Raccontare le nuove generazioni in tv significa esporsi al rischio di cadere in una serie di luoghi comuni: i soliti cliché, talmente abusati da non essere nemmeno più considerati tali. Ma vi sono anche delle eccezioni come Giovani e…, il ciclo di documentari realizzato da Alberto D’Onofrio per la seconda serata di Rai2.
Recensioni
Will & Grace: i 30 sono i nuovi 40?
11 anni dopo tutto è uguale. Will, Grace, Jack e Karen sono tornati al punto di partenza come se nulla fosse accaduto. La prima puntata del ‘nuovo’ Will & Grace appare una normale prosecuzione di quel che accadeva anni fa, almeno per quanto concerne le dinamiche e le vite dei protagonisti.
Chopped: su Food Network il «minimal style» sposa la stravaganza degli ingredienti
Non era facile offrire al pubblico qualcosa di originale, in un marasma di programmi culinari che da alcune stagioni invade quotidianamente il piccolo schermo. Invece Food Network è riuscito nell’impresa con la prima edizione italiana di Chopped, il talent condotto da Gianmarco Tognazzi in onda tutti i lunedì sul canale 33. Programma che non è esente da difetti ma che, quantomeno, si distingue da tutti gli altri.
Chakra: a Michela Murgia non servono effetti speciali. Spazio alle idee, ma manca quella sana cattiveria
Assistere ad un proficuo confronto tra idee è cosa rara in un momento in cui le teste pensanti scarseggiano (o vanno poco di moda). Eppure Chakra, il nuovo programma di Rai3 condotto da Michela Murgia, ha dato prova che è possibile farlo. Anche in tv. La trasmissione ha debuttato in punta di piedi nel sabato pomeriggio della terza rete, senza ricorrere ad effetti speciali e contando solo sul potere della parola. Sullo scambio tra punti di vista. Una scelta ambiziosa, se non altro contro tendenza rispetto all’abitudine televisiva di imporre ritmi serrati e dibattiti chiassosi.
Propaganda Live: Zoro «retwitta» Gazebo su La7. Contenuti militanti e senza sorprese
Copia e incolla. Anzi, Retweet. Al suo debutto su La7, Zoro ha peccato di presunzione: si è convinto cioè che il format da lui inventato e proposto su Rai3 non necessitasse di particolari aggiustamenti in vista del trasloco in casa Cairo. Nessuna novità, nessuna sorpresa. Così, Propaganda Live – il suo nuovo programma – si è presentato ieri al pubblico della rete terzopolista come una mera riproposizione di Gazebo in versione estesa. Come un prevedibile Retweet televisivo, per usare il gergo social gradito allo stesso Diego Bianchi.
Nemo: racconto inclusivo, linguaggio grintoso. Lucci ritrova uno squisito cinismo
Nessuno escluso. Il sottotitolo di Nemo è stato preso alla lettera. Il programma di Rai2 è tornato ieri in tv rinnovando la propria vocazione ad includere voci, immagini ed esperienze (preferibilmente opposte): in due ore di trasmissione si sono infatti susseguiti i racconti surreali di Enrico Lucci ed i drammatici reportage dalle zone di guerra. I trafficanti d’uomini e le feste al Twiga, uniti da una dissonanza voluta e necessaria. Alto e basso.
Pechino Express e il compiacimento della nicchia
Se sei un uomo eterosessuale, magari non bellissimo ma famoso, non conosci personalmente Costantino della Gherardesca e desideri partecipare a Pechino Express è meglio che lasci perdere e ti dedichi a cose più probabili come presentare Sanremo o fare da ufficio stampa alla Casa Bianca di Trump. Scherzi a parte, ma mica troppo, il cast della sesta edizione del reality show della tv pubblica sembra costruito per compiacere un pubblico di nicchia, meglio se radical chic e a tinte arcobaleno, in barba alle logiche mainstream che la rete e il programma richiederebbero.
Il Collegio 2: allievi indisciplinati e corpo docente troppo teatrale
Fra tagli di capelli affrontati con una disperazione alquanto corposa, cibi dall’aspetto tutt’altro che gradevole e sorveglianti dotati di uno sguardo impenetrabile, la seconda stagione de Il Collegio ha iniziato a muovere i suoi primi passi. Proprio come per il primo ciclo, il fulcro del docu-reality (definizione che ha suscitato in noi parecchi dubbi) di Rai 2 continua a consistere in una scrittura sì accurata, ma forse eccessiva, che lascia ben poco spazio all’elemento realtà.