CPTV Torino



22
maggio

SACRIFICIO D’AMORE: ENDEMOL LAVORA AD UN PROGETTO SULLA SCIA DE LE TRE ROSE DI EVA

Le Tre Rose di Eva 3

Canale 5 trasmette questa sera la decima puntata de Le Tre Rose di Eva 3, la fiction Endemol che lo scorso venerdì si è dovuta accontentare di un misero 14.7% di share contro le repliche de Il Commissario Montalbano. Un risultato che non stupisce, visto l’indugiare su una trama e su dei personaggi che dal 2012 ad oggi hanno vissute storie fin troppo intense per aver ancora qualcosa di originale ed interessante da dire.

Sacrificio d’amore: un progetto low cost come Le Tre Rose di Eva

Ma il potenziale della serie resta perchè le trame noir, i delitti e le passioni che popolano Villalba in passato hanno saputo tenere i telespettatori con l’occhio incollato alla tv. Il tutto con uno sforzo economico di gran lunga inferiore a quello normalmente destinato a prodotti simili per il prime time: Le Tre Rose di Eva nacque infatti come prodotto low cost, con i costi di produzione abbattuti grazie ai tempi strettissimi di ripresa e alla struttura delle puntate.

Al binomio successo/risparmio la società che fa capo a Paolo Bassetti non ha intenzione di rinunciare e dunque starebbe lavorando ad un nuovo melò da prima serata dal titolo Sacrificio d’amore, per un totale di ben venti puntate. Endemol stima che ogni serata televisiva potrebbe costare meno di settecentocinquantamila euro, ancor meno dunque de Le Tre Rose di Eva. Il tutto realizzabile grazie ad una sinergia tra lavoro di sceneggiatura e ritmi del set, che farebbe aumentare il numero di minuti girati al giorno.

Sacrificio d’amore: il nuovo rilancio degli studi tv di Torino

Un espediente che ha già dei precedenti nel mondo della tv, basti pensare alla fiction di Rai 3 La Squadra che introdusse con l’allora casa di produzione Pearson Television (poi Grundy Italia, ora FremantleMedia) un modello di produzione industriale nella lunga serialità. Con lo spin off La Nuova Squadra si arrivò addirittura a girare stabilmente, in contemporanea, con tre troupe diverse. Ma i legami tra le produzioni made in Naples e made in Turin non finiscono qui.




14
aprile

RAI RAGAZZI: ANCHE VIALE MAZZINI PUNTA SUI CARTONI ANIMATI SUL DTT

La nuova programmazione di Rai Ragazzi

La nuova programmazione di Rai Ragazzi

Bisogna minimizzare i costi e massimizzare le risorse a disposizione. Italia 1 non è l’unica che si sta muovendo per rinnovare il proprio palinsesto con la frammentazione degli ascolti, rinunciando definitivamente (o quasi) agli anime. Anche l’azienda pubblica si sta muovendo su questa strada appaltando l’intera programmazione per ragazzi al Centro di Produzione TV di Torino (come richiesto dal nuovo Contratto di servizio), donandogli nuovi spazi sui canali tematici della propria offerta digitale.

Per dare nuova linfa a Rai YoYo, canale capostipite nel suo genere (dagli ascolti da capogiro), arrivano tutte le produzioni “storiche” della terze rete pubblica - La Melevisione, E’ Domenica Papà, Il videogiornale del Fantabosco – e marchi indelebili del mondo animato tra cui i Cuccioli, con la quinta stagione in 3D,l’Ape Maia, presto in una nuova serie tutta in tre dimensioni, La Pimpa, che torna dopo 14 anni con una terza serie inedita, la particolare Mofy, coprodotta con Sony Creative Products, e un film tv sui Saurini. La visione di Rai YoYo sarà inoltre accompagnata da due personaggi d’eccezione: i gemelli Yoyo.

Per i più grandi, in diretta competizione con Boing, K2 e Frisbee, la Rai punterà su Rai Gulp che, oltre agli anime e alle varie serie talent per teenager, proporrà una serie di programmi sugli hobby che stanno più a cuore ai giovani: allo storico Pausa Posta si affiancheranno quindi Music Planet, “una finestra sul mondo della musica”, Gulp Game, dedicato ai videogiochi, e Social King Replay, lo spin-off del game show social di Rai2, che sta riscuotendo un discreto successo in rete.


30
aprile

STUDIOMANIA: RAI CPTV TORINO E IL MUSEO DELLA RADIO E DELLA TELEVISIONE

StudioMania - CPTV Rai Torino

Dopo aver passato in rassegna i centri di produzione dei principali poli televisivi italiani (qui tutti i post), quest’oggi lasciamo Lazio e Lombardia per spostarci in Piemonte e parlare di un Centro di Produzione tanto particolare quanto storico: quello torinese della Rai

L’obiettivo del Centro di Produzione Rai di Torino è quello di sviluppare e realizzare progetti televisivi, mettendo a disposizione 3.000 mq di studi adattabili a qualsiasi tipo di esigenza, 1 virtual set, 20 postazioni di post-produzione, 9 laboratori, un settore di scenografia, uno di falegnameria, oltre a spazi per le redazioni, aree guardaroba, trucco e costumi, camerini completamente attrezzati e aree magazzini, con una vasta quantità di arredi e oggettistica riprodotta e originale per l’allestimento dei diversi ambienti.

I servizi offerti alle reti coprono tutte le esigenze produttive: dallo studio alla scenografia, con progettazione e realizzazione di allestimenti scenografici attraverso opere in legno, metallo, polistirolo, plastica e plexiglass; fondali pittorici, stampi, sculture e lavorazioni in termoformatura; decorazioni per qualsiasi tipo di allestimento; realizzazione di impianti luminosi. Ma anche progettazione e realizzazione di costumi e trucco; montaggio; postproduzione audio e video (ogni anno circa 42.000 ore di lavoro di montaggio per i programmi e per il telegiornale regionale); grafica in 2D e 3D; lavorazioni audio e video. Inoltre, per le riprese esterne, vengono utilizzati pullman regia e troupe leggere, mentre il Centro garantisce anche la messa in onda tecnica delle trasmissioni televisive regionali e nazionali, anche sul satellite.