Identificato il presunto assassino di Yara Gambirasio, il contenitore pomeridiano di Rai 1, trattando l’argomento, guadagna punti di share e tocca il 19%. Un risultato che fa riflettere e che abbiamo voluto commentare con Maria Pia Ammirati, Vice Direttore di Rai 1 con delega al day time. E il commento ai dati d’ascolto è uno spunto per una chiacchierata a 360 gradi che ha riservato non poche sorprese…
Ti chiedevo un commento sul 19% di Estate in Diretta. La cronaca nera è la gallina dalle uova d’oro dei talk show?
La cronaca non è mai un peccato, un tabù o qualcosa che non si debba fare. Se la racconti bene è buon racconto che può andar bene sia per il telespettatore che per il fatto in sè. Se non si scade nel morboso, nell’eccessivo, che non sia debordante nei particolari inutili, il telespettatore ne ricava una notizia, coerente e anche utile. Tutte le notizie, se hanno un’utilità, sono moralmente giustificabili. Dopo di che il limite è vero, perchè la cronaca, spesso, si organizza intorno a contesti che non sono solo fatti, ma retroscena, insistenza sulla privacy delle persone, invadenza. D’altra parte, invece, la parte aulica della cronaca è il romanzo nero, il giallo, il noir. Quindi c’è un padre nobile della cronaca che è l’invenzione dei narratori intorno ai fatti di sangue, anche quelli più efferati. Tutto sta nel racconto. Se racconti bene le cose fai un buon servizio e ne ricavi anche un’attenzione diversa. Per questo motivo, quando mi chiedi il perchè di questo picco di martedi, mi viene da risponderti che probabilmente abbiamo fatto un buon racconto.
Questo significa che nei giorni precedenti il racconto non era stato fatto altrettanto bene?
No. Significa che comunque è un buon racconto di fatti che attraggono l’attenzione. Avevamo dalla nostra due fatti di sangue clamorosi, e in più con una risoluzione: da una parte il caso di Yara Gambirasio, uno dei cold case aperti da più di quattro anni con un racconto straordinario di una provincia nascosta, non sempre visibile; dall’altra il caso di un padre che stermina una famiglia quasi senza necessità, vista l’assenza di un movente forte, cosa che fa chiedere alla gente “cosa succede?”.
Mi parli da scrittrice adesso…
Mi fa piacere la tua sottolineatura perchè sono un po’ vanitosa. Scherzi a parte, se la televisione la guardi da un punto di vista più complesso, più articolato, meno schematico, è un mezzo potente ma anche molto bello, che ti può dare tanto. Se la utilizzi bene anche la televisione, che oggi purtroppo è al centro di una serie di critiche, forse anche giuste alcune volte, finisce per soffrire quelle potenze che ha. Ma la potenzialità che ha è straordinaria.
Sei soddisfatta del tuo anno appena concluso come Vice Direttore con delega al pomeriggio?
E’ stato un anno molto faticoso. Abbiamo dovuto fare i conti con un panorama televisivo diverso dai precedenti anni, con una cornice completamente nuova, con un programma che si muoveva contro una grande corazzata che si è rivelata improvvisamente. Ce ne siamo accorti un po’ tardi, ma l’ingresso de Il Segreto (la telenovela di Canale 5, ndDM) già a giugno scorso ha cominciato a far soffrire La Vita in Diretta. Quindi era una morte annunciata. O meglio, una malattia.
Malattia in che senso…
Noi abbiamo sofferto, dico la verità. Ma oggi, guardando tutto l’anno, ci accorgiamo che la sofferenza è cominciata molto prima, con il primo giorno di Segreto. Basta una grande scoperta, un’idea, un movimento di palinsesto diverso per mettere in crisi il sistema. Ma soffrire significa lavorare di più.
Quindi l’anno prossimo sei confermata?
Io sto già lavorando al prossimo anno. Non c’era stato un cambio di marcia.
Dunque, niente Teche…
(ride, ndDM) Assolutamente no. Non sono ancora pronta.
Torniamo a noi. Se è stato individuato nel Segreto il problema della programmazione del pomeriggio, come si spiega un nuovo cambio di conduzione a La Vita in Diretta? Hanno influito negativamente anche i presentatori?
Influisce tutto. Quindi, probabilmente, anche un cambio di contenuti. Di riffa o di raffa, un cambio l’abbiamo dato. Sono i cambi dei tempi. Ho fatto un’operazione storica e i tempi chiedono un’altra tipologia di programma, soprattutto un altro stile, e noi abbiamo cambiato linguaggio. Chiaramente, tra cambi di linguaggio e cambi di palinsesto, c’è stato un adattamento del pubblico, questo è vero e non possiamo negarlo. Noi abbiamo cercato di intuire come gestire questi cambiamenti, evitando scossoni, evitando rivoluzioni inutili.
