Amici di MdF 7


9
agosto

DM CHARTS, MIGLIOR BRANO EX TALENT: DOMINIO ASSOLUTO DI MARCO CARTA, SEGUE MENGONI. SOLO QUARTO SCANU

DM Charts: Vince il brano di Marco Carta

Il talent-dado è tratto e gli esiti della DM Chart sono profondamente eloquenti. Indicazioni non banali per gli addetti ai lavori emergono dalla geografia delle preferenze. Vittoria a mani basse per Marco Carta, colui che per primo ha fatto esplodere musicalmente il genere talent nella discografia e nel dibattito musicale. Pioniere della conquista del pubblico, Carta conferma ancora dopo anni il plebiscito che lo portò all’epoca a una larghissima vittoria anche di Amici.

Il confronto con quello che tutti reputano il vero mostro sacro della trasmissione della De Filippi, ovvero Alessandra Amoroso, vede Immobile, così come il brano dell’altra salentina Emma, raccogliere meno consenso di quanto ci si aspettasse, superata di misura anche da Valerio Scanu, amico e rivale di sempre, ma solo quarto in questa classifica, nonostante l’ormai leggendario calore con cui le sue armate di fan lo sostengono.

Nonostante Per tutte le volte che sia nella storia della musica leggera come canzone vincitrice del Festival di Sanremo del 2010 i nostri lettori hanno espresso più preferenze sia per Marco Mengoni sia per l’altro grande fenomeno musicale targato X Factor, la ragazza della cassa accanto Giusy Ferreri.

Dopo il salto le percentuali finali delle vostre preferenze.




7
agosto

DM CHARTS: QUAL E’ IL MIGLIOR BRANO DI UN EX TALENT? VOTAZIONI CHIUSE

DM Charts

La produzione li scova tra migliaia di candidati e nel giro di pochi mesi li trasforma in animali di palcoscenico: i talent show, checché se ne dica, hanno salvato le case discografiche da una crisi ben più grave. Artisti come Alessandra Amoroso, Emma Marrone o Marco Mengoni hanno riempito le casse della discografia con la loro voce. Ai lettori di DM chiediamo per questa seconda DM Chart di scegliere qual è il miglior brano inciso da un ex concorrente di un talent, votando tra i dieci che vi proponiamo.

Ogni anno i reduci da talent show alternano tour in tutta Italia alla realizzazione di un nuovo album, che per i più fortunati confermerà il loro gradimento tra il pubblico. Per altri invece, il successo si sgretola nel giro di pochi mesi e dopo aver transitato sul più prestigioso palco della musica italiana, scompaiono dalle scene e dalle classifiche. Alcuni di loro sono sopravvissuti alla concorrenza e sono entrati nella memoria del pubblico grazie al successo di una loro canzone.

Ecco i 10 brani che abbiamo selezionato, in ordine di uscita:

Giusy Ferreri – Non ti scordar mai di me: per Giusy Ferreri la popolarità arriva in un lampo dopo che a XFactor la sua corsa comincia solo alla settima puntata e termina ad un passo dalla vittoria. L’inconfondibile graffio vocale fa si che sia impossibile non notarla ad ogni suo passaggio radiofonico. A rappresentarla nella DM Chart c’è uno dei suoi brani più rappresentativi, Non ti scordar mai di me, scritto da Tiziano Ferro e Roberto Casalino. Graffiante.

Alessandra Amoroso – Immobile: impossibile non notarla già nelle prime fasi di Amici quando presenta il suo primo inedito, Immobile, che in pochi mesi le regala un disco di platino. La sua voce e i suoi pezzi, a volte un pò troppo melodici, ne fanno una delle migliori rivelazioni del genere dei talent show. Inconfondibile.


21
febbraio

E SE MARCO CARTA VINCESSE IL FESTIVAL, PREMIATO DALLA DEFILIPPI?

Marco Carta e Maria De Filippi - Finale Amici 7 - 16 aprile 2008

Marco Carta e Karima Ammar sullo stesso palco. Due ”vecchi” Amici di Maria De Filippi che partecipano contemporaneamente alla più prestigiosa kermesse canora del nostro paese. Uno schiaffo morale nei confronti di chi è pronto a scagliarsi contro il talent show di Canale5 e a definirlo, senza troppi giri di parole (e forse con un pizzico di invidia) ”una fabbrica per e di disoccupati”.

