“Uh la la là, I love you baby” è il ritornello che sentiamo ancora oggi nei revival delle discoteche ed è quello che ha consacrato Alexia al successo. La intervistiamo oggi, in occasione della sua partecipazione a I Migliori Anni di Carlo Conti, mamma di due bambine, con una maturità diversa, un’attenzione maggiore all’interpretazione, la voglia di confrontarsi con cose nuove, sempre però mantenendo la stessa grinta con cui abbiamo imparato a conoscerla nel corso della sua carriera.
Nella copertina del tuo primo disco avevi i capelli scuri e le treccine. Oggi, a distanza di 18 anni, ti ritroviamo con dei lunghissimi capelli biondi…
I capelli, adesso che ne ho molti meno, ho voluto farli crescere. E dopo i 40 anni ho voluto regalarmi questo biondo. Dopo le treccine ho portato sempre tagli corti molto sbarazzini e di tendenza, lunghi non erano gestibili e sembravo sempre troppo piccola.
Hai un aspetto più materno…
Si, sembro più una mamma. Una mamma battagliera, ma pur sempre mamma.
La tua carriera è decollata con un pezzo dance, genere ostico per le cantanti italiane. Tua vocazione o intuizione della casa discografica?
Assolutamente una mia volontà. Mi è sempre piaciuto cantare in inglese e studiare la lingua. Sono sempre stata esterofila. Era altresì un momento favorevole per la musica dance italiana nel mondo.
Sei autrice dei tuoi pezzi. E’ vero che quelli in italiano li scrivi in inglese per poi tradurli?
In passato sì, scrivevo subito in inglese, poi ho imparato che questa cosa era un po’ limitativa, perché poi quando dovevo affrontare il pezzo in italiano mi ritrovavo con una metrica difficile da rendere bella. Adesso parto dall’italiano sia per la metrica ma anche per profondità. In questo modo ho la possibilità di dire delle cose più vere, più mie, senza le sovrastrutture che purtroppo in passato ho dovuto utilizzare perché mi piaceva più vocalizzare che interpretare. Adesso invece preferisco interpretare una canzone, poi se c’è la possibilità si inserisce un vocalizzo.
Puoi scegliere una canzone da “rubare” a una tua collega, che canzone scegli?