E’ un processo che continuerà o ci sarà un passo indietro nella prossima stagione?
Non credo che si possa mai tornare indietro. C’è una proiezione quasi natuale ai cambiamenti. Il cambiamento è una cosa che serve a tutti anche quando non lo vorremmo. Ed anche quando sembrano imposti, i cambiamenti sono naturali. Altrimenti non ci sarebbero i salti generazionali.
L’arrivo di Parodi e Liorni può esser letto come “innovazione (arrivo di un volto nuovo come Cristina) nel solco della tradizione (il ritorno di Marco)”?
Marco è un bel volto; è un ragazzo molto plastico, intelligente, predisposto all’ascolto e a capire cosa succede intorno. Marco credo sia una bella carta da giocare.
E Cristina?
Cristina rappresenta quella parte materna di cui a Rai 1 c’è sempre bisogno. La parte femminile di Rai 1 è una grande madre, una donna matura anche professionalmente. E’ una giornalista e una conduttrice.
E adesso anche “first lady”…
Ma questo non riguarderà il programma. (sorride, ndDM)
Sai che avevo pensato che Estate in Diretta potesse essere un test per Eleonora Daniele in vista dell’edizione autunnale?
La Daniele è già riconfermata in un programma di grande successo dello scorso anno e sarebbe stato uno sbaglio non farle fare un altro anno lì. Bisogna insistere su una cosa che è andata bene. Magari aumenta ancora di più. Lei è brava, è molto cresciuta. Eleonora ha questo piglio sicuro che non aveva dieci anni fa. Siamo riusciti anche a far crescere alcune ragazze giovani, facendole diventare conduttrici di Rai 1.
Tra mattina e pomeriggio cosa preferisci?
Sono slot molto diversi. Il pomeriggio è molto difficile e da questo punto di vista è più attraente. Televisivamente il pomeriggio è più bello. Ma sono legata alla mattina dove abbiamo fatto un bel lavoro e l’abbiamo portata a livelli molto alti, anche di autorevolezza.
C’è qualcosa di cui ti rimproveri?
Troppe cose, tutti i giorni. Io sono molto precisa, dicono che sia troppo fiscale. Ma è una cosa che chiedo a me stessa.
Chi è rigido con se stesso normalmente fa una brutta vita!
(ride, ndDM) bravo. Questa è la sintesi! Con la maturità bisognerebbe imparare a lasciare andare un po’ le cose…
Ci sarà anche qualcosa di cui sei particolarmente orgogliosa…
Mi trovi in un momento un po’ così… Sono talmente incasinata che il mio unico punto d’orgoglio è l’estate.
C’è stata qualche polemica sui costi di Vita in Diretta…
Una sola, di un sito che non so dove abbia trovato cose false. Forse messe ad arte oppure provenienti da fonti sbagliate. Ecco, a pensarci bene, forse un piccolo punto d’orgoglio è l’aver risparmiato in tutti i programmi che ho fatto. Anche quest’anno ci sono riuscita, risparmiando cifre consistenti senza fare tagli feroci. Abbiamo lavorato di ripulitura.
Dove andrai quest’estate?
Ovunque purchè ci sia il mare.
E in vacanza?
In campagna per stare da sola.
Nel pomeriggio di cui sei responsabile non rientra Verdetto Finale ma… che ne sarà?
Per mio stile non chiedo mai a chi se ne occupa, ma so che ci stanno lavorando. Tra l’altro ci anticipa, per cui c’è bisogno di un Verdetto Finale che ci aiuti un po’.
Sei responsabile anche di Domenica In. Che ne sarà?
Quest’anno abbiamo fatto una domenica tradizionale che è andata molto bene.
Sarà confermata l’anno prossimo, con l’arrivo di Paola Perego?
Al momento sì.
Visto che sei stata anche responsabile del palinsesto notturno, Marzullo direbbe: “Si faccia una domanda, si dia una risposta”.
La domanda è: “ti piace ancora pensare ai programmi?”. E la risposta è: “sì, amo molto questo lavoro perchè la televisione può dire ancora tanto. I programmi sono proprio una bella cosa”.
Anche quando c’è Il Segreto dall’altra parte?
Sì. Quando si va in battaglia, chi ci dice che dobbiamo vincere per forza? Io voglio vincere, ma non sempre mi capita, purtroppo. E quando succede, la vivo male, malissimo (ride, ndDM).
1. ciak ha scritto:
19 giugno 2014 alle 14:05