Troppo facile sentirsi dire “Sei bella, sei brava, sei la migliore” soprattutto se vieni dal mondo della moda e se hai iniziato la carriera come testimonial per marchi di lingerie. Laura Barriales è una spagnola purosangue di León, caliente al punto giusto da non sopportare, a suo dire, moine e complimenti di circostanza. Preferisce le critiche, anche quelle dure che arrivano in diretta da Michele Guardì a Mezzogiorno In Famiglia. L’importante, dice lei, è crescere professionalmente.
Hai concluso l’ennesima stagione al timone di Mezzogiorno in Famiglia, e sarai confermata anche nella prossima. Soddisfatta?
Si, per me sarà il quarto anno consecutivo, e se mi hanno confermata vuol dire che allora comunico qualcosa ai telespettatori. Ricordo che il primo anno ero terrorizzata. Venivo dalla tv comica, da Scorie, e non ero abituata a parlare ad un pubblico eterogeneo, in un programma così nazional-popolare. Io non c’entravo niente, mi definisco un “cavallo pazzo” e in un contesto tradizionale avrei potuto sentirmi fuori luogo. Invece di puntata in puntata, con molto impegno, con i consigli e le tirate d’orecchie del regista Michele Guardi mi sono integrata perfettamente.
In effetti spesso Guardì ti sgrida o ti corregge in diretta. Te la sei mai presa?
Assolutamente no. Io sono sincera, odio le persone che in questo ambiente ti riempiono di complimenti, ti dicono che sei la migliore e poi appena ti giri sono pronte a darti il colpo di grazia. Guardì fa benissimo a riprendermi, mi sono dovuta confrontare con generi diversi, con i quiz sulle regioni italiane e con città e termini impronunziabili per me che sono spagnola. Se sbaglio è giusto correggermi, soprattutto se lo fa Guardì che è uno dei pochi che dice le cose in faccia.
Qualche conduttrice più spocchiosa non reagirebbe nello stesso modo…