gt ragazzi



5
agosto

LA TV PER RAGAZZI LASCIA RAITRE PER RAI GULP E RAI YOYO SUL DIGITALE TERRESTRE

Melevisione, Milo Lupo

L’11 settembre 2010 non sarà solo ricordato per essere il nono anniversario degli attacchi alle Twin Towers di New York, ma anche perché lo spazio di Rai 3 dedicato ai più piccoli cesserà di esistere, almeno nella sua versione generalista. Vi avevamo già parlato lo scorso febbraio della “dipartita” della Melevisione, e del suo spin-off Il videogiornale del Fantabosco, dal terzo canale Rai; al contempo, si parlava anche della seconda vita che avrebbero avuto sul digitale terreste. Ma solo ora è arrivata la conferma (e la data) definitiva del trasloco della tv dei ragazzi sul DTT.

Mussi Bollini,  responsabile dell’intrattenimento per il pubblico dei baby telespettatori, ha dichiarato a Tv Oggi che i programmi dei più piccoli avranno un’altra collocazione, che non sarà più quella del pomeriggio di Rai 3: “I programmi di Raitre passeranno sui canali digitali Rai Gulp e Rai Yoyo”. Il Gt Ragazzi e Il Gran Concerto (programma pensato dalla coppia Carrà-Iapino per avvicinare i più piccoli alla lirica) saranno gli unici superstiti al massacro della Tv dei ragazzi. Questo significa che, oltre alla Melevisione (e di conseguenza anche alle produzioni esterne come “Il mio cibo preferito” e “La mia Casa”) e al videogiornale del Fantabosco, saluteranno il pubblico generalista anche E’ domenica papà e Trebisonda.

La Bollini si è detta dispiaciuta per quanto accaduto, spiegando che la chiusura della Tv dei ragazzi non è da considerarsi un scelta tutta italiana, ma un fenomeno che sta avvenendo in tutta Europa, diretta conseguenza della crisi economica:  “Certo, un cambiamento così radicale non fa piacere a nessuno. Il dispiacere c’è: la tv dei ragazzi l’ho portata io su Raitre nel 1998. Però capisco la logica aziendale. La produzione costa e gli ascolti dei programmi per ragazzi negli ultimi anni sono diminuiti. In più – conclude Mussi Bollini – l’offerta dei canali satellitari e digitali rivolta ai ragazzi è cresciuta ed è considerata dalle famiglie più sicura, senza spot e brutte sorprese”.




30
aprile

STUDIOMANIA: RAI CPTV TORINO E IL MUSEO DELLA RADIO E DELLA TELEVISIONE

StudioMania - CPTV Rai Torino

Dopo aver passato in rassegna i centri di produzione dei principali poli televisivi italiani (qui tutti i post), quest’oggi lasciamo Lazio e Lombardia per spostarci in Piemonte e parlare di un Centro di Produzione tanto particolare quanto storico: quello torinese della Rai

L’obiettivo del Centro di Produzione Rai di Torino è quello di sviluppare e realizzare progetti televisivi, mettendo a disposizione 3.000 mq di studi adattabili a qualsiasi tipo di esigenza, 1 virtual set, 20 postazioni di post-produzione, 9 laboratori, un settore di scenografia, uno di falegnameria, oltre a spazi per le redazioni, aree guardaroba, trucco e costumi, camerini completamente attrezzati e aree magazzini, con una vasta quantità di arredi e oggettistica riprodotta e originale per l’allestimento dei diversi ambienti.

I servizi offerti alle reti coprono tutte le esigenze produttive: dallo studio alla scenografia, con progettazione e realizzazione di allestimenti scenografici attraverso opere in legno, metallo, polistirolo, plastica e plexiglass; fondali pittorici, stampi, sculture e lavorazioni in termoformatura; decorazioni per qualsiasi tipo di allestimento; realizzazione di impianti luminosi. Ma anche progettazione e realizzazione di costumi e trucco; montaggio; postproduzione audio e video (ogni anno circa 42.000 ore di lavoro di montaggio per i programmi e per il telegiornale regionale); grafica in 2D e 3D; lavorazioni audio e video. Inoltre, per le riprese esterne, vengono utilizzati pullman regia e troupe leggere, mentre il Centro garantisce anche la messa in onda tecnica delle trasmissioni televisive regionali e nazionali, anche sul satellite.


15
marzo

GT RAGAZZI: QUANDO IL DISINCANTO DEI GIOVANI RIESCE MEGLIO DELL’ESPERIENZA DEI GRANDI

Gt Ragazzi @ Davide Maggio .it

Chi ha detto che per fare uno scoop bisogna essere giornalisti esperti? Cosa vi fa pensare che per ottenere una rivelazione da prima pagina sia necessario essere cronisti d’assalto?

A guardare quanto accade al Gt Ragazzi, il telegiornale di Raitre fatto per e con i telespettatori più giovani, sembrerebbe proprio che la ricerca della dichiarazione che “fa notizia” passi per quel crudo disincanto che caratterizza le domande più schiette e spiazzanti, proprio come quelle dei suoi redattori in erba.

E’ il caso di Giulia, baby intervistatrice del Gt, che alla vigilia dell’ultimo Festival di Sanremo si è resa protagonista di un botta e risposta piuttosto interessante con Paolo Bonolis, che tanta risonanza ha avuto in seguito sul web e su diversi quotidiani. “Quanto guadagni?” Due parole semplici e dirette, destinate ad avere enorme eco – ”Un milione di euro” la risposta del conduttore. “Mica poco” ribatte Giulia convinta. “In realtà questo è il mercato. Io però lavoro per un anno al Festival anche come direttore artistico” – spiega il Paolino nazionale alla neo-giornalista, ancora inconsapevole della polemica che, all’indomani, avrà scatenato con quella domanda tanto innocente.