolfi, già padrona di casa di Sabato Sprint e Dribbling Mondiale e ora promossa alla produzione sportiva della seconda serata di Rai2.

Novantesimo Minuto 2014/2015: Marco Mazzocchi al posto di Franco Lauro

Anche Franco Lauro dovrà cedere il timone dello storico 90° Minuto, che sarà nelle mani del tuttofare Marco Mazzocchi, mentre Monica Matano sbarcherà a Sabato Sprint.

Alberto Rimedio prima voce della Nazionale

Sostituzione anche per i telecronisti: il giovane, si fa per dire, Alberto Rimedio “scippa” la telecronaca della Nazionale a Stefano Bizzotto, ed esordirà già a settembre nell’amichevole con l’Olanda, mentre proprio Bizzotto viene retrocesso a seconda voce. Confermati invece Enrico Varriale a Stadio Sprint, la domenica dopo Quelli che su Rai2, e a Il Processo del Lunedì su Rai Sport 1 (che non sbarcherà su Rai3), e Simona Rolandi a Dribbling.


24
luglio

BOOM! MILO INFANTE VINCE LA CAUSA CONTRO LA RAI. ORDINATO IL REINTEGRO NELLE MANSIONI PRECEDENTI

Milo Infante

Milo Infante

Cari amici, grazie per le tantissime manifestazioni di affetto e amicizia. Oggi, dall’M3 di Milano, andrà in onda l’ultima puntata de L’Italia sul 2. Dall’anno prossimo a tenervi compagnia tutti i pomeriggi troverete solo Lorena, e vi assicuro anche se a qualcuno sembrerà strano, che sarete in buone mani. Una decisione presa dall’attuale direzione di Rai2 che ognuno di voi potrà valutare come meglio crede. Dal mio punto di vista vi lascio con dispiacere ma anche con la certezza che continueremo a “sentirci” e a confrontare le nostre idee almeno qui su Fb. Non tutte le battaglie si possono vincere, ma qualche volta combattere è un dovere al quale non ci si può sottrarre. E che finché hai qualcosa da dire è mai finita. Un abbraccio.

Si congedò così, su Facebook, Milo Infante al termine della stagione 2011/2012 dell’Italia sul 2, ben consapevole di quello che sarebbe stato il suo futuro professionale in Rai. Volendo brevemente riassumere: nell’ottobre 2011 il giornalista inizia a manifestare il proprio disappunto ai vertici (dell’epoca) dell’azienda pubblica per la gestione degli ospiti della sua trasmissione, attuata dal dirigente responsabile del programma. Si lamentava, ad esempio, del veto posto su alcuni giornalisti del Fatto Quotidiano, Libero e Il Giornale, ma anche di quello su determinati volti noti di altri canali della stessa tv pubblica.

La situazione divenne incandescente. Infante fu palesemente ridimensionato all’interno dell’Italia sul 2, costretto alla trattazione di temi legati al costume, mentre la politica e l’attualità, da sempre affidate al giornalista, furono il cavallo di battaglia della collega Bianchetti (sempre e comunque difesa da Infante).

Il tutto sfociò, nel febbraio 2012, in una causa per mobbing intentata da Infante contro l’azienda pubblica. In primo grado, il mobbing non è stato riconosciuto (è bastato, in sostanza, che Infante continuasse ad essere in video per scongiurare il mobbing) ma al tempo stesso il magistrato si è dichiarato incompetente in relazione al presunto demansionamento, intervenuto successivamente.

Infante VS Rai: sentenza dispone reintegro nelle mansioni precedenti

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9
luglio

FERMI TUTTI! MARIA PIA AMMIRATI NUOVO DIRETTORE DI RAI TECHE. CHI ARRIVERA’ NEL POMERIGGIO DI RAI 1?

Maria Pia Ammirati

Maria Pia Ammirati

Maria Pia Ammirati nuovo direttore di Rai Teche – aggiornamento del 9/7/2014

(ANSA) Via libera del consiglio di amministrazione Rai alla nomina di Maria Pia Ammirati, ora vice direttore di Rai1, alla direzione di Rai Teche, e di Sergio Santo a direttore generale della nuova struttura Rai Com, guidata da Luigi De Siervo. La nomina di Ammirati, che prende il posto di Barbara Scaramucci, ora in pensione, è avvenuta – secondo quanto si apprende – a maggioranza. Quella di Santo all’unanimità.

Maria Pia Ammirati alla direzione di Rai Teche – articolo del 8/7/2014

Ve l’abbiamo anticipato 4 mesi fa con un tweet.