Ma quest’anno la partecipazione per uno dei due talenti di Canale5 potrebbe avere un gusto tutto particolare. Una congiuntura favorevole, infatti, potrebbe farci vivere un ritorno al futuro che riproporrebbe, questa sera, ciò che è accaduto il 16 aprile dello scorso anno quando Marco Carta vinse la settima edizione di Amici sotto gli occhi vigili e materni della padrona di casa dello show dell’ammiraglia di Cologno Monzese.

Un’ipotesi che solletica la curiosità e stuzzica l’interesse del telespettatore più nostalgico-sentimentale che vorrebbe rivedere il cantante sardo tra le braccia della De Filippi, pronta a consegnare un nuovo trofeo nelle mani della sua creatura mediatica più forte di sempre, dopo Costantino. E l’ipotesi è tutt’altro che remota. Marco Carta è letteralmente imbattibile al televoto potendo contare su un’orda di agguerritissime fan, le ormai celebri “cartine”, che supportano il proprio beniamino in maniera davvero imbarazzante e con… cellulare sempre carico. Ma “cartine” a parte, la storia dell’ex parrucchiere sardo è riuscita a far breccia nel cuore del grande pubblico e rappresenta, idealmente e simbolicamente, il percorso di tutti quegli “uno su mille” cantati da Morandi che riescono a farcela contro tutti e contro tutto, pur essendo dati quasi per spacciati.

Chissà che il sogno sardo non si ripeta. Sempre che Lele Mora non abbia deciso di affittare qualche call center.

Amici 9: qual è il tuo preferito?

Vedi i risultati

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21
gennaio

AMICI, IN ATTESA DELLA SECONDA PUNTATA DEL SERALE, ECCO GLI ASCOLTI DELLE PREMIERE DALLA PRIMA EDIZIONE AD OGGI

Amici 8 - Allievi @ Davide Maggio .it

“L’azienda crede in un programma trasformatosi, nel giro di pochi anni, in un imponente fenomeno di costume in grado di interessare ed appassionare la fascia giovanile, e non solo, del nostro Paese, un programma, sempre e comunque vincente e che, come La Settimana Enigmistica, vanta innumerevoli tentativi di imitazione”. Parola di Massimo Donelli, direttore della rete ammiraglia di Cologno Monzese. La trasmissione in questione? Amici, ovviamente.

Amici di Maria De Filippi, in effetti, è l’unico programma degli ultimi anni ad essere riuscito nell’ardua impresa di incrementare l’interesse del pubblico e, di riflesso, i suoi ascolti nell’arco di ben otto edizioni. In barba al quasi scontato “processo di degradazione” di ciascuna trasmissione che “si rispetti”, Amici è stato protagonista di un cammino del tutto inverso. Come un motore a scoppio, si è scaldato e si collaudato col tempo.

In attesa di scoprire, questa sera a partire dalle 21.10 su Canale 5, chi avrà la meglio tra Bianchi e Blu (avvantaggiati grazie al nuovo bando di concorso), abbiamo pensato di proporvi un confronto fra tutte le prime puntate del serale di Amici, dalla prima all’ottava edizione, tuttora in corso. E ripercorreremo passo dopo passo la scalata allo share della trasmissione rivelazione degli ultimi anni.

Scoprila dopo il salto:


18
aprile

MARIA DE FILIPPI E’ LA VERA VINCITRICE DI AMICI… CHE SI SPOSTA ALLA DOMENICA POMERIGGIO, FORSE!

Maria De Filippi @ Davide Maggio .it

Mercoledì sera su Canale5, si è conclusa la settima edizione di Amici che ha proclamato vincitore il ventiduenne parrucchiere canterino Marco Carta.

Ma la vera trionfatrice è lei, Maria De Filippi, una donna capace di fare della propria assenza fisica all’interno del programma, la sua vera forza.

Un’eminenza grigia, paragonabile a quei mega direttori fantozziani che nessuno vede mai, ma che con il loro “spirito” aleggiano nei corridoi delle aziende incutendo timore reverenziale nei confronti dei propri dipendenti-sudditi.

