Si può riscrivere il “mito” di Sherlock Holmes, senza però renderlo nuovamente protagonista. E’ questo che tenta di fare Gli Irregolari di Baker Street, la nuova serie rilasciata quest’oggi da Netflix. Ideata da Tom Bidwell, la produzione – suddivisa in 8 episodi – parte infatti dall’iconico personaggio letterario creato da Arthur Conan Doyle per ideare una storia nuova di zecca, dove non mancano mostri, elementi soprannaturali e amori adolescenziali, tipici della serialità della piattaforma streaming.
Recensioni
Stoffa da Campioni: Lauren Graham non ‘cambia gioco’ ed è nuovamente una ‘mamma per amica’
Nel 1992 Gordon Bombay (Emilio Estevez) allenò i Mighty Ducks in Stoffa da Campioni, un film per ragazzi che attraverso l’hockey raccontò ai più giovani una storia di rinascita, cambiamento e timida lotta al sistema. Dopo altri due film – Piccoli grandi eroi del 1994 e Ducks – Una squadra a tutto ghiaccio del 1996 – è ancora in pista, o meglio a bordo pista, e affitterà il suo palazzo di ghiaccio, nel quale ormai organizza feste per bambini, agli outsider protagonisti della nuova serie Disney + Stoffa da Campioni: Cambio di Gioco.
Nel cuore e nella mente di Leonardo
La Rai non è nuova alle coproduzioni internazionali e alla riscoperta seriale di personaggi storici importanti, basti pensare alle tre stagioni de I Medici. Tuttavia, per una volta il grande lavoro scenografico, di costumi e ricerca resterà un po’ sullo sfondo perchè in Leonardo, serie evento in partenza questa sera in prime time, non soltanto ci saranno alcuni fondamentali espedienti narrativi creati dagli sceneggiatori, ma il contesto storico si appiattisce per far emergere prepotentemente la figura del protagonista. Almeno, questo accade nella prima puntata, che abbiamo già visto per voi.
Sky Rojo: la ‘nuova Casa di Carta’ è un bordello
Niente rapinatori ma prostitute. Meno scontri, più sesso. Un nuovo circolo di vizi che qui diventa vizioso. Ma nulla di realmente inedito. Se c’è una sensazione che accompagna gli spettatori di Sky Rojo, la nuova serie Netflix rilasciata lo scorso venerdì, è la quella di essere di fronte ad un enorme deja-vu. L’ultima creazione di Alex Pina, già autore de La Casa di Carta e White Lines, non brilla di certo per l’originalità ed è un ibrido tra un thriller e una soap trash.
Eduardo Scarpetta, tu puo’ fa’ l’americano
Ogni qualvolta si legge un cognome famoso, si storce il naso con sospetto. Eppure provenire da una stirpe di artisti può, in alcuni casi, offrire due doni: il talento innato e l’esperienza sul campo, che fa imparare le basi e la disciplina fin da bambini. Eduardo Scarpetta, protagonista ieri sera su Rai 1 di Carosello Carosone, ha dimostrato di averli entrambi e a quel cognome così importante, che non ha eguali nel teatro napoletano e non solo, rende onore.
Via Dei Matti n°0: i Bollani portano musica leggera, anzi leggerissima
Metti un po’ di musica leggera, anzi leggerissima. Ma che sappia anche emozionare, raccontare storie curiose, spalancare mondi. Stefano Bollani e la moglie Valentina Cenni riescono a farlo molto bene: ogni sera, alle 20.20, i due sono protagonisti su Rai3 di Via Dei Matti n°0, uno spazio in cui le sette note vengono associate ad una particolare capacità narrativa. Il risultato è tanto piacevole ed armonico – è proprio il caso di dirlo – da rimanerci spiazzati.
I contrasti di Màkari
Quando una fiction è ambientata in un paesaggio da cartolina, parte già avvantaggiata, perchè guardarla è un piacere a prescindere. Dunque, Màkari ha potuto contare su un biglietto da visita importante, quello di una parte della Sicilia poco raccontata e spettacolare, capace di accompagnare la storia con colori accesi e una punta di malinconia. E la fiction Palomar con Claudio Gioè si fonda proprio sui contrasti, che riservano sorprese ma possono anche confondere.
Canzone Segreta, ma qual è il senso?
Canzone Segreta, a differenza di tanti show del recente passato di Rai 1, ha una sua struttura chiara, immediatamente percepibile. C’è un meccanismo che si ripete più volte durante la puntata: c’è un ospite che siede su una poltrona bianca per ripercorrere i momenti importanti della sua vita e della sua carriera per arrivare, tra una sorpresa e l’altra, alla canzone segreta finale. Hanno bussato addirittura agli “amici” francesi per averlo (il format originale è La Chanson Secrète), e il programma ha goduto di un battage pubblicitario (promo orrendo) e un budget decisamente importanti. Ma la forma definita, se è vero, come è vero, che aiuta, non è sufficiente a riempire la ‘gabbia’: servono contenuti. E i contenuti a Canzone Segreta latitano: la resa, tra il patinato e il paludato, è deludente e le tante premesse non riescono a dare un reale senso allo show condotto da Serena Rossi.