C’è voluto, in effetti un po’ di tempo, ma ora, a distanza di 16 settimane, possiamo anticiparvi che la promozione di Maria Pia Ammirati potrebbe diventare realtà, nonostante “rassicurazioni” in senso opposto che la diretta interessata ci aveva fornito in questa intervista, poco più di due settimane fa. All’ordine del giorno del CdA Rai di domani, infatti, ci sarebbe la promozione del Vice Direttore di Rai 1 con delega al day time alla direzione di Rai Teche.

Se il collega Angelo Mellone, dirigente responsabile di Vita in Diretta, rimane al suo posto, adesso resta da capire quale sarà il dirigente Rai chiamato a ricoprire l’incarico di Vice Direttore di Rai 1 con delega al day time. I nomi che si fanno sono i più svariati. Logica vorrebbe, senza entrare nel merito, che prendesse tutto in mano Gianvito Lomaglio al quale è già stata ‘ceduta’ dalla Ammirati la domenica dell’ammiraglia Rai. Ma sarebbe, per l’appunto, una scelta logica, motivo per cui ci sentiamo di escluderla. Così. A prescindere.

Altri colpi di scena in CdA?


7
luglio

SCIOPERO DOPPIATORI: ECCO PERCHE’ LE SERIE TV SONO RIMASTE SENZA VOCE

Sciopero doppiatori 2014

Sciopero doppiatori 2014

Aggiornamento dell’8 luglio 2014: si ferma lo sciopero

Si ferma lo sciopero dei doppiatori e dei lavoratori del settore, anche se la trattativa rimane aperta in vista rinnovo del contratto (scaduto nel 2011), ma riprende la regolare attività lavorativa. Sembrava non esserci spiraglio nella vertenza che va avanti ad oltranza dal 12 giugno scorso, oggi dopo una lunga giornata e un tavolo al quale hanno preso parte rappresentanti dei sindacati, degli attori, delle categorie, dell’Aid e dell’Anica si è deciso per lo stop pur mantenendo la trattativa aperta. Ma gli umori sono decisamente cambiati e si può forse parlare di ottimismo come ha fatto notare rispondendo al telefono all’ANSA Massimilano Giuliani, direttore di doppiaggio, docete, doppiatore, attore e dialoghista da oltre 30 anni, anche se ”occorre vigilare e non abbassare la guardia, ma dice proviamo ad essere propositivi per una volta anche se in questi anni la situazione è stata quella che tutti conosciamo”.

Ricapitolando in questi 3 anni di mancato rinnovo, come raccontato più volte in queste settimane dagli attori interpellati dall’ANSA, da Luca Ward a Fiamma Izzo, è cresciuto nel settore sia il lavoro sottopagato, sia il lavoro nero. Un capitolo a parte riguarda i fonici di doppiaggio, che lavorano fianco a fianco con i doppiatori “ma sono meno tutelati, guadagnano poco e vengono considerati l’ultima ruota carro”. I ripetuti tentavi delle controparti di rallentare la trattativa hanno con il prolungare del tempo abbassato le tutele e i compensi dei doppiatori, trascurando così anche la qualità dei prodotti. La necessità di regole all’interno del settore è un elemento ineludibile non solo per salvaguardare le professionalità del doppiaggio, ma anche hanno spiegato più volte gli attori per costruire un argine concreto alla crisi che attraversa il settore. Ricapitolando se il 2 luglio sembrava chiusa qualsiasi trattativa con uno prolungamento dello sciopero oltranza il giorno successivo, l’apertura pur mantenendo, come di prassi, lo stato di agitazione della categoria, le segreterie dei sindacati coinvolti avevano di fatto già per sospensione, tenendo in considerazione la disponibilità da parte dell’ANICA (Associazione Nazionale Industrie Cinematografiche Audiovisive) per la riapertura del tavolo di trattativa che si è svolta oggi. Oggi la decisione di due incontri al mese: i primi due già calendarizzati per il 14 e 17 luglio. (ANSA)

Articolo del 7 luglio 2014 - In Italia c’è la casta dei politici, quella dei poteri forti e infine quella dei… doppiatori. Una battuta, quest’ultima, un po’ luogo comune e un po’ no: che il mondo del doppiaggio sia bazzicato – quantomeno ad “alti livelli” – dai soliti noti – e da figli e parenti dei soliti noti – è cosa nota; va però detto che, per quanto riguarda le produzioni minori – sia cinematografiche che televisive – la situazione è leggermente diversa e piuttosto eterogenea. E non è un caso che recentemente anche il mondo del doppiaggio si sia reso protagonista di un imponente sciopero, che doveva concludersi il 2 luglio ma, invece, prosegue fino a data da destinarsi.

