Recensioni


30
marzo

Son of Zorn: le piacevoli (dis)avventure di un eroe animato catapultato nel mondo reale

son of zorn

Son of Zorn

Lo si può presentare come “difensore di Zaphyria, conquistatore delle tribù di Agon e cacciatore di teste” oppure come “padre di Alangulon, ex marito di Edie e acerrimo nemico di Craig”, ma con qualsiasi formula si preferisca descriverlo, Zorn è più semplicemente un nerboruto guerriero cartoon trapiantato nel mondo reale. A raccontarne le (dis)avventure è la nuova sitcom Son of Zorn, da qualche settimana appuntamento fisso nel giovedì sera di FoxAnimation (Sky, canale 127, alle 22.40), che nei suoi primi 13 episodi unisce con un umorismo graffiante i canoni della comedy live-action ai disegni dell’animazione Anni 90.




27
marzo

Crisis in Six Scenes: il dimenticabile esordio italiano della prima (e ultima) serie di Woody Allen

Crisis in six scenes

Con il suo affollato campionario di maschere umane, non è un mistero che Woody Allen abbia non poco influenzato la tradizione comedy moderna. Sorprende quindi che il regista newyorkese si sia sempre ben guardato dal cimentarsi con la serialità televisiva. Almeno fin quando l’ammaliante mondo di Amazon non è riuscito a stregarlo con un compenso da capogiro e la garanzia di una piena libertà artistica. Come per il migliore dei suoi alter ego, però, il pessimismo cosmico è calato sull’estro alleniano, scatenando il pentimento per essersi gettato in un progetto troppo complesso per le sue competenze seriali, presentato come vergogna cosmica. In effetti, in pochi sono rimasti soddisfatti dalla sua Crisis in Six Scenes, che ad alcuni mesi dal debutto statunitense si è svelata lo scorso week end agli utenti italiani di Amazon Prime Video.


21
marzo

Ignoto 1 – Yara, DNA di un’indagine: un documentario asciutto ma più toccante di sette anni di salotti tv

Ignoto 1 - Yara - Letizia Ruggeri

Ignoto 1 - Yara - Letizia Ruggeri

L’indagine sull’omicidio di Yara Gambirasio è stata una di quelle più discusse nei salotti televisivi, è diventata protagonista del piccolo schermo, come fosse una fiction: c’erano i personaggi, l’ambientazione di provincia, le puntate, le anticipazioni e i colpi di scena talvolta fantascientifici che lasciavano col fiato sospeso. Insieme all’angoscia e all’apprensione c’erano spesso anche il voyeurismo e la curiosità, la voglia di spingersi oltre, di indagare un dolore terribile che ha piegato una famiglia come tante. Oggi si va oltre con il documentario di Sky Tg24 e Sky Atlantic, dove spiazzano le lacrime e l’emotività prorompente dei professionisti che quell’indagine l’hanno portata avanti e protetta dagli occhi sfacciati degli altri. Almeno fino ad ora.

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20
marzo

Sorelle: il Twin Peaks nostrano che valorizza il flashback

Sorelle - Anna Valle

Sorelle - Anna Valle

La sperimentazione di Rai Fiction prosegue e, dopo il successo de La Porta Rossa, seguita a giocare sul paranormale. Stavolta lo fa con Sorelle, che ha subito conquistato il pubblico di Rai 1 con un evento inatteso, che ha cambiato le carte in tavola al termine della prima puntata: la morte di Elena (Ana Caterina Morariu). L’attesa del suo ritorno sembrava dover essere il fil rouge di questo dramma familiare, ma il ritrovamento del cadavere ha trasformato la sua presenza ingombrante in quella di un fantasma. Fortunatamente, in maniera non forzata e, per il momento, credibile.

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16
marzo

Made in Sud cambia registro (perchè?!) con Gigi D’Alessio. Ma la musica stona con la comicità

Made in Sud - Gigi D'Alessio

Made in Sud - Gigi D'Alessio

Se chiami un cantante a condurre un programma televisivo, lui canta e la butta sempre in musica. E’ una cosa normale e può anche essere decisamente bella, se l’obiettivo dello show è quello di mettere al centro del palco le sette note. Ma se hai a che fare un format rodato, con una sua identità ben precisa e che funziona da anni come Made in Sud, affidarlo improvvisamente a Gigi D’Alessio significa snaturarlo e farne un’altra cosa rispetto a ciò che era.

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18
novembre

THE WINNER IS, UN MINESTRONE LENTO E NOIOSO

The Winner is...

The Winner is...

Guardi The Winner is… e ti domandi: ma che cosa sarebbe precisamente? Loro lo definiscono un “talent game”, ma a dir la verità non sembra nè l’uno nè tantomeno l’altro. Sì, ci sono parecchi soldi in ballo, c’è un deal (manco così tensivo) tra Gerry Scotti in tandem con Rudy Zerbi – che presiede la giuria ma di fatto vale quanto gli altri 100 giurati (piazzati come a 1 contro 100) pescati tra gli appassionati di musica – e i due sfidanti; e poi ci sono le esibizioni canore, alla base dei vari duelli.

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