E’ un ritorno al passato, a quel palcoscenico comodo e a loro così congeniale. Dal teatro Ariston allo studio 4 di Cologno Monzese, tra una battutina sulle gaffe della Blasi e due risatine facili facili a cavallo tra un reportage sulla prostituzione e un servizio per smascherare l’imbroglione di turno. Questa sera alle 21.10 parte la nuova edizione de “Le Iene Show“ e gli occhi di spettatori e addetti ai lavori, inutile nasconderlo, saranno puntati sul rientro alla base di Luca Bizzarri e Paolo Kessisoglu.
Basterà la full immersion sanremese a far ritrovare al duo quella verve che nelle ultime stagioni del programma sembrava appannata oppure i loro siparietti risentiranno della riduzione del bacino d’utenza davanti al quale si esibiranno? Non crediamo che gli ex cavalli marci non abbiano la voglia di rimettersi in gioco, di cimentarsi in un “two men show” che possa valorizzare le loro qualità da mattatori a tutto tondo. Siamo reduci da momenti di satira cantata, sottili ironie, intrattenimento puro: quanto tempo trascorrerà prima che Mediaset possa affidare loro uno spettacolo su misura dove poter liberare il proprio estro?
Non che le Iene, uno dei migliori programmi della nostra tv generalista, non siano una ribalta di valore (buon seguito di pubblico, discreti apprezzamenti da parte della critica, tramissione di punta della rete) ma il suggerimento è quello di sfruttare al meglio le risorse interne: è davvero un’utopia pensare che – accanto alla versione italiana di ‘Caiga quien caiga’ – i due non possano lavorare ad un varietà anche per 4-5 puntate l’anno? O continueranno per altri sei anni ad occuparsi di ciò che fanno dal 2001, anno del loro debutto nel programma di Italia1?