Questo è la Sanguinaria : una presentatrice che non è una presentatrice e che fa del “proprio nome” l’unica vera garanzia di riuscita.

Ma questa autorevolezza, che riesce a rendere secondari i canoni classici della conduzione televisiva, è un merito indiscusso e può essere considerata frutto di un lavoro puntuale, di una preparazione e supervisione completa di quello che è il prodotto finale. Tutto questo fa della De Filippi un personaggio amato, perchè vedere qualcuno che fa il proprio mestiere con passione, è sempre e comunque stimolante, al di là delle critiche che possono legittimamente esserle rivolte.

E se Maria De Filippi, “in corso d’opera” preferisce tenersi lontana dalla critiche e dai pettegolezzi, a riflettori spenti si lascia andare ai naturali bilanci (più che positivi, ndr) del programma e si prende il merito per ciò che ha costruito.

Al termine di questa settima edizione, in alcune interviste rilasciate alla carta stampata, sostiene che Amici sia l’unico programma in grado di dare realmente spazio ai giovani, di creare lavoro e avvicinare un nuovo pubblico al teatro, portando a testimonianza i riscontri ottenuti con il musical teatrale “A un passo dal sogno” che ha visto nel cast alcuni ragazzi della precedente edizione.

Ma la conduttrice va oltre e parla, da una parte, degli impegni per la prossima stagione tv che vedrà confermati i suoi cavalli di battaglia e, dall’altra, risponde ad alcune voci di corridoio che già da diversi mesi si fanno insistenti.

Continua a leggere il post e scopri qualche anticipazione sulla prossima stagione tv :

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23
marzo

ALL’IMPROVVISO… L’INDECENZA!

Platinette (Amy Winehouse) @ Davide Maggio .it

La natura con Platinette non è stata generosa.

E come tutte le persone con le quali la natura non è stata generosa, Mauro Coruzzi ha reagito alla propria abbondanza fisica trasformandola in un’arma di difesa e puntando sull’ironia e ancor di più sull’autoironia.

Per dirla con Costanzo, quando non sei bello devi puntare necessariamente su altro.

E Platinette lo ha fatto, potendo contare su un’intelligenza sicuramente superiore, propria di chi deve “inventarsi” qualcosa per piacere.

E i suoi travestimenti hanno sicuramente centrato l’obiettivo soddisfacendo, tra l’altro, anche la voglia di celare, forse per timidezza, la sua vera identità.

Un’operazione, quella del travestimento, che ha fatto apprezzare Platinette al grande pubblico e gli ha permesso di raggiungere quel riscatto sociale al quale Mauro ha iniziato ad aspirare con Oscar Selvaggia, il suo primo “personaggio” che si affacciava timidamente nei locali della provincia emiliana.

Una duplice vita, quindi, che contrapponeva all’eccentricità, alla eccessività e all’estremismo di quella pubblica, la tristezza, l’intelligenza e la profonda interiorità della vita privata.

Ma Platinette è riuscita a far avvicinare, quasi a fondere, questi due mondi presenti nella stessa misura non nel personaggio ma nella persona e il pubblico, inconsciamente o consciamente consapevole di questo, ne ha fatto una piccola star televisiva.

L’ “opera”, dunque, sembrava giunta a termine. E in effetti negli ultimi tempi, in più occasioni, Mauro ha osato un “ritorno alla normalità” provando a smettere i panni di Platinette per presentarsi ai suoi fan senza le artificiose costruzioni di scena.

Amy Winehouse @ Davide Maggio .itMa Platinette non riesce a morire, tutt’altro. Dopo un breve periodo d’assenza, infatti, è tornata ancora più eccentrica e ancor più variopinta, come la più cangiante delle drag queen.

E se il percorso intrapreso, inizialmente era lodevole, adesso è senz’altro fuori luogo perchè portato all’eccesso e, forse, svuotato del suo originario significato.

Quando, poi, si arriva all’esasperazione, come lo scorso mercoledi ad Amici, con una Platinette – Amy Winehouse, risulta difficile trovare una giusticazione!

[Foto via nemicidimaria]


19
febbraio

QUELLE MARKETTE DI AMICI!