Alla base, come spesso accade, il nuovo contratto nazionale, proposto in seguito alla scadenza del 2011 da Anica, che “svilisce e dequalifica” la “catena produttiva” in Italia. Fino ad oggi funzionava sostanzialmente così: ogni giornata di lavoro era divisa in 3 turni da 3 ore, ogni figura professionale (sono quattro: attore, direttore di doppiaggio, assistente e dialogista mentre i fonici lavorano direttamente per le società di doppiaggio) veniva pagata per gettone di presenza, sommata ad una enumerazione per riga.

Sciopero Doppiatori: cosa prevederebbe il nuovo contratto

Come spiegato da Anad, Associazione nazionale attori e doppiatori, il nuovo contratto prevederebbe invece – oltre ad un sistema di fasce di pagamento copiato dall’estero – sessioni lavorative da 4 ore (divisibili anche per 2) con la possibilità per le società di doppiaggio di pagare un gettone per 4 ore, in cui ai doppiatori può essere chiesto di occuparsi fino ad un massimo di 3 produzioni differenti. Il tutto, che ridurrebbe il numero di impiegati (un doppiatore potrebbe essere usato contemporaneamente per un cartone, un film e un programma televisivo), permetterebbe alle società di risparmiare anche sulle ore di straordinario dei fonici (i meno tutelati e pagati), che fino ad oggi guadagnavano anche dalle pause. A favore, ovviamente, Anica, mentre si sono dichiarate contrarie sia Anad che Aid – Associazione Italia Doppiaggio, fondata da alcune società in contrasto con Anica – che vorrebbero invece ripartire dal contratto nazionale attuale.

Sciopero Doppiatori: gli effetti sulle serie tv. Salve le soap di Canale 5





7
luglio

MEDIASET PREMIUM: TELEFONICA NUOVO PARTNER. E IN SPAGNA IL BISCIONE ESCE DAL MERCATO PAY

Telefonica nuovo partner Mediaset Premium

Telefonica nuovo partner Mediaset Premium

Ora è ufficiale: Mediaset Premium diventa una pay tv internazionale. O meglio, rimarrà ben salda – almeno per il momento – nelle mani di Mediaset ma vedrà l’ingresso di soci esteri, pronti ad investire nella piattaforma di Cologno complice forse l’acquisizione dei diritti televisivi della Serie A recentemente vinti dal Biscione all’asta, che si è assicurato le 8 squadre “top” in esclusiva, rivendendo invece le restanti 12 (escludendo la Roma che sarà un jolly condiviso) a Sky. Ad entrare in Premium, per ora, è solo la spagnola Telefonica, già primo azionista di Telecom, che investirà 100 milioni di euro acquistando l’11% della nuova società.

Telefonica nuovo socio di Mediaset Premium

Così ha anticipato Pier Silvio Berlusconi in un’intervista al Corriere della Sera, dove ha anche precisato che, comunque, Telefonica non sarà l’unico investitore estero. Mediaset sta infatti discutendo anche con altri partner – Al Jazeera e Vivendi in primis, ma non sono escluse delle sorprese – interessati alle attività pay del gruppo, come peraltro vociferato da diversi mesi, che varrebbero la bellezza di 900 milioni di euro.

Va d’altro canto segnalato che la pay tv di Cologno non sta vivendo un periodo roseo, tanto che il pareggio di bilancio è stato rimandato “di anno in anno”, nonostante Berlusconi Jr si dichiari assolutamente ottimista in tal senso e, anzi, in riferimento ai presunti 400 milioni di perdite, ha voluto sottolineare che si tratta perlopiù di “investimenti”.

“Altro falso mito. I 400 milioni di perdite dei quali ogni tanto si legge sono in realtà gli investimenti. Lo stesso calcolo cumulato fatto sui conti di Murdoch in Italia, come sa chi conosce bene i bilanci, porterebbe a una cifra quasi doppia.”

Mediaset esce dalla pay tv spagnola, venduta a Telefonica

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30
giugno

COCA COLA SUMMER FESTIVAL: DUBBI SUL REGOLAMENTO DELLA GARA

Coca Cola Summer Festival

Coca Cola Summer Festival

A volte viene da chiedersi se i conduttori si rendono conto di ciò che realmente dicono a mezzo stampa. E Maria De Filippi è riuscita  addirittura a smentire sè stessa in un’intervista a RTL 102.5 per promuovere la sua nuova produzione estiva, il Coca Cola Summer Festival. Per celebrare l’arrivo della manifestazione su Canale5, infatti, l’anchorwoman del Biscione non si è risparmiata negli elogi al regolamento, finalmente “chiaro” e certificato rispetto al Festival di Sanremo. Anzi, al Summer Festival “c’è un’oggettività e non c’è magari la polemica che c’è sempre, legata al televoto e alle giurie di qualità” perchè “la classifica è data dai pezzi più ascoltati nelle radio e dai pezzi più graditi della serata”.