Amici / Markette @ Davide Maggio .it

Non è certo un mistero che il sabato pomeriggio sia la giornata dedicata alle marchette nel talent show di Maria De Filippi.

E’ sotto gli occhi di tutti la promozione cinematografico-teatrale degli amici (questa volta con la ”a” minuscola”) di Maria e Gentil Consorte, così come è altrettanto evidente l’autopromozione di manifestazioni che vedono protagonisti gli allievi della scuola o di altri prodotti realizzati dalla stessa società (la Fascino Pgt).

Durante questa edizione c’è stata persino un puntata dedicata quasi esclusivamente alle ospitate dei protagonisti dei cinepanettoni del momento, ma si potrebbe continuare con le marchette comandate (e legittime se vogliamo) per Premium Gallery o La Figlia di Elisa.

Quest’anno, poi, ma per pura casualità eh, ”è necessario” promuovere le opere in cartellone al Teatro Brancaccio che ha visto un cambio di direzione artistica, molto discusso tra l’altro, da Gigi Proietti a Maurizio Costanzo (cosa che l’ha trasformato nella succursale del Parioli, ma questa è un’altra storia…).

L’ultimo caso c’è stato proprio questo sabato, quando la marchetta ha occupato l’anteprima del programma. Si parlava di A Chorus Line. Ecco il video…

Ora… vero è che gli argomenti oggetto di marchetta sono attinenti al talent show, ma è altrettanto vero che, per “correttezza” televisiva, la palese promozione (con tanto di sottotitoli contenti informazioni e recapiti telefonici sulla programmazione) andrebbe accompagnata, in sovraimpressione, dalla dicitura “messaggio promozionale” o, ancora più correttamente, da ”autopromozione”, formula adottata da Mediaset in presenza di messaggi promozionali per Premium Gallery.

Ma non è finita qui. La scorsa domenica, durante il serale di Amici, gli allievi della scuola hanno messo in scena il celebre “motto musicato” di Barack Obama Yes, We Can.

L’intento era quello di “ammorbidire” l’insegnante Alessandra Celentano e lo schizzinoso “accompagnatore” Gheorghe Iancu che non hanno mai risparmiato, a determinati Amici, giudizi sin troppo severi. L’invito a lasciar sognare si è ben presto, però, trasformato in marchetta politica.

Il motto della corsa alle presidenziali statunitensi di Barack Obama è stato, infatti, tradotto e “adottato” dal Partito Democratico di Veltroni per la campagna elettorale in corso.

Cosa probabilmente involontaria (?!?) ma innegabilmente grave in periodo di campagna elettorale, quella italiana, in cui vige il principio della par condicio.

Ancor più grave, a mio parere, perchè l’orecchiabile motivetto potrebbe ben incidere su chi, ancora molto giovane (e tra i telespettatori di Amici, i giovani sono tanti), non avendo una maturità politica adeguata potrebbe ben farsi trasportare da fattori tutt’altro che politici al momento del voto.

E il Garante, che fine ha fatto?

Per non farsi mancare nulla… la marchetta nella marchetta. Tra gli ospiti VIP del video realizzato ad Amici per Yes, We Can Rino Gattuso indossava un cappellino che non lasciava troppo spazio all’immaginazione. Life is Now!


11
febbraio

MARIA DE FILIPPI : IL SANGUINARIO GENIO TELEVISIVO DI UNA ASCOLTATRICE STRAORDINARIA

Maria De Filippi @ Davide Maggio .it

Da quando seguo (televisivamente) Maria De Filippi, mi assale un dubbio.

Se mi fossi limitato ad analizzare Amici quando era semplicemente un talk show, un fantastico talk show, non avrei avuto probabilmente dubbi nel definire la conduzione di Maria De Filippi come un “unicum” (o quasi) della nostra televisione.

Agli esordi, infatti, una timida Maria ha portato alla ribalta un nuovo tipo di conduzione, più simile ad una moderazione, grazie al quale colei che sarebbe diventata, per tutti, “la sanguinaria”, avendo quasi timore ad interrompere i fiumi di parole dei propri interlocutori, interveniva nei propri programmi soltanto quando era necessario mettendo in piedi, con straordinaria maestria, dei talk show degni di questo nome.