“In questo caso c’è un’oggettività di dato che è data dalle radio e che nessuno può confutare o su cui può intervenire. Diciamo che, al di là di tutto, i passaggi radiofonici sono scelti da addetti ai lavori che a volte non coincidono nei gusti con quelli degli autori televisivi.

Peccato che, proprio a causa del regolamento applicato, la competizione per l’elezione della Canzone dell’Estate rischia di essere falsata o quantomeno fortemente condizionata. In ogni puntata prevista, infatti, si stila una prima classifica web degli artisti saliti sul palco, votati dal pubblico a casa tramite il web voto (il programma si può infatti seguire in diretta radio-tv con RTL 102.5), e una seconda classifica basata invece sui dati Ear One che, come noto, misura l’airplay radiofonico, ovvero – in parole povere – la “diffusione” dei singoli degli artisti in radio. Le due classifiche, poi, vengono fuse per decretare, alla fine di ogni puntata, il vincitore “parziale” o, più precisamente, di tappa.

Fin qui nulla da obiettare, se non fosse che – almeno per come è stato descritto (il regolamento non lo troviamo da nessuna parte!) non è chiaro come possa incidere la classifica Ear One per gli artisti che non sono in rotazione musicale in radio. Nella migliore delle ipotesi, il peso della classifica Ear One rischia comunque di far crollare, nella classifica di tappa di ogni puntata, alcuni degli artisti in gara. Alessandra Amoroso, infatti, è arrivata in radio con il singolo Bellezza incanto e nostalgia, presentato nella serata del 25 e del 26 giugno del Summer Festival (quindi, valido per la gara), solo il 27 giugno, quindi non rilevabile da Ear One, ma lo stesso vale per Giusy Ferreri, che ha cantato nella serata del 25 giugno Inciso sulla pelle, che però è uscito in radio solo il 27 giugno, e quindi anch’esso non rilevabile, e per Anna Tatangelo, la cui Muchacha sarà in rotazione da luglio. Ma anche Arisa, che si è esibita il 27 giugno, è incappata nello stesso problema con La cosa più importante, uscito in radio lo stesso giorno, quindi fuori classifica.


27
giugno

MEDIASET: NUOVA DIREZIONE PALINSESTI AFFIDATA A MARCO PAOLINI (AVRA’ PIU’ VOCE IN CAPITOLO DEI DIRETTORI DI RETE E RIDIMENSIONA ALESSANDRO SALEM)

Marco Paolini

Marco Paolini

[Da primaonline] Rti, la società di Mediaset che presidia tutta l’attività delle reti e dei contenuti, si è data una nuova organizzazione per mettersi al passo col mondo multipiattaforma in cui gioca da protagonista con tre reti generaliste, otto canali tematici gratuiti, la pay tv e l’area web. La forte novità è la nascita della Direzione generale Palinsesti e distribuzione che viene affidata a Marco Paolini, l’ex direttore del Marketing strategico, e si affianca alla direzione generale Contenuti di Alessandro Salem, già direttore generale delle reti e dei contenuti. Entrambi riportano direttamente a Pier Silvio Berlusconi, presidente e ad di Rti.

Le aree di competenza di Marco Paolini

Una ripartizione dei poteri mirata a far sì che Paolini indichi i fabbisogni con il compito di distribuire in maniera ottimale su tutte le piattaforme i contenuti che vengono realizzati da Salem. Paolini controllerà una grandissima area di cui fanno parte le tre direzioni di rete – Canale 5 (Giancarlo Scheri), Italia 1 (Luca Tiraboschi), Rete 4 (Giuseppe Feyles) – con i canali specializzati; la direzione Pay line e non line, ovvero tutta la parte editoriale di Mediaset Premium sotto Marco Leonardi; la direzione Distribuzione digitale, ovvero lo sviluppo dell’on line, tenuta provvisoriamente ad interim da Paolini. Inoltre fanno capo a Paolini anche le seguenti direzioni di staff: Gestione diritti (Giovanni Modina), Innovazione e sviluppo free tv (Miriam Pisani) e Coordinamento e marketing dei palinsesti (Maurizio Colombo).

Le aree di competenza di Alessandro Salem

Salem invece controllerà tutta la produzione dei Contenuti avendo sotto di sé la direzione Fiction di Antonino Antonucci Ferrara; la direzione Intrattenimento di Massimo Porta; la società Medusa – di cui sono presidente e amministratore delegato Carlo Rossella e Gianpaolo Letta con un contratto rinnovato per tre anni -; la società Tao Due, di cui è presidente Salem e amministratori delegati Pietro Valsecchi e Camilla Nesbitt; la direzione Risorse artistiche di Giorgio Restelli. A Salem rispondono anche le direzioni di staff Business affaire contenuti e product placement (Giovanni Alfieri) e Marketing di prodotto (Beniamino Clericetti).