Maria De Filippi @ Davide Maggio .itCaratteristiche che se da un lato facevano sorgere nella maggior parte dei telespettatori dei dubbi sulle sue qualità catodiche, dall’altro sono riuscite ad attirare le simpatie del pubblico che ha gradito la presenza in televisione di un personaggio che personaggio non era.

Una signora vicina ai propri telespettatori che poco aveva a che fare col mondo dello spettacolo nel quale sembrava non trovarsi a proprio agio ma del quale, ben presto, sarebbe diventata una delle protagoniste indiscusse.

Il difficile rapporto con le televendite, unico momento di “conduzione canonica”, testimoniava e continua a testimoniare l’approccio del tutto particolare della Nostra al piccolo schermo.

La stessa De Filippi sembrava (e sembra tuttora) consapevole delle peculiarità del suo ruolo, tutto nuovo per la televisione italiana, e non esita nelle proprie trasmissioni a far annunciare la propria presenza con un “In Studio… Maria De Filippi” al posto del più tradizionale e ricorrente “Conduce… Maria De Filippi”.

L’evoluzione televisiva della Signora Costanzo, però, l’ha portata, pur mantenendo i principi della sua singolare conduzione, ad accendere i toni dei propri programmi andando, quasi sempre, alla ricerca di un confronto/scontro anche dove il talk dovrebbe assumere un aspetto decisamente secondario.

Il passo da una scelta di stile ad un marchio indelebile che l’ha portata ad essere definita come la sanguinaria della televisione italiana è stato breve ma nonostante le facili etichettature che le sono state cucite addosso, non riesco a vedere in Maria De Filippi la sanguinaria che tutti descrivono.

L’essere rimasta con i piedi per terra pur con la consapevolezza dello strapotere acquisito, l’emozionarsi ancora nell’avere nelle proprie trasmissioni un ospite che Le è caro, il reprimere palesemente l’emozione per l’uscita di un concorrente di Amici, l’autocritica decisamente severa che manifesta nelle pochissime interviste che rilascia,  il ritenersi quasi fortunata per aver avuto la possibilità di fare ciò che fa senza ritenersi affatto la migliore, le conferiscono un’umanità sopra le righe che si nasconde dietro la Maria televisiva che ogni giorno entra nelle case degli italiani.

La chiave di lettura sta, probabilmente, in quello che è il suo pregio più grande, saper ascoltare. Questo ciò che fa Maria De Filippi ed è questo ciò che ha fatto da quando ha debuttato sul piccolo schermo. Un saper ascoltare costante e silenzioso che Le permette di capire nel profondo le persone con cui interagisce e le permette di soddisfare i desideri (magari anche quelli più nascosti) dei telespettatori.

Le conseguenze sono state fondamentalmente due.

Da un lato è riuscita a realizzare dei programmi dando voce a persone comuni, facendole semplicemente parlare e riuscendo a ”mettere in piazza” la loro quotidianità, aspetto decisamente poco spettacolare ma che fa indiscutibilmente spettacolo.

Dall’altro ha riscosso con i suoi people show un successo strabordante pur peccando, in alcune situazioni, di buon gusto e di eleganza.

Non credo, però, che il risultato finale dei prodotti targati Fascino Pgt rispecchi l’interiorità della sua “artefice” prima.

Non ho esistato a parlare di “dualismo di Maria De Filippi” proprio perchè la sanguinarietà, lungi dall’essere una caratteristica propria del personaggio di cui parliamo, è l’espressione di quella che non può altrimenti essere definita se non genialità televisiva. Genialità televisiva di chi riesce, meglio di tutti, ad interpretare i desideri della maggior parte dei telespettatori e riesce, proprio per questo, a far apparire raggiungibile un mondo che di per sè è inavvicinabile.

Tutto questo Maria De Filippi riesce a farlo pur non potendo essere annoverata, per assurdo, tra quei conduttori con la C maiuscola. Con tutta probabilità la chiave del successo è da riscontrare nell’essere rimasta una persona “comune” in mezzo a tante persone comuni.

Proprio come faceva nella prima edizione di Amici che ha condotto.


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